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SAN CONTARDO D'ESTE

Published by matteo.caliogna, 2016-04-15 09:29:44

Description: San Contardo D'Este - Broni - Mino Baldi - Gruppo Archeologico Bronese

Keywords: San Contardo D'Este - Broni

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A San Contardo discorso pronunciato da Don Francesco Mariani [Prevosto di S. Maria del Carmine in Pavia] in occasione delle feste celebrate in Broni il 25, 26, 27 Ago- sto 1894, per solennizzare l'estensione del culto del Santo a tutta la Diocesi di Tortona \"... Il chiamare e l'eleggere che Iddio fa un popolo ad essere il depositario e il custodedel sepolcro di un Santo, è insigne privilegio, e benedizione singolare, imperocché le ossadei giusti sono palladio di sicurezza, pegno di tutela e di pace, lingue potenti ad invocarei benigni sguardi e le rugiade del cielo sulla fortunata terra in cui riposano. O Broni, mena dunque festa e tripudio, eleva inni di gioia, che a te toccava la beatis­sima sorte! Qui fra le antiche tue mura, veniva un giorno a spegnersi una ben preziosa esistenza,a sciogliersi dai lacci corporei un elevatissimo spirito, a raggiungere il termine del suodoppio pellegrinaggio un grande Santo. Mira quel maestoso altare, quella marmorea tomba; ivi cerca, e nel Sacro Capo in­corrotto, nella Salma gloriosa dell'inclito Estense troverai il tuo tesoro, il tuo lustro piùsplendido, il tuo vanto più bello, la rocca munita che ti protegge da secoli, la felice caparradella misericordia di Dio! O amene colline che mi sorgete dinanzi, o pendici ridenti, o solitari sentieri, o avven­turose contrade, io vi saluto, vi benedico, v'invidio! Voi lo vedeste un di il Pellegrinod'amore sotto ruvidi cenci, d'ogni cosa nudo e deserto, scalzo il piede, macero, affranto,gemente come colomba al suo Dio: voi lo accoglieste, porgendogli albergo ospitale a ri­posar le membra stanche ed inferme: foste testimoni delle sue preclare virtù, delle sueeroiche penitenze, e ne echeggiaste gli ardenti sospiri affidati a queste aure pure e serene. Beati voi, cari luoghi! santa è la vostra polvere, che ricevette l'impronta delle sue sacrevestigia cui il Serafico offeriva se stesso vittima di penitenza e olocausto d'innocenza alSignore! Ma qui ben poca vita egli ebbe che, già maturo pel cielo, vi spiccava ben prestoil rapido e luminoso volo dell'Angelo. Oh! vanne pure, o Contardo, alla corona, e alla palma, che troppo bello è il trionfoserbato ai Santi di Dio! E 645 anni oro sono, il 16 aprile 1249, a brevi passi da questo magnifico tempio, mo­riva nel fior dell'età il Santissimo Principe fattosi povero e pellegrino per Cristo; e a voilasciava, o Bronesi, l'eredita e la custodia delle sue benedette spoglie mortali, a precipuodecoro di questa illustre borgata e come solenne promessa di sua celestiale e perpetuaprotezione. Gloriatevi dunque, o fratelli, che ne avete ben d'onde: porgete grazie all'Altissimo pelsegnalato benefizio, perche non e ad ogni popolo ch'egli suol concedere simili pegni disua divina bontà - non fecit taliter omni natione, - laddove voi distinse e privilegio sopramille! ... O Beatissimo S. Contardo, che di qui rapito al Paradiso, come Elia il suo pallio adEliseo, così voi lasciaste a questo caro popolo il vostro preziosissimo Corpo - deh! effende­te su di esso anche il vostro spirito, che tutti scuota ed infiammi del desiderio operoso dicamminare per quei magnanimi sentieri che voi batteste col celere passo dei giganti!Sancte Contarde, ora prò nobis !...” 301

