Important Announcement
PubHTML5 Scheduled Server Maintenance on (GMT) Sunday, June 26th, 2:00 am - 8:00 am.
PubHTML5 site will be inoperative during the times indicated!

Home Explore SardegnaImmaginare N6

SardegnaImmaginare N6

Published by Sardegna Immaginare, 2017-07-14 06:25:16

Description: Sesto numero della rivista Sardegna Immaginare
Il viaggio di Sardegna immaginare prosegue. Un viaggio lento e paziente per scoprire gli angoli più nascosti dell’isola. Senza immaginazione. La Sardegna non si deve immaginare.
In questo numero: Le torri spagnole delle coste sarde; il Lido Iride quando la movida animava Platamona; l'isola, l'uomo e i cavalli, una passione senza fine; i murales di Orgosolo; le miniere di Buggerru; i riflessi di Chia; il Tempio di Antas, Bardili, Atzara, Ales, Asinara e tanto altro...

Search

Read the Text Version

Grotta di Monte Longos, comune di Urzulei. Il sifone che la collega alla grotta di Su Palu, porzione a monte del Complesso Carsico della Codula Ilune - Ph Silvia Arricapreannunciava impegnativa. L’esplorazione del per chiunque intenda immergersi nel profondosettimo sifone è stata decisiva per ottenere la della terra e scoprire una bellezza diversa econgiunzione dei due sistemi carsici, il punto di misteriosa.collegamento tra le parti».Da oggi ci si potrà così inoltrare lungo questo Si ringrazia la Federazione Speologica Sardanuovo percorso, un passo dopo l’altro, ripartendo Ex Direzione Miniera San Giovanni,da dove chi è arrivato prima ha lasciato un Regione San Giovanni - Iglesias (CI)segno. La speleologia è questo e molto altro: [email protected] personale ma anche collaborazione e www.federazionespeleologicasarda.itcondivisione con un gruppo. Un insegnamento 101

102

Servizio fotografico Giovanni Porcu Lula - su Battileddu - sas gattiasDCIAPRANSSEIVOANLEE TRA SOGNO E REALTÀ di Maria Fiori 103

Scano Montiferro - Mercoledì Santo104

OOgni volto ha la sua storia, ogni volto umano Sassari - Mercoledì Santo - la Processione dell’Addolorata racconta una storia personale, spesso intreccia- ta con quella della propria casa, luogo, ambien- storia ma parole legate da tratti di vita, eredita- te. E mille volte incontra quella appresa da altri te come le terre e il lavoro. visi, protesi nel riordinare i ricordi tramandati Il signore con le guance dal colore di nube è in parole mentre gesti di mani nodose sono im- seduto sullo sgabello di pietra, la sua barba è pegnate nel dar vita a ogni singola vicenda. scura e resiste al bagliore caldo degli occhi sen- Sul finire dell’inverno, il manto della notte cala za età. Il suo bicchiere contiene una bevanda presto sul giovane giorno e lo rapisce nel suo color rubino, densa come un cuore e ugual- silenzio. Solo i respiri e il vociare fitto della gen- mente potente. Con la stessa potenza le parole te alle prese con la festa donano anima a ogni riportano in vita la storia di un pastore buono, elemento. dedito al suo gregge di capre e alla vita di pace. Il paese, non importa quale, accoglie tutti nel Ma la quiete viene meno quando il vicino pae- suo grembo storico fatto di piazzette e vie di se inizia a essere tormentato da un’anima nera, pietra lavorata dove le case basse non rubano uno spirito malvagio, seminatore di violenza e pezzi di cielo ma sembrano inchinarsi a esso, terrore, che nessuno riesce a cacciare né scon- quasi a volerne ribadire la supremazia. Le pic- figgere. Il pastore, mosso da compassione, de- cole finestre ai lati dei portoncini proseguono cide di aiutare i poveri paesani: sacrifica uno il gioco immaginario dei visi, riflessi sui vetri. dei suoi migliori caproni e ne usa pelle e corna Tutto sa di racconto. Non quello racchiuso nel- per diventare simile allo spirito malvagio. Lo le pagine ripetute di libri riposti nella sezione incontra con uno stratagemma, riesce a incor- narlo e lo sconfigge. Quindi, ancora con il suo travestimento addosso, corre per le vie del pa- 105

Lula - su Battileddu - gattias Gavoi - Tumbarinu106

Orani - Sos Bunthos Lula - Battileddu e Gattia 107

Lula - Su Battileddu Ottana - Boe e Merdule108

Bosa - Venerdì Santo - Processione del Cristo Mortoese per dare a tutti la felice notizia. I paesani, i ritmi sincopati, col tempo tramutati in danza,però iniziano a dubitare e, alla vista delle visce- sono qui a ricordare, a narrare la storia dell’uo-re dello spirito, rimaste intrecciate nelle corna, mo fin dal suo apparire quando l’alba dell’e-uccidono anche il pastore, malgrado il volto ri- sistenza umana si levava sulle caverne oscuregato di lacrime, le blande richieste di aiuto e la dove abitanti vestiti di rudi pellami avevano,sua proclamata innocenza. Il sacrificio di uno quale unico modo per sopravvivere, la caccia eper la felicità e la tranquillità di molti. Questo la lotta per la vita, finché la terra non appare,il racconto di Su Battileddu di Lula. con il suo lato solare e generoso, a offrirne unaÈ pieno Carnevale ma già si respira aria di Pas- più serena. Riti propiziatori si diffondono persione, di amore per il prossimo, fino all’estrema scongiurare il buio (dell’inverno) e avere prestoconclusione. Il pastore buono, come il Cristo, la luce (della primavera) e Dioniso sembra averriga di sangue la terra ingrata che pur continua percorso le campagne sarde avvolgendole conad amare, senza più chiedere se non quel gesto l’edera, il cui preparato produce allucinazioni,caritatevole che è il dono d’amore per il pros- e la vite che, con il vino, invece, inebria e donasimo: amore quale luminosa realtà sull’oscurità sensazioni gradevoli. La stessa edera e vite chedell’odio. Gli uomini delle maschere barbari- avvolgono uno dei suoi maggiori simboli, ilcine raccontano storie simili: il buio del male Tirso. Sarà un caso che anche il maggior fiumesembra avere la meglio sulla serenità donata sardo, arteria vitale di acqua, porti il medesimodalla luce. E i travestimenti, i suoni gutturali, nome? 109

