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IL PIEMONTE PER IMMAGINI
Un viaggio alla scoperta della regione e delle sue bellezze grazie a 12 itinerari ecosostenibili e accessibili a tutti. Zero inquinamento, solo cultura, arte, storia ed enogastronomia. Un omaggio al territorio voluto da un gruppo di fotografi con una marcia in più DI RITA RAPISARDI, FOTO DISTRETTO FOTOGRAFICO ALTA OLTRE 29 METRI LA TORRE CIVICA IN ORIGINE ERA IL CAMPANILE DELLA CHIESA DI SANT'ANDREA. NEL 1759 GIOVANNI BATTISTA BECCARIA LA UTILIZZÒ COME PUNTO TRIGONOMETRICO PER CALCOLARE L'ARCO MERIDIANO TRA ANDRATE E MONDOVÌ
102 C ’è chi ci abita da sempre eppure ne co- COLLE DEL NIVOLET nosce solo una piccola parte, magari ha A distinguere il colore del cielo da quello dell’ac- PERCORSO CICLABILE PER PERSONE preso voli intercontinentali di ore e ore qua ci pensano le montagne delle Alpi Graie. CON MOBILITÀ RIDOTTA scoprendo i confini del mondo, ma ha dimentica- Siamo al Colle del Nivolet, un valico situato a AD ALESSANDRIA to da dov’è venuto. E se provassimo a partire da 2612 metri e che sembra spezzare a metà i due vicino, da casa, per poi farci conoscere da tutti? laghi che sorgono alla base delle sue pendici. Di È questa l’idea che ha sviluppato il gruppo di fo- giorno marmotte e stambecchi girano in libertà tografi piemontesi dell’Associazione DistretTO nel Parco del Gran Paradiso. Da Pont Canavese le Fotografico di Torino. navette portano in cima, con tappe intermedie Le loro menti, anzi lenti, hanno dato vita (e im- che prevedono il Lago Serrù e la chiesetta della mortalato) a 12 itinerari in giro per la regione. Un Madonna della Neve. La neve di questi luoghi in lavoro durato mesi e conclusosi con un catalogo, realtà poco c’entra con il nome della chiesa, che 'Il Piemonte per immagini: città, cultura e paesag- è legato alla miracolosa apparizione mariana in gi' (Regione Piemonte), una ricca raccolta fotogra- cui il colle Esquilino, ricoperto di neve, sarebbe fica (in tutto 244 immagini), ma anche un ottimo diventato il punto dove ergere la Basilica di Santa manuale carico di informazioni: orari di mezzi e Maria Maggiore a Roma. Salendo si raggiunge la musei, prezzi e descrizioni dei luoghi. Ma qui non si vetta e una magia sembra aver inizio: il colle pare parla solo di turismo. Ecosostenibilità è la parola sia uno dei posti più bui d’Europa, meta di stu- d’ordine: zero emissioni, zero inquinamento, addio diosi e astronomi, e, talvolta, di sognatori. Qui le ad automobile e mezzi privati, via libera a mezzi stelle si specchiano sui laghi e anche le montagne a impatto zero (bici, anche a pedalata assistita, e, osservano in religioso silenzio. naturalmente, le proprie gambe) o suggeriti dai co- muni interessati (treno, bus, battelli, funicolari). DA MONDOVÌ Un occhio particolare è rivolto alle persone con AL SANTUARIO DI VICOFORTE mobilità ridotta, attraverso percorsi pensati ad Nel cuore del Cuneese, stretta tra il fiume Po e hoc. Cultura, natura, enogastronomia, colline, le colline delle Langhe, si trova Mondovì. La cit- montagne e laghi, nulla è stato tralasciato. Il luogo tadina deve il suo nome ai colli del comune di di partenza è sempre Torino e i tour, che interessa- Vicoforte e deriva dall’abbreviazione ‘mont ëd no tutte e otto le province piemontesi, sono pen- vico’, monte di Vico: un appellativo che evoca sati per essere praticabili in ogni periodo dell’anno. PORTA SUSA E IL GRATTACIELO INTESA SANPAOLO PROGETTATO DA RENZO PIANO E INAUGURATO NEL 2015. HA MODIFICATO TOTALMENTE LO SKYLINE CITTADINO SURCLASSANDO QUELLO CHE FINO AD ALLORA ERA LA PIÙ ALTA COSTRUZIONE DELLA CITTÀ (NONCHÈ SIMBOLO): LA MOLE ANTONELLIANA CON I SUOI 167 METRI
proprio la tappa più nota, il santuario di Vicofor- te. Raggiungibile affittando una bicicletta (anche con pedalata assistita), dista sette chilometri. In una serie di sali e scendi si passa per la suggesti- va via delle Cappelle: una successione di piccole chiesette, tutte diverse tra loro, che scandisce la pedalata lungo la rotta una volta percorsa dai pellegrini. Alla fine sorge imponente il santuario di Vicoforte, noto per avere la cupola ellittica più grande al mondo. Tornando a Mondovì e prendendo una funico- lare, non si può dimenticare il rione di Piazza, la parte più antica della città. La torre civica sul belvedere, alta 30 metri, fu utilizzata nel 1762 da Giovanni Battista Beccaria come punto trigono- metrico per determinare la lunghezza di un arco meridiano. MONFERRATO ASTIGIANO Raggiungibili in poco tempo sono la chiesetta FAUNA NEL PARCO DEL GRAN PARADISO romanica di San Pietro e il castello di Castell’Al- Che derivi da ‘monte di farro’, ‘mons ferax’ (monte fero, una residenza barocca pensata dal genio di IN ALTO: LAGO DEL NIVOLET SULLE ALPI GRAIE, fertile) o ‘mons ferratus’ (con riferimento ai ferri Benedetto Alfieri, zio del più famoso Vittorio. QUI LE MONTAGNE FANNO DA SCHERMO E lasciati dai Romani durante la conquista), poco Poco fuori Montechiaro d’Asti finisce il tour, con LONTANI DALLA PIANURA E DALLE LUCI importa: lo conosciamo con il nome di Monfer- un gioiello romanico immerso in un boschetto DELLA CITTÀ, SI POSSONO OSSERVARE LE STELLE rato. Regione ricca di storia, ma anche di gastro- isolato: la chiesa dei Santi Nazario e Celso. Le sue COME IN POCHI POSTI IN EUROPA. nomia, è la patria degli agnolotti al plin (‘al piz- fasce orizzontali in pietra, in cui si alternano are- ASTROFILI DI OGNI ORIGINE SI RITROVANO DI zicotto’), della polenta e dei tajarin, nota anche naria e laterizi, si sposano bene con i colori delle NOTTE AL PASSO AD OSSERVARE LE STELLE per i suoi rossi, a cui si aggiunge il Moscato d’Asti. colline in cui la chiesa sorse oltre mille anni fa. Grazie alle e-bike è possibile percorrere l’itine- rario faticando moderatamente senza inquinare.
CON I SUOI QUASI 100 ANNI DI STORIA (ISTITUITO NEL 1922) IL PARCO NAZIONALE GRAN PARADISO È IL PIÙ ANTICO D'ITALIA. L'ANIMALE SIMBOLO DEL PARCO È LO STAMBECCO, SE NE AGGIRANO QUASI 3000. MA SI POSSONO INCONTRARE ANCHE MARMOTTE, CAMOSCI, VOLPI E NUMEROSI VOLATILI
106 ORTA SAN GIULIO tanici all’italiana, tra fiori, alberi secolari e qual- Qui hanno vissuto gli uomini (veri) del Neolitico che pavone, spunta il maestoso Teatro Massimo: UNO SCORCIO DEL CENTRO STORICO e quelli (immaginari) della penna di Gianni Rodari. un’alta costruzione su più piani con scalinate e DI ALESSANDRIA CON VISTA SUL DUOMO Sempre qui avvenne un breve incontro tra Friedri- nicchie da cui spuntano soggetti mitologici e ch Nietzsche e Lou von Salomé, da cui poi il filo- conchiglie. Altro traghetto, altra tappa: Villa Ta- sofo trasse ispirazione per la sua opera ‘Così parlò ranto. Per 16 ettari è ricoperta di specie floreali Zarathustra’. Piccola e ricca di fascino è l’isola di da tutto il mondo, tra cui alcune rare ninfee del San Giulio, l’unica del Lago d’Orta, lunga solo 275 Brasile le cui foglie raggiungono gli otto metri metri e larga 140: raggiungibile in cinque minuti di di diametro. battello, conserva le antiche botteghe ancora in funzione. Tornando sulla terraferma lo spettacolo DA CASALE MONFERRATO non finisce: una passeggiata nella Riserva Natura- AL MONTE DI CREA le del Sacro Monte d’Orta permette di imbattersi Avete presente l’odore dei biscotti appena sfor- nelle 21 cappelle che hanno per tema la vita di San nati che vi cucinava la nonna? O quello della Francesco. Un luogo unico rientrato tra i Patrimoni brioche tanto sognata dopo aver fatto le ore dell’Umanità dell’UNESCO. piccole? Nulla a che vedere con la dolcezza che vi investirà arrivando a Casale Monferrato. A spri- DA STRESA A VERBANIA gionarla sono i krumiri, qui nati e sfornati sin dal E pensare che una volta era chiamata semplice- 1878. I noti Rossi devono probabilmente la loro mente ‘isola inferiore’ o ‘isola di sotto’, una sor- forma ai baffi del primo re d’Italia, Vittorio Ema- ta di scoglio dove i pescatori attraccavano per nuele II. rifocillarsi. Chi l’avrebbe detto che nei secoli, e Un’altra fabbrica, chiusa per sempre, ricorda in- con un nome che sicuramente le si addice di più, vece un passato recente che ancora fa male: lo l’Isola Bella sarebbe diventata una meta di rife- scheletro giallo dell’Eternit è abbandonato lungo rimento per migliaia di turisti. Stiamo parlando un canale. Da Casale una gita imperdibile, da af- della perla del Lago Maggiore, una delle Isole frontare in bici, bus, a piedi o, per i più spavaldi, in Borromee. La si raggiunge da Stresa in meno di autostop, porta al Sacro Monte di Crea: Patrimo- dieci minuti di traghetto e le stanze del suo pa- nio dell’Unesco, deve la sua origine cristiana alla lazzo in stile barocco hanno ospitato la storia: vi tradizione che narra di come Sant’Eusebio abbia dormì Napoleone e furono fonte di ispirazione portato qui, nel 350 dC, una statua lignea della per Stendhal. All’esterno, nei ricchi giardini bo- Madonna. IL MAESTOSO COMPLESSO DEL SANTUARIO D'OROPA È FRUTTO DI DISEGNI DEI PIÙ GRANDI ARCHITETTI SABAUDI: GALLO, BELTRAMO, JUVARRA E GUARINI CHE PROGETTARONO L'INSIEME DEGLI EDIFICI TRA LA METÀ DEL XVII E IL XVIII SECOLO. QUI LA VISTA È DAL MONTE MUCRONE
DA SALUZZO A CASTELLAR IL SANTUARIO DI VICOFORTE, LA SUA PODEROSA CUPOLA Ai piedi di una montagna, il Monviso, è stata per ELLITTICA, ALTA 74 METRI, LUNGA 37,15 METRI SULL'ASSE oltre quattro secoli capitale del Marchesato: Sa- MAGGIORE E 24,80 METRI SULL'ASSE MINORE, È LA PIÙ luzzo è il cuore de La Granda, la provincia di Cu- GRANDE AL MONDO CON TALE FORMA neo. Una delle sue attrattive sono i portici bassi, per questo detti ‘portij scür’, portici scuri. Tra pa- IN ALTO: LA CHIESA DEI SANTI NAZARIO E CELSO lazzi e chiese c’è una piccola dimora che diede i A MONTECHIARO D’ASTI natali nel 1789 a Silvio Pellico, autore de ‘Le mie prigioni’. Facile perdersi tra gli odori della tipica cucina piemontese, numerose sono le trattorie tra cui scegliere. Accanto a Saluzzo c’è Castellar, luogo forse poco noto ma che vale certamente una tappa nel mese di maggio, quando centinaia di spaventapasseri colorano le colline intorno al castello cittadino. Una tradizione tenuta in vita dagli stessi abitanti che costruiscono i loro ‘ciuci’ a tema. In un atti- mo sembra di essere in una fiaba, una specie di ‘Mago di Oz’. OROPA E RICETTO DI CANDELO Ai piedi delle Alpi sorge Biella. Da qui, un auto- bus e 40 minuti separano la cittadina dal san- tuario d’Oropa, che sorge a circa 1200 metri di altezza. Frutto delle menti architettoniche sa- baude per eccellenza, Juvarra e Guarini, la sua monumentale scalinata sembra portare verso le montagne che l’abbracciano. Se amate la natura, in direzione di Pollone c’è la magnifica Conca dei Rododendri: mezzo milione di conifere e
108 centinaia di azalee, dalie, ortensie e soprattutto DA VERCELLI A LUCEDIO rododendri colora, in primavera, il Parco Natu- L’acqua è l’elemento che circonda Vercelli. Le sue LA SINAGOGA DI VERBANIA rale della Burcina, come nella tavolozza di un risaie ne fanno la capitale europea di questo ce- IN BASSO: IL PARCO BORROMEO pittore. A Candelo, poi, esiste un antico ricetto reale: è infatti interamente circondata di ‘piscine’, AD ARONA SUL LAGO MAGGIORE di epoca medievale perfettamente conservato: separate solo da un piccolo lembo di terra su cui si tratta di una celebre struttura posta all’inter- passano i contadini. La città è da girare col naso no del paese, che serviva come riparo in caso all’insù e la sua storia si perde nei tempi remo- di assedio. ti dei Galli e dei Romani. Un gusto antico che si sposa bene con la modernità del Polo Espositivo Arca, che ospita mostre di arte moderna. Palazzo- lo dista mezz’ora di autobus, una tappa obbligata per gustare il piatto tipico del paese, la panissa: dieta tradizionale dei lavoratori delle risaie, uni- sce il riso a fagioli, lardo, salame, il tutto arric- chito dal gusto del rosso Barbera. Il Principato e l’abbazia di Santa Maria di Lucedio si raggiungo- no dopo una camminata tra le risaie. Lucedio è attorniata dalle grange, le strutture dedite alla conservazione di grano e sementi: circondano la località quasi come dei satelliti, equidistanti dall’abbazia, e un tempo permettevano ai monaci di andare e tornare in giornata. DA ROSTA AD ALPIGNANO Per scoprire l’abbazia di Sant’Antonio di Ranverso basta pedalare da Rosta sull’antica strada verso Buttigliera Alta. Lungo la stradina sterrata si trova il gioiello romanico-gotico, le tre ghimberghe dei
DAL 1907 AL 1986 FU PROTAGONISTA DELL'INDUSTRIA EUROPEA: L'EX FABBRICA ETERNIT A CASALE MONFERRATO DI 94.000 M2 PRODUSSE AMIANTO PER 80 ANNI portali color mattone puntano maestose verso il UNO SCORCIO cielo. Tra silenzio e religiosità si respira qualcosa DI SALUZZO di profano, e proprio in questi luoghi Dario Ar- gento ha girato alcune scene de ‘La terza madre’, A DESTRA: il terzo film di una serie su tre sorelle streghe de- IL SACRO MONTE DI CREA, gli inferi. Con un brivido che percorre la schiena si giunge fino a Rivoli, che dista cinque chilometri: il PATRIMONIO UNESCO suo castello, oggi museo d’arte, è una riqualifica- zione perfetta tra antico e moderno. Ora manca IN BASSO: solo una festa: a luglio, nella vicina Alpignano si IL CASTELLO celebra il Palio dij Cossòt. Tra rievocazioni di anti- DI CASTELLAR chi mestieri e battaglie in armatura ha luogo una gara davvero particolare: la corsa delle zucche. Una staffetta che ha come premio l’iconografia di San Giacomo, patrono di Alpignano, raffigurato con una zucca appesa al bastone. Gli abitanti fa- ranno di tutto per essere i ‘mangia cossòt’ (man- gia zucchine) della prossima edizione. DA TORINO A SUPERGA L’itinerario più breve tra i 12 proposti porta sulla vetta di Torino per eccellenza, la Basilica di Super- ga, la cui nascita si deve proprio alla sua posizione strategica. Qui il duca Vittorio Amedeo II di Savo- ia, osservando l’arrivo delle truppe di Luigi XIV nel 1706, fece un voto: con la vittoria avrebbe fatto costruire una chiesa in onore della Vergine. Il com- plesso barocco è raggiungibile dopo una passeg- giata (o una pedalata o un viaggio in bus) lungo il
COLLINE ASTIGIANE
Po e, una volta a Sassi, grazie a una tranvia unica in Italia: una dentiera a trazione su rotaia con carroz- ze d’epoca. Una volta in cima, a 672 metri d’altezza, il capolavoro di Filippo Juvarra ruba la scena anche alla natura: tra cappelle e altari adornati con cura, il complesso ospita le tombe reali di casa Savoia. E se di altezza non ne avete abbastanza, salite an- cora per i 131 scalini a chiocciola della cupola: dalla balconata, nelle giornate più belle, le Alpi sembra- no a portata di mano. ALESSANDRIA E LA SUA CITTADELLA Questo itinerario è stato percorso da una persona con mobilità ridotta, con qualche piccola accortez- za può essere affrontato senza particolari difficol- tà. Basta prenotare, facendo le giuste segnalazioni e arrivando sufficientemente prima, e un elevatore permetterà la salita sul treno. Meta è la Cittadella di GIANNA PENTENERO, ASSESSORE AL LAVORO E ISTRUZIONE DELLA REGIONE PIEMONTE «Raccontare il Piemonte attraverso le sue immagini ci permette di ammirare la bellezza del nostro territorio. Queste sono 12 opportunità per visitarlo grazie a percorsi sostenibili e accessibili a tutti. La stessa Lonely Planet ha inserito il Piemonte tra le mete da non perdere per il 2019: un bel riconoscimento delle attività di valorizzazione della nostra regione di cui spesso ci dimentichiamo i confini, che racchiudono laghi, montagne, pianure e colline. Tutte esperienze geografiche da vivere fino in fondo». «The beauty of our Piedmont will surely come across better if we tell its story by images. Those 12 opportunities allow anyone to explore our land in a sustainable way. Lonely Planet itself has chosen Piedmont as one of the must-visit of 2019: a pleasant and fair acknowledgement of the work we are doing to promote this vast region with so many lakes, mountains, and hills, that sometimes we forget about. True ‘geographic experiences’ to live at their best».
