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Informazione della Difesa 3/2015

Published by creative, 2016-01-26 08:12:48

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3-2015STRADE SICUREALL’EXPO 2015 E NELLE CITTÀ, LE FORZE ARMATEPER LA SICUREZZA DEL PAESEKOSOVOL’APPROCCIO GLOBALE DI KFOR XIX16 GIUGNO 1915LA CONQUISTA DEL MONTE NERO PERIODICO DELLO STATO MAGGIORE DELLA DIFESA



L’operazione Strade Sicure ha compiuto sette anni, un arco di tempo incui l’immagine dei militari di tutte le Forze Armate inseriti nei dispositivi disicurezza delle Forze dell’ordine in numerose città italiane è diventata semprepiù consueta. Un reportage fotografico realizzato dalla Redazione all’EXPO diMilano – dove l’Esercito è sceso in campo con un ingente numero di militari emezzi per contribuire alla sicurezza dell’evento - accompagna un bilancio dellapiù longeva operazione sul territorio nazionale delle Forze Armate, destinataad avere una importanza crescente per la sicurezza del Paese, alla luce dei rischiemergenti dalle crisi internazionali. Nell’ambito dell’impegno internazionale sotto l’egida di ONU, NATO eUnione Europea, la Difesa continua a svolgere un ruolo di primo piano, con laconferma di Generali e Ammiragli italiani al comando delle missioni UNIFIL inLibano, KFOR in Kosovo, EUNAVFOR MED nel Mediterraneo Centrale, EUTMed EUNAVFOR in Somalia, a riprova della qualità della leadership e dell’azionesul campo espressa con continuità dalle nostre Forze Armate. Al più recente mandato alla guida di KFOR - che per la terza voltaconsecutiva sarà comandata dalla nostra Nazione - è dedicato un resoconto cheillustra come l’approccio multidimensionale della NATO sia stato declinato dalComandante uscente. Per trattare un argomento di grande attualità, ospitiamo poi un’intervistaa chi è in prima linea contro il finanziamento ai gruppi terroristici che operanotrasversalmente in vaste zone del globo. Infine, nel solco della commemorazione del centenario della GrandeGuerra, in questo numero verrà ricordato quello che può essere consideratoil primo successo italiano, oltre che un’impresa militare di tutto rispetto: laconquista del Monte Nero, avvenuta il 16 giugno del 1915.Buona lettura,Tenente Colonnello Mario RENNA

FOCUS DIFESAPORTFOLIO IMMAGINI Operazione Strade Sicure All’Expo 2015 e nelle città, le Forze Armate per la sicurezza del Paese Giuseppe TARANTINO pag. 08IDEE ED Portfolio pag. 20ESPERIENZE pag. 32 Francesco FIGLIUOLO Kosovo e sicurezza Federico COLLINA pag. 54 L’approccio globale della missione NATO a guida italiana KFOR XIXTECNICA, a cura diPROFESSIONE Costantino MORETTIE SOCIETÀ Contrastare il finanziamento del terrorismo Intervista con il Capo della Direzione V del MEF - Prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario per fini illegali



OSSERVATORIO Rodolfo BASTIANELLI pag. 58STRATEGICO Francesco LOMBARDI pag. 67 Ucraina pag. 72 Un anno dopo la crisi Colonie mediterraneeDIFESA NEWSRETROSPETTIVE Pierluigi SCOLÈ pag. 84 16 Giugno 1915 La conquista del Monte NeroLIBRI ED EVENTIUomini contro navi pag. 90 pag. 94Gli assaltatori della X flottiglia MASFrancesco Brach PapaPioniere e mecenate dell’aviazionemissionaria italianaPeriodico dello: Sede: Abbonamento:Stato Maggiore della Difesa Via XX settembre, 11 Italia:€ 16,40 - Estero: € 24,35 00187 Roma Il versamento può essere effettuatoEditore: 06 46912818 sul c/c postale 27990001 intestato a:Ministero della Difesa 06 46912488 INFORMAZIONI DELLA DIFESA fax: 06 46912950 Ufficio Amministrazione SMDDirettore responsabile: [email protected] via XX Settembre, 11 - 00187 RomaTen.Col. Mario RENNA Amministrazione: Gli articoli pubblicati rispecchianoRedazione: Ufficio Amministrazione esclusivamente le idee personaliMagg. Giuseppe TARANTINO dello Stato Maggiore della Difesa dell’autore, il quale ne assume1° M.llo Cosimo PACIULO Via XX Settembre, 11 direttamente la responsabilità 00187 Roma e garantisce il rispetto dellaGrafica e Copertina: normativa vigente rispetto a testo e1°M.llo Antonio MORLUPI Realizzazione, distribuzione e immagini.M.llo 1 ^cl. Maurizio SANITA’ concessionaria di pubblicità:Serg.Magg. William TROIANI Edistampa Sud srl © Tutti i diritti riservati Loc. Pezza snc - 81010 Dragoni (CE) Reg. Trib. Civile di Roma Marketing e raccolta pubblicitaria n. 105/982 del 19 marzo 1982 Politalia srl - Via F. Casati, 17 - 20124 - Milano 02 20204157 - 347 4503604

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FOCUS DIFESA Operazione Strade Sicure All’Expo 2015 e nelle città, le Forze Armate per la sicurezza del Paese Giuseppe TARANTINOPL’operazione Strade Si- otrebbe sembrare uno slogan pubblicitario ma è molto di più. Strade Sicure è una realtà con- creta che da ormai sette anni è partecure è la più capillare e dell’esperienza quotidiana degli Italianilongeva operazione delle che abitano i principali centri urbani delForze Armate sul terri- nostro Paese. L’immagine dei militari al torio nazionale, al fianco fianco delle forze dell’ordine per la sicu-delle Forze dell’ordine in rezza interna è per molti versi rassicu- funzione anti criminalità rante e non rispecchia un’invasione die terrorismo in numerose campo bensì un trend non nuovo nell’im- piego delle Forze Armate: il cosiddetto città italiane. dual use, ovvero il duplice uso dei militari, a difesa della Nazione da minacce ester- ne ma in campo anche sul territorio na- zionale, specie in chiave di prevenzione e di contrasto alla minaccia terroristica. Avviata il 4 agosto 2008 sotto il coordina- 8

mento dell’Autorità di Pubblica Sicurezza, Bianco della Difesa: in primis come stru-Strade Sicure compie sette anni di attività mento di difesa da minacce esterne ma an-che hanno visto migliaia di militari di tutte che in concorso alle altre istituzioni dellole Forze Armate impegnati nel pattuglia- Stato in caso di calamità naturali, per esi-mento di aree metropolitane, nel control- genze di ordine pubblico o di pubblica uti-lo dei centri per immigrati e nella sorve- lità (ad esempio le campagne anti incendiglianza di siti sensibili su tutto il territorio boschivi e le bonifiche di ordigni inesplosi,nazionale. Il contingente attualmente in generalmente risalenti all’ultimo conflittocampo è forte di oltre 5400 militari che mondiale e che ancora oggi numerosi ven-operano in 43 province. L’operazione è gono alla luce).svolta in massima parte dall’Esercito, con La capacità duale degli assetti militari ri-contributi da parte di Marina, Aeronautica sponde alla precisa esigenza di poter ri-e Carabinieri, questi ultimi soprattutto in correre ad uno strumento altamentefunzione di comando e controllo nelle sale specializzato in grado di intervenire conoperative provinciali. prontezza e flessibilità non solo per fina-Strade Sicure è una componente impor- lità strettamente militari ma anche pertante del paradigma dual use delle Forze scopi correlati alla protezione civile e allaArmate, sancito di recente anche dal Libro sicurezza interna. 9

Operazione ‘Strade Sicure’Prima di Strade Sicure della risposta dello Stato alle stragi di Ca-La massima operazione italiana dual use paci e di via d’Amelio, dove persero la vitaha il suo fondamento normativo nella i giudici Falcone e Borsellino insieme allelegge n. 125 del 24 luglio 20081, mentre loro scorte.dal punto di vista operativo poggia sull’e- Altre operazioni di controllo del territorio esperienza degli anni ’90 e 2000. Nel 1992 concorso alle Forze di Polizia si susseguonoviene infatti lanciata l’esercitazione Forza nel corso degli anni ’90.Paris in Sardegna: un’importante attività Tra queste, la ‘Riace’ in Calabria, Parteno-addestrativa finalizzata al controllo delle pe 1 e 2 in Campania, Salento in Puglia.Esercitazione Forza Paris - 1992 Operazione Vespri Siciliani - 1992zone più impervie dell’entroterra sardo Caratteristiche comuni di queste opera- zioni sono state la dipendenza dei con-con lo scopo, in coordinamento con le For- tingenti militari dall’autorità prefettizia attraverso apposite sale operative e l’at-ze di Polizia, di limitare lo spazio di ma- tribuzione della qualifica di agenti di pub- blica sicurezza ai militari impiegati qualenovra della criminalità organizzata locale strumento giuridico per effettuare sul po- sto identificazioni, fermi e perquisizioniattiva nei sequestri di persona a scopo di di individui sospetti nonché procedere a sequestri di materiali e mezzi.estorsione. Negli anni 2000 al fine di prevenire at- tentati terroristici conseguenti all’attaccoSempre nello stesso anno viene condotta dell’11 settembre, il Consiglio dei Ministri dispone, a partire dal novembre 2001,l’Operazione Vespri Siciliani, nel quadro l’impiego di reparti militari in concorso alle Forze di Polizia per la vigilanza di1 ‘Conversione in legge, con modificazioni, punti sensibili su tutto il territorio nazio-del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, recantemisure urgenti in materia di sicurezza pubblica’che autorizza l’impiego di personale militare “perspecifiche ed eccezionali esigenze di prevenzionedella criminalità, ove risulti opportuno un accresciutocontrollo del territorio”, prevedendo peraltro laqualifica di agente di pubblica sicurezza per i militaristessi non appartenenti alle Forze di Polizia allo scopodi garantire una maggiore incisività nell’azione diprevenzione. 10

