Edizioni Archetypeinn • Sardegna Immaginare • Periodico semestrale n°7 • anno IV• Prima immissione Luglio.2017 • Da vendersi esclusivamente in abbinamento con La Nuova Sardegna • € 5,70 + il prezzo del quotidiano SARDEGNA, UNA STORIA LUNGA SECOLI LE SENTINELLE DEL MARE Viaggio tra le torri spagnole delle coste sarde NOT(T)E D’ESTATE Quando la movida animava Platamona I COLORI DI ORGOSOLO I messaggi del paese dei murales VITA DA HIPPY Storie quotidiane dalla Valle della Luna L’ISOLA, L’UOMO E I CAVALLI Una passione senza fine sardegnaimmaginare
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SORRIDI, SEI4 sardegnaimmaginare
TRA AMICI. sardegnaimmaginare 5
COLOR D’INCENDIO E BACCA NERA, SILENZIO AUSTERO DI ROCCIA, PROFUMO DI VENTO CALDODAL SUD, RIFLESSI DI FORZA PRIMITIVA SEMPLICI E VIGOROSI COME UNA STRETTA DI MANO.
Editoriale foto di Ivan Sgualdini - ChiaIIl canto delle cicale è ossessivo ed è reso ancora più insistente dal caldo equatoriale. L’asfalto ribolle e la temperatura è ben oltre i 30 gradi. È il più classico dei quadri della Sardegna estiva che si presenta ai turisti, arrivati sull’isola per trascorrere un periodo di vacanza, da fine maggio ai primi di settembre. Il giallo dei campi crea un manto omogeneo, interrotto solo da geometrie ben definite, disegnate da muretti a secco e appezzamenti di terra irregolari. La ricerca di mare e refrigerio non permette deroghe. Durante l’estate la Sardegna è la terra delle vacanze: sorride e risplende, spalanca le braccia a quanti la scelgono come meta turistica. Offre spiagge e paesaggi incantevoli agli appassionati della tintarella ma sa regalare ristoro nelle tante oasi verdi, concentrate sopratutto nell’entro- terra, e conserva silenzi primordiali dove anima e corpo possono riscoprire il loro giusto ritmo. Ce n’è per tutti i gusti. Dal miliardario, rintanato nel mega yacht tra Porto Cervo e Porto Ro- tondo, al turista fai da te con le scarpe da trekking, pronto ad affrontare ore di camminata per8 sardegnaimmaginare
godere degli splendidi colori di cala Goloritzé o Cala Luna. Il benvenuto è riservato anche peri motociclisti i cui raduni si concentrano nell’isola durante i mesi “di spalla”, e per le famiglie,sparpagliate tra Alghero, Villasimius e San Teodoro. Il ventaglio d’offerta è tanto ampio quantocompleto e ricco di opportunità. Non è raro scovare appassionati di arte che rinunciano a qual-che ora di spiaggia per un tour dei musei di Cagliari o Cabras per ammirare i Giganti di Mont’ePrama o intenti a visitare le regge nuragiche di Barumini e Santu Antine.Le strade sono tortuose ma scorrevoli, quasi mai intasate di traffico, fatta eccezione per qualchearteria della Costa Smeralda, le statali che portano a ovest per Pula o est verso Villasimius e rarealtre zone. Ai turisti che sono riusciti a raggiungere la Sardegna senza avere subito il salasso dellecompagnie aeree e marittime, si apre uno scrigno di bellezze irresistibili che profumano di vinorosso, mirto, corbezzolo e miele. I boschi di Aritzo e Belvì, come i promontori di Capo Carbo-nara e Capo Caccia, o sulla sommità del monte Gonare sono il luogo ideale per assaporare delbuon formaggio o della salsiccia di cinghiale. La Sardegna può essere anche questo, a patto chesi sia disposti a mettere via il cellulare e a non prendersi troppa cura dell’orologio. I colori e leessenze vanno vissuti, interpretati e fatti propri. Lo sguardo frettoloso e superficiale omologatutto a un luogo già visto. E con questo spirito è impossibile cogliere i dettagli di un’isola, caricadi sfumature. I nuraghi, le domus de janas e i pozzi sacri oggi sono solo un contorno della vacanzatipo: la maggior parte dei turisti resta “imbrigliata” nelle coste.Noi sardi ci vantiamo di essere custodi dei tesori che l’isola offre e siamo convinti che tutti nelmondo conoscano la Sardegna. In realtà non è così, per questo è necessario decuplicare il no-stro impegno per rendere sempre più nota, raggiungibile e accogliente l’isola in cui viviamo. Unlimite di prospettiva (instillato