Alessandria, una fortificazione a pianta stellare vo- luta dai Savoia, una tra le poche al mondo rimasta come all’epoca. In pochi probabilmente sanno che qui, per la prima volta, fu issato il tricolore italico nel 1821, dopo l’ammutinamento dei soldati italia- ni nei confronti dell’Austria; preludio di quei moti che porteranno alle guerre d’indipendenza: una storia di scontri e occupazioni che riguarderan- no Alessandria fino alla seconda guerra mondiale, con l’occupazione e il bombardamento tedesco. La passerella del ponte Cittadella attraversa il fiu- me Tanaro, che circonda a sinistra la fortificazio- ne: è un leggero e moderno ponte ad arco inau- gurato nel 2016 e progettato da Richard Meier. • LE COLLINE DI PORTACOMARO IN PROVINCIA DI ASTI NELLA PAGINA A FIANCO: IL PIAZZALE DEL SANTUARIO DI OROPA L’UNIVERSITÀ DEL PIEMONTE ORIENTALE EDIFICATA NELL’AREA DISMESSA DELL’EX CASERMA PERRONE DI VERCELLI IL CASTELLO DI RIVOLI OGGI SEDE DEL MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA AUTORI IN FOTO: LORENZO FASOGLIO, GERARDA SIMONE, FRANCA AURICCHIO, MICHELA SGHERLINO, VILMA TARABLE, ROSARIA IANORA, ENRICO ROMANO, RAFFAELLA ALBERY, DIEGO BALDUCCI, FRANCO GOTTERO, SILVANA POLIMENI E UGO RIGANO COMPLETANO IL TEAM: JUAN CARLOS ALMIRON, FEDERICO ANZELLOTTI, CHIARA ARLOTTA, FRANCESCO BEDIN, DANIELE BERTIN, FABIO BIANCO, IVAN BIANCO, FRANCESCA CAMPAGNOLO, MARCO CARULLI, DANIELA CEPPA, MADDALENA COVELLO, LINDA DECATALDO, MARIO DI SEGLIO, ROBERTA DONDA, SABINA FALCONIERI, SALVATORE FELICE, ROSARIO GALASSO, DOMENICO GERVASI, LUCA WILLIAM LUCARELLI, MARZIA MARANGON, PAOLA RAGAZZI, GIANFELICE SCARPA, GIULIA TONDA, DEBORA UGHETTI, FRANCESCO ZAPPONE
BY RITA RAPISARDI, PHOTOGRAPHY DISTRETTO FOTOGRAFICO PIEDMONT IN PICTURES: CITY, CULTURE AND LANDSCAPES A journey through the beauties of Piedmont The 30-metre civic tower on the panoramic viewpoint was used by thanks to 12 sustainable and accessible Giovanni Battista Beccaria as a trigonometric point to determine itineraries. No pollution, all culture, the length of a meridian arc. art, history, and food & wine. A tribute to the territory by some pretty special MONFERRATO ASTIGIANO photographers The name comes from ‘monte di farro’, ‘mons ferax’ (fertile moun- tain) or ‘mons ferratus’ (referring to the iron left by Romans during Some people might have spent their whole life here, and yet, they their conquest), but that is not so important anymore: now it goes might know only a little about it; maybe they crossed the Ocean by the name ‘Monferrato’. A region rich in history, but also in culi- and reached the furthest places on Earth, but they forgot where nary traditions, it is the homeland of ‘agnolotti al plin’ (‘Al Pizzicot- they come from. Why don’t we start from our home, from here, to to’) [tiny stuffed dumpling ndt], polenta, and tajarin [homemade let the world get to know us? This is the idea behind the project pasta ndt], and it is also known for its red wines, plus the Mosca- carried on by some Piedmontese photographers from the Associ- to d’Asti. E-bikes allow to cycle along this road with little effort azione DistretTO Fotografico di Torino. and zero pollution. The closest destinations are the Romanesque With their focus - both mental and literal - on this idea, they have Church of Saint Peter and the castle of Castell’Alfero, a Baroque created (and captured) 12 itineraries around the region. A work that building planned by the genius Benedetto Alfieri, uncle of the lasted for months and ended with a book, a rich photographic col- more popular Vittorio. The tour ends right outside Montechiaro lection (244 images), but also an excellent manual full of informa- d’Asti, and the last stop is a precious example of Romanesque tion: timetables for buses and museums, prices and descriptions style, hidden in the depths of s secluded little forest: the church of places. But this is not just about tourism. Eco-sustainability is of Saint Nazario and Saint Celso. It is a horizontal stone bands, al- the watchword: zero emissions, zero pollution, farewell to cars ternate with sandstone and breaks, a perfect match for the colours and private vehicles, only zero impact choices welcome (bike, also of the hills, where this church was built over a thousand years ago. with Pedal Assistance System, and, of course, your own legs) or suggested by local authorities (train, bus, boat, funiculars). Also, ORTA SAN GIULIO there is a special focus on people with reduced mobility, through Home of real Neolithic men, and of fictional characters born from paths designed ad hoc. Culture, nature, food&wine, hills, moun- Gianni Rodari’s pen. Here, Friedrich Nietzsche met Lou von Sa- tains, and lakes, nothing has been left out. The starting place is al- lomé, and from that encounter the philosopher found inspiration ways Turin and the tours, involving all eight provinces of Piedmont, to write ‘Thus Spoke Zarathustra’. The island San Giulio is little but are designed to be practicable at any time of the year. charming, and it is the only island of Lago d’Orta [Lake Orta, ndt], 275m long, and 140m wide: it takes five minutes by boat to get COLLE DEL NIVOLET (NIVOLET HILL) there, and its historical workshops are still open. The show con- The Alpi Graie are the last man standing between blue skies and tinues when you return to the mainland: if you take a stroll down blue waters. Welcome to the Colle del Nivolet, a mountain pas- the Riserva Naturale del Sacro Monte d’Orta [‘Special Reserve of sage at 2612m of altitude that almost splits the lakes at its feet in Sacro Monte di Orta’, ndt] you can find 21 chapels dedicated to two. During the day, marmots and steinbox roam freely inside the San Francesco’s life. This unique place is in fact a UNESCO World Parco del Gran Paradiso [natural reserve ndt]. From Pont Canavese, Heritage site. a bus service rides to the top, calling at Lake Serrù and at the church Madonna della Neve [Lady of the Snow, ndt]. Actually, FROM STRESA TO VERBANIA snow is not exactly related to the name of the church, named af- Can you believe it used to be called just ‘lower island ‘ or ‘island ter an appearance of Mary, where the Esquilino hill was chosen downstairs’, and considered nothing more than a sort of rock as future site for the Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma. where fishermen found shelter? One could have hardly guessed While you are climbing to the top, it feels like something magic that, over the centuries, with a better suited name, this beautiful is happening here: apparently, this is one of the darkest places in island would become the destination of thousands of tourists. We Europe, favourite destination of researchers and astronomers, and, are talking about that little pearl of Lago Maggiore [Lake Maggiore, sometimes, dreamers. Stars admire their own reflection into the ndt], one of the Borromee Islands. You can reach it from Stresa in lakes, while mountains silently observe. less than ten minutes by ferry, and the rooms of its baroque-style palace have witnessed centuries of history: Napoleon slept here, FROM MONDOVÌ TO THE SANTUARIO DI VICOFORTE and they were also a source of inspiration for Stendhal. On the In the heart of Cuneo’s province, between the Po river and the outside, inside the rich Italian botanical gardens, among flowers, Langhe hills, here you will find Mondovì. This town owes its name secular trees, and some peacocks, the majestic Teatro Massimo to the hills around Vicoforte, shortened as ‘mont ëd vico’, ‘moun- appears: a tall construction on several floors with stairways and tain of Vico’: and its nickname reminds us of the most important niches from where mythological subjects and shells look down on stop of this journey, Vicoforte Sanctuary. You can get there by us. Another ferry, another stop: Villa Taranto. Its 16 hectares are bike, or even e-bike, it is just 7km away. Through a series of ups covered in floral species from all over the world, including some and downs, you will go through the suggestive ‘via delle Cappelle’ rare water lilies from Brazil, whose leaves can reach eight meters [‘Chapels Way’, ndt]: a series of small churches, all unique, that in diameter. will be by your side while you cycle along this pilgrims’ road. The sanctuary rises up at the very end, with its elliptical dome – the FROM CASALE MONFERRATO TO MONTE DI CREA largest in the world. Back to Mondovì, you can jump on the funic- You all know the smell of the freshly baked cookies that Grandma ular and reach the most ancient part of own, the ‘rione di Piazza’. used to make, right? Or the smell of morning croissants after a night out? They still can’t compare with the overwhelming sweet scent surrounding Casale Monferrato. The source of this heavenly perfume are the ‘krumiri’, biscuits born and baked here since 1878. The well-known ‘Rossi’ [‘red ones’, their nickname, ndt] probably owe their form to the moustache of the first king of Italy, Vittorio Emanuele II. Another factory, shut for good, reminds us of a recent
past that still hurts: the yellow skeleton of Eternit lies abandoned and modern vibes. Now, there is only one party left: in July, the 115 along a canal. From Casale, a unmissable excursion you can tackled Palio Dij Cossòt is celebrated in the nearby Alpignano. Among the by bike, bus, on foot or, for the bravest only, hitchhiking. It leads reenactment of ancient crafts and battles in armor, there is also a SALUZZO, to the Sacro Monte of Crea: UNESCO World Heritage Site, it owes very special race: the Pumpkin Race. A relay where the prize is the SAN GIOVANNI CHURCH its Christian origin to the story of how St. Eusebius brought here a iconography of St. James, patron of Alpignano, depicted with a wooden statue of Our Lady, in 350 AD. pumpkin hanging from its stick. The locals will do everything to be the ‘mangia cossòt' (zucchini eaters) of the next edition. FROM SALUZZO TO CASTELLAR FROM TURIN TO SUPERGA The capital of the Marquisate, Saluzzo, has been for over four The shortest itinerary of this list leads to the top of Turin, up to centuries at the foot of the mountain Monviso: it is the heart of the Basilica of Superga, whose birth is due to its strategic position. La Granda, the province of Cuneo. One of its famous features are Here, the Duke Victor Amadeus II of Savoy, while observing the the low arcades, for this reason called ‘portij scür’, ‘dark arcades’. arrival of the troops of Louis XIV in 1706, made a vow: in case of Among palaces and churches, there is also a small house where, victory, he would have built a church in honor of the Virgin. The in 1789, Silvio Pellico, author of ‘My Prisons’, was born. Following baroque structure can be reached after a walk (or a bike ride or a the scent of typical Langhe dishes, it is easy to get lost - there bus trip) along the Po and, once in Sassi, thanks to a unique tram- are so many diners to choose from. Beside Saluzzo, here comes way in Italy: a traction dentures with antique carriages. Once at Castellar, perhaps less known, and yet a must duringMay, when the top, 672 meters of altitude, the masterpiece of Filippo Juvarra hundreds of scarecrows fill the hills around the city castle with steals the scene, and not even nature can compare: not ‘just’ chap- marvelous colours. A tradition kept very much alive by the locals, els and altars adorned with care, the place is also home to the who build their ‘ciuci’ [‘traditional scarecrows’, ndt] according to royal tombs of the House of Savoy. And, if you can’t get enough of a theme. Blink and you will be transported into a fairytale land, a climbing, climb again up the 131 spiral steps of the dome: from the kind of ‘Wizard of Oz’. balcony, on the most beautiful days, you could almost touch the OROPA AND RICETTO DI CANDELO Alps – or so it seems. Biella stands proud at the foot of the Alps. From here, only a bus and 40 minutes separate the town from the sanctuary of Oropa, ALESSANDRIA AND ITS CITADEL which rises at about 1200 meters of altitude. Legacy of the best This itinerary has been undertaken by a person with reduced mo- Savoy architectural minds - Juvarra and Guarini - its monumen- bility, and, with a little planning, it can be approached without tal staircase seems to lead to the surrounding mountains. If you particular difficulties. Just pre-book, give the appropriate informa- love nature, there is the magnificent valley of the rhododendrons tion, and show up early, and an elevator will allow you on the towards Pollone: half a million coniferous trees and hundreds of train. Your destination is the citadel of Alessandria, a star-shaped azaleas, dahlias, hydrangea, and especially rhododendrons that, fortification strongly desired by the Savoy family, one of the few during spring, paint the natural park of the Burcina, as colours on in the world that has remained as it was at the time. A few people the palette of a painter. In Candelo, then, there is an ancient me- probably know that here the Italian tricolor was hosed in 1821 for dieval ricetto, perfectly preserved: it is a famous structure placed the first time, after the mutiny of Italian soldiers against Austria. It inside the city, which served as shelter in case of siege. was a prelude of those motions that will lead to the wars of Inde- pendence: a history of clashes and occupations, which will involve FROM VERCELLI TO LUCEDIO Alessandria until the Second World War, with the occupation and Water is the element surrounding Vercelli. Its rice fields make it the the German bombing. The walkway of the Citadel Bridge crosses European capital of this cereal: it is, in fact, entirely surrounded by the Tanaro river, which surrounds the fortification on the left: it is ‘pools’, separated by a small strip of land for the farmer to walk. a light and modern arched bridge inaugurated in 2016 and designed Nose up and eyes open, that is the only way to fully appreciate this by Richard Meier. • city and its history, lost in the far away time of Gauls and Romans. An ancient taste that blends well with the modernity of the Polo Espositivo Arca [‘Arca Exhibition Centre’, ndt], which hosts modern art exhibitions. Palazzolo is half an hour away by bus, a must to taste the typical dish of the country, the ‘panissa’: traditional meal of rice fields workers, it combines rice with beans, lard, salami, and made extra special with a taste of Barbera. The Principate and the abbey of Santa Maria di Lucedio can be reached taking a stroll through the rice fields. Lucedio is surrounded by the ‘grange’, struc- tures used for the preservation of wheat and seeds: they surround the area almost like satellites, all equally distant from the abbey, and once they were used by monks to come and go during the day. FROM ROSTA TO ALPIGNANO In order to reach the Abbey of Sant’Antonio di Ranverso, you just ride from Rosta on the old road towards Buttigliera Alta. Along this countryside road, there is this Romanesque-Gothic jewel, with the magnificent three gables of the brick coloured portals that point towards the sky. Between silence and faith, something profane creeps in: this is exactly where Dario Argento filmed some scenes of ‘The Third Mother’, the third film of a series about three sister witches of the underworld. Shivers down your spine, you reach Rivoli, which is five kilometres away: its castle, now an art museum, is a perfect example of redevelopment that merges old
VIGLIATURO IL SEGRETO DI ESSERE ARTISTA
L’arte che nasce a bottega, la conoscenza dell’uomo e dei 117 suoi misteri, una materia che si infonde di colore creando magie cromatiche. Incontriamo un piemontese d’adozione che ha conquistato il mondo dell’arte partendo da Chieri DI RITA RAPISARDI, FOTO ARCHIVIO SILVIO VIGLIATURO È quantomeno sottile la distanza che c’è mia tecnica alla scultura». Nel corso degli VIBRAZIONI MUSICALI, tral’artigianoel’artistaquandosiparladi anni, dalle sue mani nascono creazioni im- SCULTURA IN VETRO CM.102X38 Silvio Vigliaturo, eccellenza italiana ce- ponenti, quasi dei totem, che spiccano in lebre in tutto il mondo. «Cos’è più importante? altezza come a voler toccare il cielo; si im- L’artigiano non può pensare, se non al lavoro batte nelle pitture di grandi tele, esplora che deve fare. L’artista può pensare, ma non è la materia in tutte le sue possibilità: «Ciò detto che poi sappia creare con le sue mani». che mi ha attratto di più sin da piccolo è il È in mezzo a questi estremi o, se si preferisce, fatto che il colore può insinuarsi nel vetro, dall’unione dei due che nasce il maestro del non è il vetro a essere dipinto in superficie, vetro Vigliaturo. «Mi sento entrambe le cose, sono un’unica cosa». Nasce così lo studio artigiano e artista, anche perché sono nato in glass: un nuovo metodo che crea la vetrata bottega e non in accademia: diciamo che ho se- a fusione, il vetro dentro la materia. guito il vecchio metodo, e ho la fortuna di essere Nella sua lunga carriera, iniziata nel 1975 e fautore delle cose che penso». che prosegue ancora oggi, Silvio Vigliaturo Il suo innamoramento per una materia spe- colleziona esposizioni in Italia e in infini- ciale come il vetro inizia quando ha solo 13 ti altri luoghi. Gira il mondo, conquista la anni e mette piede in una bottega di piazza vecchia – New York – e la nuova – Lon- Duomo a Chieri, nei primi anni ’60. Di origi- dra – capitale dell’arte contemporanea. ni calabresi, Vigliaturo nasce ad Acri, ai pie- Ma anche Miami, Madrid, Chicago, Parigi, di della Sila, e arriva in Piemonte neanche Stoccolma, Beirut, Valencia, Tel Aviv, solo adolescente; eppure lo si può dire figlio di questa terra, a cui, dice, deve tutto: «La mia formazione è avvenuta qui e, nonostante le dif- ficoltà che molti meridionali come noi potevano incontrare al tempo, non ho mai vissuto situazio- ni di criticità, mi sono sempre sentito accolto». Nella scelta di questa sua fortunata carrie- ra ci ha messo lo zampino la mamma, che, notando come il giovane Silvio passasse i pomeriggi a disegnare e creare piccole scul- ture di terracotta con quello che riusciva a trovare, lo introduce alla bottega di un maestro. «È stata lei a decidere il mio fu- turo, osservando i miei hobby. Andavo dal maestro subito dopo la scuola, frequentavo le medie, e lì passavo i miei pomeriggi. Ne- gli anni ho formato con gli amici anche un gruppo musicale, eravamo figli dei fiori e suonavamo musica beat, un genere nuovo per l’epoca, ma alla fine ha prevalso il mio senso artistico». Nella bottega, per la prima volta, Vigliaturo scopre il vetro: una materia duttile, da un lato così ferma, dura, compatta, dall’altro fragile e tale che durante la lavorazione si scioglie e si modella con delicatezza: «For- se sono nato prima pittore, e solo in seguito mi sono avvicinato al vetro, per poi abban- donarlo per quattro o cinque anni, ripren- dendolo negli anni ’80 e avvicinando la MESCOLANZE, ARAZZO IN LANA CM. 300X200 REALIZZATO DALLA SCUOLA ARAZZERIA DI SAN GIOVANNI IN FIORE (CS)