nale. Vengono pertanto poste sotto sorve- denunce e 500 arresti. Ma il risultato for-glianza tutte le strutture strategiche che se più importante era stato quello di ac-costituiscono potenziali obiettivi di atten- crescere anche la percezione di sicurezzatati o sabotaggi: porti, aeroporti, stazioni da parte della popolazione attraverso laferroviarie, centrali energetiche, etc. L’O- presenza tangibile dei militari, perlopiùperazione Domino, così viene denomina- giovani ma non privi di esperienza ope-ta, si conclude nel 2006 confermando la rativa.valenza dello strumento militare per que- Per inciso, nello stesso anno veniva atti-sto genere di attività. vata anche l’Operazione Strade Pulite, perOperazione Strade Sicure - 2010 Operazione Strade Sicure - 2015Gli sviluppi contribuire al superamento dell’emergen-Al suo avvio, nel 2008, l’operazione pre- za nel settore dello smaltimento dei rifiutivedeva un contingente massimo di 3500 in Campania. A disposizione del Commis-unità (il 90% del quale costituito da perso- sario Straordinario nominato dal Gover-nale dell’Esercito) con le seguenti tipolo- no, le Forze Armate venivano impiegategie di impiego: per la raccolta e il trasporto dei rifiuti• vigilanza esterna nei centri di acco- nonché per la protezione dei cantieri e dei siti di smaltimento, contribuendo ancora glienza per immigrati in 16 province; una volta al ripristino delle condizioni di• vigilanza statica a obiettivi sensibili nel- normalità per un consesso civile. Nel 2009 Strade Sicure ha visto aumen- le città di Roma, Milano e Napoli; tare il numero dei Comandi di Piazza sa-• servizio di pattugliamento congiunto liti a 24 e contestualmente il numero dei militari impiegati (+ 500 per un totale di con le Forze di Polizia in 9 città (Bari, 4000). A questi vanno aggiunti ulteriori Catania, Milano, Napoli, Padova, Paler- 700 militari a disposizione del Prefetto mo, Roma, Torino e Verona). dell’Aquila a seguito del tragico terremotoGià dopo un anno di impiego i risulta-ti erano soddisfacenti con oltre 150.000persone e 65.000 veicoli controllati, 1000 11

Strade Sicure valore aggiunto per la sicurezzaL’impiego dual use delle Forze Armate costituisce parte della risposta al deficit di sicurezzapercepito soprattutto nei centri urbani ed evidenziato tra l’altro da una ricerca condotta perconto della regione Lazio dall’Università La Sapienza di Roma nel 2009, nello stesso periodoin cui prendeva il via Strade Sicure.Intervistando nei cinque capoluoghi regionali un campione di oltre 2000 cittadini e un certonumero di testimoni privilegiati, emergeva una percezione di pericolo rivolta alla microcri-minalità e ai fenomeni a essa connessi: borseggi, scippi, aggressioni, spaccio di sostanzestupefacenti, furti negli appartamenti, etc.Al tempo stesso la ricerca rilevava che oltre il 50% degli intervistati attribuiva a una presenzamaggiore delle forze dell’ordine una sicurezza più diffusa, indicando in un incremento dellapresenza nelle strade e nei luoghi pubblici la misura di prevenzione e deterrenza più efficaceda adottare, per un controllo del territorio più incisivo. Una percentuale anche maggiore delcampione si mostrava orientata favorevolmente a un impiego di forze di polizia e militari.Un’altra ricerca, condotta dal medesimo gruppo di studio ma concentrata sull’analisi di unMunicipio romano confermava sostanzialmente le stesse indicazioni.L’impiego dei militari al fianco delle forze di polizia in Strade Sicure – da inserire in un conte-sto ampio di politiche sociali e di sicurezza che prevedano interventi su occupazione, riqua-lificazione urbana, immigrazione clandestina, etc. – può rappresentare un valore aggiuntoper la sicurezza sia in termini di quantità che di qualità, poiché in grado di liberare risorse diPolizia e Carabinieri, destinabili a compiti più specifici di investigazione.Valore aggiunto che finisce potenzialmente per riflettersi anche sul consenso per le ForzeArmate, che nel 27° rapporto Italia 2015 dell’EURISPES risulta ampio e in crescita.

Operazione ‘Strade Sicure’che colpì il capoluogo abruzzese. Sebbe- cali, hanno provveduto a ripristinare lene inizialmente non inquadrati in Strade aree dell’isola di Lampedusa compromes-Sicure - bensì nell’operazione Gran Sasso se da un punto di vista igienico-sanitariopoi riconfigurata nel 2010 come operazio- a causa del sovraffollamento. Nel 2012 ilne Aquila – i militari svolgevano compiti dispositivo è stato riarticolato per ciò cheanaloghi. Nel 2010 il dispositivo è stato riguarda la catena di comando e control-ulteriormente potenziato coprendo 33 lo, rimanendo tuttavia sostanzialmenteOperazione Strade Sicure - Aeronautica Militare Operazione Strade Sicure - Marina Militareprovince e prevedendo impieghi mirati invariato rispetto all’anno precedentenella provincia di Reggio Calabria, a se- quanto a consistenza numerica e tipologiaguito delle minacce della criminalità alle di impiego. Dal 2013 il controllo operati-autorità locali. Il 2011 ha visto le Forze vo dell’operazione è stato affidato al CapoArmate operare in 35 province: di parti- di Stato Maggiore dell’Esercito, mentrecolare rilievo sono stati gli interventi a nel 2014 è cominciata l’azione - tutt’orasupporto dell’azione delle Forze di Polizia in corso - in Campania nella cosiddettain Val di Susa per la vigilanza ai cantieri Terra dei fuochi, per la prevenzione e ladella TAV (Treno Alta Velocità) al nord e repressione dei reati ambientali (100 mili-quelli per fronteggiare l’emergenza uma- tari, raddoppiati quest’anno, impiegati nelnitaria dovuta al consistente afflusso di contrasto di discariche illegali e roghi dimigranti sul territorio nazionale a sud. rifiuti).Qui i militari sono stati impiegati sia con Con l’Expo 2015 Strade Sicure raggiungefunzioni di vigilanza (ai Centri di Identi- un picco numerico, con l’aggiunta di 2500ficazione ed Espulsione di Lampedusa e unità. Il dispositivo, la cui gestione direttaMineo nonché alle aree di stoccaggio dei è assegnata al Comando Forze di Difesarelitti e delle imbarcazioni utilizzate dai Interregionale Nord di Padova e al 2° Co-migranti) sia per pattugliare il territorio mando Forze di Difesa di San Giorgio acircostante. Inoltre unità del Genio, in Cremano, conta complessivamente su ol-stretta collaborazione con le Autorità lo- tre 6500 militari dislocati in 45 province 13

Operazione ‘Strade Sicure’ 14.635 arresti 9.973 denuncesu tutto il territorio nazionale, a disposi-zione dei Prefetti che impiegano i militari 7.794 fermiin servizi di vigilanza a siti e obiettivi sen- 2.103.347 persone controllatesibili e in pattugliamenti congiunti con leforze dell’ordine in aree metropolitane o 1.095.139 mezzi controllatidensamente popolate. 12.456 mezzi sequestratiUn bilancio dopo sette anni 661 armi sequestrateLe statistiche dell’operazione restituisco- Oltre 2 tonnellateno un quadro senz’altro positivo. Al com-pimento del settimo anno di operazione, di stupefacenti sequestrati.il Sottosegretario Gioacchino Alfano hadichiarato che “i numeri sugli arresti, de- Dati: Stato Maggiore Esercitonunce, fermi, persone e mezzi controllati, Periodo di riferimento 2008-2015armi e stupefacenti sequestrati parlano dasoli e dimostrano che l’operazione ha as-sunto, nel tempo, un valore aggiunto perla sicurezza sul territorio”.Oltre all’effetto dissuasivo nei confrontidi atti criminali, il valore aggiunto dell’o-perazione consiste anche nell’aver “libe-rato” maggiori risorse per l’attività inve-stigativa e di polizia giudiziaria da partedelle forze dell’ordine, aumentando altempo stesso la percezione positiva daparte dei cittadini per ciò che riguarda lasicurezza.Se questi risultati sono da ascrivere aquella che i sociologi definiscono la fun-zione manifesta di un’azione sociale, nonsi può trascurare anche la funzione laten-te dell’operazione, ovvero quella di espli-care ulteriormente le capacità dei militariimpiegati, già sviluppate in fase di adde-stramento e testate nelle missioni inter-nazionali. 14