Personaggi PAOLO CURTO STORIE FOTOGRAFICHE DAL MONDO di Chiara Porqueddu110

111

112

PPaolo Curto, istriano di nascita, oggi vive in zione subacquea. Tutto cominciò così, con un viaggio tra i quattro continenti e la Sardegna, colpo di fortuna sottomarino. fotografo di moda e subacqueo, tra i più impor- Pochi mesi dopo nuotavo già con le cernie gi- tanti e famosi degli ultimi trent’anni, alterna ganti sulla Gran Barriera australiana. In segui- l’altra sua attività principale a quella di pittore. to, capitato a Bora Bora alla fine di un servizio, non mi sentii per niente pronto a tornare in Ita- Perché e come ha scelto La Fotografia? lia. Stregato dalla Polinesia, spedii per posta i La fotografia mi aveva appassionato fin dall’a- miei lavori e rimasi via da casa per più di un dolescenza, ma ancora non avevo deciso cosa anno. avrei fatto nella vita. Finché, nella metà degli Visto che avevo cominciato a viaggiare alla anni Sessanta, non mi capitò di riprendere grande, mi misi in testa di essere il primo uomo sott’acqua, davanti alle Bombarde (Alghero), bianco che arrivasse in qualche contrada ine- parecchi esemplari di squalo elefante (Cetorhinus splorata. Con mio rammarico (o per mia for- maximus). Non sapevo però che ero il primo ad tuna), mi accorsi presto che ero nato un seco- aver fotografato quel tipo di squalo, vivo e nel lo troppo tardi. Tuttavia in certi posti come la suo ambiente. La rivista Mondo Sommerso mi Nuova Guinea (Papua) e le Nuove Ebridi (oggi pubblicò il servizio e mi chiese se volevo conti- Vanuatu) riuscii a raggiungere alcune tribù, nuare a collaborare. Figurarsi! Appena mi resi ancora abbastanza primitive, di ex canniba- disponibile, cioè subito, eccomi come inviato li (anche se per quell’ex non avrei garantito). speciale in Somalia, aggregato ad una spedi- Ero attirato soprattutto dalle isole e in tanti anni 113

ho percorso in lungo e in largo l’Oceania, an- cipando diverse volte lo stesso Cousteau, che che per realizzare reportage sulle grandi battaglie realizzava con molti più mezzi di noi, il mede- del Pacifico fra giapponesi e americani, come simo genere di filmati. Come quando abbiamo Guadalcanal e Tarawa. Da sempre affascinato ripreso per primi sott’acqua gli orsi bianchi al dagli spazi più vuoti del mappamondo, mi misi Polo Nord o i capodogli all’isola di Madeira. a vagabondare, visitando gli atolli più sperduti Per tutto quel periodo ho avuto l’opportunità e e i più lontani allevamenti di perle nere, come la soddisfazione di immergermi in tutti gli ocea- quelli dell’arcipelago delle Gambier. ni e di incontrare quasi tutte le specie di squali. Trovandomi a Santiago del Cile ad intervistare L’unico che mi manca è lo squalo balena che gli atleti locali in vista del campionato mondiale anche i sub di primo pelo hanno visto, ma io no! di pesca subacquea che si sarebbe disputato lì mesi dopo, colsi al volo l’occasione per imbar- Come è passato dalla fotografia “Mari- carmi sul volo inaugurale della Lan-Cile diretta alla mitica Isola di Pasqua, un sogno che avevo na” a quella di Moda/Pubblicitaria? fin da ragazzo. Sono così stato probabilmen- Esauriti gli argomenti sottomarini (ci mancava te il primo italiano ad aggirarmi fra i Moai, solo il calamaro gigante che, a tutt’ora, nessu- le misteriose statue che presidiano i pendii no ha ancora ha avuto la ventura di incontrare battuti dal vento e le coste flagellate dal mare. vivo), sono passato alla moda sportiva, realiz- In quegli stessi anni cominciò il mio sodalizio zando campagne e cataloghi per produttori di con Bruno Vailati: con la sua équipe abbiamo coordinati mare come Gottex e Parah. La ri- girato una serie di documentari marini, anti- vista americana Sports Illustrated una volta all’anno esce con un mega servizio sui costumi114