118 per citare alcune tappe. «Uno dei posti più restare su questi e usarli così come sono, lontani in cui ho esposto è stato Taipei, a senza sfumature; sono colori forti, per me TRA SCILLA E CARIDDI, SIRENA, Taiwan, venticinque anni fa. Lì ancora non indicano la felicità». SCULTURA IN VETRO E ACCIAIO lavoravano il vetro, ma avevano costrui- Il dualismo delle figure ritratte Vigliaturo lo to una \"cittadella di Murano\" con decine legge anche e soprattutto nella società d’og- CM. 222X62 di bocche di fuoco: aspettavano qualcuno gi: «Ognuno di noi ha una parte più buona e che gli insegnasse, e anche per questo io una meno buona, e, per come sta andando e altri artisti in voga a quel tempo siamo l’Italia di oggi, suggerisco di spostarci verso stati invitati. Ero già stato in Cina e in zone la prima. Per non vivere una vita tragica. Per limitrofe, avevo esposto a Hong Kong, questo, le mie sculture vogliono raccontare Shanghai e Tokio, ma lì era tutto diverso, storie positive. Ad esempio, ho da poco ter- una cultura unica». minato un trittico di tre metri dove raccon- Ma nuove esposizioni sono in programma to il nostro Pianeta Terra e come sia ridotto anche per questo 2019: una a settembre sempre peggio. Lo stesso De Chirico, nel suo al Museo Martini di Storia dell’Enologia, mondo metafisico e con i suoi personaggi, proprio a Chieri – «Gioco in casa», dice provava a urlare il medesimo pericolo». sorridendo – e altre due in Polonia, dove Vigliaturo ancora oggi crea e lavora nel suo l’artista esporrà in un museo interamente studio di Chieri, ma guai a chiamarlo così, un dedicato al vetro. termine che secondo l’artista calabrese deni- Nelle opere di Vigliaturo si colgono volti gra l’arte italiana, che ha radici che si perdono umani, talvolta soli, talvolta sovrapposti nei secoli: «I luoghi dove lavoravano gli arti- ad altri, in frammenti continui di ciglia, sti, fino alla fine dell’Ottocento, erano identi- occhi, labbra, dove l’occhio si perde a rico- ficati con il nome di botteghe, erano luoghi noscerli e ricomporli: «Tento di far notare d’arte dove si confrontavano persone che la doppiezza delle persone, tutti siamo sapevano creare, come i fabbri, ad esempio». GENERALE, SCULTURA IN VETRO CM. 232X72X45 ROCK AND ROLL, OLIO SU TELA CM. 110X110 TRANSUMANZA, OLIO SU TELA CM. 150X150 diversi per motivi e tempi, ma cerchiamo Spazi intimi e lontani nel tempo, ma che di nasconderlo, quasi come un segreto che tutt’oggi resistono, dove il maestro è affian- non vogliamo sia scoperto. Con il mio rac- cato dagli allievi che cercano di penetrare conto voglio mettere al centro questo dua- la conoscenza della materia: «Io stesso sono lismo, ma in modo sinuoso». nato a bottega, accanto a un maestro che Le figure di Vigliaturo, infatti, seguono linee mi ha formato. Non voglio mutare l’idea morbide e delicate, non sono rudi o nette, che appartiene a noi italiani: Cimabue ha nonostante il messaggio che vogliono tra- avuto come allievo un certo Giotto, e nella smettere: «Anche per questo, i miei volti bottega del Verrocchio prese vita il genio sono accompagnati da elementi positivi di Leonardo». come colombe o fiori». Esiste un presente in cui la tradizione, an- Una scelta per contrasto che riguarda an- che grazie a persone come Silvio Vigliatu- che i colori: «Nei primi anni adoperavo più ro, non muore: anno dopo anno, il maestro tinte della mia tavolozza, poi col tempo continua a ospitare allievi nella sua botte- mi sono limitato a cinque colori: bianco, ga, e a insegnare quel segreto che come un nero, rosso, giallo e blu. Dai colori primari pendolo oscilla tra l’essere artista e artigia- parte tutto, mischiandoli si possono crea- no, qualcosa che solo una figura come la re tutte le tonalità esistenti, ma io voglio sua può custodire. •
The art that is born in a workshop, the knowledge of a man and his mysteries, a material that is infused with colours that creates magical hues. Let’s meet an ‘adopted’ Piedmontese that conquered the world of the arts starting from Chieri BY RITA RAPISARDI, PHOTOGRAPHY SILVIO VIGLIATURO ARCHIVE VIGLIATURO, THE SECRET OF BEING AN ARTIST There is a very thin line that separates the artisan from the artist someone to teach them, and that was one of the reasons why other when we talk about Silvio Vigliaturo, example of Italian excellence artists famous at the time and me where invited. I had already been in known all over the world. «What is more important? The artisan can- China and neighbouring areas like Hong Kong, Shanghai and Tokyo, not think about anything but the work he needs to do. The artist can but Taipei was different, with a unique tradition». think, but that doesn’t mean he can recreate his ideas with his own hands». It is between those two extremes, or if you prefer, by the New exhibitions are in the calendar for this 2019: one in September union of the two that glass master Vigliaturo was born. «I think I am at the Museo Martini di Storia dell’Enologia in Chieri, «It’s like both, artisan and artist, also because I was born in a workshop and not having home advantage», he says smiling. He also has two exhibitions in an academy. We can say I followed the old school, and I am lucky in Poland, where he will present his work in a museum dedicated enough to be the maker of what I think». to glass. His love for a peculiar material such as glass started when he was only In Vigliaturo’s work you can see human faces, sometimes alone, 13 and steps in a workshop in Piazza Duomo in Chieri, at the beginning sometimes overlapping with others, sometimes in fragments of of the Sixties. Originally from Calabria, Vigliaturo was born in Acri, eyebrows, eyes, lips, where you can lose yourself trying to piece at the feet of Sila, and he arrived in Piedmont when he was not even all back together: «I try to communicate the dualism of people, a teenager. He can truly be defined a child of those lands he owes we are all different in time and patterns, but we all try to hide it, everything to, according to his own words: «My education happened like a secret we don’t want to be revealed. With my storytelling, I here and, despite the many difficulties that Southerners like me had want to put in the limelight this dualism, but in a sinuous way». to face in those times, I never experienced critical situations, I always His figures are shaped with soft and delicate lines, never rough or felt welcomed». sharp despite the message he wants to communicate: «It is exactly for this reason that my faces are always accompanied by positive To help him choosing this lucky career path there was his mother, elements like doves or flowers». A choice of contrast that touches who, noticing how young Silvio would spend entire afternoons colours as well: «In my first years I often used all the colours of my designing and creating small terracotta sculptures with everything he palette, now I focus on five colours only: white, black, red, yellow could find, introduced him to the workshop of a master. «It was her and blue. Everything begins with primary colours, by mixing them who decided my future by observing my hobbies. I would go to the you can obtain every existing colour, but I want to use them like they workshop right after school, I was attending middle school, and there are, without shades. They are very strong colours, and for me they I spent all my afternoons. Throughout the years I also founded a band represent happiness». with my friends, we were hippies, playing beat music, a new genre at the time, but in the end, my artistic side prevailed». Vigliaturo sees the dualism of the shapes he portraits in today’s so- ciety: «Every single one of us has a good side and a not so good side And it is precisely in the workshop that Vigliaturo discovers the glass: and, for how Italy is doing lately, I would suggest to point ourselves a ductile material: so hard and compact but at the same time so fra- toward the good side, just so we not live a miserable life. That’s why, gile that while processing it, it melts and can be delicately shaped. «I with my sculptures, I want to tell positive stories. For instance, I just think I was born a painter and only later I approached the glass, then finished a three-meters triptych where I show how our Planet Earth is I abandoned it for four or five years, and picked it up again in the getting worse and worse. De Chirico himself, with his metaphysical Eighties, getting closer to sculpture». Throughout the years, his hand world and his characters, tried to warn us of the same danger». produced majestic creations, almost totems, that stand out for their height like they want to reach the sky. He faces important paintings Vigliaturo still creates and work in his studio in Chieri, but do not on huge canvases, explores the material and all its possibilities: «What dare call it that, it is a word that, according to him, mocks the Italian really fascinated me when I was little was how colour can penetrate arts, whose roots are lost in the centuries: «The places where artists the glass, you don’t paint the glass, glass and colour are one». That is used to work where called workshop until the end of the IX centu- how studio glass is born: a new method that creates Fused Glass, glass ry. They were places of art where people who knew how to create, inside the material. like blacksmiths, could engage with each other». They were intimate places, lost in time, but that still exists today, where the master is In his long career, which began in 1975 and continues today, Silvio overshadowed by apprentices who try to take in all the knowledge Vigliaturo collects exhibitions in Italy and in countless other places. of the material: «I was myself born in a workshop, with a master who He travels around the world, he conquers the old New York and shaped me. I don’t want to change an Italian pattern: Cimabue had the new London, capital of contemporary art. But he also visits Mi- a certain Giotto as an apprentice, and in Verrocchio’s workshop ami, Madrid, Chicago, Paris, Stockholm, Beirut, Valencia, Tel Aviv, Leonardo’s genius could grow». if we want to list some of his stops. «One of the farthest places I ever displayed my art was Taipei, in Taiwan, twenty-five years ago. They There is a present where tradition, thanks to people like Silvio didn’t work glass, over there, but they had built a small Murano, full Vigliaturo, does not die: year after year, the master keep hosting stu- of ‘Bocche del Fuoco’ [It’s the hole used by the glass master to insert dents in his workshop and teaching that secret like a pendulum that the glass dough in the oven to be crafted ndt]: they were waiting for swings between being an artist and an artisan, something that only him can ward. •
PEDALANDO CON IL SORRISO NELLE TERRE CHE HANNO FATTO L’ITALIA
© THOK E-BIKES - ALBA (CN) «Grandi corridori di corse in salita che L a bellezza della bicicletta, ma senza l’as- alzavano la testa dal manubrio per vedere sillo del risultato; la libertà di pedalare se fosse finita, allenati alla corsa, allenati all’aria aperta con la gioia di accostarsi alla gara e preparati a cadere, e a tutto a strutture alberghiere e ristoranti famosi, sa- quello che s’impara...». pendo che dopo la fatica arriva il giusto pre- Sono parole della canzone ‘Naviganti’ di mio per la vista, per l’olfatto e per il gusto; Ivano Fossati e celebrano l’amore per le fantasticare lungo i tracciati che hanno fatto sfide che i ciclisti si trovano ad affrontare. grandi i campioni del ciclismo eroico, ma an- E il Piemonte offre scenari per mettersi che soffermarsi nei luoghi che hanno scritto alla prova a ogni età, esplorando la storia di questo nostro fantastico Bel Paese: il territorio e le sue meraviglie il cicloturismo è tutto questo e il Piemonte, per tutto il 2019, è in grado di offrire soluzioni DI PAOLO VIBERTI, FOTO ARCHIVIO REGIONE PIEMONTE e proposte di assoluta caratura tecnica, sporti- va, paesaggistica, gastronomica e culturale. ARRIVA IL GIRO Innanzitutto diamo uno sguardo al regalo che la massima competizione professionistica di ciclismo di casa nostra, ovviamente il Giro d’Italia, offrirà a tutti gli appassionati delle due ruote in Piemonte nell’anno del centena- rio della prima vittoria in Rosa di Costante Girardengo e della nascita di Fausto Coppi, i due Campionissimi: il giorno 22 maggio l’undi- cesima tappa muoverà da Carpi per raggiun-
gere Novi Ligure, con traguardo posto nelle gambiente ha evidenziato che l’insieme degli 123 vicinanze della casa dove Fausto Coppi visse spostamenti a pedali genera in Italia un fat- con Giulia Occhini (la Dama Bianca, il suo se- turato superiore ai 6 miliardi di euro, inteso Per quale motivo condo amore), dopo la separazione da Bruna come somma della produzione di biciclette dedicarsi al Ciampolini. Ma Novi Ligure è anche la città di e di accessori, delle vacanze su due ruote e cicloturismo? nascita di Costante Girardengo. Il giorno se- dell’insieme delle ricadute positive generate Perché è salute, guente, poi, la Cuneo-Pinerolo riporterà alla dall’utilizzo della bicicletta in sostituzione di perché è una mente l’impresa del Campionissimo al Giro mezzi a motore, da intendersi come risparmio conoscenza sana, d’Italia del 1949, quando Fausto si rese prota- di carburante, minore spesa sanitaria e ridu- perché è contatto gonista di una fuga solitaria di 192 chilometri. zione di emissioni nocive. Niente male in un con la natura, Il percorso sarà totalmente diverso da quello periodo di divieti di utilizzo di auto diesel per perché è stare di 70 anni fa, proponendo una tappa corta l’inquinamento dell’aria cittadina. Questo qua- insieme ma anche ma intensa, con il doppio passaggio in cima al dro complessivo diventa poi significativo se si soli con se stessi, Muro di via dei Principi di Acaja (pendenze fino pensa che il solo cicloturismo incide per circa perché è antistress al 20%) e la scalata di Montoso, primo GPM 2 miliardi di euro: un dato in costante cresci- e anche perché, in di prima categoria incontrato al Giro 2019. Si ta, anche se ancora lontano dalle cifre fatte fondo, è un modo continua a salire anche il giorno seguente, 24 segnare in Germania e Francia, paesi guida del economico di maggio, da Pinerolo a Ceresole Reale (Lago Vecchio Continente con oltre 11 e 7 miliardi di concepire la vacanza Serrù), situato in Alta Valle Orco in provincia euro. L’Italia, però, è il primo paese in Europa di Torino, con salite molto dure: per primo per quantità di biciclette prodotte: 2 milioni e il Colle del Lys dalla Val Susa e quindi la sa- 339mila unità, davanti a Germania, Portogallo lita di Pian del Lupo (Santa Elisabetta) sopra e Polonia. Per numero di bici vendute ogni cen- Cuorgné-Castellamonte e l’ascesa finale del to abitanti, l’Italia è però soltanto al 17° posto, Colle del Nivolet fino al Lago Serrù. Davvero con il podio continentale che spetta nell’ordi- una ‘tre giorni’ mozzafiato. ne a Svezia, Danimarca e Lituania. PERCHÉ CICLOTURISMO COSTO DI BICI E DI E-BIKE Già, per quale motivo dedicarsi al cicloturi- Il costo medio di una bicicletta comprata in smo? Perché è salute, perché è una conoscen- Italia è di 390 euro contro i mille euro di una za sana, perché è contatto con la natura, nazione guida come i Paesi Bassi, cifra che ci perché è stare insieme ma anche soli con se pone al 10° posto nella classifica europea. Ma stessi, perché è antistress e anche perché, in attenzione, negli ultimi anni si è assistito a un fondo, è un modo economico di concepire la vero boom delle cosiddette e-bike, ossia le vacanza. Non a caso, un recente studio di Le- bici elettriche o ‘bici a pedalata assistita’. Per i