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Roma: una giornata tipo di Strade SicureL’operazione Strade Sicure vede impiegata su Roma una quota importante dei militariche quotidianamente vigilano le nostre città. Il dispositivo nella Capitale è pertanto par-ticolarmente articolato e risulta efficiente grazie alla triangolazione di tre fattori chiave: laprofessionalità dei militari, la catena di comando e controllo e la sinergia con le Forze diPolizia. Abbiamo chiesto al Capitano Giuseppe Treré dei Lancieri di Montebello (8°), co-mandante di uno dei complessi minori (unità di livello compagnia/squadrone) impiegatinelle diverse zone della città, di illustrare meglio come si combinano questi fattori descri-vendo la sua giornata tipo.“L’attività inizia presto con un briefing sul servizio del giorno e una verifica delle consegneche sono sempre aggiornate e pertanto devono essere ben conosciute. Successivamentesi provvede al controllo di tutto l’equipaggiamento, armi, materiali e mezzi e al caricamen-to delle armi. La vigilanza inizia già dal momento in cui si esce dalla caserma. Il tragittoinfatti è a tutti gli effetti un momento operativo. I militari raggiungono i diversi siti - am-basciate, stazioni ferroviarie, fermate della metro e altri punti sensibili - sempre seguendoitinerari diversi e sempre prestando attenzione a cosa accade intorno a loro. Raggiuntainfine la postazione avviene il cambio con la pattuglia smontante e comincia il turno divigilanza fisso senza però che vi sia una routine: periodicamente alterniamo il personalenei diversi siti con il vantaggio che tutti conoscono l’intero territorio. 16

Ogni giorno, in orari diversi, io e il mio se- condo ispezioniamo i presidi per stare vi- cini ai nostri e avere sempre il polso della situazione. Strade Sicure è un compito par- ticolarmente delicato, svolto tra la gente, e il militare deve mantenere una postura vigile, pronto ad intervenire in caso di ne- cessità, ma al contempo deve trasmettere ai cittadini un senso di sicurezza. Prima dell’impiego operativo è previsto un apposito ciclo di approntamento teorico-pra- tico che fornisce ai militari tutte le compe- tenze per ben operare. Inoltre con cadenza mensile vengono svolte ulteriori attività dimantenimento delle capacità acquisite.L’uomo e la donna in uniforme sul campo non sono soli ma sono i terminali di una catenadi comando e controllo che li supporta ed è in grado di attivare tutte le azioni necessarieper fronteggiare eventuali emergenze. Il Comandante del Raggruppamento Lazio-Um-bria-Abruzzo è il Comandante della Brigata Granatieri di Sardegna, da cui dipende trale altre la Piazza di Roma, articolata su 3 gruppi tattici a loro volta organizzati in diversicomplessi minori.Ogni pattuglia è costantemente in contatto con le sale operative della Questura, dei Ca-rabinieri e del Comando Brigata per segnalare o ricevere indicazioni su ogni evento che siscosta dalla norma ed agire di conseguenza: controlli di mezzi o persone sospette, inter-venti ‘minori’ in aiuto di un cittadino, fermi e arresti in concorso alle Forze di Polizia sonoall’ordine del giorno, come si legge anche sulla stampa. La sinergia con le Forze di Polizia èottima, c’è piena collaborazione e fiducia nella professionalità reciproca. E la stessa fiduciaha la gente nei confronti di entrambi. Ricordo all’inizio, diversi anni fa ormai, che eravamovisti con un po’ di curiosità se non diffidenza. Nel corso del tempo la situazione è comple-tamente cambiata. Ci sono esercizi commerciali in alcune aree dove operiamo che adessoaprono al mattino quando inizia il turno di vigilanza, sentendosi più sicuri. Succede diessere allertati da persone che notano qualcosa di strano e avvisano noi che siamo già sulposto: è poi nostra cura chiedere l’intervento di Polizia o Carabinieri se la situazione effet-tivamente lo richiede. Altri ci avvicinano anche solo per ringraziarci. Sono riconoscimentiimportanti, che ai militari fanno capire l’importanza del loro ruolo, non solo quando sonoimpiegati in missione all’estero, ma anche quando sono impiegati in Patria”. 17

Riferimenti bibliograficiLegge n. 125 del 24 luglio 2008 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 maggio 2008,n. 92, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica”;Ministero della Difesa, (2015), Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa. La nostra Difesa;Esercito Italiano, Rapporto Esercito (edizioni annuali dal 2008 al 2014);AA.VV., (2015), 27° Rapporto Italia. Percorsi di ricerca nella società italiana, Roma, Eurispes;Battistelli, Ricotta, Appolloni, Fay Lucianetti, (2009), Periferie insicure? Insicurezza e sicurezza nei cinquecapoluoghi del Lazio, Roma, Dipartimento Innovazione e Società – Sapienza Università di Roma;Battistelli, Ricotta, Farruggia, Appolloni, (2010), La percezione di sicurezza nel XVII Municipio di Roma: ilpunto di vista dei cittadini, Roma, Istituto Ricerche Internazionali Archivio Disarmo.www.camera.itwww.difesa.itwww.interno.gov.itwww.esercito.difesa.itwww.marina.difesa.itwww.aeronautica.difesa.itwww.carabinieri.itwww.archiviodisarmo.itwww.expo2015.org 18

INSERZIONE PUBBLICITARIA R&D e fornitura di sistemi:la strategia di Ecor Research nel settore della DifesaEcor Research si inserisce nel mondo della Difesa continuità edcon competenze e know di alto livello.L’azienda, nata nel 1976 come laboratorio affidabilità.metalmeccanico a Schio, polo industriale inprovincia di Vicenza, si caratterizza per il core Ecor Research,business rappresentato dalla produzione dicomponentistica meccanica critica da un punto di quindi, anticipando levista di sicurezza e salute. La saldatura e i processispeciali costituiscono le competenze storiche e esigenze di mercato,l’esperienza raggiunta ha contribuito ad orientarel’azienda verso il mondo dell’Aerospazio e Difesa. si propone comeI principali settori in cui opera l’aziendacomprendono, oltre alla Difesa, il fornitore strategicoConfezionamento Alimentare e la Meccanica e integrato, che Ambiente condivide con i clientiAvanzata. L’azienda, precisamente, progetta eproduce componenti critici, assembla sottogruppi anche le importantielettromeccanici, ed effettua l’esercizio di banchiprova per la simulazione integrata. fasi di progettazioneIl principale mercato di riferimento di EcorResearch è rappresentato da multinazionali o e industrializzazione Veicolo militaregrandi aziende le quali, per scelte strategiche,esternalizzano le fasi di produzione creando, di del prodotto. Per mezzo della trentennale e consolidatafatto, l’esigenza di una Supply Chain basata su esperienza nella fornitura di prodotti meccanicifornitori in grado di garantire qualità, economicità, Nell’ottica di una strategia di differenziazione critici per multinazionali nell’ambito del settore delle macchine automatiche per il packagingSistemi modulari intrapresa da qualche anno nel settore alimentare e medicinale, l’azienda si inserisce nel settore aerospaziale con una dotazione dell’Aerospazio e Difesa che ha visto l’ottenimento di competenze, metodologie e certificazioni di importanti certificazioni, tra cui AS/EN riconosciute di eccellenza a livello nazionale. I prodotti meccanici critici per le macchine 9100 e NADCAP per i processi di saldatura, automatiche, come ad esempio le parti a contatto con alimenti e medicinali, sono trattati molto di trattamento termico, e per i controlli non similmente alle parti di aerostrutture e di motori aeronautici, per quanto concerne soprattutto la distruttivi, l’azienda oggi intende operare su due gestione della produzione e i controlli qualità. Ecor Research, di recente, è entrata a far parte piani con la Difesa, uno nell’ambito dell’R&D, della rete POEMA, Polo Europeo Microfusioni Aerospaziali, network avellinese di 12 imprese l’altro più particolarmente nella fornitura diretta specializzate nella produzione e gestione di sistemi. Grazie a specifiche e consolidate di processi tecnologicamente avanzati con l’obiettivo di migliorare l’efficienza dei motori competenze su materiali avanzati e tecnologie aerei. Capofila della rete è EMA, Europea Microfusioni Aerospaziali S.p.A., che è controllata speciali di rivestimento Ecor Research sta al 100% da Rolls Royce plc. L’azienda sta stringendo alleanze e collaborando proponendo, in collaborazione con altri players con i principali players nazionali e internazionali del settore con trend di crescita in continua del comparto, lo sviluppo di soluzioni innovative evoluzione. nel settore delle protezioni balistiche. Si tratta, in particolare, di materiali multistrato adattabili a diverse minacce e modulabili per protezioni di tipo additivo per mezzi ruotati, cingolati, ed elicotteri. Parallelamente, Ecor Research è in grado di sviluppare sistemi modulari per il trattamento e la potabilizzazione delle acque, con particolare riferimento alla leggerezza e alla compattezza nell’ambito di missioni entry force. Sulla base di investimenti e sviluppi interni, l’azienda prossimamente sarà in grado di fornire soluzioni adeguabili a diversi profili di missione, in un secondo momento convertibili nell’ambito di operazioni di stabilizzazione e ricostruzione.Condensazione Potabilizzazione Dissalazione 19

