elleSETTE SU SETTE USCIRE, FARE, GUARDARE...IDEE DA SEGNARE IN AGENDA giovedì 6 sabato 8 dal 6 al12 OTTOBRE a cura di Isabella Lechi martedì 11 CINEMA mercoledì 12 lunedì 10 FESTIVAL Sette giorni per scoprire il TEATRO TELEVISIONE DESIGN CLAUDIA PAJEWSKI, GIULIO FAVOTTO, © LEONARD FREED | MAGNUM PHOTOS.Confini/sconfinamenti meglio del cinema è il tema del Festival delle spagnolo e latino Il meglio del teatro Petra Delicado, l’ispettrice L’associazione Mercurio ha colline torinesi: 20 americano: al Farnese di contemporaneo italiano e di polizia ideata da Alicia raccolto più di 40 opere di spettacoli nei teatri di Roma anteprime e film internazionale va in scena Giménez-Bartlett, è creativi all’ ADI Design Torino fino al 6 novembre. d’essai come Utama. Le fino al 16 ottobre al Vie brusca, determinata e Museum di Milano Nella foto, Ecloga XI di terre dimenticate, di festival (organizzato da benissimo interpretata da (nella foto un’illustrazione Anagoor. Alejandro Loayza Grisi Emilia Romagna Ert / Paola Cortellesi, di Paolo Metaldi) per (foto). Fino al 12 ottobre. Teatro Nazionale) in varie anche nella seconda parlare dei Colori delle festivaldellecolline.it cinemaspagna.org location di Modena, stagione in partenza su emozioni, il percorso di Bologna, Cesena Sky. Dovrà scoprire benessere psico-emotivo Martedì 11 Giovedì 6 e Vignola. Nella foto, l’assassino di un suo ex sviluppato nelle Il ministero della solitudine amante. sky.it scuole elementari durante FOTOGRAFIA LETTERATURA di Lisa Ferlazzo Natoli la pandemia. e Alessandro Ferroni. Domenica 9 Fino al 16 ottobre. L’Italia di Magnum La parola passa, per una viefestival.com associazione-mercurio.org raccoglie scatti legati alla volta, alle donne: InQuiete storia degli ultimi 70 anni. offre incontri con Sabato 8 Lunedì 10 Nella foto, La legge sul importanti autrici della divorzio di Leonard Freed. letteratura italiana ed A Portogruaro (Venezia) europea come Daria fino al 5 febbraio. Bignardi, Helena palazzovescovile.it Janeczek, Veronica Raimo e Lidia Ravera. In diverse Mercoledì 12 sedi di Roma, fino al 16 ottobre. inquietefestival.it Venerdì 7 ELLE|52
La LUNGA vita GIOVANI SI DIVENTA IL MESE di LIDIA RAVERA dei BUONI PROPOSITI E a un certo punto arrivava la fine dell’estate, e‘ coinvolta, me nolente, in una sfida: riuscirò a scindere il dato STEPHANIE GENGOTTI di genere dall’angoscia per l’affermazione di un’avversaria? veniva il tempo dell’attesa: settembre. A settembre si Proponimento: continua a considerarla un’avversaria e non compravano cartelle e quaderni, penne, colori, astucci, una nemica. I nemici sono una categoria guerresca e tu la perché il primo ottobre incominciava, laggiù nel secolo guerra la rifiuti in tutte le sue forme (vedi articolo della scorso, la scuola. Il primo giorno il grembiulino bianco era Costituzione che forse i nuovi arrivati non riusciranno a pulito e stirato, il fiocco impeccabile. Mia madre, almeno per modificare. Speriamo). Proponimento: parteciperai al il primo giorno di scuola, mi metteva all’onor del mondo congresso del Pd (appena devono ammettere di aver (poi mollava e io ero sempre la più ciancicata fra le bambine sbagliato tutto si aggrappano ai congressi) e cercherai di di buona famiglia). Evidentemente faceva parte dei suoi capire perché l’unica donna che conta davvero in Italia è una proponimenti. Perché ottobre era un mese di proponimenti: donna di destra. Che cos’hanno le donne di sinistra che non era il vero inizio dell’anno. Tutto nuovo, tutte le bambine va? È colpa loro o è colpa del club maschile che domina alle prese con l’idea di migliorare. anche da quelle parti? Proponimento: montare la guardia Non ho perso l’abitudine e, con l’abbassamento della alle conquiste del femminismo, come il diritto di diventare temperatura, sono stata travolta da uno sciame di richieste a madri per scelta e non per caso o per sbaglio. Evitare eccessi me stessa. Smetterai di riempirti la giornata di lavoro, la vita di crudeltà, come dedicare un cimitero ai feti: abortire è di spostamenti, la mattinata di allenamenti al solo nobile comunque una grande sofferenza, non c’è bisogno di scopo di dimenticarti pensieri molesti? Sarai più conciliante peggiorarla con macabre aggressioni simboliche. con gli uomini, più severa con le donne? La smetterai di Proponimento: scenderò in piazza ogni volta che è trattarle tutte da sorelline minori alle quali perdonare necessario, senza fare quella che si tira indietro perché lei ha qualsiasi incoerenza o compagne d’avventura fra i lidi “già dato”, scenderò in piazza ogni volta che vedrò scomodi del Terzo Tempo, da indottrinare su come si minacciati i diritti delle minoranze, ad ogni bocciatura di invecchia bene e perché la vecchiaia è bella? una legge contro l’omofobia, ad ogni atto di razzismo contro Ero pronta a fustigarmi e a promettere santità. Ma i migranti, ad ogni promessa di chiusura dei porti alle purtroppo, quest’anno, il primo ottobre è arrivato con barche dei disperati, ad ogni discriminazione di donne e cinque giorni d’anticipo. Per la precisione il 25 di settembre. uomini omosessuali o transgender. Con le elezioni. Alle elezioni politiche ha stravinto per la Proponimento: veglierò sugli investimenti per la cultura, per prima volta una donna (evviva?), ma la donna è la leader del la ricerca e per l’arte (che già non erano sufficienti). Farò partito Fratelli d’Italia, che non si chiamerà più fascista, ma attenzione che non si riscrivano i libri di storia. Contesterò certo è un partito di estrema destra. Mi sono trovata subito ogni tentata restaurazione, senza perdermi d’animo, con l’umiltà delle battaglie di retroguardia, accettando di ‘Sarai più conciliante ripetermi, perché quando si scivola indietro, piaccia o no, con gli uomini, tocca ricominciare da capo.| più severa con le donne? La smetterai di trattarle LIDIA RAVERA scrittrice. tutte da sorelline Il suo ultimo libro è Avanti, parla (Bompiani). alle quali perdonare qualsiasi incoerenza? ELLE|54
RASSEGNA DI ARTI VARIE PER NUTRIRE IL TEMPO LIBERO COOL tura TATE: BEQUEATHED BY SIMON SAINSBURY 2006, ACCESSIONED 2008, © THE LUCIAN FREUD ARCHIVE retrospettiva Lucian Freud ANGOSCIA E INCANTO Non portava quel cognome per niente Lucian Freud (1922-2011), nipote dell'inventore della psicanalisi, noto per le sue stranezze non meno che per la sua arte figurativa, nella quale un'implacabile osservazione del corpo umano si accompagna sempre a una vena di angoscia. Nel centenario della nascita, la National Gallery di Londra gli dedica una grande mostra intitolata Lucian Freud. A new perspective che copre i 60 anni della sua lunga e sfaccettata attività, dai ritratti ufficiali (come quello della regina Elisabetta) ai più intimi, come quello della madre morente. Fino al 22 gennaio. nationalgallery.org.uk Sopra. Girl with a kitten, dipinto a olio di Lucian Freud del 1947. 57|ELLE
COOL tura musica cinema Care RAGAZZE CANTATE PIÙ FORTE Annalisa esorcizza il dolore ballandoci sopra. Lo fa nel suo ultimo singolo Bellissima, che si amalgama perfettamente a questa new wave del pop femminile ironico ma intimo, sentimentale ma dissacrante. Annalisa, 37 anni, è in tour Alla cantautrice (laureata in Fisica) piace la parola \"forza\", dal 18 ottobre (ticketone.it) così come le piace essere \"logica\", ma tutto questo, a 37 anni, non le ha impedito di curiosare nell’universo della musica e sperimentare divertendosi. Per questa natura riservata ma anche giocosa, oggi è stata scelta da Triumph come ambassador per una campagna speciale che ci ha raccontato con grande orgoglio. Qualche anno fa a Elle aveva detto: «Essere giuste non significa seguire le regole: significa sentirsi giuste». Si riconosce ancora in questa frase? «Sì, mi ci riconosco in tutti gli aspetti della vita, sia quello lavorativo, rispetto al porsi verso persone che ti guardano, sia nella dimensione più intima e famigliare». Colpisce di lei la fedeltà della sua enorme fan base, che a breve rincontrerà nel tour autunnale. Che merito si riconosce per questo? «Mi riconosco la capacità di cambiare ed evolvere. Nel mondo della musica è breve il VIA DALLA PALUDE momento in cui sei una novità, e puoi vivere di rendita per poco. Poi devi renderti conto Reese Witherspoon aveva scelto La che occorre una buona dose di sacrificio, sforzi, ricerca, e anche fortuna». ragazza della palude di Delia Gli ultimi dati sulle classifiche di ascolti di brani e dischi italiani non premiano le Owens per il suo book club, e se n’era innamorata al punto da artiste femmine, e lei è tra le poche che sfonda il soffitto di vetro. Pensa che sia acquistarne i diritti. Ha prodotto un sempre stato così o oggi ci facciamo solo più caso? film che esce il 13 ottobre in Italia. «Mi disturba tantissimo e aggiungo anche che noi musiciste facciamo il triplo della Diretto da Olivia Newman, è la storia di una bambina abbandonata fatica per arrivare lì. Però cerco di essere logica, e questo mi sembra il retaggio di una che cresce sola in una palude del North Carolina negli anni ‘50, fino a società che ha sempre relegato noi donne a certi talenti e i maschi ad altri. Ma le cose quando un ragazzo viene ucciso e stanno cambiando, e sono felice che la mia generazione combatta per le più giovani». lei arrestata. Nei panni della protagonista, l'inglese Daisy Edgar- Questa visione l'accompagna anche nel suo nuovo ruolo di ambassador di Triumph Jones, 24 anni (sopra), che è stata affiancata da un dialect coach per per tutta la stagione A/I e che l’ha scelta per la nuova campagna #Itspersonal? imparare l’accento del sud. S.L. «Mi è piaciuto molto il concetto della campagna, il messaggio di raccontare i diversi ruoli, le diverse particolarità di tutte le donne. Bisogna andare più in là con lo sguardo per capire che siamo un insieme di mille sfumature. A volte vogliamo mostrarci dure, altre volte dolci, altre vogliamo solo andare a dormire. Penso sia bello raccontarlo anche attraverso la collaborazione con un brand, e qui stiamo parlando di reggiseni, quindi si apre un mondo! Fidatevi che con la collezione di lingerie Flex Smart di Triumph sfateremo molti miti». Carlotta Sisti pittura GETTY IMAGES LA MACCHIA E LA LUCE La grande avventura di un gruppo di giovani pittori anti-accademici nella seconda metà dell'800 rivive nella bella mostra I macchiaioli curata da Francesca Dini: 120 opere, di cui alcune raramente visibili (a destra, Al sole di Vincenzo Cabianca). A Pisa fino al 26 febbraio. palazzoblu.it ELLE|58