Note biografiche diverse Alighieri, monaco cirtercense, miniaturista - Da Conti Filippo, III. delle più cospi­cue e nobili famiglie ferraresi, Ferrara? 1852. Da A. Corna, Dizionario storico dell'Arte in Italia, Voi. I., 1930. Cittadella Luigi Napoleone,\"... Nacque il 18novembre 1806 a Ferrara da Stani­slao, notaio e segretario capo del municipio, e da Eleonora Campagnoli. Rimasto orfanodel padre nel die. 1817, fece gli studi liceali presso i gesuiti, allora rientrati a Ferrara,e poi quelli universitari di ingegneria civile, conseguendo il titoli di baccelliere. [Dopodiverse peripezie] nel marzo 1862 venne destinato in luogo di monsignor G. Antonellialla direzione della Biblioteca comunale di Ferrara, senza avervi esplicitamente aspiratosecondo quanto egli stesso affermò, forse per civetteria, nel 1864. Notizie relative aFerrara, pubblicato nel 1864 ... Rimane l'opera più significativa ...\". Da Dizionario Biografico degli Italiani, 1964. Frizzi Antonio, \"... Poeta e Storico (Ferrara 1736-1800), autore, tra l'altro, delgustoso poemetto La Salameide (1772), delle importanti Memorie per la storia diFerrara (2° ed. con giunte di C. Laderchi, 5 voll. 1847-48), Delle memorie della miavita (Post., 1898)...\". Da Lessico Universale Italiano Treccani, 1971. Rinaldo, Principe d'Antiochia, \"... Alberico Monaco de'tre Fonti nella sua Cro-naca, pubblicata in Lipsia dal Sig. Leibnizio, all'Anno 1167 ne parla con queste parole:- In bis diebus quidam Nobilis de Francia Raynaldus de Castellione super Wai-numfluviolum ortus, multis probitatibus famosus, cum venisset Antiochiam, etin bellis clarus existeret, duxit in uxorem Dominam Civitatis relictam PrincipisRaimundi, et factus est Princeps Anthiochiae, de qua Domina tres genuit filias,quarum primam habuit Imperator Constantinopolitanus Manuel, et ex ea genuitAlexium. Secundam Agnetem nomine, quam duxit Rex Bela Hungariae, genu-it Hamericum, et Andream fratres et Reges, et duas Reginas Constantiam deBohemia, et Margaretam de Graecia. Tertiam Principis Rainaldifiliam nomineAlaidem duxit MarchisiusEstensis in Italia -\". Da L. A. Muratori, op. cit., Tomo. I, p. 378, 1717; \"... Rinaldo di Chatillon (m. 1187) principe d'Antiochia ( 1153-60), signore d'Oltre­giordano ( 1177-87 ). Signore feudale di Terrasanta, fu un caratteristico rappresentantedì quella piccola nobiltà occidentale, soprattutto francese, che aderiva alla crociata perbisogno di terre e per spirito d'avventura e che, a differenza della nobiltà franco-siriacadiscendente dai partecipanti alla prima crociata e abituata da generazioni all'oriente,mal si adattava alla convivenza con i saraceni e agli usi locali. Rinaldo aveva seguito ilre di Francia Luigi VII alla seconda crociata. Fermatosi in Palestina, si pose al serviziodi Baldovino III re di Gerusalemme e nel 1153 sposò Costanza, principessa di Antiochiae vedova di Raimondo di Poitiers. ... Nel novembre del 1160, cadde nelle mani di Nurai-Din e fu inviato ad Aleppo dove resto prigioniero fino al 1175. (segue) 371 302

Liberato, poiché Costanza era morta ed agli aveva perduto con lei i diritti su Antio­chia, sposò l'erede della signoria d'OltreGiordano, Stefania di Milly, assumendo benpresto il comando di una della due fazioni che si contendevano il potere nella Terrasantacrociata, quella sostenuta dal re di Gerusalemme Guido di Lusignano, della potente fami­glia dei Courtenay e da Eraclio, patriarca di Gerusalemme, inclini alla lotta senza quar­tiere contro i musulmani. ... Le sue azioni furono una delle cause dell'incrudelirsi dellaguerra fra il Saladino e il regno di Gerusalemme. Catturato nella battaglia di Hattin (3luglio 1187), Rinaldo venne decapitato personalmente dal Saladino, che lo consideravaresponsabile di tante sciagure e che, in quel caso, abbandonò per una volta la genorositae la mitezza che gli erano abituali ...\". Da Enciclopedia Europea, Garzanti, 1979. 303