PORTFOLIO OPERAZIONE STRADE SICURE IMMAGINIIl 1° maggio è stata inaugurata l’Expo Milano 2015, la 34° Esposizione Universale.Il tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” riassume la sfida più importante delsecolo per il mondo intero. 184 giorni di apertura, 20 milioni di visitatori e un’area di 1milione di metri quadrati da controllare. Questi i numeri per i quali è stato calibrato ildispositivo di sicurezza dell’Esercito: 2500 militari per vigilare sull’evento con presidi,pattuglie e team specialistici per le operazioni di controllo e le emergenze, attivi 24 oreal giorno, tutti i giorni.Fotografie di Giuseppe TARANTINO 20

Militari del Reggimento lagunari ‘Serenissima’ sorvegliano la LakeArena al cui centro si erge l’Albero della Vita, una delle attrazioniprincipali dell’Expo, caratterizzato dalla chioma ispirata al disegnodi Piazza del Campidoglio a Roma, realizzata da Michelangelo. 21

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Militari dell’Arma Trasporti e Materiali controllano i veicoli in ingresso con apparecchiature ai raggi X.Una pattuglia di Lagunari percorre il Decumano ormai deserto, dopo l’orario di chiusura. 23

Un graduato del Reggimento Artiglieria a cavallo ‘Voloire’ di Milano controlla gli accessi all’Expodalla sala operativa coordinata dalla Prefettura.Vero cuore pulsante del dispositivo di sicurezza dellamanifestazione, la sala operativa raccoglie in un unico centro decisionale tutti i rappresentanti delleForze Armate e di Polizia. 24

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Paracadutisti del 187° Reggimento ‘Folgore’ di guardia presso una postazione di controllo perimetrale. Un team del 7° Reggimento NBC ‘Cremona’ verifica l’assenza di eventuali sostanze radioattive o chimiche. 26

Robot radioguidato Packbot 510 per il monitoraggio a distanza di ordigni.Un cane del Gruppo Cinofilo dell’Esercito ha appena verificato l’assenza disostanze esplosive dal mezzo ispezionato. 27

Una pattuglia di Lagunari pronta per i controlli ai padiglioni dell’Esposizione. Artiglieri da Montagna del 3° Reggimento in servizio presso i varchi di ingresso. 28

Visitatori in coda all’ingresso di Palazzo Italia e del padiglione cinese (in basso). 29

Il 1° maggio veniva inaugurata l’Expo Milano2015, la 34a Esposizione Universale. Il temadell’evento “Nutrire il pianeta. Energia per lavita” riassume la sfida più importante del seco-lo per il mondo intero. La cornice di sicurezzadella manifestazione ha rappresentato un’ulte-riore sfida per le Forze dell’ordine e la Difesa,scese in campo per garantire la sicurezza deimilioni di visitatori attesi per l’evento da tuttoil mondo.Il dispositivo messo in atto, forte di quasi 2500militari di diverse armi e specialità dell’Esercito,veniva integrato nell’Operazione Strade Sicure di cui rappresenta una “costola”, per contribuire alla sicurezzadel sito di Expo, degli aeroporti di Malpensa, Linate e Orio al Serio, delle stazioni ferroviarie e dei siti sensibilidel capoluogo lombardo e province limitrofe, in un’ottica olistica di prevenzione e gestione delle crisi, la cuicentrale decisionale risiede nella Sala Operativa della Prefettura di Milano.Questi i compiti per la componente militare del dispositivo:· presidiare e controllare tutto il perimetro dell’area e degli snodi nevralgici della viabilità stradale· sorvegliare i padiglioni del sito nelle ore di chiusura della manifestazione· verificare tutti gli automezzi e i relativi carichi in entrata· assicurare gli assetti specialistici (nuclei cinofili, team artificieri IEDD – Improvised Explosive Device Disposal, squadra NBC – Nucleare, Batteriologica e Chimica) per le relative attività di routine e per gli interventi in caso di eventuali emergenze· fornire il personale di collegamento presso la Sala Operativa della PrefetturaSe ai visitatori dell’Expo non saranno sicuramente sfuggiti i militari di vigilanza agli ingressi e lungo il perime-tro dell’area, è dopo l’orario di chiusura che si è messa in moto la fase più complessa a carico della compo-nente militare. Oltre a mantenere i presidi esterni, veniva attivata la vigilanza interna ma soprattutto iniziaval’attività di controllo su tutti i veicoli merci in ingresso al sito. Ogni autoveicolo in ingresso veniva sottoposto atre generi di controlli. Innanzitutto una scansione radiografica completa con un’apparecchiatura unica in Italia,concettualmente simile a quelle presenti negli aeroporti ma di dimensioni e potenza maggiori. Successiva-mente, con l’ausilio di nuclei cinofili, veniva verificata l’assenza di esplosivo (in caso di necessità venivano atti-vati i team specializzati nella neutralizzazione di ordigni). Infine veniva rilevata l’assenza di elementi radioattivi,batteriologici e chimici. Agli stessi controlli veniva sottoposto anche tutto il personale dei mezzi controllati.Solo al termine della complessa procedura l’automezzo poteva accedere all’Expo. Per l’effettuazione dell’in-tero ciclo sono stati individuati e attrezzati tre “polmoni” tra la fiera di Rho-Pero e il sito Expo: due aree per ilparcheggio e il controllo dei mezzi, una terza per la stazione di bonifica NBC di grande capacità, con annessaarea di decontaminazione e controllo di fallout predisposta per le emergenze.

Un geniere paracadutista in servizio di vigilanza presso l’Albero della Vita,sede di spettacoli frequentati da un vasto pubblico. 31

IDEE EDESPERIENZEKosovo e sicurezza L’approccio globale della missione NATO a guida italiana KFOR XIX Francesco FIGLIUOLO Federico COLLINA Il carattere La complessità degli scenari ope- multidimensionale della rativi in cui muovono le prin- cipali missioni di gestione delle gestione della crisi è crisi, di ricostruzione e stabilizzazione,diventato il tratto saliente pone sempre più in evidenza la necessità di una stretta sinergia tra i vari attori, mi- di un nuovo approccio litari e civili, appartenenti alle Organiz- globale ed integrato zazioni Internazionali ed alle istituzioni della NATO: locali che insistono nel teatro operativo. il Comprehensive L’Alleanza Atlantica ha quindi promosso Approach. un nuovo modo di affrontare le sfide alla sicurezza, ponendo in evidenza che non possono più essere fronteggiate global- mente da un’unica istituzione, ma solo in una cornice di istituzioni interdipendenti ed interconnesse. In quest’ottica, NATO, 32

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Kosovo e sicurezzaNazioni Unite (ONU), Organizzazione per interlocutori internazionali dell’Alleanzala Sicurezza e la Cooperazione in Europa Atlantica (Partnership for Peace ed UE), dei(OSCE), Unione Europea (UE) e Consi- quali si cerca di anticipare le necessità eglio d’Europa rappresentano, nell’ambito gli obiettivi di possibili azioni coordinate,dell’ordinamento internazionale, attori nell’ambito della gestione di una situazio-che si completano e concorrono insieme a ne di crisi dove la Comunità internazio-definire un nuovo sistema di sicurezza co- nale sia chiamata ad intervenire. Il COPDoperativa1. In occasione del Vertice di Riga costituisce la sintesi del Comprehensivedel 2006, è stata enunciata la Comprehen- Approach alla gestione della crisi, intesasive Political Guidance (CPG) dell’Alleanza nella sua complessità quale scenario ca-Atlantica, documento programmatico che ratterizzato da un numero elevatissimoanalizza gli scenari dei successivi 10-15 di attori che interagiscono in molteplicianni, individuando le capacità che i Pa- dimensioni (militare, politica, economicaesi alleati devono sviluppare e le misure e sociale). La comprensione della crisi e,da attuare al fine di fronteggiare le nuove più ancora, la possibilità di gestirla impli-minacce globali poste dal terrorismo, dal- cano un approccio decisamente articolatola proliferazione delle armi di distruzione «...che richiede pensiero laterale, analisi didi massa, dagli Stati falliti, dall’accesso domini non solo militari e soprattutto unaa tecnologie dual use e dalla distruzione condivisione di conoscenza e di informa-delle risorse vitali. Al riguardo, nel sum- zioni mai prima d’ora ritenuta necessa-mit di Bucarest del 2008, i Capi di Stato e ria..»2.di Governo hanno discusso un piano diproposte pragmatiche per una generale L’approccio globale nella missionerevisione del modo di pensare alle opera- KFOR XIXzioni militari, di pianificarle e condurle, in Nel corso della missione KFOR XIX, nelprospettiva di una loro armonizzazione periodo settembre 2014 - agosto 2015, lain un più vasto e comprensivo piano di situazione generale di sicurezza in Koso-interventi e risposte di carattere politico, vo, pur in un quadro di fragilità, è sempreeconomico e sociale, oltre che militare. rimasta alquanto stabile, mostrando an-In sintesi, il carattere multidimensionale che importanti segnali di distensione. Ciòdella gestione della crisi è diventato il trat- a dispetto del fatto che ai problemi ancorato saliente di un nuovo approccio, globale irrisolti si sia aggiunta negli ultimi annied integrato: il Comprehensive Approach. una grave crisi economica ed occupazio-In tal senso la NATO ha cominciato ad ag- nale. Tale stabilizzazione è stata fruttogiornare la propria dottrina già dal 2010, dell’impegno delle istituzioni del Kosovo,quando è stata elaborata la prima bozza dei rappresentanti della Comunità inter-della Comprehensive Operations Planning nazionale, ma anche dell’attività operati-Directive (COPD). La direttiva ha subito va di KFOR che ha continuato a svolgeremodifiche successive e conserva un ca- la sua azione imparziale a favore della po-rattere divulgativo ed aperto ai principali polazione kosovara, indipendentemente 34