da bagno che è considerato la Bibbia del ramo. grande il settore. Rimpiango un po’ i vecchiHo ricevuto quel prestigioso incarico per ben tempi, quando per riuscire nella fotografia bi-tre volte: così, sulle più belle spiagge del piane- sognava essere davvero bravi. Però è impossi-ta, soffrendo per l’ingrato compito, ritraevo le bile non apprezzare il fatto di poter controllarepiù belle ragazze del mondo. ad ogni momento i risultati di un lavoro, senzaIn seguito, dedicatomi al turismo, ho realizzato dover più aspettare con ansia il responso del la-campagne pubblicitarie e depliant per importan- boratorio che sviluppava le diapositive. Senzati tour operator come Alpitour, Valtour, Hotelplan contare che poi c’è anche la post-produzione,ecc. Per loro ho fotografato decine di hotel e con le enormi possibilità di correzione e crea-villaggi, soprattutto ai tropici, dai Caraibi alle tività che offre Photoshop. E poi, vuoi mettere ilMaldive, dalle Seychelles all’Indonesia, dal viaggiare con poche schede che sostituisconoMessico all’Africa. Questo tipo di lavoro mi ha egregiamente i voluminosi pacchi (a volte vali-avvicinato alla foto di architettura, esperien- gie) di pellicole?za che ho messo a frutto anche con parecchie In breve, non tornerei più indietro.agenzie immobiliari, quando si tratta di valoriz-zare ville importanti. C’è qualche scatto che, tornando indie-L’avvento delle nuove tecnologie ha cam- tro, non rifarebbe? Siccome ho fotografato solo soggetti belli, edbiato il suo approccio alla fotografia? ero io a sceglierli, non mi pento di nulla. FraCon l’avvento del digitale, tutto è diventato più le tante immagini che mi hanno dato soddisfa-facile e così tutti fotografano, inflazionando alla zione, annovero anche gli scatti con le top model, 115

116

dove bisognava fondere la location in esterni con Didascalie foto:il corpo femminile e valorizzare il tutto con la Pag. 140 - É la mia diapositiva più celebre ed è stata pubblicata da tutte le piùluce (quasi sempre radente), aggiungendo spes- famose riviste internazionali, oltre che essere stata usata diverse volte in pubblicità. Perso anche la luce artificiale. Non ho mai pensato un effetto di prospettiva, il gigantesco capodoglio sembra inghiottire il sub. Oggi non medi trasmettere messaggi, ma se vogliamo indi- la chiedono più perché pensano che sia elaborata col Photoshop.viduarne uno è far apprezzare l’estetica di una Pag. 142 - Modella in acqua al tramonto all’isola di Mauritius.foto, sia che si tratti di paesaggi, sia di persone. Pag. 143 - Mareggiata a Capo Testa Pag. 144 - Della spedizione al Polo Nord mi rimaneva l’orso che salta.La maggior parte delle sue foto sono am- Volendo rappresentare una ragazza coraggiosa e decisa, ho messo alla tuffatrice la pellebientate al mare. Qual è il suo rapporto dell’orso come costume e ne ho sbiancato l’abbronzatura.con il mare? Pag. 145 - Foto per Sports Illustrated. Non sapendo dove esattamente sarebbero uscitiIl mio rapporto con il mare è strettamente lega- i delfini ammaestrati di un acquario in Florida, scattavo col motore con due fotocamereto alla Sardegna, isola alla quale sono approda- puntate sulla modella.to all’età di otto anni. E sono sempre qui. L’a- Pag. 146 - Metà in superficie e metà sott’acqua: altra immagine per la rivista Sportsmore per la subacquea è nata proprio in queste Illustrated, Antille Olandesi (in alto a sinistra).acque, appena arrivato: è indelebile in me la Avevo l’orca che saltava in un acquario. Ho sostituito il mare, dove si rifletteva ilmeraviglia che provavo da ragazzino alla sco- pubblico. Ho fotografato una modella aggrappata alla passerella di uno yacht e poi hoperta dei primi fondali vergini e pieni di pesci, ripreso un elicottero a 15 metri da terra, usando il cielo per inserire il tutto(in alto adelle spiagge senza nessuno. Questa passione destra).mi ha trasformato in quel che sono. Grotta subacquea di Nereo a Capo Caccia (in basso). Pag. 147 - L’eccezionale formazione di quattro trombe marine in Costa Smeralda. Due le ho viste proprio nascere: prima la nuvola si allunga verso il basso. Poi, per un buon minuto, non si vede niente; infine l’acqua si mette a ribollire e, aspirata in cielo, dà forma al turbine. 117

FARMASINARA LE OFFICINE COSMETICHE DELL’ASINARA di Gabriele Sardu118



LLavorare senza fretta, seguendo i bioritmi del- me con l’Università di Sassari di cui la piccola la natura, padrona di un territorio immenso e azienda è una start up innovativa. selvaggio. Farmasinara nasce così da un’idea Tra gli aromi di elicriso e quello tipico delle di Giorgio Pintore, docente universitario di piante officinali endemiche ha origine l’ispira- Farmacognosia nell’Ateneo di Sassari, con una zione per un’avventura imprenditoriale unica grande passione: lo studio delle piante medici- nel suo genere, almeno in Sardegna, dove, ne- nali e delle sostanze naturali. gli ultimi anni, hanno visto la luce diverse real- Piccoli passi, lo sguardo sempre rivolto a ma- tà nel campo della cosmesi. terie prime delicate, naturali e attive, e una Sull’isola le porte del laboratorio cosmetico costante voglia di crescere e migliorare, senza sono aperte ai visitatori occasionali e pro- pericolosi voli pindarici. grammati. Perché la produzione di Farma- Farmasinara, lo dice il nome, intreccia le sue sinara può essere seguita in diretta, passo origini e gran parte della sua storia all’isola dopo passo, accanto agli studenti dell’Uni- dell’Asinara e al Parco nazionale che ha spo- versità di Farmacia di Sassari o quelli del ma- sato in pieno la causa. E forte è anche il lega- ster di Scienze cosmetologiche di Pavia che120