COOL tura festival mostra Date il microfono Non solo MONET a Momoka Banana Un dialogo inedito tra il re di Anna Bogoni degli impressionisti francesi Se nessuno ti passa il Claude Monet (1840-1926) microfono, prenditelo. Questo e una grande esponente è il senso dell’incontro Taking Momoka Banana, 29 anni, graphic designer e content creator, parlerà il 6 dell'espressionismo astratto the mic dedicato alle giovani ottobre a Bologna nell'incontro Taking the mic al Terra di tutti Film Festival, americano, Joan Mitchell generazioni di origine straniera, (1925-1992), è in mostra all’interno della XVI edizione di Terra di tutti Film Festival, alla Fondation Louis Vuitton promossa da WeWorld e Cospe, di Parigi (sotto, a Bologna dal 6 all’11 ottobre (per info sugli appuntamenti in Les hémérocalles di Monet). programma e sulle proiezioni: Monet-Mitchell, fino al 27 febbraio. fondationlouisvuitton.fr terradituttifilmfestival.org). Momoka Banana, 29 anni, graphic designer, content creator, nata e cresciuta a Roma da genitori cinesi, 107.000 follower su Instagram, centinaia di migliaia di visualizzazione sul suo canale Youtube (youtu. be/YnFbaVWTIZA), il microfono in mano lo tiene ben stretto. Partiamo con ordine, cosa significa il suo nome? «Momoka vuol dire in giapponese fiore di pesco, Banana fa riferimento alla mia condizione, gialla e cinese fuori, bianca e italiana dentro». Come ha vissuto da bambina la sua doppia identità? «Ho avuto un rapporto conflittuale con le mie origini. Da piccola le rifiutavo perché ero presa in giro o emarginata dai compagni di scuola, poi al liceo ho capito invece che le persone erano interessate a me e al libri mio punto di vista». Lei sa parlare il cinese? IL SEGUGIO di Tana French, Einaudi, pp. «Mia mamma mi ha obbligata a frequentare a Roma, nei weekend, una 442, € 19,50. I thriller di Tana French scuola riservata ai ragazzi di seconda generazione, così lo so parlare, montano lentamente, e questo più degli altri, MUSÉE MARMOTTAN MONET, PARIS scrivere invece è molto complicato». in un lungo preludio che immerge il lettore Qual è il suo obiettivo sui social? in un villaggio irlandese, cioè un paradiso «Vorrei creare un ponte culturale tra Cina e Italia e contribuire a sfatare naturale e un inferno di tutti gli stereotipi che alimentano la violenza su chi è diverso da noi». pettegolezzi, omertà e reciproca Con il covid che ha stigmatizzato la comunità cinese, com'è andata? sorveglianza. Lì un inquieto «Malissimo; i miei genitori hanno passato mesi difficili con il loro ex poliziotto di Chicago è venuto ristorante, i cinesi erano apostrofati come untori o infetti. Sui social ho a cercare pace e invece trova visto un odio crescente che ancora non si è sgonfiato». misteri. Sempre più vicini a casa. Cosa si potrebbe fare? «Sono contro la censura ma per l’educazione. Sul mio profilo posto da FAIRY TALE di Stephen King, sei anni video dove cerco di spiegare con un filo di ironia le origini dei Sperling & Kupfer pp. 688, € pregiudizi nei confronti dei cinesi e di smontarli uno a uno». 21,90. Gli horror-addicted non Che tipo di commenti riceve? sono entusiasti dell'ultima fatica «Gli insulti fanno male, ma alcune uscite mi fanno ridere. Quando un del loro guru, perché non fa ragazzino mi aveva scritto a proposito del covid “Questa volta l’avete abbastanza paura. La sorpresa è come fatta grossa” non gli ho mai risposto». (per quasi 700 pagine) sia possibile godersi una fiaba: di indiscutibile impianto disneyano ma, con la sola Qual è invece lo stereotipo cinese sugli italiani? forza della scrittura, più \"immersiva\" «Che hanno poca voglia di lavorare, ed è una grande sciocchezza». | di tanta realtà virtuale. M.C. ELLE|60
COOL tura fotografia Le mie PRIGIONI È una mostra speciale quella che si apre il 9 ottobre al Pac-Padiglione d'arte contemporanea di Milano, perché ha per protagonisti i detenuti e gli agenti di polizia penitenziaria di quattro carceri milanesi (San Vittore, Bollate, Opera e l'Istituto penale per minorenni Beccaria). Dopo un corso di formazione, con la possibilità di usare le macchine fotografiche anche nelle celle e (per gli agenti) negli orari di lavoro, hanno raccontato la vita in prigione con immagini difficili da dimenticare (a sinistra, una finestra del carcere di Opera, di Mauro Lepore). Progetto del Pac con la onlus Ri-scatti, ingresso gratuito. Fino al 6 novembre. ri-scatti.it ADA CERCA una STANZA libri Laprotagonistadiquestolibro,anzi le quattro Orlando, della stessa autrice. protagoniste, si chiamano tutte Ada. Vivono in epoche diverse Immaginiamo non sia un caso. – nel Ghana del XV secolo, nell’Inghilterra dell’Ottocento, in un campo di concentramento tedesco nel 1945, nella Berlino «Non lo è del tutto, però del 2009 – e in comune sembrano avere non solo il nome, ma anche un destino. E un oggetto, che viaggia nel tempo e parla. quando ho iniziato il romanzo Il romanzo si intitola Una stanza per Ada (NN edizioni) ed è l’esordio di Sharon Dodua Otoo, nata in Gran Bretagna da non avevo in mente Virginia genitori ghanesi, residente in Germania e scrivente in tedesco. L’abbiamo incontrata al Festivaletteratura di Mantova. Woolf. Il rimando a Orlando me Il libro attraversa diverse epoche e dà voce anche agli l’ha fatto notare il mio editor oggetti. In un’intervista lei ha detto: «Se il lettore si sente confuso, era quello il punto». Cosa significa? mentre stavo scrivendo. A quel «Vorrei che il lettore sapesse che, se non capisce immediatamente cosa sta accadendo, non c’è niente di sbagliato punto ho letto Una stanza tutta in lui: fa parte dell’esperienza di lettura. Ho voluto allontanarmi da una narrazione facile, dove uno più uno fa due, dove tutto per sé, ho iniziato a ragionarci è lineare e chiaro, ci sono il bene e il male. Mi sembra che il pericolo maggiore in questo momento sia costituito da quei sopra e in una parte del libro ho politici che mettono paura raccontando storie semplici, quindi volevo trovare un modo per dire che la vita, in realtà, è molto inserito un riferimento esplicito La scrittrice Sharon Dodua Otoo. più complicata e noi non possiamo far altro che accogliere al fatto che Ada avrebbe bisogno Sotto. La cover del suo romanzo Una la complessità e cercare di scioglierla parlando con gli altri. di una stanza per sé. Mi piace stanza per Ada (NN), pp. 272, 18 euro. Infine, io sono cresciuta nella confusione: il Paese dove sono nata non è lo stesso dei miei genitori, e quello rendere evidente, attraverso la che loro consideravano il modo giusto di fare le cose non era lo stesso che vedevo intorno a me scrittura, che se il mio lavoro funziona è perché è costruito su in Gran Bretagna. È stata la sensazione che ho sempre provato muovendomi nel mondo e volevo fondamenta poste da altri e comunica con autori venuti prima di trasmetterla al lettore». me. Trovo interessante quando i lettori, leggendo un libro, fanno Il titolo fa pensare a Virginia Woolf e al suo Una stanza tutta per sé, ma anche il viaggio dei collegamenti. Penso sia questo il potere della letteratura: attraverso molte epoche richiama alla mente creare connessioni con altre persone e altre epoche». Quattro protagoniste che portano lo stesso nome: qual è il filo che le lega? «Ognuna vive in uno specifico luogo e in uno specifico tempo, ma sono in connessione tra di loro e condividono le stesse limitazioni: a tutte viene impedito di fare ciò che desiderano perché sono giovani, sono donne o sono nere. E devono trovare il modo per superare gli ostacoli. Nel caso di Ada Lovelace, che vive nell’Ottocento, ho aggiunto un aspetto: pur essendo anche lei vittima del patriarcato, in quanto MAURO LEPORE 2022 nobile esercita un potere e discrimina la domestica Lizzie. Perché, per l’appunto, la realtà non è mai così semplice». | Gabriella Grasso ELLE|62