124 pochi che non ne siano ancora a conoscenza, una gamma di ottimi prodotti che partono da si tratta di un mezzo confortato dalla presenza un prezzo di 1100-1300 euro; in provincia si può di una batteria nascosta nel telaio che si può andare da Thok E-Bikes, in strada Tagliata 18 attivare quando le gambe sono affaticate, al ad Alba. Stiamo parlando di un mercato che fine di superare asperità altimetriche che altri- sta prendendo sempre più piede: le classifiche menti richiederebbero un eccessivo dispendio di vendita di bici elettriche per ogni cento abi- energetico e cardiaco. In altre parole, la e-bike tanti vedono infatti l’Italia posizionata al do- interviene per… continuare a sognare, per af- dicesimo gradino continentale e il Piemonte frontare serenamente salite magari conquista- in quarta posizione nazionale, dietro Veneto, te in età giovanile o in periodi in cui si era più Toscana e Lombardia. C’è però da migliorare la allenati, e che, con l’incedere del tempo, sono scarsa offerta di piste ciclabili del nostro pa- diventate eccessivamente impegnative. ese al cospetto di ‘giganti’ come Paesi Bassi, Bel- COMPRO UNA E-BIKE gio e Austria, non a caso in vetta a questa spe- Dove comprare una buona e-bike in Piemonte? ciale graduatoria. Nonostante questo, le vendite Ci permettiamo di dare due suggerimenti: nel di e-bike nel Bel Paese al termine del 2016 han- capoluogo ci si può rivolgere ad Amante e no fatto segnare un incremento del 120% ri- Casella, in corso Regina Margherita 220, con spetto al 2015, con 124400 unità, portando l’Italia all’ottavo posto assoluto europeo per
produzione di bici elettriche, con uno share A) C’è senza dubbio il fattore sportivo, perché 125 del 2% sul totale della produzione. Peccato che in tantissimi casi la pedalata nasce come ten- all’aumento dei chilometri delle piste ciclabili tativo di emulazione del gesto agonistico del La bellezza del non corrisponda la ‘ciclabilità’ delle stesse. Ma campione (e in questo la sensibilizzazione de- cicloturismo questo è un problema tipicamente italiano. gli organizzatori del Giro d’Italia nei riguardi è data anche TARGET SENZA ETÀ del Piemonte ha fatto da incredibile traino). dall’ampiezza dello La bellezza del cicloturismo è data anche spettro di ricezione dall’ampiezza dello spettro di ricezione dell’of- B) Importante anche una ragione salutistica dell’offerta: in ferta: in altre parole, si può praticare la bici in li- di chi, dopo una settimana di lavoro, sente il altre parole, si può bertà dall’età di cinque anni sino ai novanta. desiderio di curare il proprio corpo, di resta- praticare la bici in Se la bici da corsa specifica restringe di molto re in forma, di ‘allenare’ il battito cardiaco, di libertà dall’età di l’età di utilizzo, la tipologia del cicloturista co- misurare i propri limiti aerobici: si tratta di cinque anni sino pre senza problemi almeno tre diverse genera- una risposta benefica e… psicologica ai ‘sen- ai novanta zioni, perché è in grado di offrire una gamma di si di colpa’ di chi si è concesso troppo allo servizi che esulano dal mero gesto agonistico. stress dell’ufficio o alle libagioni del desco. In altre parole, fare cicloturismo è la summa di una variegata e proteiforme gamma di finalità. C) Da non sottovalutare la scelta di fare ciclo- turismo come opzione di vacanza: in que- sto caso è soprattutto il cerebro a benefi- ciarne, la mente che si ‘stacca’ dalla routine quotidiana per immergersi in una dimensio- ne in cui non esistono più coordinate tem- porali, né cellulari, né SMS a cui si deve ri- spondere con immediatezza, né doveri non procrastinabili. D) Come non sottolineare, poi, un lato epicu- reo dell’attività del cicloturista: pedalo per raggiungere i migliori ristoranti, le strutture alberghiere più gradevoli, le SPA che mi ga- rantiscano un recupero totale. E) Per ultimo, ma non certamente ultimo, ecco il recupero del territorio sotto il profilo sto- rico. E in questo settore, il Piemonte non è secondo a nessun’altra regione italiana per la ricchezza di offerte, che comprendono anche siti dichiarati dall’Unesco Patrimoni dell’Umanità. Il Piemonte ha tutto, va cono- sciuto con pazienza, dedicandogli il tempo che merita e il giusto spazio per ritrovare noi stessi, ovviamente pedalando, perché la fati- ca resta la migliore medicina dell’uomo.
126 UN ASSESSORE CICLISTA Si chiama Giovanni Maria Ferraris e lo scor- L’ASSESSORE so 19 novembre ha compiuto 51 anni. Laureato GIOVANNI MARIA FERRARIS in Ingegneria chimica al Politecnico di Torino, CON GIACOMINO MARTINETTO con un’esperienza trentennale nell’amministra- AL VELODROMO FRANCONE zione pubblica torinese, oggi Ferraris divide le sue giornate tra il lavoro di assessore regionale SOTTO, allo Sport, Polizia Locale, Personale e Organiz- L’ASSESSORE zazione e la passione per la pratica sportiva, GIOVANNI MARIA FERRARIS in particolare la bicicletta. Piccolo e scattante CON CHRIS FROOME, com’è, si è persino cimentato sul Velodromo di San Francesco al Campo. Se il ciclismo, il ci- VINCITORE cloturismo e lo sport in generale della nostra DEL GIRO D’ITALIA 2018 regione hanno avuto negli ultimi anni uno spa- zio sempre più rilevante e ‘culturale’, il merito è anche suo. so dire di aver iniziato da giovanissimo come dilettante, orfano di un vero allenatore, e di Assessore Ferraris, qual è il suo approccio essere diventato col tempo un onesto e buon nei confronti del cicloturismo? professionista, mi piace pensarmi come ‘arti- «La trovo una scelta intelligente e polifunzio- giano della politica’, e forse anche un prota- nale. Mi spiego meglio: è davvero la possibilità gonista della squadra, costruendo un auten- di raggiungere obiettivi diversi con una sola at- tico patrimonio di ricchezza umana. Come tività. Voglio fare dello sport? Pedalo. E cosa c’è nel ciclismo, è uno solo che vince, ma tutti i di meglio e di più salutare… Voglio visitare luo- suoi compagni sono fondamentali. E anche in ghi rinomati? Li raggiungo in bicicletta, magari quest’ultima mia esperienza in Assessorato è con pedalata assistita, se per caso devo andare accaduto qualcosa del genere, perché con il sino al Santuario di Oropa, con relativa salita settore ho lavorato davvero in sintonia e di finale. Voglio visitare le Regge Reali? Vado sino comune accordo. Sin dagli inizi mi sono chie- a Racconigi, ovviamente pedalando. Oppure sto che cosa potesse servire alla nostra regione mi fermo prima, a Venaria o a Stupinigi. Vo- e ho avuto l’umiltà di ascoltare gli altri, incon- glio abbandonarmi alle bontà che il Piemonte trando la disponibilità di chi ne sapeva più di offre in ogni provincia percorsa? Ho soltanto me, riscuotendo sempre maggior attenzione e l’imbarazzo della scelta, ma arrivarci in sella collaborazione, sino a immaginare e realizzare a una bicicletta può avere un significato parti- veri sogni, che resteranno memorabili. Mi sono colare, una vera testimonianza di amore verso occupato di ciclismo giovanile, di ciclismo fem- il territorio e anche nei confronti dell’integrità minile, di ciclismo per disabili, di società spor- del nostro fisico». tive, di attività di base, di turismo sportivo e di grandi eventi. Mi sono messo anche nei panni Nel suo lungo percorso politico, dove pensa di chi fa il tifo e di chi mette i soldi. Ho rice- di essere arrivato? vuto davvero tanto dalla parte più autentica «Parafrasando la carriera di un corridore, pos- del mondo sportivo e ho imparato dai ciclisti a non fermarmi mai: talvolta ho forato, in al- cuni casi sono persino caduto, ma, dopo esser- mi preoccupato che la bici non si fosse dan- neggiata e che il mio corpo non avesse subìto acciacchi seri, mi sono subito rialzato e sono ripartito con lo stesso entusiasmo e con il desi- derio di recuperare il terreno perduto».
E per il futuro che cosa vede? RICCARDO MAGRINI, «Salpare per affrontare nuove tratte e rag- VINCITORE DI TAPPE giungere nuove mete. La nostra regione ha AL GIRO E AL TOUR, uno straordinario serbatoio naturale di po- CON LA SUA E-BIKE tenzialità turistiche, storiche e culturali. È un MENTRE PRECEDE Piemonte più pronto rispetto al passato, un PAOLO BETTINI, Piemonte entusiasta: pensi che solo nel 2018 OLIMPIONICO ho ricevuto 15 differenti richieste per avere E DUE VOLTE IRIDATO, il prossimo Giro d’Italia come sede di tappa. IN UNA KERMESSE CITTADINA È come se fossimo tutti più allenati rispet- to a quando siamo partiti, ma lei sa bene che la forma e la condizione si perdono in un amen, non appena ci si lascia andare an- che solo per un attimo. E in questo è ancora la bicicletta a insegnare, perché rappresenta una vera filosofia di vita. Ci sono comunque ancora molte cose da fare: intervenire sulle tante strade il cui fondo è ridotto a groviera; migliorare la ciclabilità e la sicurezza delle tratte riservate alle biciclette; sensibilizzare i ciclisti a rispettare il codice della strada; imporre nuove e più rigorose disposizio- ni agli automobilisti per ridurre il numero di tragedie sulle strade; promuovere ancor meglio le bellezze dei nostri territori lungo i percorsi offerti; aprire nuovi Bike Point, punti di ristoro e di ricettività per gli amanti delle due ruote. Mi creda: il mercato del ciclotu- rismo e del turismo sportivo più in generale è straordinariamente vasto e va sfruttato e proposto sempre di più, perché il Piemonte è davvero una miniera di offerte, una terra di sport e di passione».
128 © THOK E-BIKES - ALBA (CN) «Salpare per ITINERARI PER TUTTI dei Cavatappi (nel settore è uno dei più impor- affrontare nuove Terminiamo con tre proposte pratiche e consigliamo tanti del mondo). Si prosegue verso l’abitato di tratte e raggiungere a tutti il portale regionale www.piemontebike.eu Monforte d’Alba, con un centro storico straor- nuove mete. La per trovare il percorso che più si confà alle ri- dinario risalente all’anno Mille. In zona sono re- nostra regione ha chieste e al grado di forma di ciascuno. Da parte peribili numerosi ristoranti, cantine e vinerie di uno straordinario nostra ci permettiamo di suggerire alcuni esempi alto livello. Si scende in seguito verso Dogliani serbatoio naturale di percorsi. (da visitare i numerosi edifici in stile neogotico), di potenzialità 1) Sulla strada dei camosci. Verso il Colle del dove sarà possibile ristorarsi prima della salita turistiche, storiche (dislivello di 430 metri) verso il confine ideale e culturali» Nivolet: si tratta di una delle più affascinanti di questa parte di territorio nel comune di Ser- salite e si affaccia su una straordinaria riserva ravalle Langhe. L’itinerario prosegue sfiorando Giovanni Maria Ferraris naturale. La partenza è da Locana (provincia di l’Alta Langa e le sue tipiche coltivazioni di noc- Torino), con 40 chilometri da percorrere e ben ciole. Poi si toccano Sinio e Serralunga d’Alba, 1999 metri di dislivello per un percorso che ci con i loro castelli, per raggiungere Grinzane porta nel Parco Nazionale Gran Paradiso, il più Cavour, palcoscenico della viticoltura e luogo antico d’Italia, in un ambiente naturale di rara dove abitò a lungo il conte Camillo Benso. Oggi bellezza, dove è facile fare piacevoli incontri Grinzane è teatro dell’annuale Asta Internazio- con camosci e stambecchi. Il Colle del Nivo- nale del Tartufo Bianco, sede dell’Enoteca Re- let mette in comunicazione l’Alta Valle Orco gionale e di un importante museo etnografico. con la valdostana Valsavarenche. Si toccano i Si proseguirà verso Verduno (punto panorami- paesi di Locana, Noasca, Ceresole Reale, Colle co di pregio e comune di produzione del vino del Nivolet, Pianoro del Nivolet, Rifugio Savoia Verduno Pelaverga) per concludere il percorso e ritorno. Attenzione: è per cicloturisti molto rientrando a La Morra, dove non si potrà rifiu- allenati. tare un calice del ‘vino dei re e re dei vini’. Per 2) Pedalate e bevute. Da La Morra a La Morra (CN) cicloturisti discretamente allenati. lungo 68 chilometri tra i Castelli del Barolo. Sia- 3) Sulle strade del Papa. Da Portacomaro a Porta- mo nella Bassa Langa, tra panorami mozzafiato. comaro (AT), lungo un anello di 54 chilometri. Il Il tour inizia a La Morra, centro di produzione percorso parte e arriva nel luogo ove nacquero del vitigno Nebbiolo, per scendere verso Ba- diversi antenati di Papa Francesco, tra cui, nel rolo, celebre per il vino di fama internazionale, 1884, il nonno, che emigrò a Torino nel 1906. ma anche borgo elegante con un castello sede Dalla piazzetta del Municipio nel ricetto di dell’Enoteca Regionale del Barolo e del WiMu Portacomaro si può individuare la cascina dei – Wine Museum a Barolo. Da non perdere una Bergoglio a Bricco Marmorito, dove risiedono piacevole degustazione e una visita al Museo ancora alcuni parenti. Passando per Castagno- le Monferrato si prosegue per Grana, con l’im- ponente parrocchiale settecentesca, e da qui verso la cittadina aleramica di Moncalvo. Ecco poi Grazzano Badoglio, sede, tra XII e XIV se- colo, dell’abbazia benedettina dei Santi Vittore e Corona, fondata da Aleramo nel 961, di cui oggi rimangono campanile e chiostro nell’at- tuale chiesa parrocchiale, dove è possibile ve- dere la tomba del leggendario primo marche- se del Monferrato. Seguono poi Montemagno e Castagnole Monferrato (da qui la possibilità di suddividere il percorso in due anelli) e infine l’arrivo a Portacomaro. Si va sempre su e giù, al- lenatevi prima di affrontare il percorso… Abbiamo terminato, ma potremmo andare avan- ti all’infinito, perché il Piemonte è una sorgente di idee, di suggestioni e di proposte per tutte le tasche e tutti i livelli culturali. Basta scegliere e partire. Ovviamente in bicicletta, anche assistita. L’importante è godere del territorio. E della vita. •
RIDING WITH A SMILE THROUGH THE LANDS THAT SHAPED ITALY «The greatest competitors of uphill races lifted up their heads from the handlebar to see if it was over. They were trained to run, trained to race, and ready to fall and for everything there is to learn...». This is the lyric of the song ‘Naviganti’ by Ivano Fossati and celebrates the love for the challenges that cyclist know how to face. And Piedmont offers grand scenarios where you can challenge yourself, without any age restriction, exploring the territory and its marvels BY PAOLO VIBERTI, PHOTOGRAPHY REGIONE PIEMONTE ARCHIVE The beauty of cycling, without the pressure of the result; the free- toso, the first GPM of grade one of the 2019 Giro. Still going uphill dom to ride outside, the joy to pass by famous hotels and res- the next day, May 24, from Pinerolo to Ceresole Reale (Serrù taurants knowing that, after the effort, you will claim your prize Lake) in Alta Valle Orco near Turin, with a harder climb: first, Colle in view, scent and taste. You can dream on the paths that forged di Lys from Val di Susa, then the Piano del Lupo (St, Elisabetta) the great champions, the heroes of the bike, but also linger in the above Cuorgé-Castellamonte and, lastly, the final climb of Colle very places that made the history of our 'Bel Paese'. This is what del Nivoletto to Serrù lake. A breathtaking ‘three days’ indeed. cyclo-tourism is all about and Piedmont, for 2019, will offer high-standard solutions for sports activities, but also sightseeing, Why cyclo-tourism cultural activities, and food. What is the reason to embrace cyclo-tourism? Because it is healthy, because it means being aware of what is good, it means being in Here comes the 'Giro' contact with nature, it allows people to be together but also First of all, let’s see what gift Giro d’Italia - the most important alone with themselves, it is a stress releasing process, and also an competition of our country - will offer to all the fans of this sport affordable way to go on holiday. for the 100th anniversary of Costante Girardengo first victory According to a recent study carried out by Legambiente [Italian wearing pink and the birth of Fausto Coppi - two Champions environmentalist association, ndt], traveling by bike generate a of the Champions. On May 22, the 11th leg of the tour will run revenue of over € 6 billions, which includes the manufacturing from Carpi to Novi Ligure. The finish line is near the house where of bikes and gears, the holidays on two wheels, the positive impact Fausto Coppi lived with Giulia Occhini, known as the White Lady, on the consume of fuels due to a prevalent usage of bikes instead his second love after breaking up with Bruna Ciampolini. Novi of cars, the reduced medical expenses and, of course, the lower Ligure is also Costante Girardengo’s hometown. The next day, the volume of toxic emissions. 23rd, the Cuneo-Pinerolo leg will bring back memories of the Giro It is not a bad outcome, considering the current policy of ban d’Italia 1949, when the Champion of Champions, Fausto Coppi, was on the usage of diesel powered cars to reduce the high level the protagonist of a 192km long solo break. The track will be com- of pollution in town. The picture gets even more meaningful if we pletely different from 70 years ago: it will be shorter, but tougher consider that cyclo-tourism has an impact of € 2 billions on the because of the double passage on the top of the Wall in via dei economy. This number is steadily growing even though it is still far Principi di Acaja (up to 1 in 5 gradient), and the climb of the Mon- from Germany (€ 11 billions) and France (€ 7 billions), both leader in the Old Country. On the other hand. Italy is the leader in Europe for number of manufactured bikes with 2 million and 339 thousand units, fol- lowed by Germany, Portugal and Poland. Regarding the sales, Italy is only 17th in Europe, while on the po- dium we find Sweden, followed by Denmark and Latvia. Bikes and e-bikes costs The average cost of a bike, in Italy, is around € 390. This grants us the 10th place in Europe, while in the Netherlands, leader in the field, a bike costs around €1000. However, in the last years, we have witnessed an exploit of the e-bikes, the so called ‘ped- al-assisted bikes’. For those who are not familiar with their pe- culiarity, the e-bike has a small engine hidden in the frame that can be activated in case of leg soreness or tiredness. This helps when trying to overcome particularly harsh climbs that, otherwise, would take a too high toll in terms of energy and cardiac effort. In other words, the e-bike helps to… keep on dreaming, it allows you to serenely face the same climbs achieved in younger age or when better trained that now feel far too demanding.