in Sardegna praticano lo stage obbligatorio. Le formulazioni di Farmasinara, il loro studio e l’applicazione sul campo sono segnati da pas- saggi precisi, condotti in collaborazione con le principali scuole cosmetiche d’Italia. A volte le idee per un prodotto nascono proprio dalle tesi di laurea di futuri farmacisti, desiderosi di approfondire lo studio delle materie prime e della loro funzione. «E quelle che si trovano in natura qui in Sardegna - precisa Pintore - han- no potenzialità sbalorditive!». Si resta incantanti dalle saponette che pren- dono forma negli stampi, tagliati uno a uno e “timbrati” con lo stemma identificativo di Far- masinara. Segno di un processo di lavorazio- ne paziente a fortissima vocazione artigianale. Stessa filosofia per tutte le altre preparazioni più complesse che compongono l’intera linea. La crema viso idratante ad esempio, ricavata dall’emulsione delle fasi oleosa e acquosa. Così122

per l’olio corpo, dalla profumazione intensa e rezza per l’anima, attraverso un cosmetico.ben riconoscibile, dove l’essenza di Sardegna Per realizzarne uno efficace, infatti, non bastanon può che essere il tratto distintivo. una semplice formula chimica. Servono inno-Interessante il richiamo del sapone da barba, vazione, cura dei dettagli e diffusione. Non ciBarberia, che riprende una vecchia e rudimen- sono risorse per campagne pubblicitarie im-tale insegna del patio all’interno della Dirama- portanti, è il passaparola a fare la differenza.zione centrale, il carcere che si trova nella col- Questo Farmasinara lo sa bene e si affaccia inlinetta, a due passi da Cala d’Oliva. punta di piedi nelle principali farmacie e para-L’Asinara è un piccolo continente, un mondo farmacie sarde, allargando i suoi orizzonti nel-a sé, per anni inaccessibile per l’attività del- la penisola. Sugli scaffali dei punti vendita ille carceri di massima sicurezza. Oggi quel consumatore è attratto da un packaging pulitomondo incantato è visibile a tutti e conserva e chiaro, dallo stile moderno ed elegante, frut-nelle sue strade, nei suoi saliscendi tra costa e to di un complesso studio grafico. Il simbolocollina, un fascino travolgente. E se non esiste di Farmasinara, la stilizzazione del fiore dell’e-una stagione speciale da preferire ad altre, è licriso richiama l’idea del sole, il movimentoaltrettanto vero che la primavera abbia quel degli elettroni. Il tutto raccordato in basso dal-qualcosa in più, in grado di investire ogni an- la sagoma dell’Asinara, il luogo magico da cuigolo di colori e profumi avvolgenti. Racchiu- tutto ha avuto inizio.dere queste emozioni cromatiche e sensorialinon è impresa da poco per restituire una ca- 123

SARDEGNA A 10 GRADI ISTANTANEE INSOLITE DALL’ISOLA DELLE VACANZE di Piera Eleonora Porqueddu124

Servizio fotografico di Gabriele Doppiu Capre sulla neve 125

LL’inverno in Sardegna ha il profumo di mirto Buddusò - Nuraghe Loelle e corbezzolo, l’odore acre di legna che arde nei camini e il gusto dell’uva e dei fichi che, raccolti a con molteplici sfumature vive e brillanti... sembra settembre, vengono riposti nelle federe bianche dei quasi di muoversi in un paesaggio di velluto. corredi di nonne e antenate, per essere essiccati, Le giornate più corte, l’aria frizzante e, di contro, ancora oggi, proprio come si usava una volta. il tepore casalingo fanno riscoprire il piacere Le spiagge, ormai abbandonate dai turisti, delle serate da trascorrere in famiglia davanti sempre presenti nell’isola durante i mesi estivi, alla ziminea (il camino), dove ci si rilassa e si diventano luogo ideale per piacevoli passeggiate, chiacchiera, cullati dal tremore quasi ipnotico a piedi o a cavallo, complice una temperatura della fiamma; gli anziani raccontano, con voce che, anche nei mesi più freddi, resta comunque flemmatica e movenze lente, storie della loro vita clemente e consente di godere appieno di un’isola e di Sardegna. Una sorta di rituale domestico di che appare quasi rinascere. un’isola di altri tempi quando, dopo la cena, le Il giallo delle sterpaglie estive e autunnali, in grado famiglie si riunivano per parlare della giornata di conferire alla vegetazione un aspetto quasi appena trascorsa, delle attività di grandi e sofferente, lascia infatti il posto al verde intenso piccoli e per ascoltare da nonni e nonne i contos che degrada dalle colline alla campagna, fino de foghile (racconti del focolare), fiabe e aneddoti alle zone montane dell’interno, e colora l’isola tramandati di padre in figlio. Così, in maniera apparentemente anacronistica in epoca di comunicazione 2.0 e social network,126