dall’appartenenza etnica, dal credo reli- operazione è focalizzata sul processo lo-gioso e dalle differenze di genere. cal capacity building del nord del Kosovo,Attualmente lo sforzo principale di KFOR con azioni volte a sostenere ed a moni-è nel nord del Kosovo, a maggioranza ko- torare il processo di integrazione dellasovaro-serba, il cui simbolo è la città di regione nelle strutture amministrativeMitrovica, divisa in due amministrazioni, e giudiziarie centrali. L’integrazione delseparate dal fiume Ibar, che rispecchiano nord presuppone il favore della minoran-la differente distribuzione etnica della po- za kosovaro-serba qui residente e, più inpolazione: Mitrovica Sud, a maggioranza generale, la ricomposizione delle tensionikosovaro-albanese (circa 80.000 abitanti) inter-etniche che proprio da questa re-e Mitrovica Nord a maggioranza koso- gione possono divampare, per estender-varo-serba (circa 20.000 abitanti). Qui è si a macchia di leopardo nelle altre partipresente anche l’Ufficio Amministrativo del Kosovo, ponendo a rischio diretto ladi Mitrovica Nord (MNAO, i.e. Mitrovica stessa sicurezza delle isolate comunitàNorth Administrative Office), istituito nel religiose serbo-ortodosse, monitorate co-maggio 2012 dall’autoproclamata Repub- stantemente da KFOR. Una seconda li-blica del Kosovo, come soluzione ad inte- nea di operazione, support to Internationalrim per garantire la governabilità della cit- Community, ha l’obiettivo di assicurare iltà. L’Ufficio aveva il compito di acquisire le massimo sostegno ai numerosi attori dellacompetenze di UNMIK per trasferirle in Comunità internazionale, impegnati nellaseguito ad una municipalità, creata trami- stabilizzazione del Paese. In sintesi, siner-te libere elezioni amministrative3. gia e coordinamento fra organizzazioniNel KFOR Operational Plan, una linea di civili e strumento militare sono necessari 35

Kosovo e sicurezza La Kosovo Force (KFOR) è una forza militare internazionale a guida NATO, responsabile dell’ordine e della pace in Kosovo, regione inizialmente am- ministrata dall’ONU, con la missione UNMIK (United Nations Interim Ad- ministration Mission in Kosovo) e che ha dichiarato unilateralmente la propria indipendenza dalla Serbia il 17 febbraio 2008. La KFOR entrò in Kosovo il 12 giugno 1999, due giorni dopo l’adozione, da parte del Consiglio di Sicurezza, della Risoluzione 1244. All’epoca il Kosovo stava affrontando una grave crisi umanitaria, con scontri quotidiani tra le forze militari del- la Repubblica Federale di Jugoslavia e le forze paramilitari dell’Esercito di liberazione del Kosovo, Ushtria Clirimtare e Kosoves (UCK). La tensione tra i gruppi etnici era molto alta, così come il numero delle vittime degli scontri, soprattutto civili, con quasi un milione di profughi che avevano lasciato la regione. In tale contesto la missione KFOR aveva il compito di proteggere la popolazione civile e assicurare il ritiro delle forze militari jugoslave nel rispetto degli accordi di Kumanovo che sanciva il ritiro dell’esercito e della polizia jugoslava dal Kosovo e la contestuale cessazione dei bombarda- menti della NATO sulla Repubblica Federale di Jugoslavia. Nel periodo di massima partecipazione, il numero delle truppe KFOR ha raggiunto le 50.000 unità, provenienti da 39 paesi (della NATO e non). A se- guito del generale miglioramento delle condizioni di sicurezza sul terreno, il contributo si è gradualmente ridotto, sino ad attestarsi attualmente sulle 5.000 unità (per un totale di 31 paesi contributori). Il Gen. Figliuolo - Com. KFOR XIX - con i militari portoghesi della KFOR Tactical Reserve 36

se non inevitabili per il successo di questa fallì per la mancanza delle condizioni dimissione. Le dinamiche di tali linee ope- sicurezza.rative verranno approfondite attraverso Un secondo tentativo, nel 2012, ebbe esitol’analisi di alcuni case study, riconducibili analogo. La questione è stata ripropostaalla missione KFOR XIX. nel 2014, quando è stato istituito un Co- mitato organizzatore che, sotto la guidaCase study 1: Prevenzione di tensioni dell’allora Ministro della Kosovo Securityinter-etniche in occasione della Force4 (KSF), Agim Ceku, ha fissato la datacommemorazione di Isa Boletini, dell’evento al 28 novembre dello stessosimbolo della lotta ai Serbi anno, giorno dell’indipendenza dell’Al- bania. Il Comando di KFOR, allo scopo diIsa Boletini (al secolo Isa Peci) nacque il 15 garantire il rispetto del mandato (e quin-gennaio 1864 nel villaggio di Boletin (Mu- di un ambiente sicuro in tutto il Kosovo)nicipalità di Zvecan, nel nord del Kosovo), ha analizzato le possibili conseguenze didove ancor oggi si trova la casa della fa- questo evento, individuando i seguentimiglia Boletini, vicinissima al monastero elementi di rischio:serbo-ortodosso di Sokolica. Isa Boletini • la cerimonia si prestava a una facile stru-combatté contro l’Impero Ottomano, fu mentalizzazione politica, per il collega-tra i principali esponenti del movimento mento diretto della figura di Isa Boletiniper l’indipendenza dell’Albania e sosteni- ai sentimenti nazionalistici pan-albanesi,tore dell’ideale della Grande Albania, cioè diffusi in gran parte dell’elettorato delledi uno Stato indipendente che riunisse in principali forze politiche del Kosovo (Par-sé tutti i territori abitati dalla popolazio- tito Democratico per il Kosovo, PDK, ene di etnia albanese. Fu nominato Mini- Lega Democratica per il Kosovo, LDK);stro della Guerra dell’Albania e combatté • la cerimonia si sarebbe svolta nelle muni-anche contro i Serbi durante la Prima cipalità del Nord, dove poteva comporta-Guerra Mondiale, rimanendo vittima di re escalation di violenza inter-etnica, perun’imboscata tesagli dalla gendarmeria possibili opposizioni e reazioni da partemontenegrina a Podgorica (Montenegro), dei kosovaro-serbi;il 23 gennaio 1916. Per queste ragioni, Isa • nel mese di novembre 2014 la tensioneBoletini, proclamato “eroe del Kosovo” nel era già elevata a causa degli esiti del-2004 da Ibrahim Rugova, è considerato la partita di calcio Serbia-Albania del 14dai Kosovari di etnia albanese un simbo- ottobre 2014, sospesa per disordini dopolo della lotta contro i Serbi e ha un posto che un drone aveva sorvolato lo stadio didi rilievo nell’immaginario nazionalistico Belgrado, portando una bandiera raffigu-collettivo. rante, assieme ai confini etnico-geografi-La prima proposta di una cerimonia uf- ci della Grande Albania5, le immagini dificiale di sepoltura dei resti dell’eroe nel Ismail Kemali e Isa Boletini, i più rappre-villaggio natale Boletin fu avanzata dalle sentativi esponenti dell’indipendenza al-autorità kosovare nel 2004 ma il progetto banese dall’Impero Ottomano; 37