già in età scolare!) che la politica cavalca, mentre punta all’isola-mento e al mancato confronto. Internet e le nuove tecnologie stanno mutando questo triste at-teggiamento remissivo, obsoleto e soprattutto errato ma saranno necessarie diverse generazioniprima che avvenga definitivamente il cambio di passo. Per non parlare di quanto sia importantelavorare ancora per colmare uno scandaloso divario tra il nord e il sud dell’isola. Sardegna Immaginare vuole essere lo specchio di questa terra che guarda avanti e scommette suun futuro vivo e colorato, lontano da quel popolo di emigranti che oggi siamo tornati a essere.È una scommessa importante che si gioca nelle stanze del potere ma che attraverso la culturapuò trovare un solido sostegno. Il primo comandamento è lottare ogni giorno e non assuefarsi alcatastrofismo senza uscita che quotidianamente ci scoraggia e ci spinge a pensare che in fondotutti gli sforzi sono da considerarsi vani. Se solo riuscissimo ad avere anche una lontana perce-zione di quello che potrebbe essere la Sardegna... Gabriele Sardusardegnaimmaginare 9
Foto di Copertina Periodico semestrale Cala Goloritzé - Marcello Chiodino Anno IV - Numero 7 - Luglio 2017 Stampa Edizioni Archetypeinn La Grafica Srl via Palladio, 11 - 07046 Porto Torres - SS - Italy Via Pigafetta, 41 www.sardegnaimmaginare.it 07046 Porto Torres - SS - Italy Registrazione presso il Tribunale di Sassari Nuove Grafiche Puddu N°1 del 28/02/2013 Via del Progresso, 6 Iscritta al ROC con il numero 24148 09040 Ortacesus - CA - Italy ISSN 2283-3862 Coordinamento logistico e organizzativo Direttore Responsabile Sardinia Press srl Gabriele Sardu Regione Santa Barbara 72 direttore@sardegnaimmaginare.it 07100 Sassari In redazione Editore Eugenia Da Bove Archetypeinn di Juri Masoni Rachele Falchi via Palladio, 11 Laura Fois 07046 Porto Torres - SS - Italy Eleonora Madeddu Tel. +39 349 4628691 Daniela Morocutti www.sardegnaimmaginare.it Elisabetta Poeta Progetto Editoriale Chiara Porqueddu Juri Masoni Piera Eleonora Porqueddu Marco Fiori redazione@sardegnaimmaginare.it Per info e contatti Progetto Grafico e impaginazione redazione@sardegnaimmaginare.it Juri Masoni Copyright Archetypeinn 2017 www.jurimasoni.com Vietata la riproduzione, Responsabile marketing e relazioni esterne anche parziale, di immagini e contenuti Giuseppe Piras Hanno collaborato a questo numero Scopri i numeri precedenti Antonio Atza di Sardegna Immaginare Eleonora D’Angelo www.sardegnaimmaginare.it Giovanni Dessole Maria Fiori10 Elena e Giovanni Fratus Roberta Gallo Giovanni Ghiani Luca Granella Fabio Isman Gavino Masia Veronica Pisu Gavino Sanna Sara Tinti MIBAC - Archivio Storico di Sassari Fotografi e agenzie Marcello Chiodino Enzo Cossu Angelo Dau Giulia Cestaro Gabriele Doppiu Valeria La Terra Mauro Mendula Antonio Muglia Giovanni Porcu Ivan Sgualdini sardegnaimmaginare
Indice 18 58Le sentinelle del mareViaggio tra le torri spagnole delle coste sarde 40Not(t)e d’estateQuando la movida animava Platamona 70 L’isola, l’uomo e i cavalli Vita da hippy Una passione senza fine Storie quotidiane dalla Valle della Luna12 sardegnaimmaginare
48I COLORIDI ORGOSOLOI MESSAGGI DEL PAESE DEI MURALES sardegnaimmaginare foto di Giovanni Porcu 13
78 86 Editoriale 8 di Gabriele Sardu 16 Itinerario Immaginare 28 Turchese come il mare della SardegnaIstantanee minerarie I riflessi di Chia San GiulianoLa nuova vita di Buggerru Scorci e prospettive del mareè nei ricordi più bello d’Italia 104Da cento anni maestri 94 98 dell’arte olearia in Sardegna Immaginare 110 Luci nella notte Sa Stiddiosa 122 La valle incantata della Barbagia di Seùlo Nel cuore della Marmilla 126 Ales, il paese di Antonio GramsciLa chiameremo «Costa Rei» Alghero e il Piccolo principe Un paese in miniaturaEcco le origini del nome di un Eden Antoine de Saint-Exupéry in volo nei cieli di Fertilia 130Baradili, il borgo più piccolo della Sardegna 134Libri a spasso La biblioteca diffusa di Atzara Asinara 148 Passeggiate nei sentieri d’Ercole 118 136 La