Che CINEMA farà di PIERA DETASSIS Viva Amanda, L'ANTI-MARILYN ‘Il confronto è ‘ Due titoli al femminile: Blonde, il biopic tra lo sguardo molto immaginario di Marilyn Monroe, maschile malevolo in vetta alle visioni, ma anche alle polemiche, MATTEO CARASSALE di Andrew Dominik su Netflix, e Amanda, film agli antipodi, rigorosamente e la levità femminile minimal di una giovane donna italiana, Carolina Cavalli. A prima vista non si dà competizione, anche se entrambi di Carolina Cavalli sono stati alla Mostra di Venezia, il primo in concorso, il secondo nella sezione Orizzonti. E invece il confronto Benedetta Porcaroli, protagonista di Amanda, è da fare, pur se avventuroso, fra lo sguardo maschile malevolo al cinema dal 13 ottobre. In alto. Ana De Armas in del regista di Blonde Andrew Dominik, impietoso anche nel sunteggiare il romanzo di Joyce Carol Oates, e la levità una scena di Blonde, ora su Netlix. del tocco femminile in Amanda. Ne faccio una banale, un po’ scontata, questione di genere? Per una volta sì, perché è soprattutto una questione di linguaggio e Dominik decide per il peggio: Marilyn, l’attrice straordinaria, la donna, si intravvede solo in qualche labile traccia dei suoi film-culto, il film si concentra, frammentario, sulla bimba abbandonata dalla madre folle tra violenza e fuoco, sullo stupro del primo produttore con quel dettaglio intimo che non ci serviva, sulla storia a tre, inverosimile, con i due disperati e sconsiderati rampolli di Chaplin e Edward G. Robinson e chiude con un passaggio di sesso orale in primissimo piano con soggettiva del presidente Kennedy. Per tutto il film Marilyn è solo un corpo da violare e, con tutto quello che ha passato in vita, siamo contente che non sia qui a vedere. Tutto l’onore va alla protagonista Ana De Armas, bravissima e convinta, ma il voyeurismo del regista è cinico e senza vera pietas: con le inquadrature non si scherza e la scena sottolineata dell’aborto, speculum incluso, era davvero da evitare, specialmente oggi. Si esce dalla visione un po’ arrabbiate e avvilite (non tutti, naturalmente, io sì) e nella sua piccina coerenza solleva lo spirito Amanda (in sala dal 13 ottobre): una storia spaesata, ambito affluente, e questa ragazza di venticinque anni, Amanda, che se ne va in giro con il suo gilet feticcio, patchwork all’uncinetto, senza una sola amica o un fidanzato, tra rave immaginati, cinema vuoti, sesso virtuale sempre mancato, non priva di rabbia e humor, in bilico su un vuoto di cui cerca il perché. Intorno a lei una madre disorientata, una sorella sovraccarica delle responsabilità che lei rifiuta, dunque antipatica, la tata che la ama, e infine l’amica d’infanzia ritrovata e a tutti i costi voluta nonostante non esca dalla stanza da due anni, un caso di hikikomori assai acuto. Sarà battaglia, ma qualcosa in quel mondo pazzo succederà e il disagio dell’adolescenza sfocia nella sorellanza, contro ogni evidenza. Un film bizzarro, abilmente sospeso tra ironia e apocalisse esistenziale, che vive sulla bravura della protagonista Benedetta Porcaroli, decisamente la nostra giovane interprete più sensibile e sfumata. La rende ancor più credibile, e certo meno sola della povera Marilyn, il coro di attrici straordinarie, mai banali, che la circonda: l’amica Galatea Bellugi, altro talento in crescita, le bravissime Monica Nappo e Giovanna Mezzogiorno, e la sorella interpretata da Margherita Missoni. Poteva esser solo snob e invece è un ritratto lucido, un po’ spietato, femminile senza retorica, della nostra meglio gioventù, anche quando non sa di esserlo. | PIERA DETASSIS giornalista e critica cinematografica. Risponde a [email protected] ELLE|64
elle né SIGNORA né SIGNORINA Ciao Milano, di RAFFAELLA SILVESTRI NON SONO PIÙ ABBASTANZA COOL È incredibile: lascio Milano. Sì, lo so, l’ho già detto fanno delle specie di lezioni, guardi, inizia una classe proprio quella volta che sono andata a studiare in Inghilterra, ora, l’abc dell’iPad. Ma come, io uso l’iPad da quando è stato inventato! Tipica obiezione da boomer, infatti non ne hanno però poi ho rifiutato lo stage a Londra per un lavoro a Milano voluto sapere: dovevo fare il corso. Ero sola, in prima fila, la senza prospettive di crescita. L’ho già detto quella volta che sono maestra aveva il microfono e parlava da un copione ma andata a vivere a Torino, ma ho portato solo un trolley di guardava solo me. Sono passati trenta interminabili minuti. dimensioni bagaglio a mano, che poi non ho mai svuotato del Perfetta metafora della città, il rumore di fondo del capitalismo tutto, a casa di un mio ex. Ma questa volta è vero: lascio Milano, era insostenibile, il mio seggiolino scomodo e umiliante, ma io e la parte più incredibile è che vado a vivere a Roma. proprio come a scuola: troppo brava ragazza per andarmene Del resto, Milano mi sta espellendo: da qualche tempo non sono prima della fine. più abbastanza giovane e cool per farne parte. Mi sento un po’ Sono uscita dal negozio rintronata e senza la mia penna tradita, io che ci sono nata e cresciuta, ne ho scritto e l’ho («È meglio che prima faccia pratica con le dita»). Era una delle amata, ma insomma largo ai giovani, largo ai monopattini migliori giornate settembrine, nitide e cariche dell’energia degli elettrici, largo alle influencer. Non sono passati più di sei mesi inizi; quelle giornate che un tempo amavo, che mi facevano da quando la commessa di una nota casa di moda mi ha detto sentire parte di qualcosa, di un buzz, un vibrare della città, ma che avevo il culo troppo grande per il vestito da sposa che mi questo vibrare da tempo non lo sento più, mi sembra un vuoto piaceva (mi sono indignata sui social ma non è servito a niente, e antipatico affannarsi. «A Milano sono efficienti ma non sono mica un’influencer). Ieri un nuovo episodio si è antipatici», provavano a dire i miei amici viaggiatori e fuori aggiunto alla lista delle umiliazioni di Corso Vittorio Emanuele: sede, ma io quell’antipatia la trovavo un amabile vezzo. Sì, non il corso “l’abc dell’iPad”. È andata così: sono entrata nel grande c’è mai posto nei ristoranti, e quando trovano un tavolo sembra Apple Store di piazza Liberty (quello che ha sfregiato una delle che ti facciano un favore. Sì, ti mandano via se arrivi con piazze più belle di Milano e ha fatto chiudere un cinema, per chi cinque minuti di ritardo. Sì, ti trattano sempre come se tu non ricorda) e ho chiesto una penna per il mio iPad. Ce l’hanno tutte fossi abbastanza cool, e non mi hanno mai invitato a una sfilata le mie amiche Zoomers, la volevo anch’io. Ma loro mi hanno (figuriamoci), ma Milano è Milano, è casa, io so come prenderli. chiesto: per cosa lo usa l’iPad? Io ho riposto la verità, che lo uso Su un muro vicino a casa mia, una zona in fase di forte per guardare Netflix e leggere i giornali (!). Allora loro mi hanno gentrificazione, qualcuno ha scritto: “Sfonda la città vetrina”. spedito in fondo al negozio, dove hanno un grande schermo e Sulla tendenza di Milano a essere escludente, tutta apparenza, pettinata e crudele ho avuto una serie di cordiali screzi sui LA SCELTA di ELLE @SUSANNA GENTILI social col sindaco @beppesala, ma io in fondo mi sono sempre sentita un’insider. Il problema di sentirsi dentro a qualcosa di esclusivo è proprio questo: che vedi gli altri fuori e pensi che non toccherà mai a te, fuori ci sono sempre gli altri. Fino a che non ti trovi su un treno per Roma, senza neanche una pencil. Mi piaceva sentirmi parte di qualcosa, era rassicurante, e capisco chi, di qualsiasi appartenenza (essere milanese, o magra, o maschio, madre, manager), fa un tratto identitario. Ma siamo tutti a un passo dai margini, più di quanto pensiamo. Per fortuna capita che arrivi a Roma un venerdì sera e ti dicono ma sì, vieni, che un tavolo c’è.| RAFFAELLA SILVESTRI FRANCESCA CARI scrittrice. Ha una newsletter, Velluto. Su Instagram è @raffaella.silvestri ELLE|66
EvaAallbout Attrice, regista, manager, femminista e attivista per i diritti delle minoranze, con la sua fondazione aiuta le donne latine, con la sua società porta avanti progetti che coinvolgono comunità sottorappresentate al cinema. Eva Longoria è una delle interpreti di Tell it like a woman, film corale tutto al femminile, sette storie di empowerment «che a Hollywood nessuno avrebbe mai prodotto» di Piera Detassis ELLE|68
elle INTERVISTA GETTY IMAGES Eva Longoria, 47 anni. L'attrice, produttrice e regista texana di origini messicane è testimonial di L'Oréal Paris. 69|ELLE
elle INTERVISTA d a casalinga disperata a mamma encantada. Le cause perse o difficili sono il suo pane, non ingannino gli abiti strizzati e l’euforia da tacco dodici. Al Taormina Durante l’intervista squilla il telefono di Eva Longoria. Film Fest, dove l’abbiamo incontrata, accompagnava Il mondo si interrompe, la star più combattiva della l’anteprima del film collettivo Tell it like a woman, prodotto comunità latina (è nata in Texas da genitori messicano- da Lucas Akoskin, Monika Bacardi, Andrea Iervolino americani) afferra il cellulare mettendo in mostra la e da Chiara Tilesi, italiana a Los Angeles con la sua casa suggestiva french manicure giallo canarino e, nello di produzione non profit We Do It Together, che si batte schermo della videochiamata, irrompe il figlio Santiago per la parità di genere. Sette short film firmati e interpretati Enrique, 4 anni di riccioli neri, assonnato nel lettone a da attrici e registe internazionali: «Storie», dice Longoria, Los Angeles. Urlo di gioia di lei: «Mi vida! Te amo mi amor! «di empowerment femminile, scritte da donne ma destinate Adesso mamita ha la periodista, hasta luego. Pórtate bien». a tutti», con il plus della canzone Applause del premio Insomma, più o meno. Ci si emoziona all’unisono con Oscar Diane Warren. Nel cast, Jennifer Hudson, Marcia l’ex Gabrielle di Wisteria Lane perché, in fondo, è la vicina Gay Harden, Cara Delevingne, Leonor Varela, fra le autrici simpatica della casa accanto e abbiamo seguito in diretta Catherine Hardwick, Taraji P. Henson e la nostra Maria gestazione, sovrappeso, gioie e nascita di questo Sole Tognazzi, che firma il riuscito Unspoken con Margherita figlio tanto voluto con il marito José Antonio Baston. Buy nel ruolo di una veterinaria che, curando un cagnolino, Un evento cruciale usato dalla star anche come riesce a intuire il grido d’allarme della sua padrona, bandiera contro quel muro voluto da Trump tra Messico maltrattata dal compagno. e Stati Uniti che separava brutalmente le famiglie. Minuta e super tonica, pelle ambrata e sorriso travolgente Eva, la partecipazione al progetto Tell it like a woman pronto a mutarsi in rivendicazione, Eva – con quel nome è un'ulteriore conferma del suo impegno civile? che pare un destino – è molte donne in una, attrice, regista, «La verità è che non potevo dire no alla regista argentina, produttrice, manager, attivista a tempo pieno nel nome un vero talento, Lucia Puenzo: sono la protagonista del femminismo e della sua comunità d’origine, «per non dell’episodio da lei ambientato in Italia, Lagonero. Abbiamo