Note (1) Il Frizzi, riportando notizie altrui nell'op. cit. Vol. III pag. 80, \" ... MorìAldovrandino li 10 Ottobre 1215, e lascio una figliola unica nomata Beatrice dellaquale madre s'ignora, ma si nega che fosse moglie legittima di lui ...\". (2) Anche il Muratori ritiene Beatrice cresciuta da Azzo VII, nell'Op. cit.Tomo I, pag. 419, trascrivendo da Galvano Fiamma: \"... per necessità della guerrasostenuta a favore del Pontefice, presi i danari dai prestatori Fiorentini, e lasciato in pe­gno lo stesso suo fratello Azzolino, (Azzolino sta per Azzo VII fanciullo)...\". E qualcheriga dopo aggiunge di suo \" ... Ma giacche s'è fatta menzione di Beatrice unica figliuoladel nostro Marchese Aldovrandino ... Restò ella in età molto tenera sotto la cura delMarchese Azzo VII suo zio...\" (questo avvenne soltanto in età matura). (3) L. Muratori, Op. cit. parte I., p. 379, protetta da Innocenzo III. (4) L. Muratori, Op. cit. parte II, p. 184, ovvero S. Giacomo di Compostella. (5) L. Muratori, Op. cit. parte II, p. 199. (6) L. Muratori, Op. cit. parte II, p. 200. (7) L. Muratori, Op. cit. parte II, pag. 201. (8) A. Frizzi, Op. cit., Edizione II, tomo III, p. 426. (9) Nota residenza ducale alla periferia di Ferrara, oggi parte della città. (10) In Annales Estenses, RR. II . SS., Tomo 20, coli 28-451. (11) Nella lapide murata in Via Ercole I, firmata A. Boari, che ricorda la cap-pella in Ferrara. (12) G. Bascapè, op. cit., p 61. (13) Enciclopedia Europea Garzanti, soggetto \"Crociate\", p. 923. (14) Giovan Angelo Galesino e Paolo Rossi stuccarono in quel periodo anchel'altare maggiore, ma probabilmente ciò che riguardava San Contardo era fattu-rato separatamente. (15) In occasione della sistemazione del pavimento della chiesa (1938?) lespoglie di Don Maggi furono esumate da Mons. De Tommasi e murate dietrol'altare di S. Contardo. (16) A. Cerioli, L'Eco di S. Contardo, dicembre 1905, p. 8. (17) A. Cerioli, L'Eco di S. Contardo, dicembre 1905, p. 9. \"... Dunque anchenel 1827 si pensò di costrurre un nuovo altare - che costò lire 36.000 milanesi, come ciriferisce il sullodato arciprete Maggi - appunto per collocarvi il venerato Capo del Santo.Detto arciprete poi soggiunse: -Vennero unite insieme (testuale) con denari parte miei,parte raccolti per elemosina, la più splendida, venne fatta dal Sig. Giuseppe Bozzi, ilquale ha pagato del proprio il grande arco che si è dovuto fare per fondamento dell'altare,il qual arco appoggia a due muri laterali della cappella, perché non si trovava terrenofermo a motivo che sotto il suolo, all'altezza di un uomo, si e trovato il suolo vecchio dellaChiesa con sepolcro più profondo, pieno d'ossa, e tra un suolo e l'altro tanti depositi concadaveri sepolti, de' quali non si aveva memoria neppure dalli più vecchi del paese. Oltrealla spesa de ' fondamenti il signor Bozzi ha voluto pagare la statua di San Contardo dimarmo di Carrara, che sola costa cento zecchini ... “. (segue) 373 304