voce dei sardiArianna Leoni Il tempio di Antas 152Le sonorità di Piero Marras,La ceramista di Luras presenta Dai nuragici ai romani,i suoi ricci, pesci e vasi un culto di millenni cinquant’anni in musica 174 L’arte di Su Pistiddu 154 Giulia Sedda svela i suoi capolavori Augusto Mordenti 156 Un’associazione culturale in fermento 142 Il fotografo gentiluomo 158 Un ricordo commossoSculture dal Paradiso di Alberto FratusEnrico Mereu raccontala “sua” Asinara Chef di Sardegna Sartapp 170 Gianfranco Pulina I tradizionali tappeti 164 del futuro Shardana Challenge Sulle onde di Porto Ferro 166 Dove il vento soffia 178 tutto l’anno Letture14 sardegnaimmaginare
Sassari, via Coradduzza 17 • Psearrdeingnfaoimemapgirnearne otazioni tel. +39 333 1378998 15
ITINERARIO valle della luna asinara luras castelsardo platamonatorre del porticciolo porto ferro fertiliatorre capo galera orgosolo torre di sa mora Baunei santa maria navarrese atzara samugheo cascata di ales sa stiddiosa baradili buggerru tempio di antas costa rei cala mosca Sant’Anna arresi chia torre di chia Capo malfatano Capo teulada16 sardegnaimmaginare
3° FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL MIRTO OLBIA, 17 - 20 AGOSTO 2017info@mirtofestival.it • www.msairrdteogfneaismtmiavgainla.riet #mirtò
Archeologia di Fabio Isman
LEDSEEL NMTAINREELLE VIAGGIO TRA LE TORRI SPAGNOLE DELLE COSTE SARDE Capo Teulada - ph Ivan Sgualdini
Capo Malfatano - ph Ivan Sgualdini sardegnaimmaginare 20
LLe prime torri sorgono quando ancora esistevano Torre di Chia - ph Ivan Sgualdini i Giudicati di Torres, Gallura, Arborea e Cagliari: per difendersi dalle incursioni dei e Pirri, stavolta non nell’Oristanese, bensì nel Saraceni, documentate fin dal 705; erano una Cagliaritano. Di una rete di torri erano già sessantina a fine Quattrocento. Ma la mirabile provviste Granada e Valencia, la Sicilia e il cinta di torri che ancora vediamo lungo le Regno di Napoli; e dal 1583 ne viene dotata coste (si sa, da un documento dell’Archivio di anche la Sardegna: nasce perfino la Reale Torino, che sessantatre erano ancora presidiate Amministrazione delle Torri, che resterà in vita nel 1843) si deve agli Spagnoli. Dall’inizio anche sotto i piemontesi e sarà abolita nel 1842 del Cinquecento, le scorrerie erano divenute da Carlo Alberto. incessanti, pressoché quotidiane; spesso dirette Ce n’erano di tre tipi: le più grandi, di circa da Khayr al-Din, detto Barbarossa. Una lapide diciasette metri di diametro e alte quattordici, in spagnolo ricorda, per esempio, che «il 5 dette de Armas o Gagliarde (come a Cala Mosca aprile 1546 è distrutta la città di Uras per mano o a Oristano), erano munite di una guarnigione, di Turchi e Mori», capitanati proprio da lui. E e armate con quattro cannoni di buon calibro e dopo trentasei anni, sempre per esemplificare, dotate poi di due spingarde e cinque fucili. Le toccherà a Quartu Sant’Elena, Quartucciu mezzane, o Senzillas, come Malfatano, Canalis, Chia, si limitavano a quattro uomini, due cannoni medi e armi lunghe, avevano un’altezzasardegnaimmaginare 21
Santa Maria Navarrese - ph Ivan Sgualdinidi circa quattordici metri e un diametro di squarci di mare, da loro partivano gli allarmidiciasette. Invece le più piccole, Torrezillas, già durante l’avvicinamento dei predoni eerano spesso alte sette metri e larghe cinque: speciali squadroni di cavalleria erano pronti apunti d’osservazione con due soli armati; ce ne intervenire per respingere gli assalitori. Inoltre,sono tanti esempi, come la Scafa, Sant’Elia e nelle aree non presidiate, vi erano, almeno finoil Lazzaretto a Cagliari o quelle di Sa Mora a all’introduzione delle guardie morte, pure soldatiSan Vero Milis, nell’Oristanese, del Buro nella appiedati di ronda, gli atalayas. Anche Genova,baia di Porto Conte e del Porticciolo un po’ più a metà Cinquecento, si doterà di un analogoa Nord. apparato difensivo. In Sardegna ne restano,Da ciascuna si vedevano almeno le due catalogate, centocinque; una mappa del 1720più vicine. E comunicavano tra di