dimenticare le radici della nostra cultura, vivacissima». girato nel vostro magico Paese agli inizi della pandemia, Lei, testimonial di L’Oréal Paris, con cui ha ideato il tutto molto difficile, la troupe minima e io che non so una progetto Stand Up per l’autodifesa contro le molestie e parola di italiano anche se per tanto tempo mi hanno preso insegnato a tutte come tingersi la ricrescita in casa durante per italo-americana e ancora adesso nessuno crede che io il lockdown, non è solo la star latina più popolare dopo non sia messicana di nascita ma texana! Perché Lagonero? JLo, è soprattutto la voce politica di un’intera comunità. Perché a Hollywood nessuno avrebbe prodotto un film Ha dato il via all’organizzazione non profit Eva’s Heroes e tanto sperimentale, a episodi, scritto e diretto solo da alla Eva Longoria Foundation per aiutare le donne latine donne, poi! Così ho messo a disposizione il mio nome come con programmi educativi e borse di studio, ha fondato una sorta di passaporto. Interpreto Ana, architetto super l’associazione Time’s Up con Reese Witherspoon e Natalie impegnata che torna alla casa d’origine per riconoscere Portman, reagito alla politica anti-immigrazione e creato il corpo della sorella morta e si ritrova in eredità la nipotina la sua società di produzione UnbeliEVAble Entertainment Lena. Non la vuole, non entra nel suo programma «per valorizzare le differenze etniche e di genere». di vita, ma un evento la costringerà a interrogarsi su come Insomma, la perfetta liberal di Hollywood seppur con tocco di colore latino: sostegno a Hillary Clinton, campagna per In alto. Eva Longoria in Lagonero, uno dei corti del progetto Tell it like a Obama e tremenda sofferenza sotto Trump. woman, dove è un'avvocatessa che deve crescere una nipotina. ELLE|70
elle INTERVISTA Dopo il documentario sulla boxe, sto producendo la mia prossima regia: tre donne alle prese col tema del lavoro integrare il senso della maternità alla carriera». mediatico. In realtà il rischio è di perdere molte conquiste, GETTY IMAGES È ancora un problema? i segnali di un ritorno al patriarcato sono forti e precisi. Il cinema e la tv devono far sentire la loro voce». «Certo che sì, non si fa mai abbastanza. Dobbiamo rendere possibile a tutte le donne, anche le più disagiate, Con la regia fa sul serio, al Sundance ha presentato di poter scegliere di essere madre senza rinunciare il suo documentario La guerra civil, su uno sport però all'ambizione, ai propri desideri. Siamo ancora lontane». lontano dalle sue istanze femministe, la boxe. «Ma dietro quei ganci e quei diretti io racconto una storia Da star tv nell’iconico ruolo di Gabrielle in Despera- esemplare per la mia comunità, la rivalità fra il ragazzo te housewives si è trasformata, sotto i nostri occhi, in una prodigio Oscar De La Hoya, immigrante delle donne più influenti e impegnate dell‘industria cine- di seconda generazione a Los Angeles, e la leggenda ribelle matografica. Com'è successo? messicana, Julio César Chávez. Mio padre perdeva la testa «Io sono sempre la stessa, impegno sociale e per questi combattimenti che erano anche uno scontro filantropia sono qualità apprese in famiglia, i miei di identità culturali. Io all’epoca mi annoiavo molto, mi hanno cresciuta con l’esempio del volontariato ma da adulta ho voluto capire le loro vite, gli inizi, e della sensibilità verso le persone più svantaggiate, la fatica, il prezzo dell’idolatria, di un successo che emarginate. Con la mia società di produzione ho deciso è andato oltre i confini della comunità messicano- di scegliere solo progetti che raccontino storie della americana, con eccessi e compromissioni con i cartelli della comunità latina e di altre comunità sottorappresentate droga. Insomma, parlo di vite, non solo di ring. Versante a Hollywood, tra cui le registe. La tv e le serie hanno femminile, sto producendo con Kerry Washington la mia cambiato le regole di inclusione molto più del cinema, prossima regia, 24/7 , tre donne e il tema del lavoro». ma sulla disparità di rappresentanza non è più possibile chiudere gli occhi. Sì, sono femminista, non si può Tutti parlano però del suo primo film di finzione, già tornar indietro nella storia». pronto, Flamin’ hot . Roba piccante si direbbe dal titolo… «(Ride) …Ma non nel senso che pensa lei. È la biografia Eppure il suo Paese il passo indietro l’ha fatto, di Richard Montañez, un addetto alle pulizie della società con il provvedimento anti-aborto siglato pochi mesi fa… Frito Lay a Los Angeles, che dal nulla s’è inventato «È terribile, il presidente Obama avrebbe dovuto eleggere uno dei più grossi successi pop, la versione piccantissima un giudice alla Corte Suprema ma quella nomina è stata di cheetos e doritos, gli snack al formaggio o mais ricoperti bloccata dal senato e così Trump si è ritrovato con sei di infuocato peperoncino. Il Washington Post l’ha definito giudici conservatori contro tre. È successo poi qualcosa un vero fenomeno culturale. La storia di Montañez è di molto grave con Biden, i giudici avevano promesso che un esempio di emancipazione sociale, molto pop anche non avrebbero ribaltato la sentenza e invece l’hanno fatto. se decisamente poco salutare (ride)». Noi donne continueremo a combattere per i nostri diritti che sono diritti umani, non staremo ferme... È un tempo Spero proibisca i flamin' hot cheetos a Santiago. molto pericoloso questo per la politica e soprattutto per A proposito, come cresce suo figlio la femminista Eva? le donne, anche se abbiamo conquistato maggior spazio «Gli insegno banalemente l’arte del rispetto, per tutti, per le donne. Gli uomini devono recuperare secoli di In alto. Eva Longoria con il figlio Santiago, 4 anni, avuto dal marito, condizionamento, una lenta guarigione. Io spero che i ragazzini il produttore televisivo José Antonio Baston. come Santiago siano più liberi e già a metà del cammino». | ELLE|72
GETTY IMAGES elle ICONE L'ANNO dellaTIGRE Arriva anche in Italia il film dei The Daniels già diventato un instant cult e interpretato da Michelle Yeoh che, a 60 anni, combatte come una ragazzina nel multiverso. Ritratto di un'artista intramontabile, e così indaffarata che non trova neanche il tempo per sposare il suo Jean Todt di Marco Giovannini 75|ELLE
elle ICONE ‘È LA SCENEGGIATURA PIÙ SORPRENDENTE CHE IO ABBIA LETTO, MA NON ERO SICURA ‘ DI RIUSCIRE A INTERPRETARE ALCUNE SCENE E NON SAPEVO SE FARLE VEDERE A MIA MADRE L'attore cinese Jackie Chan, che è la più Film Institute; trionfale ammissione nella prestigiosa popolare star di arti marziali del mondo, le lista delle 100 persone più influenti del pianeta del settimanale Time. Da ultimo, ma non in ordine di ha mandato un messaggio di congratulazioni appena importanza, il fatto che ad agosto abbia compiuto 60 lette le critiche entusiaste e gli ottimi incassi del suo anni, un’età ingrata al cinema soprattutto per le donne, ultimo film, Everything everywhere all at once, di due ma che a lei sembra aver moltiplicato le occasioni, invece registi talmente giovani da essere definiti The boys, che limitarle. e talmente originali che si firmano The Daniels, non perché siano parenti ma solo perché condividono lo Everything everywhere all at once (al cinema) è solo stesso nome (Daniel Kwan e Daniel Scheinert). Chan uno dei suoi lavori di questa stagione; c’è il fantasy finiva così il messaggio: «Ma tu lo sapevi che The L’accademia del bene e del male; la serie tv Blood origin, boys erano venuti in Cina per conoscermi e offrirmi prequel di The witcher; La via dell’acqua, l’atteso sequel la parte del protagonista?». E lei, di rimando, invece di Avatar, di James Cameron, a cui ne seguiranno altri di ringraziarlo, lo ha stuzzicato: «Brutta perdita, 3, dal 2024 al 2028; e ha anche già girato l’adattamento fratello...». della graphic novel American Born Chinese per Disney+. Ride al ricordo Michelle Yeoh, che non si pente Di Everything everywhere all at once dice due cose affatto: «Io e Jackie ci consideriamo fratello e sorella, fondamentali: «È la sceneggiatura più sorprendente anche se, come The boys, non lo siamo. Il mio primo che mi sia mai capitata ma tante cose nella storia sono lavoro, un commercial tv per gli orologi Guy Laroche, così sopra le righe, che primo non ero sicura che sarei l’ho fatto con lui, così come uno dei miei primi film riuscita a interpretarle, e secondo non sapevo dove di successo, Police story 3: Supercop. Però lui è rimasto avrei trovato il coraggio di farle vedere a mia madre…». quello che io chiamo un maiale sciovinista, pensa Si riferisce non tanto alla scena in cui le dita delle sue ancora che gli uomini siano superiori e che il posto delle mani si trasformano in hotdog, quanto a quella in cui si donne sia la cucina. Così approfitto di ogni occasione dimostra abilissima nell’usare dei vibratori come arma per rimetterlo al suo posto». contundente. Il nome per intero è Michelle Yeoh Choo- Il film segue la vita della famiglia Wang, Kheng, ex Miss Malesia, ex Bond girl, la più pagata immigranti cinesi selezionati per un controllo dal delle attrici asiatiche, nata nell’anno della tigre, fisco americano sulla dichiarazione dei redditi della pur lavorando dagli anni Ottanta, oggi vive una loro lavanderia a gettoni. Il personaggio di Michelle è sorprendente e universale celebrazione: copertina di sull’orlo di una crisi di nervi, perché ha rapporti difficili Variety e Hollywood Reporter, le due bibbie concorrenti con tutti i suoi cari, il marito Waymond che vuole il del cinema; premio Groundbreaking award al festival divorzio, la figlia Joy che è apertamente lesbica, e il di Toronto, sponsorizzato da Bulgari (“Per i 40 anni padre Gong Gong, malato e svanito. Ma all’improvviso di una carriera che ha oltrepassato continenti, generi e decadi, infrangendo ogni barriera”); prima artista Sopra. Michelle Yeoh in una scena di Everything everywhere asiatica a ricevere il dottorato onorario dell’American all at once (nei cinema). ELLE|76