130 Buying an e-bike having given in to too much stress at work and to the pleasures Where to buy a e-bike in Piedmont? We can give you two sugges- of the table. C) Choosing cyclo-tourism as a holiday solution is tions: in the capital, you can turn to Amante e Casella, located a reason not to be underestimated. In this scenario, the brain is in corso Regina Margherita 220. They have a wide selection the one that benefit the most from the choice. The mind is al- of products for €1100 - €1300 and up. Outside Turin, in Alba, lowed to ‘escape’ from the daily routine to a different dimension you can find Thok E-Bikes in Strada Tagliata 18. We are talk- where there are no temporal coordinates, no phones or texts that require urgent replies or duties that cannot be postponed. ing about a market in constant expansion: the charts of e-bikes D) How can we not mention the Epicurean side of the act of the cyclo-tourism: ride to get to the best restaurants, the most sold for every 100 inhabitants put Italy in 12th position on a con- pleasant hotels, to the SPA that will guarantee a total recovery. E) Last, but not the least, it is a way to historically re-discover tinental scale. Piedmont is also 4th in the nation, after Veneto, the territory. In this field, Piedmont is second to no Italian region Tuscany and Lombardy. However, compared with ‘giants’ like in terms of offers, with landmarks declared cultural heritage by the Netherlands, Belgium and Austria that detain the podium, UNESCO. Piedmont has everything, it requires patience to be un- what we really need to do is increase the very low number of derstood, and it takes some time to accomplish that, as well as bike lanes. Despite that, with 124.400 units sold, the sales of e-bike in our 'Bel Paese' at the end of 2016 marked an increase of the 120% compared to 2015, leading Italy at the 8th place of the European chart for manufactured e-bike, with a 2% share on you will need the right space to find your true self again. All of the production total. It is a pity that the increase in kilometers that can happen, of course, while riding, because, after all, phys- of bike lanes does not match their ‘viability’, but that is a typical ical effort is always the best type of medicine. Italian problem, after all. An assessor and a cyclist A target without age His name is Giovanni Maria Ferraris and he turned 51 last 19th The beauty of cyclo-tourism is also that it has a wide spectrum of November. With a degree in Chemical Engineering at the Turin of reception: in other words, you can ride a bike in total freedom polytechnic institute and thirty years of experience in the public between the age of five and ninety-nine. If the choice of a administration of Turin, today Ferraris’ days are divided between race bike significantly narrows down the age span, cyclo-tour- his job as Regional Assessor for Sport, Local Police, Personnel ism offers effortless solutions that cover three generations, and Organisation, and the passion for sports, especially his bike. taking the competition out of the equation. In other words, Tiny and quick as he is, he also tried his hand at the velodrome of cyclo-tourism is the sum of a different and protean range of in- San Francesco al Campo. If cyclism, cyclo-tourism and sports in tentions. A) Sport factors. It is undeniable that many ride a general gained more space and ‘cultural’ relevance over the last bike with the desire to emulate the great champions and their years, we have him to thank. achievements (and in this scenario the organisation of the Giro and its campaign to promote Piedmont has a huge impact). Assessor Ferraris, what’s your approach to cyclo- tourism? B) Healthy reasons are another important factor for those who, «I find it a smart and multi functional choice. I mean, you can after a week of work, have the desire to take care of their body, achieve different goals with one activity. I want to do sport? I keep in shape, ‘train’ their heartbeat, test their aerobic limits. It bike. And what is there that is better and healthier... I want to is a healthy response and a… psychological one to the ‘guilt’ of visit famous locations? I can get there by bike, maybe by e-bike,
if I want to get all the way up to the Santuario di Oropa and traordinary natural reserve. The start point is in Locana (province 131 overcome its final climb. I want to visit the Regge Reali? I get of Turin), it is 40km long with a difference in height of 1999 m. to Racconigi, always by bike. Or, if I want, I can stop earlier, at This leg of the itinerary passes through the Gran Paradiso National Venaria or Stupinigi. I want to indulge in all the pleasures that Park, the oldest natural reserve in Italy, a natural environment of every single province in Piedmont has to offer? I’m spoilt for rare beauty where it is easy to come across chamoises and ibexes. choice, but getting there riding a bike can have a very special Colle del Nivolet links l’Alta Valle Orco to Valsavarenche, in Valle meaning, a true statement of love for the territory and an act of D’Aosta. The route goes through the towns of Locana, Noasca, love towards the integrity of our body». Ceresole Reale, Colle del Nivolet, Pianoro del Nivolet, Rifugio Savoia and back. Recommended for well trained cyclo-tourists. Where would you place yourself, on your long political career? «Paraphrasing the career of a runner, I can state I started when I 2) Bike and drink. From La Morra to La Morra (CN), the route is was very young, as an amateur, orphan of a real coach, and that, 68km long among the Castles of Barolo. We are in the Bassa Langa, with time, I became an honest, good professional. I like to think surrounded by breathtaking views. The tour starts in La Morra, myself as a ‘political artisan’ and maybe as the team protagonist, the production centre of the vine variety and progresses toward building a real heritage of humanity. Just like like in cycling, the Barolo, famous for its internationally well-known wine. Barolo winner is one, but all his team members are vital. It happened the is also an elegant hamlet with a castle that hosts the Regional same in my last experience as Assessor, because I really worked in Wine Bar of Barolo and of the WiMu – Wine Museum in Barolo. harmony and in total agreement with all the ones involved. Since A lovely wine tasting and a visit to the Museo dei Cavatappi the beginning I asked myself what our region may need, and I had (one of the most renowned in the field) are not to be missed. the humbleness to listen to others, and I was met with the will- The next stop is the town of Monforte d’Alba, with its amazing ingness of those who knew better, and I draw more attention and historical centre dating back to year 1000. The area is rich of high offers of collaboration to the point where we had dreams and quality restaurants, Cantine [wine cellars open to the public for made some come true, and those will remain memorable. I took wine tasting, ndt], wineries. The route runs down toward Dogliani care of junior cycling, female cycling, cycling for the physically (several buildings in neo gothic style are a must see) where it will impaired, sports associations, basic activities, sports tourism and be possible to rest before the climb (the difference in height is great events. I put myself in the shoes of the supporters and of 430m) toward the ideal border of this part of the territory in those who invest money. I got a lot back from the most genuine Serravalle Langhe. The itinerary continues passing by Alta Langa part of the sport world, and I learnt from cyclists to never stop. and its typical hazelnut plantations. The next stops are Sinio and Sometimes all I obtained was a flat tire, sometimes I even fell, but Serralunga d’Alba, with their castles, and Grinzane Cavour, fam- after checking that my bike was not damaged and that my body ous viticulture stage and home of many years of Count Camillo had not suffered severe injuries, I immediately stood up and got Benso. Nowadays, Grinzane hosts the annual White Truffle Inter- back on track with the same enthusiasm and determination to national Auction, and it is the site of the Enoteca Regionale [Re- catch up». gional Canteen, ndt] and of an important ethnographic museum. The route continues toward Verduno (panoramic landmark and What do you see in your future? home to Verduno Pelaverga wine). The itinerary ends where it «Set sail to face new routes and reach new destinations. Our re- started, at La Morra, where refusing a glass of the ‘wine of Kings gion has an extraordinary natural reservoir of tourism, historical and King of wines’ is not an option. Recommended to fairly well and cultural potential. The Piedmont of today is much readier trained cyclo-tourists. than it used to be, it is an enthusiastic Piedmont: just in 2018, I received 15 different requests to have the next Giro d’Italia as one 3) Down Pope’s memory lane. From Portacomaro to Porta- of the legs. It is like we are more trained compared to when we comaro (AT), riding on a ring of 54km. The itinerary starts and started, but you know very well that shape and condition can be ends where many ancestors of Pope Francis were born - like his lost in a jiffy, if you let go even for a second. Once again, cycling grandfather, born in 1884 and emigrated to Turin in 1906. From can teach us an important lesson, because it represents a real life the tiny square of the City Hall to Bricco Marmorito, the Cascina philosophy. There is still so much to do: take action and fix the of Bergoglio, where some of the Pope’s relative still live, can be many roads that resemble Swiss cheese, improve the cyclability found in the ricetto [fortified courtyard with a tower, ndt] of Por- and the safety of the routes reserved to bikes; raise awareness tocomaro, to follow, Castagnole Monferrato and Grana with its among cyclists to abide the traffic law; set stricter rules for majestic XVIII century parish, to the aleramic [the ‘Alemarici’ were drivers to reduce the number of tragedies on the road; promote a medieval Italian noble family, ndt] town of Moncalvo. After- even more the beauties of our territories along the available wards, the tour touches Grazzano Badoglio which was, between tracks; open new Bike Points, rest and gathering points for lovers the XII and XIV century, the site of the Abbazia Benedettina dei of the two wheels. Believe me: the market of the cyclo-tourism Santi Vittore e Corona, founded by Aleramo in 961. Nowadays, the and sports tourism in general is incredibly vast and needs to be only parts still standing are the bell tower and the cloister of the used and promoted more and more. Piedmont truly is a goldmine current parish, the latter being the resting place of the legendary of offers, a land of sport and passion». first marquise of Monferrato. Montemagno and Castagnole Mon- ferrato (where you have the option to split the ring in two) are the Itineraries for everyone next stops, and then the end of the route back in Portacomaro. We conclude with three practical options and we recommend The road goes up and down, so it is better to be well trained. to visit the regional portal www.piemontebike.eu to find the route more suited for your interests and shape. We took the We conclude here, but we could go on and on, because Pied- liberty to present you some examples of routes. mont it is an endless source of ideas, splendours, and offers for all budgets and cultural levels. All you need to do is choose and 1) On the road of the chamoises. Towards Colle dei Nivolet, go. Obviously by bike or by e-bike. All that matters is enjoying the this is one of the most fascinating climbs that overlooks an ex- territory. And enjoy life. •
L’ALFABETO DEL CICLOTURISTA AFFIANCAMENTO cheri. Se poi lo sforzo è prolungato oltre le due DISCESA In troppe occasioni, nella nostra società, si registra ore, è consigliabile ricorrere a una barretta ogni La discesa arriva come un toccasana per garantire il una preoccupante crescita di episodi d’intolleranza 50 minuti. recupero, ma non dev’essere mai affrontata con leg- sociale e d’insofferenza verso il prossimo: anche per CARDIOFREQUENZIMETRO gerezza. Ecco alcuni consigli: sincerarsi che il casco questo consigliamo a tutti i pedalatori di rispettare È un amico che comunica il numero nei nostri battiti obbligatorio sia allacciato nella giusta maniera; pro- innanzitutto il codice della strada per non esporsi al del cuore ogni minuto. Può essere al nostro polso teggersi con un tipo di occhiale che copra dall’intera bersaglio dei nevrotici del traffico. Nel procedere su come orologio o sul manubrio, in un piccolo com- parte dal sopracciglio allo zigomo, al fine di evitare strade aperte al traffico, manteniamo un rigoroso in- puter: in entrambi i casi, i dati sono forniti da una la penetrazione di insetti; tenere sempre almeno due colonnamento, senza lasciarci andare al desiderio di fascia che ci stringe il petto e che è munita di senso- dita di ciascuna mano sui freni; se ci si accorge di ar- affiancare il compagno di uscita per scambiare quat- re. Se non sapete quale sia la vostra soglia anaero- rivare ‘lunghi’ a una curva, frenare simultaneamente tro chiacchiere lungo il tragitto. Ci si può saziare con bica, cioè l’indice che determina il livello massimo con entrambe le mani. Inoltre, non frenare mai in cur- ben altri alfabeti. di sforzo fisico che il vostro organismo può soste- va. Altri consigli: tenere sempre un piccolo copricapo sotto il casco e pedalare anche in discesa: le gambe BARRETTA nere senza accumulare acido lattico e ioni idrogeno affaticate si raffredderanno meno e non correrete il Se è importante pedalare a una buona andatura, nel sangue, e non avete voglia di sottoporvi a un rischio di essere sorpresi dai crampi non appena sare- diventa quasi sacrosanto fermarsi almeno una vol- test, osservate questa regola empirica che funziona te ritornati in pianura. ta (ma sarebbe meglio due…) in un punto di ristoro sempre: 220 sottratto la vostra età e moltiplicato per rifocillarsi e godere delle bellezze del paesag- per 0,935. Per esempio, se sono un uomo di 63 anni EMPATIA gio. Dunque, per la lettera B si potrebbe optare dovrò procedere nel seguente modo: 220-63=157, Quando si pedala si crea automaticamente un at- per la parola ‘bar’. Per coloro che, invece, vogliono cioè il valore della mia frequenza cardiaca massima, teggiamento empatico nei confronti di coloro con i alimentarsi pedalando, ecco le cosiddette bar- che è appunto 157. È una frequenza che, se tenuta quali si è scelto di affrontare un’uscita in bicicletta. rette energetiche, carboidrati in diverse forme e per lungo periodo, indurirà i muscoli. Se io procedo La bicicletta è il più democratico di tutti gli sport, con caratteristiche varie. Si possono consumare poi alla moltiplicazione 157x0,935 avrò il risultato di perché d’incanto suggerisce al grande imprenditore e mezz’ora prima dell’inizio dell’attività sportiva, in 146,795, che è poi la mia soglia anaerobica. Pedalate all’operaio di darsi del tu. Pedalare è anche ascoltare, modo da immagazzinare una buona riserva di zuc- attorno a quel valore. raccontare, aprirsi verso l’esterno, ritornare giovani, entrare in sintonia con il mondo che ci circonda e che in troppi frangenti della nostra vita pensiamo a torto di aver perduto. FAUNIERA Noi che abbiamo affrontato rigorosamente da soli e con la bici da corsa tutte le più celebri salite che hanno fatto la storia del Giro d’Italia e del Tour de France, vi diciamo che la salita più ostica ce l’abbia- mo noi in Piemonte, ed è il Colle Fauniera o Colle del Morto (non vi spaventate per il secondo nome!), un valico situato nella provincia di Cuneo. Si sale da Pradleves e, con un dislivello di 1678 metri, in circa 21 chilometri si arriva in vetta, prima di scendere verso Demonte. Per chi ha almeno mille chilometri di allenamento nelle gambe, è una salita da fare per ritrovare il sorriso e l’autostima. GREGARIO Nel ciclismo agonistico il gregario è colui che ha ca- pito di non poter reggere il peso del pronostico e, proprio per questo, decide di mettersi al servizio di un leader, che poi è il capitano della squadra. Anche nelle uscite di cicloturismo si può essere buoni grega- ri: per divertirsi in bici quando si pedala in compagnia è necessario uniformarsi alla competitività media del gruppo di cui si fa parte. Dunque, chi è più preparato ha il dovere di esporsi maggiormente. HOBBY Il modo migliore per godere delle uscite in bicicletta è concepire queste ultime come un vero hobby, in- teso come passatempo preferito. La bici è un’amica fidata, con la bici non si può fingere, la bici ci migliora