loro con ne mostra la fittissima trama: più o meno vicineappositi segnali: luminosi di notte, anche a seconda dell’orografia delle coste e alcunecon l’ausilio di mortaretti; e di fumo e sonori erano ancora in progettazione; si calcola chedurante il giorno. Se la visibilità era scarsa, appena il quaranta per cento siano ancora inesistevano perfino delle guardie morte, posizionate condizioni accettabili e quasi un quarto sparitestrategicamente, che rinviavano le segnalazioni o ridotte a rudere. Una cinquantina nasconotra le torri. Poiché controllavano ampi tra il 1591 e il 1610. Erano di forma circolare,22 sardegnaimmaginare
Cala Mosca - ph Ivan Sgualdinitranne quelle di Porto Torres, esagonali, e della di lavoro del cremonese Rocco Capellino,Salinas di Muravera e di Pischeretta di Nurachi, inviato in Sardegna dall’imperatore Carlo V nela base quadrata. Vi si accedeva da un’apertura 1552, con l’ordine di procedere al riordino e alalta da quattro a sei metri dal suolo e per mezzo completamento delle fortificazioni del Regno.di scale che venivano ritirate all’interno e alcuni E dopo altri, nel 1572, il viceré di Filippo II,promontori conservano ancora nel nome la Giovanni Colonna, incarica il capitano difunzione: Sa Guardia de is Morus, o de is Turcus. Iglesias, Marco Antonio Camós, di compiereTuttavia si è evidentemente persa l’unitarietà il periplo dell’isola per identificare i siti dadell’amministrazione spagnola (ma protrattasi fortificare. Le loro relazioni e cartografie cipure in epoca successiva) che provvedeva a ogni sono ancora preziose per definire lo stato dellecosa: ne gestiva la ricerca di fondi per edificarle, difese a mare dell’isola prima dell’intervento,anche con l’imposizione di tasse ai comuni più radicale ed esteso, operato dalla coronarivieraschi, la costruzione e la manutenzione; spagnola.perfino l’arruolamento dei soldati, la dotazione E oggi numerose torri necessiterebbero didei mezzi e il rifornimento di armi e munizioni. interventi e medicine, tanto sono male in arnese.Prima di questo progetto unitario, ce n’erano Dal 2009 la Conservatoria regionale delle Costeperò già stati altri: sono stati ricordati i vent’anni ne gestisce dodici e altre sette le sono statesardegnaimmaginare 23
Torre del Lazzareto ad Alghero - ph Enzo Cossu Torre del Porticciolo a Porto Conte - ph Enzo Cossu24 sardegnaimmaginare
Sa Mora a San Vero Milis - phEnzo Cossuaffidate nel 2012; ma lo stesso status di certe sia quello che esse stesse offrono dalle lorodifferisce da quello di altre. Alcune, come ad sommità, proprio per essere collocate in luoghiesempio quella di Capo Galera al Lazzaretto, strategici di vedetta. Tra i casi maggiormentesopra Alghero, attualmente sono perfino emblematici, la torre della Pelosa a Stintino,abitate anche se non in maniera continuativa. forse la più celebre e fotografata; la torre dellaSingolare il caso di quella di Sa Scafa o della Pegna, sul promontorio di Capo Caccia, laIV Regia del capoluogo che è probabilmente Pixini, a Capo Teulada (mentre quella attiguadi origine aragonese: già nel 1721 era ritenuta di Porto Scudo, o Scuro, è ridotta a un miserosuperflua perché esposta al tiro dei cannoni lacerto, come, per citarne un’altra, quella delcagliaritani; nel dopoguerra diventa perfino Poetto a Cagliari); quella di Capo Malfatano; launa locanda e ora i suoi due corpi di fabbrica, Torre di Foghe a Tresnuraghes, nell’Oristanese;abbondantemente rimaneggiati perfino con le quattro dell’Asinara e altre ancora: unl’uso di cemento armato, sono inutilizzati. tempo importanti pedine per la difesa, oggiQuella di Santa Maria Navarrese a Baunei importantissimi presidi paesaggistici e dettagliè sede di mostre. Di molte è eccezionale il tipici e imprescindibili delle coste sarde. Dipanorama: sia quello in cui sono inserite, certo, casi abbastanza unici.sardegnaimmaginare 25
BAGLIORI DI FUOCO VIVO, COLORE SCURO DI BASALTO, DI TERRA ROSSA E OMBRE NOTTURNECHE ANCORA PORTANO IL PROFUMO FORTE DEL SOLE AI GRAPPOLI SAZI DI ARANCIATO VENTO.