elle ICONE ‘LA PROTAGONISTA, MRS. WANG, È UN'ATTRICE E DOVEVA CHIAMARSI MICHELLE COME ME. ‘ HO CHIESTO DI CAMBIARLE IL NOME PERCHÉ NON VOLEVO CHE SEMBRASSE LA MIA STORIA si trasforma nell’ultima speranza della Terra per sfuggire Sì, in molti le danno della secchiona, e non si vergogna all’apocalisse. Dramedy e fantascienza a braccetto, con quando glielo dicono, anzi le fa piacere. GETTY IMAGES un’adrenalinica scorribanda in mondi paralleli, secondo le bizzarre regole del multiverso che abbiamo imparato È felice di aver scansato finora la “G word”, ovvero a conoscere così bene nei blockbuster tratti dai fumetti il ruolo della Grandmother, della nonna, limitandosi a della Marvel. fare la madre o la zia. Il suo modello è Sigourney Weaver, collega in Avatar, che è riuscita a rimandare il ruolo di L’unica cosa che Michelle ha chiesto ai Daniels, nonna fino al film Sette minuti dopo mezzanotte, quando è stata di cancellare il nome di Mrs. Wang, battezzata aveva già 67 anni. Michelle in omaggio a lei: «Anche se in uno dei mondi paralleli sono una diva del cinema, non deve essere in Film e serie tv a parte (vorrebbe riprendere nessuna maniera la mia storia, che peraltro non avrebbe il ruolo di Philippa Georgiou in uno spinoff di Discovery, senso raccontare perché è molto noiosa». Perciò alla fine intitolata Star Trek: Section 31, perché è sempre stata la protagonista si chiama Evelyn, così tutte le spettatrici una \"trekker” fervente), c’è anche il suo matrimonio. potranno immedesimarsi. Da 19 anni è fidanzata con Jean Todt, 76 anni, Michelle non aveva alcuna intenzione di fare l’attrice: ex amministratore delegato e direttore generale della da quando aveva 4 anni voleva essere una ballerina, e Ferrari, oggi inviato speciale dell’Onu per la sicurezza magari aprire una sua scuola e diventare anche coreografa. stradale. Quando stavano finalmente per scegliere Per questo motivo, a 15 anni si è trasferita a Londra a la data fatidica, è arrivato un ospite non invitato, il studiare alla Royal Academy of Dance ma un incidente alla covid. Giura che le nozze si faranno presto, ma intanto spina dorsale ha interrotto il sogno. continuano a vedersi in giro per il mondo, tra Los Angeles e Londra, Ginevra e Parigi, dove Michelle A 20 anni vinse il titolo di Miss Malesia (al concorso cerca di non perdere mai la Paris Haute Couture l’aveva iscritta, a sua insaputa, la mamma) e firmò un Fashion Week (quest’anno erano insieme alla sfilata di contratto cinematografico con la casa di produzione Schiaparelli). D&B di Hong Kong. Qualche anno dopo si sposò col produttore Dickson Poon e si ritirò dal cinema per tre Michelle avrebbe tanto voluto avere dei figli, anni perché considerava il matrimonio la priorità a cui ma non sono arrivati, perciò quando deve entrare nei dedicare tutta la sua attenzione. Come nelle favole, la panni di una madre si ispira ai suoi sei adorati nipoti. salvò Quentin Tarantino che, in un pellegrinaggio a Ha interpretato praticamente ogni nazionalità asiatica: Hong Kong, chiese appuntamento ai suoi tre idoli: Jackie è stata giapponese (Memorie di una geisha), cinese Chan, Jet Li, e Michelle. Lei acconsentì a una visita di (La tigre e il dragone), birmana (The lady- L'amore per cinque minuti che bastarono, all’entusiasmo contagioso la libertà), di Singapore (Crazy rich Asians) e non ci trova di Tarantino, per trasmetterle un po’ di energia. niente di male, non è mancanza di rispetto ma un sincero omaggio. E con un’invidiabile saggezza zen dice che, A proposito, perché mai non è stata coinvolta in Kill dopo essere stata tante donne eroiche e guerriere, gli Bill che sembrava fatto apposta per lei? «Gliel’ho chiesto unici superpoteri che lei insegue nella vita di tutti i giorni anch'io, e mi ha risposto serafico: chi avrebbe mai creduto sono «comprensione e gentilezza». | che Uma Thurman potesse suonartele?». In alto. Un ritratto di Michelle Yeoh. È la prima attrice asiatica La sua qualità migliore, l’impegno. Si allena ancora ad aver ricevuto un dottorato onorario dall'American Film Institute. ogni giorno, per essere sempre pronta a ogni chiamata. ELLE|78
elle INTERVISTA CLASSICA con BRIO Prima ballerina all'Opéra di Parigi con un penchant per il cinema, Marion Barbeau è protagonista di un film che riunisce le sue passioni: ballare, recitare, cambiare ritmo e coreografia, volteggiare sulle punte e scatenarsi nei passi contemporanei. Restando all'ascolto del proprio corpo, che ogni volta riscopre il linguaggio della perfezione di Anna Bogoni ELLE|80
EMMANUELLE JACOBSON-ROQUES, GETTY IMAGES M arion Barbeau ha iniziato a ballare a 6 anni e a 27 che subisce un terribile infortunio durante un’esibizione e che, nonostante le cure, scoprirà di non poter più ballare. è diventata la prima ballerina dell’Opéra di Parigi, dopo aver Il suo percorso di recupero fisico emotivo ed esistenziale la percorso tutte le canoniche tappe di avvicinamento condurranno in Bretagna, dove cercherà ispirazione nella all’olimpo francese della danza classica. Una storia “normale” danza contemporanea per una ripartenza che sa di rinascita. nella sua eccezionalità, fino a quando Marion, nata a 15 Marion, è possibile conciliare la vita di attrice con quella chilometri da Parigi, da padre dentista e madre casalinga, è di ballerina? stata scelta per interpretare il ruolo di Elise Gautier, «Sì, assolutamente; quello che è più difficile nella vita la protagonista del film La vita è una danza di Cédric Klapisch di danzatrice all’interno di una compagnia è che non (ora nelle sale). Non un film sulla sua vita, beninteso, puoi andare e venire come vuoi, mentre la vita di attrice ma la storia di una promettente ballerina di danza classica è complicata perché non sai mai quali sono i progetti che farai, ci sono lunghi tempi di attesa, devi essere molto disponibile. Quindi è possibile, anche se a livello organizzativo può essere complicato. Sicuramente devi fare attenzione alle esigenze del tuo corpo, perché nella vita di un attore ci sono periodi in cui giri tutto il giorno e non c’è modo di allenarsi e quindi sì, bisogna avere una grande disciplina. Per esempio devi anticipare i momenti in cui riprenderai la danza a tempo pieno, il che significa attraversare momenti critici, prima di riprenderne il totale controllo, un po’ come succede dopo le vacanze». Ma poi, come è andata sul set? «Ero pronta a fare tutto quello che mi veniva chiesto, anche se non avevo idea di cosa mi aspettasse e ben presto mi sono trovata abbastanza a mio agio da potermi mettere in gioco, proprio perché non mi sentivo paralizzata dallo stress. Il margine di manovra che mi è stato offerto nel fare questo ruolo è stato incredibile. Quasi ogni giorno tutto si rivelava diverso da quello che potevo immaginare, perché ogni scena cambiava a seconda dell’energia del partner e sono contenta di aver imparato molto da ogni singolo incontro sul set. Girare le scene dove ballavo è invece stato molto più stressante, lì non mi sono fidata di nessuno, tranne che di me stessa!». Fuori dal set, è possibile e facile conciliare la vita della In alto. Marion Barbeau, 31 anni, prima ballerina dell'Opéra di Parigi. In apertura. Una scena del film La vita è una danza di Cédric Klapisch dove interpreta il ruolo di Elise Gautier, la ballerina protagonista. 81|ELLE
elle INTERVISTA ‘LA NUOVA GENERAZIONE DI BALLERINI ‘ PORTA IL MESSAGGIO CHE NON C’È UN SOLO TIPO DI DANZA MA DIVERSI MODI DI ESPRIMERSI ballerina classica con quella di danza moderna o sentimento di fascinazione e ammirazione da entrambe le EMMANUELLE JACOBSON-ROQUES, GETTY IMAGES. HA COLLABORATO VALENTINA TOSI contemporanea, o sono due mondi ancora molto lontani? parti. Soprattutto la nuova generazione di ballerini porta con «È una domanda che mi pongo da parecchio tempo e penso evidenza il messaggio che non c’è una sola danza ma diversi che sia certamente possibile. Trovo interessante tornare linguaggi, diversi modi di esprimersi». alla danza classica dopo aver frequentato quella Nel film, dopo l’incidente che la costringe a rinunciare alla contemporanea, sento quasi di danzare meglio. La priorità sua carriera di ballerina di danza classica, Elise dice: va sempre al corpo, che richiede attenzioni diverse per «Non potrò mai essere perfetta». Lei cerca la perfezione la danza classica rispetto a quella moderna, quindi nella sua professione e nella vita privata? bisogna aver ben chiaro quali esercizi fare la mattina «Ho certamente messo di discussione questo concetto. Sono per il riscaldamento pensando anche a cosa si ballerà nel anni che mi sono disinteressata a questa ricerca perché penso pomeriggio. Alla fine è una questione di tempo e volontà, che sia piuttosto sterile e vuota di senso, almeno per me. Un ma è possibile. La mia grande fortuna è che all’Opéra si movimento perfetto cos’è? È talmente soggettivo! Penso che la ballano entrambe le coreografie». vera ricerca sia quella di arrivare a “esserci” sempre, nell’istante Ha mai pensato a cosa vorrebbe fare quando deciderà di in scena e nel proprio lavoro; essere presente vuol dire fare le lascerà la scena, proprio come succedere nel film a Elise, cose in un certo modo. Sono momenti sinceri, sublimi. Per me anche se in quel caso la protagonista è costretta dagli questa è la perfezione che si accompagna alla conoscenza di sé e eventi? della propria libertà: i ballerini più conoscono il loro corpo e più «Non ho voglia di impormi due vite separate, la vita durante si sentono liberi. Nella vita privata so che ci sono cose che non danza e la vita dopo la danza, fosse per me danzerei fino si