CYCLOTOURIST ALPHABET AFFIANCAMENTO tips are to always keep a small hat under the helmet the weather conditions and the possible presence (PROCEEDING BESIDE ONE ANOTHER) and, since tired legs get cold faster, never stop ped- of wind. Do not ask your body to do things that is Way too often has been recorded, in our society, aling while going downhill in order to avoid being not capable of doing. The effort must be cultivated a worrying increase of episodes of social intoler- surprised by cramps as soon as you return to the with intelligence so that it only gives you back a ance and intolerance towards others: this is one plains. sense of joy. Make sure to remember your trips with of the reasons why we recommend that all cyclist enthusiasm and happiness, as something you are respect the traffic laws in order to avoid exposing EMPATIA - (EMPATHY) eager to repeat and live with a smile on your lips. themselves as targets to the neurotics of the traffic. When you go cycling, you automatically create While on road, we must keep a strict line, without an empathetic bond with who you chose to ride LEGGE – (LAW) surrendering to the desire to chat with our partner a bike with. The bicycle is the most democratic of It is called Bill 2658, it was presented to the Senate in cycling during the journey. You can find satisfac- all sports because, by magic, puts the great entre- and it is being studied by an appointed Commis- tion with other alphabets. preneur and the worker on a first name base. Cyc- sion: it is a law proposal to protect cyclists and it ling means also to listen, to tell, to open up, to be requires cars to maintain the distance of one and a BARRETTA – (ENERGY BAR) young again, to get in tune with the world around half meters while passing them. The proposal seeks It is certainly important to ride at a good pace, but us that, too often in our life, we wrongly think is to reduce the number of accidents: last year, in it becomes almost sacrosanct to stop at least once forever lost. Italy, there were 250 deaths and 16 thousand hospit- (but it would be better twice...) at a refreshment alisations of cyclists who were victims of impacts point to rest and enjoy the beauties of the land- FAUNIERA with other vehicles. scape. Therefore, for the letter B, one could opt for We have faced alone and with our racing bike all the word 'bar'. For those who prefer to feed ped- the most famous climbs that have made the history MUSEO - (MUSEUM) aling, there are the so-called energy bars, carbo- of the Giro d’Italia and the Tour de France, and we Combining current events with cycling history is al- hydrates in different forms and with various charac- can tell you that the most difficult climb is here ways a good idea. Therefore, this year, we suggest teristics. It can be consumed half an hour prior the in Piedmont, and it is the Colle Fauniera or Colle you to make a cycling excursion up to Novi Ligure sport activity to store a good reserve of sugars. If del Morto [Dead man Hill ndt], (don’t let the name to visit the Museo dei Campionissimi, which con- the effort is prolonged and lasts over two hours, it scare you off), a pass located in Cuneo province. tains the memories, the deeds and the legend of is advisable to eat a bar every 50 minutes. You go up from Pradleves and, with a difference in two great champions from Piedmont like Costante altitude of 1678 meters, in about 21 kilometers, you Girardengo, who won his first Giro a hundred years CARDIOFREQUENZIMETRO reach the summit just before descending towards ago, and Fausto Coppi, who was born in Castellania (HEART RATE MONITOR) Demonte. For those who have at least a thousand on the 15th of September 1919. We are talking about It is a friend that tells us the number of heartbeats kilometers of training in their legs it is a must-do two myths of cycling. Girardengo ran as a profes- per minute. It can be on our wrist like a clock or on climb that can give you back the smile and a lot of sional from 1912 to 1936, collection 128 victories the handlebar, like a small computer: in both cases, self-esteem. in addition to 965 first places on the track. Coppi the data are provided by a band around our torso conquered every possible achievement from 1939 equipped with a sensor. If you are not sure of your GREGARIO - (WINGMAN) to 1957, and he was the first cyclist to win Giro and anaerobic threshold, the index that determines the In competitive cycling the wingman is the one who Tour in the same season. The Museo dei Campion- maximum level of physical exertion that your body has accepted that he can not bear the weight of the issimi is located in the homonymous street of Novi can sustain without accumulating lactic acid and odds and, therefore, decides to put himself at the since 2003. hydrogen ions in the blood, and you do not want to service of the leader, who is also the team captain. undergo a test, just use this infallible method, it al- You can be a good wingman even in group trips: to NAPOLEONE – (NAPOLEON) ways works: 220 subtracted your age and multiplied have fun on a bike when you ride in company, you Cycling through history, culture, landscapes, by 0.935. For example, if I am a 63-year-old man I must comply with the average competitiveness of sport, food... We are in Cherasco, a town in Cuneo will have to proceed as follows: 220-63 = 157, that the group you are a part of. Therefore, those who province whose history involves famous people is the value of my maximum heart rate. It is a fre- are more prepared have a duty to expose them- such as Federico II of Swabia, Carlo of Anjou, the quency that, if held for a long time, will harden the selves more. Visconti, lords of Milan, Vittorio Amedeo I of Sa- muscles. If I proceed to the multiplication 157x0.935 voy and even Napoleon Bonaparte who, during the I will obtain the result of 146.795, which is my an- HOBBY Italian campaign in 1796, invaded the area with his aerobic threshold. Pedal according to that value. The best way to enjoy trips on two wheels is to troops forcing the inhabitants of Piedmont to ask think of them as a hobby, as the favorite pastime. for an armistice which was signed on April 23 by DISCESA – (SLOPE) The bike is a trusted friend, you cannot fake on a Vittorio Amedeo III. At Palazzo Salmatoris there is The slope comes as a panacea to ensure recovery, bike and it improves us as men and gives our body still the room where the famous French Emperor but must never be faced lightly. Here some tips: the opportunity to test its resistance to fatigue. Al- was hosted. But Cherasco is also antiques, sport and make sure that the mandatory helmet is fastened tering the heartbeat is healthy, and no sport is able cuisine with its famous chocolate ‘Baci di Cherasco’ in the right way. Protect yourself with goggles that to guarantee a continuous and repeated check-up and the heliciculture, the breeding of the snail for cover the entire part between the eyebrows and the more than cycling. Every age has its own small laws culinary purpose. cheekbones in order to avoid insects getting into to abide. With joy and without livery. your eyes. Always keep at least two fingers of each OBIETTIVO – (GOAL) hand on the brakes and, if you notice you are arriv- ITINERARIO – (ITINERARY) The secret of living well is to set a goal that chan- ing 'long' to a curve, always brake simultaneously Before leaving, check thoroughly the itinerary you nels our actions towards a purpose that belongs to with both hands. Never brake while curving. Other intend to follow, evaluating the difficulties, the us and does not necessarily require the intervention total difference in height, the refreshment points,
come uomini e regala al nostro organismo la possi- ni baci di Cherasco e con l’elicicoltura, l’allevamento gruppo per affrontare le vette del mito, dalla Faunie- bilità di testare la sua resistenza alla fatica. Alterare della chiocciola a scopo alimentare. ra al Pian del Re, dal Colle dell’Agnello a Sampeyre, il battito cardiaco è salute, e nessuno sport come il da Superga al Col del Lys, dal Braida alla Lombarda, ciclismo è in grado di garantire un check-up continuo OBIETTIVO dal Colle delle Finestre al Sestriere, dal Moncenisio e ripetuto. Ogni età ha le sue piccole leggi da rispet- Il segreto per vivere bene è darsi un obiettivo che al Monginevro… tare. Con gioia e senza livore. indirizzi le nostre azioni verso un fine che ci appar- tenga e che non richieda necessariamente l’inter- TEMPO ITINERARIO vento fondamentale di qualcun altro. Anche in bici Chi va solitamente in bicicletta è abituato a sostituire Prima di partire, studiate bene l’itinerario che inten- è indispensabile porsi una meta, costruirsi un’idea di l’incedere del tempo fatto di secondi, minuti e ore dete percorrere, valutando le difficoltà, il dislivello viaggio, arricchire la giornata con un obiettivo che è con la successione delle pietre miliari che determina- totale, i punti di ristoro, le condizioni del tempo e progetto, sogno, disciplina, anelito di miglioramento, no i chilometri percorsi. Questo accade soprattutto la presenza eventuale di vento. Non pretendete dal volontà, impegno. È vita. quando si affronta una salita, perché l’andatura è più vostro fisico ciò che il fisico non è nelle possibilità di bassa e dunque si ha maggiore possibilità di guardar- darvi. La fatica va coltivata con intelligenza affinché PIEMONTE si in giro. Ecco, questo è il ‘tempo dilatato’, perché vi restituisca soltanto un senso di gioia. Fate in modo Il Piemonte è indubbiamente una delle più gradevoli quando si pedala in salita il ‘minuto’ è sostituito dal di ricordare le vostre uscite con entusiasmo e leggia- regioni italiane per gli amanti del cicloturismo. Per ‘chilometro’. Se nella vita il minuto dura in effetti sol- dria, come un’occasione da ripetere e da rivivere con scegliere l’itinerario che più ci aggrada basta visitare tanto 60 secondi, nell’animo del ciclista quel minuto il sorriso sulle labbra. il sito www.piemontebike.eu, che mette a disposizio- diventa il tempo necessario per percorrere un chilo- ne tutte le informazioni necessarie per una pedalata metro, che poi equivale più o meno a 5-6 minuti. La LEGGE in Piemonte: dagli itinerari ai servizi, dalle strutture salita espande il tempo e permette a chi pedala di Si chiama Disegno di Legge 2658, è stato introdotto al ricettive bike friendly ai pacchetti turistici. Gli utenti assaporarne appieno tutte le sfaccettature. E spesso Senato ed è oggetto di studio da parte di una Com- possono selezionare i percorsi in base al livello di dif- di ritornare in possesso di se stesso. missione competente: è una proposta di legge a tute- ficoltà e alla tipologia di bici utilizzata. la dei ciclisti e impone alle automobili di mantenere UFO la distanza di un metro e mezzo mentre li sorpassano. QUALITÀ Il cicloturista deve sforzarsi di non essere un UFO, un La proposta cerca di ridurre il numero d’incidenti: Non conta il numero di chilometri che si percorreran- Unidentified Flying Object, ossia un oggetto volante nell’ultimo anno, in Italia si sono registrati 250 de- no in ogni singola occasione, ma la qualità dell’uscita non identificato. Meglio fare di tutto per diventare cessi e 16mila ricoveri in ospedale di ciclisti rimasti in bicicletta. La bellezza è una delle forze trainanti un CIP (Cyclist Identified Person), al fine di essere vittime d’impatti con altri veicoli. del cicloturismo. E per bellezza intendiamo ciò che riconosciuto, rispettato e persino benvoluto. In che piace, ciò che fa star bene. Ma la lettera Q potrebbe modo? Applicando alla propria bicicletta dei catari- MUSEO essere anche quella di ‘quadro’, inteso come scena, frangenti che possano riflettere la luce nell’oscurità; Unire l’attualità alla storia del ciclismo non fa mai paesaggio: perché soltanto la bicicletta offre la pos- facendo uso di piccole sorgenti luminose sul manu- male. In questo 2019, dunque, suggeriamo di fare sibilità di conservare nella mente un’istantanea che brio (con luce bianca) e dietro la sella (con luce rossa); una scampagnata pedalante sino a Novi Ligure per può accompagnarci per parecchio tempo. E talvolta utilizzando braccialetti di gomma con una piastrina in visitare il Museo dei Campionissimi, che racchiude la lettera Q diventa anche quella di ‘quota’, perché zinco sulla quale si possono incidere il proprio nome il ricordo, le gesta e la leggenda di due fuoriclasse con la bici si possono raggiungere vette ove regnano e cognome, alcuni numeri di telefono e il proprio piemontesi come Costante Girardengo, che pro- l’eloquenza del silenzio e la saggezza degli equilibri gruppo sanguigno in caso di necessità di soccorso (si prio cento anni fa vinse il suo primo Giro d’Italia, e montani. trovano su internet a prezzi modici). Insomma, siate Fausto Coppi, che nacque a Castellania il 15 set- ben visibili sulle sedi stradali. tembre del 1919. Stiamo parlando di due miti del RAPPORTI ciclismo. Girardengo corse come professionista Per rapporto intendiamo il grado di difficoltà della pe- VINCENTE dal 1912 al 1936, vincendo 128 volte, oltre a ben 965 dalata. Gli studi scientifici all’inizio degli anni Novanta Il vero cicloturista non si preoccupa della gloria ma primi posti su pista. Coppi conquistò ogni traguar- hanno dimostrato che più la pedalata è agile e meno il punta al divertimento, alla salute, alla gioia. E torna do possibile dal 1939 al 1957, oltre a essere stato il muscolo si contrae, quindi resiste più a lungo alle sol- a esercitare i suoi cinque sensi: vede le bellezze che primo corridore a vincere Giro e Tour nella stessa lecitazioni senza indurirsi per effetto dell’acido lattico. lo circondano; ascolta l’armonia e la musicalità della stagione. Il Museo dei Campionissimi sorge nella via Fate dunque uso di rapporti leggeri, per evitare di sen- natura; recupera profumi che la vita metropolitana omonima di Novi dal 2003. tire anzitempo la stanchezza. Solitamente, nelle bici da mescola e inibisce; tocca e riscopre la consistenza corsa o nelle e-bike si utilizza la ‘compact’, una coppia dei piccoli oggetti; infine, si sazia del sapore dei cibi NAPOLEONE di corone da 50 e da 34 denti, mentre dietro si arriva genuini. Soltanto così diventa un vincente. Perché la Pedalando tra la storia, la cultura, i paesaggi, lo sport anche al pignone con 30-32 denti. Davanti ci si può an- vera vittoria è questo: servirsi di un’esperienza per e l’arte culinaria... Siamo a Cherasco, un centro cu- che avvalere della tripla, con tre corone al posto di due uscirne più ricchi e più consapevoli. neese la cui storia coinvolse personaggi celebri come (50, 40 e 30 denti), perché in bici devono lavorare le Federico II di Svevia, Carlo d’Angiò, i Visconti, signori gambe e non il cuore. ZITA di Milano, Vittorio Amedeo I di Savoia e addirittu- Intesa come pasta lunga, di diametro molto maggio- ra Napoleone Bonaparte, che durante la campagna SALITA re rispetto allo spaghetto, da cucinare con il ragù o d’Italia nel 1796 invase la zona con le sue truppe Per molti che vanno in bicicletta, non c’è gioia se non con il pomodoro. A tutti voi, intrepidi cicloturisti, costringendo i piemontesi a chiedere l’armistizio, c’è salita. Sembrerebbe un paradosso, eppure è così. consiglio di non perdere il piacere della tavola an- che fu firmato il 23 aprile da Vittorio Amedeo III. A Perché in salita ci si testa, si sogna e si fa fatica. E la che quando state pedalando. Tra un tratto e l’altro, Palazzo Salmatoris c’è ancora l’alloggio che ospitò il fatica resta la miglior medicina dell’uomo. Ma la sali- concedetevi un bel piatto di zite, perché la pasta è celebre imperatore dei francesi. Ma Cherasco è anche ta è anche verifica, è un test con se stessi, è la volontà un alimento fondamentale per chi va in bicicletta. antiquariato, sport e cucina, con i famosi cioccolati- che si esprime. È per questo che spesso ci si trova in Buone pedalate e buon appetito!