“ ... I bronzi dorati che adornano V urna e V altare sono dello studio del signor LuigiManfredini di Milano. I lavori in ferro di Giovanni Riccardi: assistette il falegnameContardo Pedrazzi p. 11 e 12per i bronzi dorati ... 1 °dovevano essere dorati alla manieradi Parigi, 2 \"La lunghezza complessiva dell'ornamento del gradino sopra la mensa eradi braccia undici milanesi, once sei, punti due, con dieci teste alate di cherubini e quattroteste di profilo di quattro Evangelisti, tutto in bassorilievo. Tre angeli pure in bassorilie­vo, alti once otto, punti nove, con intermedi festoni di rose , gigli e nastri: nel risvoltoposteriore una breve parte di festone con nastro. 3° L'antina del Ciborio dell 'altezza dibraccia uno ed once due coli'Ostia con raggi ed inferiormente due angeli in atto di ado­razione, sopra nubi, con chiave e cardini dorati. 5° Il prezzo convenuto fu di lire milanesi2050 a pagarsi in tre rate ...\". (18) A. Cerìoli, L'Eco di S. Contardo, dicembre 1905, p. 12 - \"... A tutto provvide lozelo dell'esimio arciprete Maggi che nel giugno del 1828 aveva fatta eseguire l'iscrizione daincidersi su lapide dallo scultore Carlo Adami, il quale da Pavia il 17 giugno del 1828 scrisseche la lapide ricordante le feste fatte in occasione della benedizione del nuovo altare, in marmonero di Como a caratteri d'oro, lunga once 28, larga once 18 e 112 era stata riveduta dall'abbate Borda (professore della Università di Pavia e rinomato epigrafista, annota il prof. sac.Rodolfo Malocchi) ... \". ( 19) A. Cerioli , L'Eco di S. Contardo, dicembre 1905, p. 10 - \"... Le belle statue... meta del naturale ... che decorano l'altare stesso le quali sono visibili soltanto quandoviene calata l'inferriata che nasconde l'urna col capo del Santo ...\". (20) Il testo dice: \"... Visitatio oratorii S.ta Maria? Angelorum quod est disciplinato­rum in quo ubi olim erat tugurium fama est obiisse Beatum Contardum ...”. (21) Arch. Oratorio di S.ta Marta, Broni. Con lettera apostolica del 19 Aprile1607 la Confraternita di S.ta Marta del Confalone canonicamente eretta nel Bor-go di Broni ottenne di essere aggregata all' Arciconfraternita delle stesso titoloavente sede nella chiesa di S. Lucia in Roma. (22) Arch. Oratorio di S. Marta, Broni. (23) Arch. Oratorio di S. Marta, Broni. In seguito alla relazione del 13 Lugliodello stesso anno dell'ingegnere Carlo Ardemagni. (24) A. Cerioli, Il culto in onore di S. Contardo d'Este in Broni, 1918, p. 24, r., \"...Circa il culto in onore di S. Contardo nella chiesa di S. Alessandro della citta di Piacenzaosservo che dalla visita pastorale dell'anno 1570, die vero mercury, quartadecima Augu­sti, non risulta che ivi esistesse una cappellania di S. Contardo, mentre dalla visita dellastessa chiesa del 1590 appare che vi era una prebenda sub titolo S. Gottardi (invece diS. Contardo, errore che facilmente si riscontra) che si osserva di patronato dei Fasoli,coll'ònore di celebrare quattro Messe per settimana. Da atto pubblico del 18 Novembre1857 rogato dal Rev.do don Angelo Testa, prevosto della Cattedrale di Piacenza, si ap­prende che ne era investito il sacerdote Guidotti Giovanni Parroco di Pittolo ed erasi resavacante per la morte di don Luigi Botteri avvenuta il 23 luglio 1857. (Notizia da me lettanell'Arch. della Curia Vescovile di Piacenza sez. Fondazioni, Coppellarne 212) ...\" (25) B. Soliani, Vita S. Contardi Estensis, Mutinae, 1700, p. 29, \"... l'ultimo Sab­bato di agosto la susseguente domenica ... si solennizza la memoria, e si qualifica la Festacon la Fiera di Brone, e lo stesso si fa nelle Chiesa Parrocchiali di Lugagnano, in S. Mar­tino della Terra d'Olto ...\". (26) B. Soliani , Idem come sopra; A. Cerioli, L'Eco di S. Contardo e della Madon­na del Riofrate, 3 settembre 1916, p. 347; \"... con atto del notaio M. (segue) 305