possono controllare e ho imparato a lasciare la presa. Non all’ultimo respiro… Quindi le rispondo sì, ho già voglia vuol dire essere passivi, anzi richiede una grande forza perché di pensarci oggi, ho già voglia di costruirmi una vita piena di vorremmo poter controllare tutto, ma questo non funziona nei progetti e cose differenti, come ho fatto ora con il film di rapporti umani e non funziona nella danza». Cédric Klapisch; vorrei che non fosse obbligatorio lasciare la Se non avesse fatto la ballerina? scena ma potersi allontanare per tornare in un modo diverso». «È una bella domanda! Fin da quando ero bambina sognavo Ci sveli un segreto: i ballerini di danza classica hanno la vita da ballerina, però adoravo anche disegnare e volevo un inconfessabile senso di superiorità rispetto ai ballerini essere una disegnatrice di fumetti. Ora disegno molto di danza moderna? meno, mentre il mestiere di attrice mi attira moltissimo. Il «Per niente, sarebbe da fuori di testa! In ogni caso, se alcuni massimo è ballare e recitare insieme sul palcoscenico, alcuni ballerini provano un sentimento di superiorità nei confronti coreografi lo richiedono, e questo abbinamento mi ispira e di artisti della danza moderna o contemporanea sono persone mi nutre molto. Ecco, penso che tutto il lato recitativo mi che non hanno capito niente. C’è molto rispetto da entrambe piaccia ed esprimere in scena emozioni che si creano nella le parti, ed è quello che si vede nel film, una curiosità reciproca vita mi dà un senso di pienezza. Sinceramente non so cosa perché c’è sempre qualcosa da imparare. Penso ci sia più un avrei fatto in alternativa alla danza, ma in ogni caso sarebbe stato un mestiere artistico». In alto, da sinistra. Marion Barbeau dietro le quinte, in costume Quali aggettivi sceglierebbe per descrivere la sua personalità? di scena e sneakers. La scena del film La vita è una danza in cui Elise «Non è facile rispondere. Direi intuitiva, sensibile e… senza cerca di recuperare la forma fisica con disperati allenamenti casalinghi. mezze misure».| ELLE|82
L'Erasmus è cresciuto: quest'anno, il trentacinquesimo, ha mosso 600.000 persone. È diventato, come spiega la commissaria europea per l'Istruzione e la Gioventù Mariya Gabriel alla vigilia degli Erasmus Days 2022, il simbolo stesso di un'identità comune fondata sulla libertà e la tolleranza. Che, credeteci o no, (r)esiste L’Europa, MALGRADO TUTTO di Gabriella Grasso ELLE|84
elle INTERVISTA L’Erasmus compie 35 anni. Amatissimo La Ue riguarda dagli studenti di tutta Europa, è nato ciscuno di noi, non solo nel 1987, ha cambiato nome in un ristretto Erasmus+ (erasmusplus.it) nel 2014 gruppo di e in tre decenni ha fatto viaggiare persone che vive quasi 13 milioni di persone. Per a Bruxelles festeggiarlo degnamente, dal AGNIESZKA BOESKE/UNSPLASH, KATSIARYNA ENDRUSZKIEWICZ/UNSPLASH 13 al 15 ottobre si terranno gli di sempre, 28 miliardi di euro, e io Per questo parlavo di rendere i Erasmusdays (erasmusdays.eu) con spero di poterlo rendere sempre più programmi più inclusivi, attraverso la migliaia di iniziative in tutti i Paesi inclusivo e ricco di novità come il semplificazione e partnership su scala membri. Non poteva esserci timing Green Erasmus (che incoraggia la locale. Ma dobbiamo anche cambiare migliore per una conversazione sostenibilità ambientale dell’esperienza, la narrazione, arrivare ai cittadini con con Mariya Gabriel, commissaria greenerasmus.org, ndr). Ho l’obiettivo, storie che li tocchino emotivamente europea per l’innovazione, ricerca, ambizioso, di raggiungere i 100.000 e facciano comprendere che la cultura, istruzione e gioventù. Nata tirocinanti, affinché ci siano sempre UE riguarda tutti, non solo un in Bulgaria, a 43 anni è uno dei più giovani nelle aziende e si crei un ristretto gruppo di persone che vive commissari più giovani (la batte solo il collegamento tra formazione e mondo a Bruxelles. Dobbiamo coinvolgerli 31enne lituano Virginijus Sinkevičius) del lavoro». non solo sui principi, ma sulla loro e sarà in carica fino al 2024. implementazione. È avvenuto con la Oltre a Erasmus+ ci sono altri Conferenza sul futuro dell’Europa L’Erasmus ha forgiato parecchie programmi molto noti come Creative (futureu.europa.eu) a cui hanno generazioni di studenti, per i quali è Europe e Horizon Europe. La nomina partecipato, condividendo le loro ormai un’esperienza imprescindibile. delle Capitali culturali europee, poi, idee, molti cittadini: l’incontro Che bilancio se ne può fare dopo tre provoca sempre entusiasmo. Eppure, conclusivo si è tenuto in maggio e decenni e mezzo? secondo l’Eurobarometro 2022, il 44 c’erano tantissime persone entusiaste. «Quella dell’Erasmus è un’autentica per cento dei cittadini non ha fiducia È vero, alcuni dati parlano di scarsa storia di successo europeo. Abbiamo nella Ue. Cosa non funziona? fiducia, ma altri indicano che il 65 iniziato nel 1987 con 3.000 studenti «Di certo dobbiamo tutti – le per cento degli europei è ottimista e ora a spostarsi ogni anno sono istituzioni europee, i Paesi membri, sul futuro della Ue e ritiene che solo 600.000 persone, tra cui 90.000 le agenzie nazionali – fare degli uniti possiamo affrontare le sfide del italiani. Non solo universitari, ma sforzi aggiuntivi, perché se è vero che presente». alunni della scuola, insegnanti, nelle capitali e nelle grandi città le personale nel settore della opportunità di un programma come L’accordo per il nuovo formazione, tirocinanti e volontari. Erasmus+ sono conosciute benissimo, finanziamento di Creative Europe Chi vi ha partecipato ne parla se ci spostiamo nei piccoli centri (2021-2027) stabilisce l’importanza come life changing, un’esperienza o in campagna le cose cambiano. di promuovere i talenti femminili. che cambia la vita. Perché mette in gioco la fiducia in se stessi, il senso di appartenenza, l’amicizia. È un simbolo della nostra identità, radicata nei valori di libertà, tolleranza e rispetto per la diversità delle storie e delle culture. Per il periodo 2021/2027 abbiamo il più alto budget 85|ELLE
elle INTERVISTA Nel suo team, su 16 persone solo tre Le iniziative candidati dev’essere donna. sono uomini. Ritiene che siano stati europee La selezione, naturalmente, avviene fatti passi significativi verso la parità non guardano sul merito e sull’eccellenza, però di genere in Europa? al breve – a riprova del fatto che spesso «Il tema mi è molto caro e credo periodo, le donne si sottovalutano e non si che combatterò tutta la vita per mirano propongono – nel giro di cinque mesi l’empowerment delle donne. Una a disegnare siamo passati dall’8 a 29 per cento maggiore inclusione femminile il futuro di soggetti al femminile finanziati». significa idee, progetti, aziende di successo, benefici concreti per la Il criterio di eguaglianza A 43 anni lei è la più giovane tra società. Per dare l’esempio in prima riguarda anche i programmi europei? le commissarie: come si è preparata a persona ho lanciato la campagna «Sì. In Horizon Europe (horizoneurope. questa sfida? No women No panel: mi rifiuto di apre.it) – che ha ricevuto un nuovo «Direi che le tre parole chiave, quando parlare a una conferenza se sono finanziamento di 95,5 miliardi accedi a una posizione di responsabilità l’unica donna. Ed è incredibile di euro – abbiamo introdotto un come questa, sono esperienza, come, spiegando agli organizzatori criterio in base al quale per accedere ispirazione, motivazione. Sono stata di un evento il motivo del rifiuto, alle sovvenzioni occorre presentare parlamentare europea dal 2009 al nel giro di poco tempo, a volte un piano per la parità di genere. E 2017. Come vice presidente del partito ore, vengono subito fuori altri quando lo scorso marzo io e il mio popolare europeo mi sono occupata nomi. Bisogna anche potenziare team abbiamo scoperto che tra le di temi come migrazione e politiche le campagne di promozione delle aziende finanziate dall’European per il Mediterraneo. Sono stata anche donne come role model, e non solo Innovation Council (eic.ec.europa.eu) coordinatrice del Women’s rights l’8 marzo. Lo stiamo facendo con quelle al femminile erano circa l’8 per committee. Insomma, per un lungo #ShEU Leads, presentando ogni cento, abbiamo cambiato i criteri di periodo ho imparato e accumulato settimana, sui social media, una ammissione: almeno il 25 per cento dei esperienze. Ma a parte l’esperienza, under 30 di successo nel campo è fondamentale non perdere mai dell’innovazione, dell’istruzione, l’ispirazione, la passione, il contatto della cultura o dello sport, che possa con i cittadini. Come commissaria ispirare altre». posso incidere in maniera concreta sulla vita della gente, specialmente Mariya Gabriel, bulgara, 43 anni, commissaria europea per l’innovazione, perché ho un portafoglio che include EU 2022 ricerca, cultura, istruzione e gioventù, sarà in carica fino al 2024. temi come l’istruzione e la cultura, che modellano la nostra società». Che cosa auspica per il futuro? «Mi piacerebbe vedere un numero sempre maggiore di ragazze intraprendere carriere in ambiti ancora prevalentemente maschili. Vorrei che più persone considerassero l’Europa – che conta un numero incredibile di menti e cuori – la loro casa. Vorrei che si costruissero più ponti e sinergie tra i mondi della ricerca, dell’innovazione, dell’istruzione e della cultura, che fanno ancora fatica a comunicare. E vorrei trasmettere l’idea che le iniziative europee non guardano al breve periodo, ma mirano a disegnare il futuro. Un futuro green e digitale. E che inizi a partire da oggi». | ELLE|86