of someone else to be accomplished. Even when TEMPO – (TIME) your blood type, all information that are useful in riding a bike, it is essential to set a goal, to build in Who usually goes by bicycle is used to keep track case of emergency. You can find these bracelets at our mind the idea of a journey, to set a daily goal of time by replacing seconds, minutes and hours a reasonable price on internet. Just do your best to that is a project, a dream, a discipline, a yearning with the succession of milestones that determine be visible while on the road. for improvement, willingness and commitment. It the kilometers traveled. This happens especially VINCENTE – (WINNER) is life. when you face a climb because the pace is slower The true cyclotourist does not care about glory, but and therefore, you have more opportunity to look his aim is to have fun, be healthy and enjoy himself. PIEMONTE – (PIEDMONT) around. This is called 'dilated time', because when He finally can rediscover his five senses: he sees the Piedmont is undoubtedly one of the best Italian re- you ride uphill the 'minute' is replaced by the 'kilo- beauties that surround him; he can listen to the har- gions for cyclists. To choose the itinerary that best meter'. If, generally, a minute lasts only 60 seconds, mony and musicality of nature; he experiences once suits you, just visit the website www.piemontebike. in the soul of the cyclist that minute becomes the again the fragrances that metropolitan life dulls and eu. It provides all the information you need to ride time necessary to ride for a kilometer, which might mixes. He can touch and rediscover the consistency in Piedmont: from itineraries to services, from bike actually be about 5-6 minutes. The climb expands of small objects and, finally, he is satisfied with the friendly accommodation to tourist packages. Users the time and allows those who pedal to fully enjoy taste of genuine food. That is the only way to be a can select routes based on the difficulty level and all the aspects of it. And often to regain possession true winner. After all, the real victory is being able to the type of bike used. over oneself. use an experience to become richer and more aware. QUALITÀ – (QUALITY) UFO ZITA It does not matter how many kilometers you cover The cyclotourist should try hard not to be a UFO, It is a type of long pasta, with a diameter much larg- in every single occasion, what really matters is the an Unidentified Flying Object. It is best to try to er than spaghetti that is cooked with meat sauce or quality of the ride. Beauty is one of the driving be a CIP, a Cycling Identified Person, in order to be tomato sauce. To all of you, intrepid cyclotourists, I forces of cycle tourism. And by beauty we mean recognised, respected and even appreciated. How? suggest not to miss the joys of the table even when what you like, what makes you feel good. The Simply apply reflectors on your bike so you are well you are riding. During your itinerary, take advantage quality of the ride also includes the quality of the visible in the dark. Use a tiny white light on the of your stops and treat yourself to a nice plate of 'picture', the landscape: only the bicycle offers you handlebar and a red one on the rear. You can also zita, because pasta is a fundamental food for those the opportunity to keep in your mind a snapshot use rubber bands with a zinc plaque on which it is who ride a bike. Have a nice ride and enjoy your that can accompany you for a long time. Quality engraved your full name, few phone numbers and meal! can also mean 'altitude', because with the bike you can reach peaks where the eloquence of silence and the wisdom of the mountain reign. RAPPORTI – (REVOSHIFT) By revoshift we mean the level of difficulty when pedaling. At the beginning of the Nineties, scientific studies showed that the more pedaling is agile, the less the muscle contracts, so it lasts longer under stress without hardening due to the lactic acid. So make sure to use an easy revoshift, to avoid feeling tired ahead of time. Usually, in racing bikes or in the e-bikes, is in use the 'compact': a pair of 50 and 34-tooth crowns on the front, while in the back we find a pinion with 30-32 teeth. In the front you can also find the triple which has three crowns instead of two (50, 40 and 30 teeth) because, when you ride, it is the legs that need to work, not the heart. SALITA – (CLIMB) For many who ride a bike, there is no joy if there is no climb. It would seem a paradox but it is not. When you go uphill you test your limits, you dream and you struggle. Afer all, fatigue remains the best medicine known by men. But the ascent is also a test, a way to challenge ourselves and a way to ex- press our determination. This is why we often find ourselves in group while facing the peaks that are the stuff of legends: from the Fauniera to the Pian del Re, from Colle dell'Agnello to Sampeyre, from Superga to the Col del Lys, from Braida to Lom- barda, from the Colle delle Finestre to Sestriere , from Moncenisio to Montginevro.
100 ANNI DI COPPI E GIRARDENGO PERCHÉ GLI EROI NON HANNO ETÀ Il 2019 è tempo di ricorrenze sportive sublimi e totalizzanti, perché riportano alle gesta di due eroi alessandrini che hanno scritto pagine memorabili nella storia del ciclismo e dell’intero sport italiano DI PAOLO VIBERTI, FOTO LAPRESSE La Regione D ue miti senza tempo: stiamo parlando del no- FAUSTO COPPI IN PISTA PER IL RECORD DELL’ORA ricorda vese Costante Girardengo, che proprio cen- entrambi con to anni fa vinse il suo primo Giro d’Italia, e di 1913 al velodromo di Parigi: vinse Costante in modo cla- nove mesi Fausto Coppi, che nacque a Castellania il 15 settembre moroso, raggiungendo il mitico transalpino. di iniziative del 1919. di ogni tipo E Coppi? Che dire di un uomo che rivoluzionò il modo Girardengo corse come professionista dal 1912 al 1936, di fare ciclismo e di essere corridore, l’unico in grado di vincendo 128 volte, oltre a ben 965 primi posti su pista vincere sulle grandi montagne ma anche in due edizioni in gare di velocità, a punti, inseguimento, chilometro, del Campionato del mondo inseguimento su pista, un handicap, omnium. Fu lui a meritare per primo l’appel- fuoriclasse che ancora oggi è considerato lo sportivo lativo di ‘Campionissimo’ grazie a nove titoli tricolori più grande che il nostro paese abbia mai saputo espri- (un record ancora oggi imbattuto), sei Milano-Sanre- mere? Non è soltanto il sontuoso palmares dal 1939 al mo, due Giri d’Italia, tre Giri di Lombardia, cinque Giri 1957 a rendere immenso l’‘Airone di Castellania’, ma il dell’Emilia, cinque Milano-Torino e due Giri del Vene- modo in cui ottenne gran parte delle sue vittorie. Gli an- to. E vinse in Francia anche il Gran Premio Wolber nel nali parlano di cinque Giri d’Italia, due Tour de France, 1924, un campionato del mondo ufficioso prima che cinque Giri di Lombardia, tre Milano-Sanremo, una Pari- l’UCI, tre anni più tardi, istituisse quello vero (nel ’27 gi-Roubaix, una Freccia-Vallone, un Mondiale su strada e ad Adenau, primo Alfredo Binda). Girardengo si senti- due su pista, oltre a un’infinità di altre classiche. Ma nel- va così forte che un giorno sfidò tutti i corridori del la memoria degli sportivi e nella storia dello sport resta- mondo a incontrarsi con lui in una prova a cronometro no le stigmate di un atleta che ha anticipato il futuro, sui 300 chilometri, in palio 50mila lire di allora. Accettò come se appartenesse a un’epoca diversa da quella in solo Giovanni Brunero, ma l’obiettivo del ‘Gira’ era il cui è vissuto. Il suo volo solitario nei 192 chilometri della francese Henri Pélissier, il più grande di allora. La sfida Cuneo-Pinerolo del Giro 1949, la sua doppia accoppia- Girardengo-Pélissier si svolse nel giorno di Natale del ta Giro-Tour in una stessa stagione (1949 e 1952, primo al mondo a realizzare un’impresa che, secondo molti, era impossibile per la difficoltà di entrambi i cimenti), il
modo perentorio in cui staccò tutti nella terribile Pa- 137 rigi-Roubaix del 1950, il suo dominio al Tour del 1952, al punto da costringere gli organizzatori a raddoppiare i COSTANTE GIRARDENGO premi dal 2° al 10° della classifica (perché la lotta per la maglia gialla finale era già finita a metà del cammino), e sino all’ultima vittoria per distacco, il 18 settembre del 1955 nel Giro dell’Appennino, hanno proiettato Fausto in una dimensione mitologica. Perché anche la sua vita ha la connotazione di un eroe troiano che lotta contro il destino: appiedato da 13 infortuni, ha sempre trovato la forza per reagire; separatosi dalla prima moglie Bru- na, ha diviso l’Italia con il suo amore, allora scandaloso, per Giulia, la Dama Bianca. Tutto, nella vita di Fausto, è stato meravigliosamente esagerato. Anche la morte, sopravvenuta a soli 40 anni per una malaria non dia- gnosticata. Il 2019 ricorda entrambi con nove mesi di iniziative di ogni tipo. E anche il percorso del prossimo Giro d’Italia li omaggerà come meritano: la Corsa Rosa arriverà a Novi Ligure il 22 maggio sul vialone di Casa Coppi. Il giorno successivo ci sarà la Cuneo-Pinerolo per ricordare i suc- cessi in salita dell’Airone, anche se il percorso sarà assai diverso da quello terribile del 1949, che allora compren- deva salite come Maddalena, Vars, Izoard, Monginevro e Sestriere. Anche il Giro Rosa s’inchinerà al cospetto dei due Campionissimi, partendo il 5 luglio da Cassano Spi- nola, dove è sepolto Girardengo, con una cronometro a squadre che si concluderà proprio a Castellania, davanti a Casa Coppi. E nel giorno del centenario della nascita di quest’ultimo, il 15 settembre, al Museo dei Campionis- simi di Novi Ligure ci sarà un evento internazionale con i sindaci delle città delle imprese di Coppi, come Milano, Sanremo, Parigi, Roubaix e Lugano. Perché per il ciclismo, come per Gustav Mahler, la tradizione è salvaguardia del fuoco, non venerazione della cenere. • BY PAOLO VIBERTI, PHOTOGRAPHY LAPRESSE 100 YEARS OF COPPI AND GIRARDENGO. HEROES NEVER AGE 2019 is the year of two important anniversaries that commemorate the achievements of the two heroes from Alessandria. They wrote unforgettable pages in the history of cycling and of the whole Italian sport Two timeless heroes: we are talking about Costante Girardengo from Novi Ligure who won his first Giro d’Italia 100 years ago, and Fausto Coppi, born in Castellania on September 15, 1919. Girardengo was a professional bicycler from 1912 to 1936. In these years, he collected 128 victories on top of his 965 first places in drag races on track, scores, pursuit, distance, handicap, omnium. He was the first one to deserve the title of ‘Champion of champions’, thanks to his nine italian victories (a record that still remains unbeaten), six Milano-Sanremo, two Giri d’Italia, three Giri di Lombardia, five Giri dell’Emilia, five Milano-Torino e two Giri del Veneto. In 1924, he also won the GP Wolber in France, an unofficial World Championship before the UCI established a legitimate race three years later, in 1927 in Adenau, won by Alfredo Binda. Girardengo felt so invincible that he challenged all the racers in the world to meet up with him for a 300 km timed race, offering a 50.000 prize in lire [Italian currency of the time ndt]. Giovanni Brunero was the only one who accepted the challenge, although the real target of ‘Girà’ was the French racer Henri Pélissier, the great champion. The Girardengo-Pélissier challenge took place on 1913 on Christmas day at the velodrome in Paris: Girardengo earned a spectacular victory. And Coppi? What could one possibly tell about a man who transformed the way cycling was done and how to be a racer? He was the only one who managed to win on the great mountains, but also prevailed in two editions of the Pursuit World Championship on track. A human ace who is still considered the greatest athlete Italy has ever had. It was not only his victories between 1939 and 1957 to make the ‘Castellania Heron’ so grand, but the way he obtained most of his victories: the records claim he won five Giri d’Italia, two Tour de France, five Giri di Lombardia, three Milano-Sanremo, one Parigi-Roubaix, one Freccia-Vallone, one World Championship on road and two on track and countless other races. But in the memories of all the athletes and in history he will always be remembered as an athlete who an- ticipated the future, almost like he did not belong in his own time. His 192 km solo break in the Giro d’Italia Cuneo-Pinerolo leg; his double victory in the Giro d’Italia and in the Tour de France in the same season (first in 1949 and then again in 1952, a feat considered impossible to achieve because of the difficulty of both races); the way he run ahead of everyone in the terrible 1950 Parigi-Roubaix; his supremacy in the 1952 Tour de France where the commission was forced to double the prize between the 2nd and the 10th place in the ranking because the chance to win the yellow shirt was gone halfway through the race; his last lead victory the 18th of September 1955 during the Giro dell’Appennino launched him in a mythological dimension. His life as well was a constant fight, like a Trojan hero defying destiny: he suffered 13 injuries but he never gave up; he divorced his first wife Bruna and he tore Italy apart with his love for Giulia, the White Lady, considered scandalous at the time. Everything in Fausto’s life was exquisitely exaggerated. He died at 40, claimed by an undiagnosed disease. 2019 celebrates both Champions with 9 months of various initiatives. The next Giro d’Italia will celebrate them as they deserve: Corsa Rosa will end on May 22 at Novi Ligure in front of Coppi House. On the 23rd, the Cuneo-Pinerolo leg will celebrate the victories of the Heron, although the route will be different from the terrible one in 1949, which included climbs such as the Maddalena, Vars, Izoard, Monginevro and Sestriere. The Giro Rosa as well will bow to the Champions of the Champions starting the 5th of July from Cassano Spinola, Girardengo resting place, with a team time trial that will end in Castellania, in front of Coppi’s house. On the day of the 100th anniversary of Coppi’s birthday, the 15th of September, an international event will be held at the Novi Ligure Museo dei Campionissimi with the mayors of the cities where Coppi shined - like Milan, Sanremo, Paris, Rouobaix and Lugano. As Gustav Mahler used to say: tradition means protecting the fire, not worshiping the ashes. •
QUELLA LUNGA BATTAGLIA
SENZA TREGUA 139 Torino contro Juventus, una sfida lunga 238 incontri e 680 gol iniziata il 13 gennaio 1907. Signore e signori questo è il derby più appassionante d’Italia e la città, da sempre divisa in due, si schiera da una parte o dall’altra senza esitazioni. Abbiamo chiesto a due scrittori separati dal tifo di scrivere il primo alfabeto di un confronto irresistibile DI GUIDO BAROSIO, GIAN PAOLO ORMEZZANO E DARWIN PASTORIN FOTO LAPRESSE SORTEGGIO DEL CAMPO TRA I DUE CAPITANI RAFFAELE CUSCELA E GIAMPIERO BONIPERTI IN UN MATCH JUVENTUS-TORINO, 4 MARZO 1956
140 DINO VIOLA IL PRIMO GOL L ’origine del termine derby è da rintrac- Il vero tifoso, come in una personale liturgia, li DI GIAMPIERO BONIPERTI ciarsi in Inghilterra, quando Edward ricorda tutti uno per uno, vincenti, drammatici o Stanley, dodicesimo conte di Derby, terribili. Io non mi sarei mai appassionato al calcio CONTRO IL TORO, battezzò con questo nome un’epica corsa eque- in una città con una sola squadra. Troppo facile, NEL DERBY DEL 1953 stre che venne disputata il 4 maggio del 1780. persino banale. Nel calcio a me serve il nemico, CHE VIDE LA VITTORIA Oggi nel football il derby è l’incrocio sportivo ma un nemico di prossimità. Uno con il quale hai DEI BIANCONERI PER 2 A 4 diviso le stesse strade e i medesimi cassetti, uno che contrappone due squadre della medesima diverso da te ma col quale lavori, organizzi cene SOTTO, città. Se ne disputano ovunque e sono sfide che e vacanze, vedi le medesime nevicate e conosci CLAUDIO SALA fanno la storia perché, sovente, esulano dallo lo stesso sindaco. Ma anche uno che a un certo IN AZIONE NEL sport assumendo altri significati: politici, sociali, punto sta dalla parte opposta della barricata DERBY DI TORINO e veste altri colori. E allora lo odi per poi, forse, religiosi, molte volte di rivalsa e di rivincita. I der- abbracciarlo. Ma dopo un po’. NELLA PAGINA A FIANCO: by si giocano nel campionato ma è come se non Di derby nel mondo ce ne sono di memorabili. IN ALTO, A Buenos Aires si gioca il Superclásico, Boca FABIO QUAGLIARELLA fosse così: finiscono al fischio dell’arbitro (e molte contro River, ed è meglio non girare per strada ESULTA DOPO UNA RETE vicino allo stadio. A Glasgow si celebra l’Old volte assai dopo) per continuare nella mente dei Firm, ed è guerra di religione a ogni sfida, Celtic SOTTO, contro Rangers, cattolici contro protestanti, in- RENATO ZACCARELLI tifosi fino all’incontro successivo. Determinano la dipendentisti contro unionisti. A Londra di derby supremazia cittadina, che è una classifica senza ce ne sono tanti, ma il più feroce è il più piccolo: IN UN CONTRASTO West Ham contro Millwall, sfida ruspante per CON MICHAEL LAUDRUP punti, e possono sgretolare amicizie, celebrarne altre, entrare nel calendario di ognuno come ter- mine di confronto. Esempi: mio figlio nacque tre giorni dopo quel derby, mi sono laureato nell’an- no di quella storica vittoria, ho incontrato mia moglie un mese dopo quel gol all’ultimo minuto…
palati forti. Tra le big la rivalità è rovente quando proprio essere ‘contro’, ‘diverso’, in estrema sin- 141 incrociano i tacchetti Arsenal e Tottenham. tesi ‘irriducibile’. Così, per i granata questo è e sarà sempre il match del riscatto, mentre per E a Torino? Derby antico assai e certamente i bianconeri non può che essere una sfida ap- unico. Il primo incontro venne disputato il 13 parentemente normale, ma in fondo fastidiosa, gennaio 1907 al campo Velodromo Umberto I e perché può mettere a repentaglio il proprio vinsero i granata per 2 a 1. Da allora tante bat- blasone. Il Toro il derby lo vuole tenacemente taglie leggendarie, molte di queste hanno avuto anche se spesso lo perde, la Juve ne farebbe vo- in palio lo scudetto, altre la semplice suprema- lentieri a meno anche se vince e rivince. Mate- zia cittadina, ma il derby della Mole non è mai ria per psicanalisti? Forse. stato un match normale, neppure una volta. La passione e il fato hanno rovesciato risultati già La costruzione dello Juventus Stadium ha por- scritti: il Grande Torino pativa una Juve allora tato a un fenomeno inedito, anche per l’Italia: sottomessa, mentre i bianconeri ricchi e poten- due derby in due diversi campi da gioco con ti degli anni Settanta e Ottanta hanno subito la tifoserie omogenee. Ed è morta purtroppo la rabbia granata in molte più occasioni del dovu- tradizione delle curve contrapposte, del ‘noi to. Diverse, anche socialmente, le due tifoserie: contro di loro’, l’uno di fronte all’altro. Che no- fieramente torinese e working class quella gra- stalgia. Al derby ci andiamo per noi, ma anche nata, borghese quella bianconera, che però ha per i nostri papà, che ci hanno sempre trasmes- arruolato, a partire dagli anni Cinquanta, la quasi so i valori che contano, come l’amore per una totalità degli emigrati provenienti dal Sud. Ma le squadra che non si poteva scegliere, appunto. eccezioni ovviamente non si contano. La nobiltà Ma al derby ci andiamo anche per i colori. Sarà e la politica? Equamente divise. Ora tante cose che abbiamo rovistato nei medesimi cassetti, sono cambiate, il calcio televisivo dominato dal sarà che abbiamo visto le medesime nevicate, business ha stemperato la passione genuina della ma quel ‘bianconerogranata’ che colora il ver- stracittadina. Ma resta un confronto incancella- de del prato è un cromatismo da pittori, una bile: la Juve ‘potere forte’, sempre più egemone magia che resiste da 112 anni, un’alchimia irre- a livello nazionale, contro un Toro che resiste, sistibile che fa battere il cuore. Forte, ma così in particolare nella propria tifoseria, ancorato al forte che non puoi farne a meno. CRISTIANO RONALDO E SOUALIHO MEÏTÉ
L’ALFABETO a fine match. Già la sfiga granata, e ha pure DEL DERBY GRANATA cattivo odore. DI GIAN PAOLO ORMEZZANO ERCOLE - Di cognome Rabitti. Giocatore di ATTESA - Bruno Raschi, grande giornalista Juventus e tante altre squadre, allenatore o meglio preparatore grandissimo di giovani. della bicicletta, diceva che il fascino stava Unico ad aver lavorato per Juve e Toro senza nel piacere dell’attesa: chi sbucherà per pri- mai ricevere un insulto da quelli là o da que- mo da quella curva? La televisione ha ucciso sti qui, neanche al derby. Vero Ercole. quel piacere nel ciclismo, gli arbitri nel der- by della Mole. FIORENTINA - Una volta la sfida dei viola BUCO - Anno 2001, Juve-Toro 3 a 0, gran ri- contro i bianconeri era una specie di derby per granata gemellati. I grandi affari hanno monta granata, 3 a 3. A 2’ dalla fine, rigore edulcorato tutto. Peccato: a Firenze i tifosi ovviamente dubbio pro Juve: Maspero con granata respiravano l’aria buona di casa nei la scarpa scava un buco bianco nel gesso del bar ‘vietati ai bianconeri’. dischetto, Salas spara il pallone alto, ridico- lizzati i buchi neri dell’universo. GIRAUDO - Amicissimo di Umberto Agnelli COMBIN - Ex bianconero, segna tre gol di e alto dirigente juventino, però tifava Toro apertamente. Coraggioso, sincero, in gam- taglia larga – XXX – nel derby del 4 a 0 subi- ba. Falciato come Moggi da Calciopoli, per i to dopo la fine di Meroni. Nella Juve Sivori granata neppure la soddisfazione di procla- lo sgonfiava, in quel Toro trova i Carelli per marlo San Infiltrato. alzarsi in volo: giocaccio di parole povero, ma nel derby vale tutto. HOUELLEBECQ - Scrittore francese, nei ti- DICK - Primo presidente del Torino, fonda- toli dei suoi libri (prosa e poesia) c’è molto del derby: ‘La possibilità di un’isola’, ‘Sotto- to nel 1906. Primo derby per i granata, 2 a 1, missione’, ‘Il senso della lotta’, ‘Configurazio- ma lui non può vedere: la porta del cesso in ne dell’ultima riva’, ‘La ricerca della felicità’, cui si è chiuso si blocca e non si riapre che ‘Serotonina’.