TURCHESECOME IL MAREDELLASARDEGNAALLA SCOPERTADI SPIAGGEDA SOGNO
foto di Gabriel Doppiu - Cala Mariolu, Golfo di Orosei
foto di Gabriele Doppiu - Golfo di Orosei, Cala Golorittzé
foto di Marcello Chiodino - Stintino, La Pelosa
foto di Marcello Chiodino - Caprera, Cala Napoletana
foto di Marcello Chiodino - Tuaredda
foto di Marcello Chiodino - San Teodoro, Spiaggia delle Vacche
Sassari, Via Carlo Felice 56 di Nanni Satta • Tel. 079277220viacarlofelice56@gmail.com • facebook: @viacarlofalice56 • www.viacarlofelice56.it
Archeologia industriale di Gabriele Sardu NOT(T)E D’ESTATE QUANDO LA MOVIDA ANIMAVA PLATAMONA40 sardegnaimmaginare
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LLe musiche dell’estate continuano a far vibrare lenta e inarrestabile parabola discendente, le loro note, mentre i ruderi, ormai prossimi al conclusa nel 1993, quando vennero apposti i definitivo crollo, sono un insulto al lido Iride di sigilli all’intera struttura e una causa presentata Platamona nel Golfo dell’Asinara. Sebastiano al Tar non decretò la definitiva morte di una Pani, il suo fondatore, non avrebbe mai pensato delle realtà più floride e accattivanti della riviera che il suo gioiello, nato alla metà degli anni di Sorso. Cinquanta per celebrare le notti estive dei Ma già dalla fine degli anni Settanta il periodo sassaresi, sarebbe finito in quel modo. d’oro del lido Iride pareva concluso: «(...) essendo Claudio Villa, Teddy Reno, i Platters, Nilla venuto meno il fattore dell’intrattenimento, Pizzi, l’Equipe 84, Mike Bongiorno e tante, attraverso spettacoli, – racconta Alessandro tantissime altre star del tempo si sono esibite Ponzelletti nella sua pubblicazione Platamona nella balera, incastonata tra la piscina circolare 1951-2014. Nascita e declino – poiché a far e la struttura principale del bar. Tavolini, concorrenza spietata era la televisione che ombrelloni e tante sedie, affacciate sul mare, ai portava show di volti notissimi nelle case di ogni lati due file di cabine, strette tra i campi di volley, famiglia». basket e tennis. Gli sportivi non avevano di che L’uscita di scena del lido di Pani, così veniva lamentarsi al lido Iride e tutto era organizzato chiamato da molti, era stata preceduta da nei dettagli. Fino al momento in cui iniziò una un mutamento di scenario nel panorama42 sardegnaimmaginare
vacanziero dei sassaresi, i maggiori fruitori di extraurbane per collegare il capoluogo con laquel litorale. La diaspora verso Alghero era Rotonda centrale di Platamona, a pochi passicoincisa con un abbruttimento repentino e dall’Iride. Gli autobus verdi compaiono in molteinarrestabile di Platamona. Prostituzione e immagini nostalgiche; qua e là bagnanti, avvoltitraffici illeciti iniziarono a prendere vita nella da asciugamani, in procinto di fare rientro inpineta e in alcune zone appartate dei villaggi. città. Il modello di vacanza, fino ad allora,Imbarazzo e sconcerto vissuto per anni dai noto solo alla costa romagnola, era sbarcato infrequentatori abituali di quel mare, consapevoli Sardegna con un modalità rivisitata e dunquedi avere perso per sempre un pezzo di paradiso. meno impattante e invasiva.A questo si aggiunsero presenze ambigue legate Servizi comodi anche se non alla portata dialla malavita organizzata siciliana i cui capi tutti. Di fronte alla struttura, un parcheggioerano detenuti sull’isola dell’Asinara col regime riservato per gli ospiti con le macchine aldi carcere duro. Il tracollo si completò. seguito, consentiva di abbandonare l’auto vicinoBen lontani i tempi della balera illuminata fino all’ingresso del lido. Il personale addetto filtravaalle prime ore del mattino. Eppure la forza gli ingressi. Abbonati ed eventuali occasionalidel lido Iride fu nella capacità di cambiare accedevano al tratto di litorale riservato edil modo di intendere la vacanza dei sassaresi. esclusivo, dove la privacy era un imperativo.A completare il servizio c’erano le autolinee In realtà, su “Radio Platamona”, le notiziesardegnaimmaginare 43