elle REPORTAGE RICOMICIARE A Tbilisi diMonicaPiccini La capitale Con gli alberi lungo il fiume Mtkvari in questi giorni non lo faccia per turismo della Georgia è oggi vicino al Ponte della Pace (il nome non ma per paura (secondo i detrattori, per meta dei russi opportunismo o, peggio, tradimento). che fuggono da Putin poteva essere più azzeccato) che si Sono giovani russi che scappano dalla e degli ucraini coprono di foglie rosse e gialle e l’aria “mobilitazione parziale” obbligatoria che temono la guerra. frizzante che avvolge il panorama (300.000 tra riservisti e chi ha già Sarà un laboratorio della città dalla funivia del monte esperienza di combattimenti militari da di integrazione Mtatsminda, l’autunno è la stagione inviare sul disastroso fronte ucraino) che pacifica? migliore per visitare Tbilisi, capitale il presidente Putin ha annunciato due Le storie di Natasha, della Georgia, ex repubblica sovietica al settimane fa. Un termine vago, come Lana, Alexandra confine tra Europa e Asia. Peccato che “operazione speciale” al posto di guerra, e Diana sono la maggior parte di chi sta arrivando qui una scommessa sul futuro ELLE|88
a cui i diretti interessati, i russi tra i 18 e La cosa più difficile del suo trasferimento Trovare casa è uno dei problemi, non i 50 anni, non credono affatto, sapendo è stata ottenere i documenti per solo perché negli ultimi 7 mesi i prezzi che potrebbero essere arruolati tutti l’espatrio del bassotto Mirakolina da sono raddoppiati (un monolocale in un conlitto che rifiutano. Motivo per cui non si è voluta separare, e trovare può costare anche 300 euro, quando lo cui fuggono oltre confine, fin quando un appartamento da affittare in città. stipendio medio georgiano è di circa le autorità russe gli permetteranno «Airbnb ha chiuso l’accesso ai russi. 500), ma anche perché i proprietari di lasciare il Paese. Scappano in aereo (in Senza una carta di credito straniera non si fidano di chi fugge da una crisi poche ore per esempio i biglietti per il non era possibile pagare: quella russa economica annunciata, o di chi in vicino Kazakistan sono arrivati a costare era inutilizzabile per via delle sanzioni. passato si è simbolicamente macchiato 20.000 euro), auto, bici e monopattino. Alla fine ho trovato una signora che del sangue dei loro figli. Tra le poche destinazioni ancora mi ha mostrato l’appartamento in Per Diana, 27 anni, architetta e deputata disponibili, dopo la chiusura a febbraio videochiamata su Telegram (la chat più comunale di San Pietroburgo, l’ostacolo di gran parte dello spazio aereo europeo usata perché criptata). A fronte di una maggiore è stato il lavoro. «Per 6 mesi (i Paesi Baltici e la Polonia hanno foto del suo passaporto a mo’ di garanzia, non ho saputo cosa fare, ero indecisa se chiuso i confini da poco), c’è appunto la le ho inviato un deposito cauzionale di accettare un lavoro da barista Georgia, da sempre nel cuore di hippy 100 dollari, pronta a passare la notte per o donna delle pulizie». Lo scorso marzo e bohémien moscoviti per uno stile di strada se qualcosa fosse andato storto». aveva deciso di fuggire, via Uzbekistan, vita più rilassato. Qui non c’è bisogno di visto (per fermarsi non oltre 360 In alto a sinistra e qui sotto. Il tentativo di donne, uomini e famiglie russe di lasciare il loro Paese giorni): è più economica dell’Europa e, dopo la convocazione dei riservisti ha formato lunghe code al confine con la Georgia. In alto a destra. soprattutto, non concede l’estradizione Uno scorcio di Tbilisi vecchia. Nella pagina accanto. Natasha, con il suo bassotto Mirakolina. in Russia. «In realtà arrivare a Tbilisi GETTY IMAGES è stato un incubo perché tra Russia e Georgia non esistono voli diretti, da quando con la guerra del 2008 Putin invase il Paese con le stesse modalità dell’Ucraina», racconta Natasha, 25 anni, ingegnere nata a Rostov sul Don, che insieme a tanti informatici, giornalisti e attivisti fa parte della prima ondata di expat sovietici, arrivati a Tbilisi dopo lo scoppio della guerra, con le prime leggi contro la libertà di parola. «Ho fatto scalo in Armenia, più di 10 ore di attesa in un caos di voli riprogrammati. Avevo sonno ma soprattutto paura che non mi facessero entrare: qualcuno è stato rimandato indietro senza motivo». 89|ELLE
elle REPORTAGE ‘IL MIO SOGNO SAREBBE ANDARE IN GERMANIA, MA TEMO CHE DOVUNQUE ‘ ANDRÒ L'ESSERE RUSSA POTRÀ RAPPRESENTARE UN MARCHIO D'INFELICITÀ in sole due ore, perché il ragazzo altro che un topo che scappa dalla delle pubblicità, ha un profilo Instagram) con cui conviveva («Poi purtroppo ci nave e che il mio dovere è oppormi al come molti altri giovani russi in esilio siamo lasciati») alle prime voci di una regime rimanendo in Russia», racconta racconta la frattura generazionale tra possibile legge marziale è stato preso Alexandra. Prima del grande salto ha chi è cresciuto con Internet e chi, più dal panico. «Ora ho trovato lavoro condiviso la scelta con la famiglia. «Con avanti negli anni, appoggia le posizioni online per una società russo-britannica, mia madre avevamo l’accordo di non conservatrici del Cremlino. Con una progettiamo appartamenti a Mosca. parlare di guerra, miseramente fallito speranza, però. «Prima della guerra Non ne vado fiera perché pago le tasse dopo il massacro di Bucha. Nel dirle avevo un rapporto terribile con i miei in Russia. Il mio sogno sarebbe andare perché ero così sconvolta ho scoperto che genitori per via del mio essere gay. in Germania, ma temo che dovunque avevamo due diverse visioni del mondo. Con la mia ragazza pensavamo già andrò l’essere russa possa rappresentare Nel suo, la gente simulava cadaveri per da tempo di lasciare la Russia perché un marchio d’infelicità. Mi sento triste incolpare l’esercito russo, mentre nel mio l’omosessualità è fortemente osteggiata a causa della guerra e anche un po’ in i “nostri soldati” sono in grado anche di (solo dal 1993 non è più illegale). Ma da colpa». Sentimento che condivide con uccidere e violentare». Da allora madre quando abbiamo deciso di espatriare Alexandra, 32 anni, stilista, viaggiatrice e figlia non si parlano più. «Mi dispiace mio padre ha ricominciato a parlarmi. esperta, che da qualche mese vive in per lei, perché un giorno, quando saprà la Condividere le idee sulla guerra ci ha città con il marito dopo che a fine verità, sarà difficile da digerire». aiutato a rafforzare il nostro legame». febbraio venne portata al dipartimento Anche la storia di Lana, 25 anni, content Il 24 febbraio Lara e la fidanzata erano di polizia di San Pietroburgo per aver creator (il suo gatto bianco, piccola star in vacanza in Croazia. Non sono più pubblicato adesivi contro l’invasione dell’Ucraina. «Nonostante Tbilisi si sia INSTAGRAM.COM/FABRIKA-TBILISI, GETTY IMAGES rivelata da subito una città accogliente, con bandiere ucraine e slogan contro la guerra ovunque, una voce nella testa continua a dirmi che non sono In alto, da sinistra. Lana, designer, arrivata in Georgia con la fidanzata a causa della crisi dovuta alla guerra e dell'intolleranza contro i gay. Fabrika, centro culturale multifunzionale di Tbilisi. Uno scorcio della capitale. A destra. Alexandra, stilista, fuggita da San Pietroburgo con il marito. ELLE|90
elle REPORTAGE ‘I GEORGIANI CHE CI HANNO ACCOLTO CON GENEROSITÀ ORA TEMONO SEMPRE ‘ PIÙ CHE UN ESODO SIMILE ATTIRI SULLA GEORGIA L'ATTENZIONE DI PUTIN tornate a casa. Dopo essersi fatte Il futuro per chi si è lasciato ogni cosa parola», sintetizza Lana. Ma recapitare gatto e documenti dalla alle spalle passa soprattutto dagli affetti una pacifica convivenza non è affatto vicina di casa di Mosca, si sono stabilite del presente, dalla capacità di stringere scontata. I georgiani che inizialmente a Tbilisi. Grazie al lavoro nel settore amicizie in una città in cui, tra i caffè hanno accolto gli espatriati con tecnologico da remoto della sua ragazza della parte antica di Avlabari e generosità, ora temono sempre più che «per fortuna non abbiamo problemi i casermoni degli ex quartieri sovietici di un esodo simile attiri sulla Georgia finanziari», dice. «Posso concentrarmi Vera e Vakè, si ritrovano fianco l’attenzione (o la vendetta?) di Putin, da quindi sulla pianificazione del mio a fianco gli ucraini che scappano dai cui nessuno li ha protetti quattordici lavoro e della mia famiglia: sposarci il bombardamenti di Putin e i russi che anni fa. Graffiti con la scritta “Putin’s prima possibile». fuggono (oltre 260.000, secondo bunker” su molti bidoni della spazzatura fonti russe indipendenti) dal rischio di lo confermano. D’altra parte, però, molti morire in guerra o finire in prigione russi non sono rimasti con le mani in INSTAGRAM.COM/FABRIKA-TBILISI, GETTY IMAGES, INSTAGRAM.COM/STRAMBA.HOTEL per diserzione. «Il trauma da mano davanti alla tragedia degli ucraini emigrazione ci unisce meglio di qualsiasi e a Tbilisi hanno aperto dal niente (grazie al crowdfunding) associazioni in In alto da sinistra. Lo spazio culturale di cui, davanti a laptop illuminati giorno Fabrika. Diana, 27 anni, architetta. Un angolo e notte, volontari russi, bielorussi bohémien di Tbilisi. A sinistra. Lo Stramba e ucraini procurano sostegno Hotel, uno degli indirizzi di charme della psicologico, economico (tra cui cibo capitale. Sotto, Il Ponte della Pace, passaggio e medicinali) e logistico a chi a Mariupol pedonale sul fiume che attraversa la città. o Kharkiv ha perso tutto. Iniziative private, solidali, simboliche. Come l’asilo che aiuta i bambini provenienti dalle zone di guerra a superare l’angoscia delle bombe e della fuga, avviato dallo scorso maggio dalla moscovita Ira Gorbonova, 24 anni, insieme a un gruppo di volontari russi e ucraini negli spazi del Koshini bar, non lontano da Betlemi street, una delle attrazioni della città, con le case in legno e le vetrate colorate.| ELLE|92