L’ALFABETO compagno di banco al liceo. Perso il derby? 143 DEL DERBY BIANCONERO Facevi finta di niente: «Tanto conquistiamo lo scudetto». E così, ogni volta. DI DARWIN PASTORIN EMOLI - Torinese e non torinista, un auten- ANASTASI - Il mio idolo della giovinezza, il tico gladiatore. Un difensore che faceva sen- mio amico, il mio fratello di sogni e memorie. tire, soprattutto in occasione del derby, la Ricordo quel suo gol al derby, indelebile. 17 sua stoica volontà, la sua caparbietà. Il gran- novembre 1968. Rete di Menichelli, pareggio de Omar Sívori disse: «Togliete chiunque, ma di Aldo Agroppi e, a pochi minuti dalla fine, non lui. Soprattutto quando sfidiamo i grana- sotto la curva, ecco la stilettata del nostro ta». E che duelli, tra il ‘Cabezón’ e Ferrini! Una ‘Pelé Bianco’. Io, tredicenne, felice come un delle ‘essenze’ della stracittadina del tempo bambino. Petruzzu realizzerà sei reti nella passato. stracittadina. FILADELFIA - Lo stadio degli Invincibili, di BONIPERTI - Il presidente, il presidentis- capitan Valentino e degli altri eroi granata. simo, delle ultime stagioni di un calcio ro- Ma anche la curva dei sostenitori zebrati allo mantico dove ancora il dribbling dominava il stadio Comunale. Ricordo le ore in attesa marketing. Boniperti pativa il derby, eccome della partita: sotto il sole, la pioggia, la neve, se lo pativa: ma ne ha conquistati tanti, prima con il vento forte. Poi, il lampo dell’ingresso da giocatore, quattordici gol realizzati, e poi sul prato verde dei tuoi beniamini. E il der- da dirigente. by era uno dei momenti più vibranti, tutta la città ne parlava, una settimana prima e una CAUSIO - Il Barone era uno degli uomini- settimana dopo. derby per eccellenza. Una sfida che sentiva GIOIA - Quando vinci il derby nei minuti di nel cuore e nelle vene, che voleva vincere con caparbietà, classe e determinazione. Me- recupero e su autogol. Il desiderio, cinico e morabili i suoi litigi con Gustavo Giagnoni, il segreto, di ogni tifoso. L’autorete di Venturin mister con il colbacco. Causio, detto anche al 93’ del 22 novembre 1992. L’inverno si tra- ‘Brasil’ da Vladimiro Caminiti, dipingeva cross sformò in estate, Torino in Rio de Janeiro. poetici. Proprio come l’altra ala destra, quella in granata: Claudio Sala. HERIBERTO - L’altro Herrera, ai tempi del DOMANI - Ovvero il giorno dopo a scuola. Mago Helenio. Un paraguaiano alto, magro e malinconico. Uno che inventò il calcio totale Con il derby vinto ti sentivi un leone, e co- in anticipo sugli olandesi e su Sacchi. Uno che minciavano gli sberleffi con gli amati cugini, costruì una squadra operaia, capace di vince- soprattutto con Mauro, granatissimo mio
144 INCREDULITÀ - Quella di molti granata alla ORMEZZANO - Nella casa dove è nato PAOLO PULICI IN GOL vigilia del derby: non possiamo credere che mio padre Ezio, a Crocemosso di Biella, c’è ci fregheranno di nuovo, ormai loro stessi la sede di un club di tifosi bianconeri. Nella devono provare noia, se proprio non riesco- clinica dove sono nato io, a Torino, c’è sta- no a provare vergogna. Quasi quasi pensia- ta per anni la sede sociale della Juventus. mo che non lo facciano apposta… Quando si dice derby già in fasce. J - Unica lettera iniziale extralfabeto italia- PLURALE - Derby è il nome di una contea no qui accettata. Niente posto per K, W, X e inglese il cui sire organizzava spettacolo- Y (anche perché, francamente, quale nome ni sportivi per il compleanno della moglie. ci si appioppa?). Chi ha pensato a J come Niente plurale, in italiano: derbies non esi- Juve sia maledetto nei secoli dei secoli. J è ste. Tanto, i tanti derby nostri sono ormai per Júnior il grande, e basta. tutti fregature eguali. LOURDES - Una specie di Gedda del catto- QUASIMODO - Il Gobbo di Notre-Dame licesimo: bisognerebbe organizzare lì il der- de Paris, celeberrimo per romanzi e film e by, chiedendo alla Madonnina il miracolo di commedie musicali. Neanche parente dei una partita normale, giusta. Col rischio che gobbi della nostra madama di Torino, anche la Madonnina si scusi: «Troppo difficile, pre- se, pensando al derby e alla corte dei mira- ferisco raddrizzare gli storpi». coli, vien da credere a un DNA simile. MAZZOLA - Nel senso di Valentino, of RITORNO - C’è ancora e sempre il derby course. Sono certo che quando è tempo di ritorno, vero. Ma soprattutto c’è sempre di derby scende da lassù e cerca di giocar- il ritorno del derby, ormai scuola obbligato- lo dentro il corpo di qualche giocatore del ria per chi vuole imparare ad arbitrare favo- Toro, e ci riesce pure. Bisognerebbe avvertir- rendo la Signora Juventus e vivendo felice e lo che sono cambiati gli arbitri… contento. NOI - Titolo di un bel libro di Walter Vel- SFOTTÒ - Ohi derby in cui il Toro vinceva troni, amico bianconero che mi ha detto: e noi granata (io bambino) si andava in via «Meroni doveva passare da noi, il suo posto Roma, dove sfilavano i tifosi bianconeri sulle giusto era la Juve». Vero, ma Gianni Agnelli loro auto, scommessa perduta, e noi ci esi- aveva temuto la reazione degli operai FIAT bivamo in sfottò neanche cattivi, mai atroci. (già, c’era pure un’altra sinistra). Erano però già auto FIAT.
AZIONE DI GIOCO TRA RENATO ZACCARELLI E MICHEL PLATINI re lo scudetto nel 1967, all’ultima giornata, niciare la sua bordata da 35 metri, 29 dicem- GIAMPIERO BONIPERTI PORTA proprio sull’Inter mondiale. Fu la stagione del bre ’62, con il portiere granata Lido Vieri a LO SCOMPIGLIO NELLA DIFESA DEL TORINO mio primo scudetto da tifoso, il tredicesimo chiedersi: «Ma come ha fatto, ma come ha di Madama. Ma la gioia durò poco. A ottobre fatto?». Ma Miranda solo quello sapeva fare, di quell’anno smise di volare Gigi Meroni, la troppo poco per restare alla corte di Mada- Farfalla Granata. Andai al derby, pochi gior- ma. Tornerà in Brasile, con una parvenza di ni dopo la sua tragica scomparsa, con la mia saudade italiana. bandiera bianconera listata a lutto. Finì 4-0 per i granata. Ma cosa importava? Gigi con c’era più. INDOVINARE - Da ragazzino, Tuttosport e le figurine davanti, mi piaceva cercare di az- zeccare la formazione della Juve prima del derby. E la mia fantasia salgariana mi portava a immaginare un gol di Bonci, attaccante di riserva, di testa, su un cross preciso al milli- metro di Giovannino Sacco. JUVENTUS - «Mi emoziono perfino quando leggo in qualche titolo di giornale la lettera J. Penso subito alla Juve». L’avvocato Agnelli. LEALTÀ - Così deve essere lo sport, il cal- cio, il derby. Per poter far ritornare i bambini allo stadio e per recuperare la bellezza di un gioco che appartiene alla nostra infanzia. MIRANDA - Brasileiro, una sola stagione in bianconero, 1962-’63, dodici gol in diciasset- te partite, quasi tutti su punizione. Da incor-
146 TRE - Allora mi scappò da piangere di gioia, GIUSEPPE DOSSENA adesso mi viene da sorridere di nostalgia fe- lice. Tre primi, pochi secondi e tre pere nel menù inflitto alla Juve in un derby del 1983, da 0-2 a 3-2. Boniperti amicone mio ha mai digerito quei cibi. UMILIAZIONE - Giagnoni buonanima che in un derby rischia la slogatura del polso per schiaffeggiare Causio, Pasquale Bruno che fa nel Toro quello che faceva nella Juve però viene cacciato. Se è degli umili il regno dei cieli, chiamale se vuoi umiliazioni. VITTIMISMO - D’accordo, ci fregano pun- tualmente il derby ma noi granata siamo grossi adepti del vittimismo, e scoviamo sempre ragioni per alimentarlo. Il fatto, però, è che non siamo soltanto vittimisti, siamo vittime. Un dettaglio da poco? ZOO - Fu Carlin, grande giornalista ma ju- ventino, e bravo pittore, a incrementare con la sua matita il bestiario del calcio, lo zoo di tori, zebre, grifoni, lupe, asini… Unico ani- male a quasi sempre soccombere (la corrida) per regolamento è il toro. • PAOLO PULICI, FABIO CAPELLO, OSCAR DAMIANI E FRANCESCO GRAZIANI
NIENTE - Ovvero quando il derby finisce TACCO - La prodezza di Alessandro Del 147 0-0, tra gli sbadigli. È capitato poche volte, Piero, stella bianconera sempre e per sem- ma è capitato. pre, il 17 novembre 2002. 4-0 per la Vecchia Signora e Alex che si inventa quella rete su- OMAR - Sívori. Un genio rebelde, uno che il perba, magistrale. derby lo affrontava con cipiglio severo, pur UNIVERSALE - «La Juventus è universale, il considerando il match con i granata «una partita come tante altre». Era il suo modo di Torino è un dialetto. La Madama è un esperan- provocare. Lui, nella vita privata, così gentile to anche calcistico, il Toro è gergo». Giovanni e disponibile. Ho avuto la fortuna di cono- Arpino. scerlo. E di essere oggi amico di sua nipote Belén, straordinaria fotografa. VIALLI - Uno dei giocatori, giustamente, più PLATINI - Dieci derby, sette reti. Francese amati dai tifosi. Una persona coraggiosa e vera. Un attaccante dotato di classe e caparbietà. di origini novaresi, giocava un calcio ele- Segna una tripletta al Toro il 3 dicembre 1995. gante, testa alta, e il pallone, ai suoi piedi, si trasformava in una sfera magica. Soprat- ZOFF - Il portiere, come Gigi Buffon, per anto- tutto in occasione delle punizioni dal limite dell’area, così preziose e così perfette. nomasia della Juve. In tutto e per tutto. E an- che nella stracittadina. Lui e Luciano Castellini: QUANDO - Quando spieghi a tuo figlio, ai amici per la pelle, a parte due sfide all’anno, per 180’ complessivi. • tuoi amici e alle tue amiche il mistero senza fine del derby. Io che ne ho vissuti due: il mio Palmeiras contro il Corinthians in Brasi- le, nei miei primi sei anni di vita. Poi, dal 1961, ecco Juve-Toro. Senza contare il mio derby in casa: Juve contro il Cagliari di mio figlio Santiago. RIGORE - Quello, ad esempio, messo a se- gno nel derby del 15 dicembre 2018 da un certo Cristiano Ronaldo, il marziano venuto in bianconero per «miracol mostrare». Quel- la, tra l’altro, fu una rete storica: la numero cinquemila della Juventus in serie A. SCIREA - Il libero gentiluomo, il mio ami- co Gaetano. Indimenticabile. Un campione in campo e nella vita. Ventotto presenze nei derby e una memorabile doppietta nel 1982. Pochi mesi dopo diventerà, con gli altri assi di Enzo Bearzot, campione del mondo in Spagna. Mi manca. Mi manca, terribilmente. PIETRO ANASTASI RENATO ZACCARELLI E GAETANO SCIREA
DOMENICO VOLPATI E ROBERTO BETTEGA MASSIMO MAURO E GIACOMO FERRI CONTRASTO AEREO TRA RENATO ZACCARELLI E ANTONIO CABRINI RENATO ZACCARELLI CONTRASTA ZBIGNIEW BONIEK
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