Kosovo e sicurezza• il breve preavviso tra l’annuncio del Co- terminato, come primo intendimento di mitato organizzatore e la data dell’evento, KFOR, quello di promuovere, presso il circa un mese, avrebbe potuto causare la- Comitato organizzatore, il posticipo dell’e- cune nell’organizzazione della sicurezza. vento, al fine di approfondire il quadro in-Alla luce di queste valutazioni, il Coman- formativo necessario per la sua miglioredante di KFOR ha deciso di intraprende- gestione.re un’azione di shaping focalizzata sugli Al riguardo, in successive riunioni di co-organizzatori dell’evento, affinché, attra- ordinamento, il Comandante di KFORverso le loro decisioni, minimizzassero i ha condiviso informazioni e approfondi-rischi di tensioni inter-etniche, durante lo menti con il c.d. Quintetto per il Kosovo6 esvolgimento della celebrazione. A tal fine, il Rappresentante Speciale del Segretarioi Key leader engagement, condotti in pri- dell’ONU e Capo della missione UNMIK,ma persona dal Comandante della forza Farid Zarif. L’azione del Comandante diNATO, sono stati improntati a massima KFOR si è quindi tradotta in un successivoprudenza ed equilibrio, in considerazione e più vasto piano di interventi concertatidel fatto che il mandato di KFOR impone con i massimi rappresentanti della Comu-di agire con imparzialità, nel rispetto delle nità internazionale, che hanno esercita-decisioni politiche interne al Paese. to opportune azioni di convincimento eAlla luce degli elementi emersi durante lo moral suasion sul Comitato organizzatore.studio del problema operativo, è stato ela- Quest’ultimo ha infine deciso di riman-borato il concetto d’azione, basato su un dare la cerimonia, in prima battuta, alapproccio multi-fattoriale, volto cioè a te- 15 gennaio 2015 (giorno di nascita di Isanere nella dovuta considerazione tutte levariabili del problema (sociali, politiche e Boletini) e, successivamente, al 10 giugnoculturali) e a sfruttare ogni risorsa dispo- 2015 (16° anniversario della fine dei bom-nibile in grado di influenzare gli eventi. bardamenti della NATO in Kosovo).Tale approccio ha consentito di moltipli- Al fine di evitare qualsiasi strumentaliz-care lo sforzo di KFOR, coinvolgendo in zazione politica dell’evento, in chiave na-una strategia comune molteplici attori zionalistica, è stato necessario interagirepresenti nel Teatro di operazioni, unita- direttamente con l’ambiente politico cen-mente alle loro risorse umane e materiali.KFOR ha operato secondo una strategiaconcentrica, volta ad indirizzare le lineed’azione dei vari attori verso l’obiettivocomune (lo svolgimento delle celebrazio-ni in totale sicurezza e senza tensioni in-ter-etniche), in modo sinergico e coordi-nato, con effetti mutually reinforcing.Lo scarso preavviso di circa un mese sul-lo svolgimento della celebrazione ha de- 38

trale kosovaro, molti esponenti del quale ziale di KFOR, estranea all’organizzazio-erano membri del Comitato organizzato- ne della cerimonia, ma pronta a garantirere. In quest’ottica il Comandante di KFOR le condizioni di sicurezza nel Nord delha avviato un’intensa serie di contatti con Paese durante lo svolgimento della stessa.diversi membri del Governo, tra i quali il Un altro elemento di successo nella stra-Vice Primo Ministro e Ministro degli Af- tegia di KFOR è stato il coordinamentofari Esteri, Hashim Thaci, il Ministro per attivo con le altre organizzazioni di sicu-l’Integrazione Europea, Haki Collaku, e il rezza operanti in Kosovo: Kosovo PoliceMinistro delle KSF, Haki Demolli. Peral- (KP) ed EULEX8 (organizzazione respon-tro, il medesimo argomento è stato ogget- sabile), rispettivamente prima e secondato di attenzione anche a margine del pri- ad intervenire in caso vi sia la necessità dimo incontro ufficiale del Comandante di preservare la sicurezza interna e l’ordineKFOR con il Primo Ministro, Isa Mustafa, pubblico, in una scala di reazione che pre-nel gennaio 2015. vede la risposta di KFOR in extrema ratio,Analoghi Key leader engagement e meeting quale third responder. Tale coordinamentosono stati condotti con rappresentanti po- si è reso necessario per pianificare e con-litici locali, in primis il sindaco di Mitrovica durre le operazioni in modo efficiente eSud, Agim Bathiri, attivo membro del Co- coordinato. Un importante elemento fa-mitato organizzatore, ma anche i sindaci cilitatore al riguardo è stata la partecipa-delle quattro municipalità del nord a mag- zione del personale di KFOR alle riunionigioranza kosovaro-serba7, che sono stati del Comitato organizzatore, presiedutoinformati e rassicurati sull’operato impar- dal Ministro delle KSF e composto anche 39

Kosovo e sicurezzadai rappresentanti dei Comandi regionali di informazione hanno ripreso le dichia-della Kosovo Police. Inoltre, sono stati mol- razioni del Sindaco di Mitrovica Sud, Agimto proficui i meeting periodici fra i rappre- Bathiri, che contestava la scelta delle Isti-sentanti di KFOR e di EULEX, a livello dei tuzioni kosovare di aver assecondato leVice Capo missione, e quelli convocati per pressioni della Comunità internazionalela specifica esigenza. Questi, infatti, han- per evitare lo svolgimento della celebra-no permesso di acquisire altri dati infor- zione nel Nord del Kosovo, chiamandomativi, in virtù del continuo rapporto di in causa, al riguardo, anche la mancatacollaborazione in essere fra la KP ed EU- autorizzazione da parte di KFOR. DataLEX, che svolge nei confronti della polizia la generalità e la scarsa precisione di talilocale attività di Monitoring, Mentoring e dichiarazioni, non aderenti alla realtà,Advising.Infine era inevi- per il fatto che l’u-tabile che l’evento nica restrizionesuscitasse il forte che KFOR abbiainteresse dei me- mai posto, relati-dia. La strategia vamente le moda-mediatica adottata lità di svolgimentoda KFOR può esse- della cerimoniare schematizzata nel nord del Koso-in tre fasi. Nella vo, fosse esclusi-prima lunga fase di vamente relativapreparazione della all’impiego dellecerimonia, costellata da numerosi rinvii, KSF che, negli in-KFOR ha seguito una politica mediatica tendimenti del Comitato Organizzatore,reattiva, dialogando con Comunità inter- avrebbero costituito una scorta d’onorenazionale ed Istituzioni locali esclusiva- del feretro di Boletini9, il Comandante dimente su questioni legate alla sicurezza KFOR ha deciso di non rispondere diret-dell’evento ed al di fuori delle sedi media- tamente al Sindaco, né personalmentetiche. In questo frangente, inoltre, le noti- né a mezzo stampa, affidando al Coman-zie di stampa riguardanti la celebrazione dante del Joint Regional Detachment-Nordnon erano frequenti e soprattutto non (JRD-N) il compito di chiarire con lo stessochiamavano in causa il ruolo di KFOR. la posizione della missione NATO.La seconda fase è stata aperta dall’inat- Successivamente, il Sindaco Bathiri ha ri-teso annuncio delle autorità governative lasciato ulteriori dichiarazioni agli organikosovare ed albanesi di seppellire i resti di di informazione, riportando, in manieraIsa Boletini in Albania, a Valona. esatta, il contenuto del colloquio con ilTale decisione è rimbalzata a metà maggio Comandante del JRD-N e rettificando lenella stampa locale con una certa accele- precedenti. Infine, la terza e ultima fase èrazione, ancor più quando gli stessi organi stata avviata a seguito dei ripensamenti del Comitato organizzatore che, in ultimo, 40

ha deciso di effettuare la sepoltura nel vil- della comunità kosovaro serba del nord,laggio di Boletin, nel Nord del Kosovo. e ribadendo il ruolo di third responder inAl riguardo, alcuni media hanno riporta- materia di sicurezza, per invitare tutte leto che KFOR avrebbe scortato il feretro parti a collaborare affinché la manifesta-fino alla sede della sepoltura, cosa eviden- zione si svolgesse senza inutili tensioni.temente non vera e potenzialmente dan- Le celebrazioni si sono tenute infinenosa per l’immagine di imparzialità della dall’8 al 10 giugno, giorno della cerimo-missione. Il COMKFOR ha deciso pertan- nia conclusiva e dell’inumazione a Bole-to di passare a una politica mediatica atti- tin. Le forze KFOR hanno seguito tutteva, rilasciando una dichiarazione ufficiale le celebrazioni monitorando da vicino laa mezzo comunicato stampa, nella quale situazione con gli assetti non cinetici deiè stato chiarito che le unità di KFOR non Joint Regional Detachment11 ed impiegan-avrebbero scortato il feretro e che l’uni- do elicotteri e velivoli a pilotaggio remotoca limitazione posta, relativamente allo rispettivamente con funzioni ricognitivesvolgimento della cerimonia nel Nord del e di Imagery Intelligence12. Le forze di ma-Kosovo, fosse la mancata autorizzazione novra sono state schierate presso hot spotalla KSF di scortare i resti di Boletini. Con e punti sensibili, costituendo dispositivi diil citato comunicato10, il Comandante di pronta reazione nelle aree coinvolte dalleKFOR ha preso le distanze dall’evento, celebrazioni.salvaguardando il carattere di imparzia- La cerimonia in onore dell’eroe albaneselità della missione, soprattutto agli occhi Isa Boletini si è conclusa senza incidenti 41