GETTY IMAGES Parlare del proprio elle INCHIESTA conto corrente 95|ELLE è più difficile che parlare della propria vita sessuale. Osservato questo fenomeno, due donne hanno deciso di sconfiggere l'ultimo vero tabù dei nostri tempi promuovendo conversazioni di nudismo finanziario. Che è molto più di una provocazione di Gabriella Grasso e adesso SPOGLIATI Altro che sesso: ormai se ne parla così tanto, e dappertutto, che considerarlo un tabù risulta anacronistico. Chiedere a qualcuno: «Quando hai avuto l’ultimo rapporto sessuale?» è sicuramente inopportuno, ma potrebbe creare meno imbarazzo della domanda: «Quanto guadagni?» oppure: «Quanto hai in banca?». Perché di soldi non si discute: mai in pubblico, poco in privato. Sembrerebbe una ritrosia innocua, ma le conseguenze – a livello individuale e sociale – sono enormi, ed è per questo che la giornalista Annalisa Monfreda e la designer di eventi culturali Monserrat Fernandez Blanco hanno fondato Rame (rameplatform.com), una newsletter e un podcast dove attivano «conversazioni audaci sui soldi». Qualche settimana fa hanno tenuto, a Milano, il primo evento di Nudismo finanziario, un
elle INCHIESTA ‘ ‘SE PRIMA NON CAMBIAMO LA NARRAZIONE PUBBLICA SULL'ARGOMENTO SOLDI, I CORSI DI EDUCAZIONE FINANZIARIA NON SERVONO A NULLA incontro pubblico con un personaggio (in questo caso la filosofa Ilaria Gaspari) imperniato sul denaro. L’obiettivo IN CINA IL SEGRETO NON VALE GETTY IMAGES è ambizioso: cambiare la narrazione sul tema. Ma perché è così importante? «Perché in Italia c’è pochissima Il tabù dei soldi non esiste in Cina, dove è frequente educazione finanziaria e mentre istituzioni pubbliche e che il visitatore occidentale, al suo primo incontro private – a partire dal portale governativo quellocheconta.gov. con qualcuno, venga interrogato su tre questioni: it – propongono tanti corsi, anche gratuiti, per aumentare come si chiama, da dove viene, quanto guadagna. le competenze, noi pensiamo che se prima non abbattiamo E senza che questo sembri indiscreto. Il perché lo il tabù, non ammettiamo che esiste un blocco mentale, spiega Jada Bai, sino-italiana e lettrice di Lingua non avviamo una conversazione pubblica sull’argomento, cinese all’Università di Torino: «La struttura non cambierà nulla», risponde Monfreda. Aggiunge sociale cinese si basa su delle gerarchie: il ruolo che Fernandez Blanco: «Quando domandiamo alle persone hai in famiglia e nella società conta più della tua cosa provano nel parlare di soldi, ci rispondono: ansia, individualità e determina il modo in cui ti relazioni vergogna, confusione, senso di colpa, rifiuto. In alcuni con gli altri. Come capire che peso ha il tuo ruolo? scatta una questione identitaria: poiché nella nostra società Attraverso quella che noi chiamiamo “faccia”, che i soldi misurano il successo, non vogliono esporsi al giudizio si può tradurre in maniera approssimativa con altrui rivelando quanto guadagnano. Su altri pesano reputazione. La tua “faccia” indica quanto potere hai condizionamenti assorbiti dalla cultura statunitense, come e come ti collochi nella gerarchia. E poiché il potere l’idea che il successo economico debba costare sforzi, che si misura in successo e quindi in soldi, ecco che la provoca grandi sensi di colpa in chi è stato agevolato dalla domanda sul guadagno serve a capire la “faccia”, famiglia. Mentre il concetto di meritocrazia diventa una la collocazione sociale dell’interlocutore e come gabbia quando, non ottenendo i traguardi economici che ci relazionarsi con lui. Il denaro è anche usato come si era prefissi, scatta la vergogna». misuratore dell’impegno in una relazione affettiva: se regali a un amico cinese una bottiglia di vino e lui Che esista un'ansia \"finanziaria\" lo conferma Giovanna non è un esperto, andrà subito su Internet per sapere Paladino, direttrice del Museo del risparmio di Torino quanto è costata. Non per maleducazione, ma perché grazie a quello saprà quanto tieni a lui». Non a caso (museodelrisparmio.it). «Parlando di soldi non si è mai in Ronny Chieng, stand-up comedian malese molto una posizione di comfort: non necessariamente perché amato negli Usa, nei suoi show fa autoironia sugli non si hanno, ma perché non si sa come gestirli. Il tabù asiatici e in una sua gag famosa dice: «Chinese people esiste in particolare nei Paesi latini, che si portano fucking love money. Amano i soldi talmente tanto che dietro la cultura medievale del denaro come “sterco del nel taoismo cinese c’è addirittura un dio dei soldi: lo diavolo”, quindi associato al male». Quando si parla – e pregano tutti i giorni per averne sempre di più!». lo si fa da anni, ormai – di educazione finanziaria, si fa riferimento anche alla pianificazione, cioè l’acquisizione di uno sguardo di lungo termine sui propri obiettivi. «Si tratta di un punto fondamentale per cambiare la mentalità: è importante evidenziare e promuovere la connessione, strettissima, tra soldi e desideri, proprio come quelli espressi lanciando una monetina di rame in acqua», dice Monfreda. Perché sarà vero che non danno la felicità, ma nel momento in cui li si risparmia, gestisce e usa correttamente, i soldi consentono di realizzare dei sogni. Che, come direbbe Shakespeare, è la materia di cui siamo fatti. E gestirli bene vuol dire, ad esempio, sapere che tenerli sul conto non è una buona idea: né per ELLE|96
elle INCHIESTA ‘PARLARE DI DENARO SPESSO CI METTE IN UNA POSIZIONE POCO ‘ CONFORTEVOLE, PERCHÉ NON SAPPIAMO COME GESTIRLO il singolo, né per il Paese. «Perché con il tempo perdono questo, forse, contribuisce anche la cultura familiare. «Fin potere d’acquisto; e costituiscono un capitale che sarebbe da piccole, quando giocano, vengono incoraggiate a essere meglio riversare nell’economia reale», spiega Paladino. caute, a non correre rischi», afferma Paladino. «Inoltre Ma per farlo bisogna sapere come muoversi e così ricevono la paghetta meno spesso dei maschi. Molti torniamo al punto di partenza: occorre parlarne. Con padri giustificano questa scelta come un gesto d’amore: gli amici, in ufficio, in casa. Al momento, però, la ritrosia “Mia figlia è una principessa, le concedo tutto ciò che dilaga e, di pari passo, l’incompetenza: sia in generale chiede”, senza rendersi conto che privando una bambina (solo il 37 per cento della popolazione mondiale sa cos’è della possibilità di imparare a compiere scelte finanziarie la diversificazione degli investimenti), ma soprattutto autonome, la si danneggia». tra le donne. «Sono abituate a pensare non in termini di ricchezza ma di benessere familiare. Lavorano meno Sdoganare il denaro come argomento di conversazione non – il 44 per cento delle italiane è inattivo – e quindi non hanno e non avranno introiti da gestire. E che siano o è solo il primo passo verso l’educazione finanziaria. meno inserite nel mercato del lavoro, delegano ai partner Secondo la statunitense Tori Dunlap, fondatrice di il 60 per cento delle decisioni economiche importanti. Her First $100K (herfirst100k.com), una delle tante Perché, dato che nell’80 per cento dei casi si fanno carico piattaforme al femminile che stanno spuntando in cui interamente dell’attività di cura (casa-figli-anziani), la si parla senza pudori di soldi e investimenti, si tratta di gestione del patrimonio finisce in fondo alla lista di un gesto femminista. Ne parla anche nel suo libro in priorità», aggiunge Paladino. In tre parole: non hanno uscita a dicembre, Financial feminist (Harper Collins). tempo. Né di pensarci, né di informarsi, né di sforzarsi Spiega: «Il fatto che gli uomini, negli Usa, abbiano più di superare pudori e idiosincrasia. Questo implica, tra facilità a parlare di denaro li aiuta a negoziare stipendi le altre cose che, se in seguito a una separazione o alla e investimenti. Imparare a fare come loro è la migliore scomparsa del partner si ritrovano da sole, rischiano forma di protesta. Significa potersi separare da un marito l’instabilità economica, se non la povertà. Sono sempre violento, poter lasciare un lavoro discriminante, andare le donne a tenere più spesso i soldi sul conto (nel 54 per in pensione con serenità. L’unico modo per sconfiggere cento dei casi, contro il 34 per cento degli uomini) e a il patriarcato è riprendersi il potere e lo si può fare attraverso la libertà finanziaria». Basta parlarne.| CHE FORTUNA, HA SCELTO ME! «Al momento di essere assunte solo il 12,5 per cento delle donne americane (secondo dati pubblicati sulla Harvard Business Review) contratta lo stipendio, a fronte del 58 per cento degli uomini», sintetizza Azzurra Rinaldi, docente di Economia politica presso l’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza, dove è anche direttrice della School of gender economics. «Spesso facciamo fatica a rilanciare anche quando il capo dice “Stai lavorando bene, ti affido più responsabilità”. Invece di rispondere “Ok, grazie. Quanto viene retribuito quest’aumento di responsabilità?” ci ritroviamo a dire “Mamma mia grazie! Ha scelto me”. Negli Stati Uniti tutto ciò può comportare una perdita fino a un milione e mezzo di dollari per ogni lavoratrice». Condizionamenti che hanno molto a che fare con un aspetto psicologico perché «il salario è un prezzo. Lo stipendio che chiediamo rappresenta il valore che riconosciamo a noi stesse e che riteniamo sia giusto che gli altri ci riconoscano. Se continuiamo a ricevere un compenso basso vuol anche dire che noi per prime lo accettiamo. Ribaltare il tavolo, senza perdere posizioni, fa parte dell’empowerment!». Monica Piccini GETTY IMAGES ELLE|98
elle PORTFOLIO SCATTI rubati Una mostra celebra Ron Galella, il \"paparazzo americano\" (ma di origini italianissime) ammirato da Andy Warhol. Nessuno ha inseguito le star come lui, sorprendendole con l'obiettivo in momenti di straordinaria quotidianità. Una carriera inimitbile di scoop, denunce... e cazzotti a cura di Adelaide Barigozzi
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