I ruderi del bare i pettegolezzi correvano più veloci di una gloria dell’Iride. Restano in piedi i ruderi,connessione Internet 4.0: amori, tradimenti come devastati da un bombardamento aereo.e amicizie particolari, spesso erano già note, E dire che invece sono stati il tempo, l’incuriaquasi prima che avvenissero. e il dinosauro di una burocrazia e una politicaGenerazioni di giovani sono cresciuti in quel idiote ad avere ridotto a un ammasso di maceriemare, utilizzando le cabine come spogliatoi che, pericolose e inquinanti un vero e proprioall’occorrenza, diventavano non solo saloni da gioiello. L’Iride non meritava questa fine epranzo (in realtà erano poco più che sgabuzzini, per troppi anni si è parlato invano di un suodefinibili saloni solo per il gran numero di recupero. Purtroppo mai nessuna decisionepersone che riuscivano a stiparsi al’interno) seria e coraggiosa è stata presa e assiemema anche camere da letto, luoghi di incontri all’Iride è naufragato l’intero litorale, incapaceamorosi e persino toilette. di risollevarsi, dopo lo stato di coma profondoFile di docce, per eliminare la fastidiosa patito per anni.salsedine, erano a disposizione degli abbonati, A Platamona si vive soprattutto di ricordidopo il tuffo quotidiano. Questa è stato per un e i segni di rinascita sono rari, sporadici,quarantennio la creatura di Pani. schizofrenici ma soprattutto inefficaci.A vederlo oggi pare difficile immaginare lasardegnaimmaginare 45
SAPORE CALDO DI SCIROCCO, ACCENTI RUVIDI DI ARENARIA E GRANITO, POTENZA AFRICANA DISOLE CHE IN MULINELLI DI SABBIA LONTANA PORTA ALL’UVA UN CARATTERE RUDE E SELVAGGIO.
Luoghi da scoprire I COLORIDI ORGOSOLO I MESSAGGI DEL PAESE DEI MURALES di Eleonora Madeddu • foto di Giovanni Porcu48 sardegnaimmaginare
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OOrgosolo è un paese dalle mille sfumature, L’attaccamento alle origini è ben espresso nel nel cuore della Barbagia, noto in tutto il murale dal titolo “cucina tipica” che descrive mondo per i suoi bellissimi murales. Edifici di l’interno di un’abitazione locale. La scena, nuova e vecchia costruzione, spazi all’aperto oltre ad avere in primo piano la famiglia, pone come le piazze e i muri esterni delle case sono l’accento sui salumi, alimento protagonista caratterizzati da un’esplosione di forme e colori. nella cucina sarda, sempre accompagnato da Vere e proprie opere d’arte, esposte in un museo un ottimo pane e del buon vino, come quello all’aperto, raccontano storie di pastori, di uomini che compare sullo sfondo. a cavallo e donne dalle forme giunoniche che Un mondo così antico e ricco di storia ma lavano i panni o vanno a raccogliere l’acqua. spesso isolato e chiuso in se stesso viene tuttavia Per le strade di Orgosolo si racconta la storia raccontato con un linguaggio d’ispirazione di un popolo, radicato nelle sue tradizioni ma internazionale; richiama lo stile cubista nella anche aperto alle contaminazioni del mondo resa degli oggetti ma anche i muralisti messicani esterno. I ritratti dei cavalieri descrivono una degli anni Venti, come l’opera dipinta in delle passioni più forti della popolazione sarda onore dei minatori sardi: le figure sono solide e simboleggiano anche le varie manifestazioni e voluminose, il colore è unico ma dalle mille in cui l’uomo e il suo cavallo sfilano insieme. sfaccettature, date dai chiaroscuri. Popolano50 sardegnaimmaginare
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