Fonni - Cima BruncuspinaAntico forno a budduso’ preparazione focaccia tipica durante evento artes in carrera 127

oggi si ricalca lo schema di questi antichi contos Ottana - Boes e merdules - Sa prima essia e i nonni continuano a essere, come gli antichi cantori di omerica memoria, depositari di storie e nel vicinato, per impastare, dare forma, e tradizioni di un’isola millenaria, custodi del farcire e cuocere i dolci negli antichi forni a patrimonio orale. legna di cui, purtroppo, non restano più molti Ancora davanti al fuoco, ma in questo caso la esemplari nelle case sarde. L’impegno viene poi fiamma è quella dei forni, ci si riunisce per un ripagato regalando leccornie a chiunque abbia altro rituale, quello della preparazione dei dolci contribuito alla preparazione, evento che spesso invernali, per la Festa dei Morti, per Natale e, non si esaurisce in una sola giornata e che, dolci infine, per Carnevale. L’isola vanta una varietà a parte, costituisce un importante momento di notevole di dolci tipici che cambiano, a seconda aggregazione. delle zone, per forme e colori. Ma la base è Al di là di questa dimensione familiare e casalinga costituita dagli ingredienti poveri della tradizione però, quello invernale è, forse, il periodo migliore e dai frutti di stagione: farina, zucchero, strutto, per scoprire, o riscoprire, il lato meno turistico zeste di agrumi, noci, nocciole e uva passa. e conosciuto dell’isola, fatto di comunità che Depositarie e gelose custodi delle ricette sono, conservano un forte legame con la terra e la di norma, le donne più anziane ma tutte, anche tradizione. le più giovani, vengono reclutate, in famiglia A questa scoperta contribuiscono manifestazioni come Autunno in Barbagia che, a dispetto del nome, abbraccia il periodo che va da settembre128

a dicembre, o i molti Carnevali disseminati Forno del pane a Tonara in occasione di cortesin Sardegna: da Ottana, con le sue mascherezoomorfe chiaro retaggio di antichi riti pagani, scoperta di luoghi meno conosciuti e caratteristicia quello grottesco e irriverente di Bosa, addolcito e di vedere i diversi volti dell’isola. Uno dei piùdall’ottima malvasia locale, passando per la insoliti è senza dubbio quello bianco e innevatoSartiglia di Oristano, eredità medievale e giostra di Fonni, comune sulle pendici del Gennargentu:equestre isolana per eccellenza. coi suoi 1000 m di altitudine, è il paese più altoTutte iniziative culturali che offrono la possibilità dell’isola, meta degli amanti dello sci.di trascorrere giornate all’insegna di tradizioni, Per chi non ama la montagna, infine, l’invernoarti e mestieri millenari ma anche del gusto, in Sardegna offre valide alternative e, da nord agrazie a veri e propri itinerari enogastronomici sud, si ha solo l’imbarazzo della scelta: itinerarialla scoperta di sapori e profumi tipici, dai naturalistici da percorrere a piedi, passeggiate aformaggi ai vini passando per dolci e torrone. cavallo o escursioni in quad e, per i più allenati,Di anno in anno questi appuntamenti fissi del percorsi di trekking, lungo sentieri a strapiombocalendario invernale, attraggono un pubblico sul mare, dove si alternano panorami mozzafiatosempre più folto di residenti ma anche di e itinerari archeologici alla scoperta di chiese,viaggiatori affascinati da una tipologia di turismo pozzi sacri e siti nuragici.non stagionale, che consente di andare alla Fortemente consigliato a tutti, a prescindere dall’itinerario deciso, abbigliamento comodo e un bagaglio, sostanzioso ma leggero, fatto di curiosità! 129

Parchi in Sardegna IL PARCO DI PORTO CONTEÈÈ una bellezza travolgente, da ammirare in si- Panorama di Tramariglio lenzio. Capo Caccia e il parco di Porto Conte sono un vero miracolo della natura, scolpito insulare (Brassica insularis). Dall’alto scruta il pa- dalla forza del vento e del mare, modellato dal- esaggio il grifone (Gyps fulvus) che qui è di casa, la pazienza di millenni, albe lontane e tramonti assieme a numerosi uccelli marini: dalla berta da favola. Un’area protetta dove roccia, mare maggiore (Calonectris diomedea) e la berta mino- e spiagge, incastonate tra i promontori a picco re (Puffinus yelkouan) all’uccello delle tempeste sul mare generano un piccolo mondo, popolato (Hydrobates pelagicus). A separare il promontorio di specie animali e vegetali, uniche in Sardegna di Capo Caccia e la città di Alghero ci pensa e rare in Europa e nel mondo. Alghero è là di Punta Giglio, altro punto di osservazione privi- fronte, a vigilare questo angolo di paradiso che legiato, utilizzato come presidio militare d’avvi- regala un mare quasi sempre calmo nella baia stamento, durante il secondo conflitto mondia- di Porto Conte, da cui il parco prende il nome. le. Interessante il facile percorso che conduce Colori e sfumature diverse nel tratto di costa sino alla parte estrema affacciata sul mare ed è affacciata sulla Spagna e custode di un sistema ricca la vegetazione forestale e la macchia me- carsico che trova nelle grotte di Nettuno il suo diterranea, anche se, solo sulle rupi, è possibile massimo incanto. Le rocce bianchissime, testi- scorgere le piante endemiche. moni di un’antichissima origine di quel tratto di E sempre di patrimonio verde si parla a pro- mare selvaggio che conserva piante rare tra cui: posito della foresta demaniale di Porto Conte, il fiordaliso spinoso (Centaurea Horrida), il cavolo affascinante per gli scorci che regala e per la ric- chezza di biodiversità animale e vegetale, con cui possono facilmente entrare in contatto i visi-130