Kosovo e sicurezza città, tre ragazzini kosovari di etnia alba- nese avevano perso la vita scivolando nel e con la piena soddisfazione degli orga- fiume Ibar mentre giocavano. La stampa nizzatori e dei numerosi rappresentanti locale, manipolando l’evento, aveva in- della Comunità internazionale che, sin da formato l’opinione pubblica sostenendo novembre 2014, avevano manifestato il che i bambini erano caduti nel fiume per timore che questo evento potesse essere fuggire da un inseguimento da parte di fonte di nuove tensioni interetniche. coetanei di etnia serba. L’episodio aveva determinato forti disordini pubblici che Case study 2: Fiume Ibar, da Mitrovica si erano estesi in tutto il Ko- operazioni di ricerca di un giovane sovo, richiedendo il massiccio intervento disperso di KFOR. A Prizren, chiese e simboli reli- giosi legati alla popolazione di etnia serba Il giovane diciassettenne Sead Alushi, di ortodossa, venivano presi d’assedio ed in- etnia kosovaro-albanese, scompare il 10 cendiati13. aprile 2015, nella città di Mitrovica. Se- Al fine di evitare una possibile escalation condo le prime notizie di stampa, Alushi di tensione inter-etnica, il Comandante avrebbe tentato di rubare un cane sulla di KFOR ha svolto un’azione di shaping sponda Nord del fiume Ibar, assieme a sui principali stakeholder, i sindaci delle due amici. due municipalità di Mitrovica e la diret- I tre giovani, scoperti dal proprietario trice della MNAO, Adrjiana Hodzic, con dell’animale, si sarebbero dati alla fuga l’intento di assicurare, da parte loro, la lungo la sponda del fiume. Dopo alcune più responsabile divulgazione delle infor- ore però, Alushi diviene irrintracciabile, mazioni agli organi di stampa, scevra da da cui l’ipotesi di una caduta nel fiume, manipolazioni politiche e pregiudizi di ca- dove effettivamente viene ritrovato sen- rattere inter-etnico. za vita dopo 17 giorni di ricerche. E’ stato, in breve tempo, condiviso e dif- La scomparsa del giovane Alushi racchiu- fuso, presso l’opinione pubblica locale, de un elevato potenziale di rischio per la missione: nel marzo 2004, nella stessa 42

un preciso quadro informativo secondo prudenza, tenendo in considerazione il ri-il quale l’episodio, seppur inserito in una schio di escalation di tensione inter-etnica,serie di scontri tra bande rivali di etnia per la possibile reazione al loro impiegodiversa, kosovaro-albanese e kosova- sul fiume Ibar da parte della comunità ko-ro-serba, verificatisi tra il 9 ed il 13 di apri- sovaro-serba, anche a fronte delle attualile 2015, era da ascriversi all’ambito della pretese di parte kosovaro-albanese - e dimicro-criminalità e della delinquenza gio- stampo nazionalistico - che vorrebbero lavanile, come comprovato dagli esiti delle più rapida attuazione del programma diindagini condotte dalla polizia kosovara e riforma del settore di difesa e di sicurezza,da EULEX. con la trasformazione delle KSF in ForzaKFOR è inoltre intervenuta attivamente Armata.nelle operazioni di search and rescue, at- Contestualmente all’impiego delle KSF, iltivando, nei pressi del fiume Ibar, dove si Comandante di KFOR ha quindi deciso diriteneva che il giovane fosse scomparso, rilasciare preventivamente un comunica-una sala operativa con funzioni di coor- to agli organi di stampa, con l’obiettivo didinamento con EULEX, KP e KSF. Le KSF, chiarire la liceità della sua autorizzazionein particolare, sono state autorizzate dal e specificando compiti e mandato delleComandante di KFOR, su esplicita richie- stesse unità di ricerca kosovare.sta del Comandante Regionale della KP di In sintesi, stretti e costanti scambi di in-Mitrovica Nord, ad intervenire con nu- formazioni (i.e. intelligence gathering) edclei di sommozzatori nelle ricerche14. Al attività di moral suasion sui principali sta-riguardo, le valutazioni sull’impiego delle keholder hanno consentito la migliore ge-KSF sono state condotte con la massima stione operativa dell’evento ed il rilascio 43

Kosovo e sicurezzadi dichiarazioni improntate alla collabo- zionalizzati dalla Repubblica Federale dirazione, precise e prive di qualsiasi deriva. Jugoslavia nel 1946 e ritornarono nelleL’attenzione mediatica sul caso è andata proprietà ecclesiastiche nel 1998, per ef-progressivamente scemando sino al ri- fetto di una donazione da parte dell’alloratrovamento del corpo del ragazzo, il 27 presidente della Repubblica Federale Ser-aprile 2015. La prova dell’eccellente si- ba, Slobodan Milosevic. Dopo l’interventonergia creatasi tra le controparti è stata della NATO nel 1999, la municipalità dievidenziata dalla generale partecipazione Decane ha revocato i diritti di proprietàalle esequie del giovane a cui hanno preso dei terreni, nonostante le direttive diparte sia istituzioni kosovare-serbe sia ko- UNMIK in senso contrario. La comunitàsovare-albanesi nonchè comuni cittadini monastica ha così deciso di intrapren-di ambo le etnie. dere un’azione legale nei confronti della municipalità presso la Corte Suprema delCase study 3: Kosovo, la cui giurisdizione è stata esclusaCostruzione di un ponte Bailey nella con verdetto del luglio 2015 e rimessa allamunicipalità di Decane Corte Municipale di Pec. In un contesto di difficile integrazione,Uno dei compiti di KFOR da inizio man- una simile controversia costituisce undato, quello di proteggere i siti religiosi motivo di facile manipolazione, sfrutta-serbo-ortodossi del Kosovo, è stato gra- bile in chiave politica per attrarre l’eletto-dualmente rilevato dalla KP, sulla base del rato kosovaro-albanese su questioni mar-miglioramento dei rapporti tra comunità catamente nazionalistiche ed innalzare ireligiose e popolazione kosovaro-albane- toni del confronto in chiave inter-etnica.se e del livello di preparazione ed efficien- A ciò si aggiunga che la Comunità mona-za raggiunto dalla stessa polizia kosovara. stica di Visoki Decani segue con una certaIl monastero di Visoki Decani è l’ultimo apprensione la recrudescenza del fonda-sito che rimane ancora sotto diretta pro- mentalismo islamico, sull’onda del cre-tezione delle forze della NATO, specifica- scente fenomeno dei c.d. foreign fighter,tamente sotto comando italiano, che svol- ovvero Extremists Claiming Affiliation togono nell’area attività di pattugliamento Islam nell’area balcanica15. Nel mese didinamico, garantendo una pronta reazio- ottobre 2014, le proprietà esterne al mo-ne in caso di diretta minaccia. nastero sono state oggetto di graffiti in-A tenere ancora alta l’attenzione di KFOR neggianti ad ISIL16 ed UCK, fatto che hanell’area sono i complessi rapporti tra la destato forti preoccupazioni da parte del-comunità monastica e la municipalità lo- la Comunità internazionale e che ha com-cale kosovaro-albanese, complicatisi per portato un potenziamento dei dispositivivia di una disputa sulla proprietà di circa di protezione e sorveglianza da parte di24 ettari di terreno, esterni al monastero. KFOR. Nonostante le indagini abbiano di-Detti terreni, storicamente appartenenti mostrato che i graffiti sono stati realizzatialla Chiesa Serba ortodossa, furono na- da avventati giovani kosovaro-albanesi, 44

non sono state completamente escluse cale, con ritorni positivi da un punto diipotesi di una più complessa macchinazio- vista turistico giacché non solo il valorene volta a destabilizzare il clima delle già artistico e religioso del sito, ma anche locomplesse relazioni tra la comunità mo- stupendo contesto ambientale in cui ilnastica ed il contesto socio-politico locale. monastero è ubicato, rappresentano for-In questo delicato quadro di relazioni, tissime attrattive sia per visitatori localiKFOR, assieme alla Comunità interna- che internazionali. L’idea del ponte è statazionale, ha cercato lo sviluppo di un dia- accolta con grande favore della Comuni-logo propositivo tra locali istituzioni e tà internazionale, in primis, da UNMIK, ilcomunità monastica e avviato progetti di cui Capo missione, Farid Zarif, ha messocooperazione civile e militare, al fine di a disposizione circa 15.000 Euro per ladimostrare che tolleranza e collaborazio- realizzazione delle opere complementa-ne sono presupposti imprescindibili per lo ri al ponte (spalle in cemento armato esviluppo e la crescita di tutta la comunità raccordi alla viabilità). L’indisponibilità didi Decane, indipendentemente dall’ap- unità del genio di KFOR per il montaggiopartenenza etnica e dalla professione di della struttura ha aperto l’ipotesi di unfede dei suoi membri. intervento delle KSF, con unità opportu-Tra questi c’è il progetto di un ponte Bai- namente “mentorizzabili” da un team diley, messo a disposizione dall’Esercito Ita- istruttori dell’Esercito italiano. Assuntaliano per esigenze di carattere operativo la piena adesione del Ministro delle KSF(rendere più snelli ed efficaci i pattuglia- all’impiego di dette unità e muovendo dal-menti delle unità motorizzate di KFOR la certezza della fattibilità tecnico-finan-attorno al monastero) ma che in effetti ziaria dell’opera, il Comandante di KFORsarebbe potuto servire anche per un ge- ha proposto il progetto ai leader politici enerale miglioramento della viabilità lo- religiosi di Decane, fungendo da mediato- 45