Giardino botanico di Casa GioiosaDaino - ph Venanzio Cadoni 131

Stagno di Calich tatori. Tanti, tantissimi per la verità, concentrati ciare ad appagare l’occhio, la scelta non può soprattutto in primavera e in autunno, quando che ricadere sulle spiagge di Mugoni e Portic- il sole e le temperature sono più clementi. Oltre ciolo. La prima immersa in una pineta che ar- ai daini (reintrodotti dall’uomo negli anni ‘70) riva sul mare, l’altra incastonata tra un piccolo si incontra il cavallino della Giara e l’asinello promontorio e una bassa scogliera. dell’Asinara che qui hanno potuto costituire po- Dal monte Timidone, sporto sul mare, e dal polazioni selvatiche. monte Doglia, decisamente più baricentrico, La storia recente del parco ci riporta alla colo- si ha una visione di insieme, capace di regalare nia penale di Tramariglio, dismessa nel 1961, di istanti di contemplazione di un territorio vario cui resta ben chiara l’architettura di epoca fa- e ricco di sorprese. Sono quelli i panorami, am- scista. Mentre un passo indietro nel XVI secolo mirati per anni e anni da uno degli scrittori più consente di apprezzare le sentinelle del mare: tradotti al mondo, Antoine de Saint-Exupery, torri spagnole (ben sei in quella zona!), costruite autore del Piccolo principe ed Elio Pulli, arti- per difendere le coste dagli attacchi dei barbari. sta eclettico che ancora opera nel territorio di Il Nuraghe Palmavera segna un passaggio fon- Tramariglio. damentale nell’epoca preistorica sarda. Il Parco di Porto Conte è uno scrigno di op- Non meno importante la zona umida del Calich: portunità culturali, naturalistiche e artistiche e la laguna che si estende per 92 ettari dove gli ap- merita una visita programmata, non fugace o passionati di birdwatching possono appostarsi per occasionale per scoprire nel profondo un mon- “rubare” scatti esclusivi a volatili di diverse specie. do di colori, sfumature e sensazioni. Per chi ama prendere la tintarella, senza rinun-132

Parco di Porto Conte, qualità dalla natura.Fai attenzione alla qualità ambientale: vivi il parco con gli operatori, i servizi e prodotti certificati. Vivi il parco, vivi la qualità dei suoi prodotti, dell’ambiente e dei suoi servizi turistici. Il Parco di Porto Conte, ti proietta nelle sue aree protette dove fruizione e rispetto della natura sono un unico messaggio. Per noi utilizzare un territorio sostenibile significa coinvolgere la comunità attiva e le sue peculiarità produttive, indicate come modello di gestione ottimale delle risor- se a disposizione. Se vuoi immergerti nella natura del parco, scegli i servizi identificati con ilbollino di qualità ambientale del parco regionale di Porto Conte. Potrai inoltre acquistare prodotti agroa-limentari provenienti da agricoltura sostenibile, come olio, miele e vino certificato con il marchio della retedei Parchi e delle aree protette. Per ulteriori informazioni visitare il sito web: www.parcodiportoconte.it 

Notizie dal mare foto e testi a cura di Enzo Pace L’UOMO E IL MARE Paguro Uomo libero, tu amerai sempre il mare! l’idea di una nuova rubrica, dedicata a chi grazie (...)Uomo, nulla ha mai sondato il fondo dei tuoi abissi, al mare vive, a chi lo sogna e a chi ne teme i O mare, nulla conosce le tue intime ricchezze reconditi e oscuri segreti. In Sardegna è facile Tanto siete gelosi di conservare i vostri segreti! (...) imbattersi in esperti marinai, biologi e subacquei appassionati, pronti ad accompagnare turisti oQCharles Baudelaire, 1857 semplici curiosi in avventure marine sopra e Questi sono i versi di una bella poesia dedicata sotto la superficie dell’acqua. al mare, inteso come specchio dell’animo Le persone giuste le riconosci dagli sguardi umano che è ormai diventato sempre più profondi, dal sorriso contagioso e da quel senso evanescente. Nell’ultimo secolo proprio il mare di ospitalità che ti fa sentire subito a tuo agio, è stato saccheggiato e inquinato e la vita di tante quasi come un amico che rivedi dopo del tempo specie è stata portata sull’orlo dell’estinzione. e un nuovo compagno di avventura. Questa Per fortuna ancora vivono e lavorano uomini distesa turchese, azzurra e blu separa la terra capaci di diffondere con passione l’amore per emersa da un mondo fatto di innumerevoli forme il mondo sommerso. Da queste persone parte e colori che non svaniscono di certo durante il134

Apnea Octopus vulgaris 135

periodo invernale, quando le spiagge diventano Particolare di una stella marina suggestivamente deserte e sono invase dalle foglie della Posidonia oceanica. Una pianta marina a fare fotografia e pesca in apnea. Diventa anche endemismo mediterraneo che in autunno perde il momento ideale dell’anno per avvicinarsi quelle foglie che ritroviamo spiaggiate negli a questi sport acquatici e dedicarsi a corsi arenili e costituiscono una barriera protettiva di preparazione e perfezionamento atletico, naturale, contro l’azione erosiva delle forti soprattutto per l’apnea: uno sport estremo mareggiate e dei venti invernali. Le meraviglie largamente diffuso in Sardegna, praticato in sommerse, nei mesi freddi, sono “riservate” maniera amatoriale e senza alcuna nozione ai pochi e temerari subacquei che sfidano il tecnica, dalla maggioranza dei pescatori. freddo, pur di immergersi con le bombole per Eppure si tratta di una disciplina molto complessa per cui sono fondamentali studi specifici con lezioni teoriche in aula, dove136

si apprendono nozioni di rilassamento e Vermocanerespirazione pranayama (una branca dello yogaper il controllo ritmico del respiro). L’apnea è uno sport estremo dove tutto è relativoNon meno importante la parte pratica in alle proprie capacità, per questa ragione i corsipiscina, con cui si perfeziona “l’acquaticità”, sono indispensabili: apprendere quali sono glila pinneggiata e l’apnea statica. Infine, le errori più banali che si fanno in acqua. Il giustoadrenaliniche lezioni in mare, in genere comportamento e la velocità di gestione deipianificate nel fine settimana. Durante problemi e delle situazioni sono fondamentaliqueste ultime si viene seguiti dall’istruttore, per salvarsi la vita. Si impara infatti a preveniredagli assistenti e da un subacqueo, dotato di gli incidenti che, nella maggioranza dei casi,bombole per evitare qualsiasi inconveniente. sono da ricondurre a disattenzioni dei subacquei stessi siano essi “bombolari” o apneisti. 137

Percorsi di trekking foto e testi a cura di Corrado Conca La vetta e il suggestivo anfiteatro del Monte Torru MONTE TORRU, UNA PERLA TRA I VULCANISMI DEL LOGUDOROLe potenzialità escursionistiche della Sardegna sono abbastanza note, ma ciò che forse è meno Ldiffuso è la consapevolezza che quest’isola possa caldera vulcanica come quelle di Monte Annaru o Monte Larenta. L’elenco potrebbe essere lunghissimo e riservare sorprese inaspettate. offrire mete straordinarie a portata di tutti, Ma il Meilogu non è ovviamente solo roccia e praticamente dietro ogni angolo. del paesaggio fanno parte anche gli uomini che Parliamo, in questo caso, della regione del storicamente lo hanno abitato. Ecco quindi che, Logudoro Meilogu, nord-ovest della Sardegna, come in un museo a cielo aperto, è possibile caratterizzata dalla presenza di innumerevoli osservare testimonianze storiche della vita rilievi vulcanici, che costituiscono un unicum contadina praticamente ovunque! Dalle neviere regionale e per certi versi addirittura mondiale. (per la raccolta e conservazione del ghiaccio) In essa è possibile osservare importanti tavolati ai furraghes (forni per la calce), dai teularzos per basaltici come il Monte Pelao e il Monte Santo, la fabbricazione delle tegole ai laccheddos per la oppure visitare imponenti resti eruttivi come i preparazione del vino. dicchi (particolari corpi rocciosi) del Monte Ruiu Monte Torru, eccezionale rilievo montuoso del di Siligo o il neck (detto anche collo vulcanico) di territorio di Ittiri, al centro di questa passaggiata, Pedra Mendalza a Giave, oppure ancora provare è caratterizzato dalla suggestiva morfologia l’emozione di entrare in una vera e propria tabulare a cuestas del paesaggio ignimbritico.138

Le molteplici forme delle rocce ignimbritiche

Un particolare del dicco di Monte Ruiu, detto Mur’e Ferru Gli accessi possibili per visitarlo sono diversi. Di avanti è necessario superare un paio di cancelletti seguito si descriverà quello più semplice, non in legno per poi iniziare a scendere lievemente lontano dalle belle Domus De Janas S’Ena de lungo l’impluvio di una valle che però dovremo Cannuia, che si possono raggiungere, lasciando lasciare presto in corrispondenza di un bivio la SS131 bis (Thiesi-Ittiri) al chilometro 16, (traccia di sentiero poco visibile) per mantenerci per imboccare una stradina sterrata con le in quota verso destra e poi, traversando ancora, indicazioni per il sito archeologico. Si potrà risalire lievemente fino a raggiungere un valico quindi parcheggiare la macchina dopo aver tra Monte Cheia e Monte Longos. percorso 1,5 km, proprio in corrispondenza di Oltre il valico si scende dolcemente verso un un largo spiazzo sulla destra. incrocio di impluvi, quindi si svolterà verso Dall’auto si inizia a camminare in direzione sud, destra, in corrispondenza di un paio di alberi ovvero esattamente in fondo allo spiazzo, dove è isolati, per individuare poco dopo una mulattiera necessario aprire e richiudere un cancello in ferro. che sale tra gli alberi verso sinistra, in direzione La larga mulattiera si stacca dal muretto a secco del rilievo di Sea Lepere. Una volta in cima a verso sinistra, abbastanza evidente. Poco più questo piccolo tavolato ignimbritico si proseguirà140

interno di una delle domus de janas di S’Ena e Cannuiaverso destra per scorgere il caratteristico rilievo sinistra orografica di una larga vallata. La tracciadi Monte Torru. Da qui si scende facilmente del sentiero, seppure non evidentissima, portaper rocce e, direzione ovest, è possibile scendere fino a una piccola sorgente con vasca scavatadentro il suggestivo anfiteatro su cui sovrasta la nella roccia, posta sul fianco di una antica stradacima e il nuraghe Torru. romana. Si segue quindi quest’ultima in discesaSulla destra un valico tra le rocce permette una per un centinaio di metri, fino ad individuaredigressione per salire fin sulla panoramica cima sulla destra una deviazione minore che permettedel Monte Torru, alta 622 metri s.l.m. di attraversare la valle e passare sul lato opposto,Per rientrare si può fare lo stesso percorso a in corrispondenza di una placca rocciosa isolata.ritroso oppure, dalla sella rocciosa, dove si Il resto del sentiero non pone grossi dubbi ditrova ancora un cartello indicatore in legno, orientamento, se non per via di alcune zone insi prende la direzione nord-est in lieve discesa, cui la ricrescita della vegetazione tende a farfino a lambire la parte bassa di un bosco di sparire la traccia. Tuttavia si procede in quotaroverelle. Dopo circa 200 metri il sentiero piega verso nord, costeggiando le pareti occidentali dicon maggiore decisione verso destra e risale la Monte Longos. Si arriva così ad un muretto a 141