re nel raggiungimento di un’intesa bilate- presupposti per il coinvolgimento del Mi-rale per la realizzazione dell’opera. Già ad nistero delle KSF e delle Istituzioni localiinizio ottobre 2014, nell’occasione dell’i- nella realizzazione dell’opera. Inoltre, inaugurazione di un tratto della viabilità rappresentanti di KFOR hanno presenta-interna alle proprietà del monastero, pro- to il progetto nell’ambito del Comitato digetto finanziato dal Contingente italiano, sovrintendenza e tutela delle c.d. Specialil Comandante di KFOR aveva avviato le Protective Zones17, presieduto dal Rap-intese tra l’Abate del monastero, Padre presentante speciale dell’UE in Kosovo,Sava Janjic ed il Sindaco di Decane, Ra- Samuel Zbogar, rafforzando il consensosim Selmanaj, per il completamento del della Comunità internazionale attornopiano di viabilità dell’area, proponendo all’iniziativa. Per contro, KFOR ha cerca-l’installazione di un ponte Bailey, cedibile to di sensibilizzare i leader politici localidall’Esercito italiano. Nel mese di maggio kosovaro-albanesi sull’importanza del2015, il progetto è stato mostrato nella sua progetto, utile a ricomporre le fratture tracompiutezza progettuale ed organizza- la municipalità di Decane e la comunitàtiva al Vescovo di Raska-Prizren, Theo- Serbo-ortodossa, in prospettiva di un ge-dosjie Sibalic, guida spirituale della Comu- nerale rilassamento dei toni del confron-nità serbo-ortodossa del Kosovo, che lo ha to. Al riguardo, il Comandante di KFORaccolto con grande favore. Al riguardo, lo ha avviato proficui e positivi incontri constesso Vescovo ha dimostrato la massima il Sindaco di Decane e con Ramush Ha-disponibilità per l’impiego delle KSF nelle radinaj, leader del partito ‘Alleanza per ilattività di montaggio del ponte, ponendo i futuro del Kosovo’ (AAK) che nell’area di 46

Decane rappresenta la principale espres- militari e civili, presenti nell’ambien-sione del voto dell’elettorato. A conferma te operativo, implicando, da parte loro,dell’unità di intenti raggiunta con le auto- un’assunzione di responsabilità ed unrità politiche e religiose, il 18 maggio 2015 contributo fattivo nei limiti delle proprieil Sindaco di Decane, Rasim Selmanaj, e possibilità, in funzione del proprio ruolol’Abate del monastero, Padre Sava Janjic, e della propria posizione sociale. Questohanno siglato presso Villaggio Italia - sede modus operandi di creare sinergie tra-del Multinational Battle Group West a gui- sversalmente alla società ed ai compartida italiana - un accordo che costituisce il militari e civili di Istituzioni locali e Mis-documento programmatico per l’imple- sioni militari e civili attive nel Paese nonmentazione del progetto. Il montaggio del può escludere il contributo delle donne,ponte Bailey presso il monastero di Deca- nonché delle fasce più giovani della so-ne è stato realizzato nel mese di giugno cietà (ragazzi/e), relegate nel passato al2015, con rapidità di intervento da parte mero ruolo di vittime dei conflitti, sen-delle unità delle KSF e sotto la supervisio- za alcun ruolo attivo nella risoluzionene di un team di istruttori proveniente dal delle crisi. Al riguardo, la prospettiva di6° Reggimento Pionieri di Roma. I lavori genere ha fatto il suo ingresso nelle di-sono stati preceduti da una complessa fase namiche delle missioni militari e civilidi approntamento, che ha visto il materia- a partire dal 2000, quando il Consigliole da ponte affluire in Kosovo in meno di di Sicurezza delle Nazioni Unite votò laun mese, con un trasporto intermodale Risoluzione sulle donne, la pace e la si-strada-mare avviato in Patria dal 6° Reg- curezza (UNSCR 132521 ), documento chegimento Pionieri e concluso dal Gruppo riconosce esplicitamente l’impatto delladi Supporto di Aderenza del Contingente guerra sulle donne ed il contributo dellenazionale in Teatro operativo. L’inaugura- stesse nella risoluzione dei conflitti perzione del ponte, avvenuta il 13 luglio 2015 una pace durevole.alla presenza dei massimi rappresentan-ti della Comunità internazionale e dellemassime autorità politiche e religiose inKosovo, è stata presieduta dal GeneraleFrancesco Paolo Figliuolo, Comandante diKFOR e dall’Ambasciatore Italiano in Ko-sovo, S.E. Andreas Ferrarese.Case study 4:La prima Gender Conference di KFORL’applicazione del comprehensive appro-ach richiede il coinvolgimento a 360°di tutti gli attori, internazionali e locali, 47

Kosovo e sicurezzaA testimoniare quanto la prospettiva di re i risultati della missione, nell’ambito digenere abbia assunto un ruolo significa- un atteso miglioramento delle condizionitivo nella missione, è stato l’incontro del 1 di stabilità e sicurezza del paese e del-dicembre 2014 del Comandante di KFOR la libertà di movimento (i.e. Secure Andcon l’Ambasciatrice Marriet Schuurman, Safe Environment e Freedom of Move-Rappresentante Speciale del Segreta- ment, capisaldi della missione di KFOR).rio Generale della NATO per le donne, Proprio alle donne e al ruolo assuntola pace e la sicurezza. Nell’occasione il dalle stesse in Kosovo nell’ambito delleCOMKFOR ha delineato un punto di si- Istituzioni locali e delle Organizzazionituazione circa l’implementazione della e Missioni internazionali qui operanti,UNSCR 1325 nell’ambito della missione è stata dedicata la prima Gender Confe-KFOR XIX ed evidenziato che la prospet- rence della storia di KFOR, ospitata pres-tiva di genere permea il modo di conce- so la base di Pristina, il 17 giugno 2015.pire e condurre le operazioni sul campo Per l’occasione sono state invitate qualioltre che costituire un importante trait relatrici personalità femminili di primis-d’union con le Istituzioni locali, che ve- simo piano(*) che, partendo dall’esperien-dono donne occupare posizioni di vertice za personale, hanno condiviso esempi diistituzionale, e con le Organizzazioni e le successo da cui trarre indicazioni di ca-Missioni internazionali (UNMIK ed EU- rattere operativo, al fine di armonizzareLEX), in cui personale femminile opera lo sviluppo del Paese con le prospettive econ successo nei nevralgici ambiti con- l’uguaglianza di genere, nel rispetto del-nessi alla ricostruzione ed allo sviluppo la sensibilità posta al riguardo da tutta ladel Paese (i.e. Security Sector Reform, De- Comunità internazionale. La conferenzamobilization, Disarmement and Reintegra- è stata anche oggetto di un’edizione spe-tion, Climate Change Policies, etc.). ciale del KFOR Chronicle, la rivista dellaAl riguardo, è proprio la presenza di qua- missione NATO in Kosovo.lificato personale nell’incarico di GenderAdvisor, nello special staff del COMKFOR, (*)Adrjiana Hodzic, Direttrice dell’Ufficio ammini-ad assicurare che le prospettive di genere strativo di Mitrovica Nord, il Colonnello Elminasiano prese in considerazione tanto nei Mahmuti, Presidente dell’Associazione delle donneprocessi di pianificazione delle operazio- presso la Kosovo Police, il Colonnello Irfete Spahiu,ni, quanto di monitoraggio e valutazione Comandante del Centro Addestramento e Dottri-degli effetti attesi (i.e. gender mainstrea- na della Kosovo Security Force, Mimoza Hasaniming). A tal fine, il Gender Advisor svilup- Pllana, Responsabile dei diritti dell’infanzia pressopa continui e costanti rapporti con omo- il Ministero dell’Educazione, Njomza Emini, mem-loghe funzioni (c.d. gender focal point) bro dell’Assemblea parlamentare e responsabileattive presso le varie articolazioni delle della Commissione salute, lavoro e social welfa-Istituzioni locali, delle Organizzazioni e re, Isabelle Servoz Gallucci, a capo dell’Ufficio deldelle Missioni internazionali, fornendo Consiglio d’Europa in Pristina, Joelle Vatcher, Viceun contributo sostanziale per interpreta- Capo Missione di EULEX. 48


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