Il neck (collo vulcanico) detto Perda Mendarza COSA SONO LE IGNIMBRITI? secco da scavalcare per piegare poi nettamente L’etimologia della parola ci da una prima a destra, in lieve discesa, fino ad entrare nella spiegazione del suo significato: deriva infatti valle detta Badde Coss dove il sentiero diviene da ignis (fuoco) e imber (pioggia), significando più evidente. Ora la traccia risale sul versante pertanto “pioggia di fuoco”. Si tratta infatti di opposto per aggirare la prua rocciosa del Monte prodotti emessi dai vulcani durante eruzioni Deu e porta fino alle domus de janas di S’Ena de esplosive che, accumulatisi al suolo, hanno Cannuia. Terminata la visita al sito archeologico formato questi imponenti depositi piroclastici. non resta che attraversare il pascolo per rientrare Questi accumuli sono detti da caduta quando all’auto. sono formati da prodotti che ricadono al L’intero percorso ha uno sviluppo di poco suolo a seguito di lanci diretti dal cratere o superiore ai 5 chilometri, con un dislivello in salita dopo essere stati trasportati in alto da colonne di 200 metri e, per percorrerlo integralmente, eruttive importanti. Le sedimentazioni dei flussi occorrono circa due ore e mezzo. piroclastici costituiti prevalentemente da ceneri e pomici si chiamano appunto ignimbriti.142



Personaggi da scoprire a cura di Chiara Porqueddu JACOPO SCASSELLATI, UN MAESTRO DELL’ARTE CONTEMPORANEADefinito da alcuni alchimista, da altri, incantatore, ovvero colui che con la sua arte riesce a coinvol- gere e sopraffare. Questo è Jacopo Scassellati, giovane artista sassarese, talento dell’arte contempo-Dranea italiana. Scassellati ha iniziato il suo percorso artistico all’Accademia di Belle Arti Mario Sironi di Sassari e, in poco tempo, è riuscito a ritagliarsi il suo posto tra i protagonisti dell’arte contemporanea, ar- rivando fino agli Stati Uniti, tutto questo nonostante la sua giovane età, vent’otto anni quest’anno. La sua peculiarità principale è l’approccio all’arte, ispirata alle opere rinascimentali della maniera moderna (Perugino, Michelangelo e Leonardo) che attraversò anche l’Umbria, terra di origine del- la famiglia dell’artista. Certamente non gli manca l’originalità, il suo tocco restituisce vita, in stile nuovo alle scene dipinte dai grandi maestri del passato. Le figure delle sue opere sono tasselli che ci riportano al passato, mancano di qualche dettaglio come se il tempo che passa, lasciasse dietro di sé qualcosa che non si potrà mai più recuperare. Nonostante questo, il suo tocco e l’utilizzo dei colori sono decisi e ben definiti.144

145

146

Sassari, la sua città, resta un punto di riferimento per la crescita culturale e artistica diScassellati. È proprio il centro turritano l’ambiente adatto per dipingere e creare: «Den-tro il laboratorio della mia famiglia, grazie a mio nonno, esperto ceramista, ho impara-to tutto. E ancora oggi la sua bottega è il luogo che sento familiare, l’ideale per il mio lavoro».Il suo percorso artistico è una continua evoluzione, ogni opera ne accresce l’esperienza e la no-torietà. Un passo dopo l’altro verso la maturità che, come hanno affermato molti critici e storicidell’arte, tra cui Vittorio Sgarbi ed Elisa Polidori, lo porterà a essere uno dei grandi maestri dell’artecontemporanea. 147

Personaggi da scoprire a cura di Rachele Falchi TRADIZIONE E IDEE INNOVATIVE, I GIOIELLI SENZA TEMPO DI ANTONELLO DELOGUL’innovazione diventa tradizione e si stratifica nel gusto, trasformandosi in storia.LTutto questo è racchiuso nel cuore d’oro nella sperimentazione e aprire bottega. È il 1980: nasce Oro di Sardegna - Creazioni Antonello. I primi anni sono di pura ricerca, poi arrivano dei gioielli che Antonello Delogu crea nel le collaborazioni con importanti designer che suo laboratorio in via Malta 13 a Nuoro, la lo spingono a sperimentare un linguaggio più città dove è nato e cresciuto. Città di Grazia contemporaneo, pur restando ancorato alla Deledda, città di rigore, rispetto, cultura e tradizione della filigrana. Contaminazione tradizioni. e innovazione, quindi, si concretizzano Figlio di due maestri elementari, ad Antonello nella collezione che ha decretato la svolta Delogu bussa da presto, nel centro del petto, del marchio: nel 1994 nasce Corbula, una un desiderio inconfondibile: quello di poter rivisitazione del gioiello artigianale sardo, da esprimere creatività e intelligenza manuale. questo momento ancora più legato al design Un diploma all’Istituto d’Arte di Nuoro in contemporaneo e ispirato alle forme dei cestini Oreficeria gli permette di buttarsi a capofitto tipici della Sardegna, le corbule appunto.148

149


Like this book? You can publish your book online for free in a few minutes!
Create your own flipbook