Antonio Rivolta, venne fondata dal Sacerdote don Biagio Leoni, in quella parrocchiale«S. Zenone» una prebenda in onore di S. Contardo il 31 agosto 1565. Altra prebendanello stesso nome venne fondata con testamento del 27 settembre 1579 da Antonio Zuga­glia pubblicato dal notaio Bartolomeo Arquati. Tali coppellanie furono incamerate l'anno1867...\"; A. Cerioli, Il culto in onore di S. Contardo d'Est e in Broni, 1918, p. 24, v.,\"... L'arciprete di Lugagnano, don Cesare Pellizzari, mi scrive in data 11 -4-1916, «LaFiera di S. Contardo esiste ancora e si tiene il lunedì dopo l'ultimo sabato d'agosto. Lafesta religiosa si celebra ancora ogni anno colla Messa cantata e coi Vespri cantati. Esisteuna reliquia del Santo, non insigne, autorizzata dal Vescovo di Piacenza monsignorRanza»...\". (27) A. Cerioli, Il culto in onore di S. Contardo d'Este in Broni, 191 8, p. 25, r., \"...Anche a Bassano di Rivergaro ... ne diede qualche notizia il m. r. sig. arciprete don Fran­cesco Borgognoni con sua del 2-8-1916 ... il culto in onore di S. Contardo era in vigorein principio del secolo XIX. Il Santo viene festeggiato l'ultima domenica di agosto conpompa e solennità. Si porta in processione la statua, che, ordinariamente e posta in unanicchia ... superiormente all'altare a Lui dedicato nell'interno della chiesa ...\". (28) A. Rocco Rocchetta, Arciprete di Broni, (1615-1649), lettera indirizzata aPietro Maria Campi, Piacenza, del 12-12-1628, in L. Maini, Op. cit., \" ... Mandofinalmente a V.S. il quadro dell'effigie di S. Contardo, per quanto si può conget-turare che fosse, havendosi riguardo ad una immagine dipinta più di cento annifa nella chiesa di S. Francesco di Pavia; alla sua statua di legno ... et alla sua verasacrata testa, quale per il compasso adoperato dal pittore si trova della medesi-ma larghezza et lunghezza ...\". (29) A. Cerioli, Il culto in onore di S. Contardo d'Este in Broni, 1918, p. 9, 27, v.,“ ... da Andrea Bianchi Rettore di detta chiesa, nel maggio del 1919, si ha notizia che S.Contardo appare \"nei libri dei conti della chiesa\", all'anno 1742 e 1782 ...”. (30) P. Limoncini, don, La Parrocchia di S. Giorgio Martire in Sarissola Scrivia, nel­la seconda Meta del Secolo XVII, Sarissola Scrivia, 1973, p. 40, \"...Viene quindi l'altaredi S. Contardo, edificato da Lazzaro Salvarezza ... mentre per S. Contardo si risente ilricordo del passaggio, dei pellegrini a S. Giacomo di Compostella (e in una nota si rifaa G. Moroni (per G. Bascapè?), Vita di S. Contardo d'Este - pag. 35) ...\" . Il riferi-mento a S.Giacomo, non pare attinente in quanto S. Contardo non è mai giuntoa Sarissola. (31) Archivio Storico della Diocesi di Tortona: Ecclesiae et Cleris DiocesisDerthonensis, 1523, B. 230, p. 47, v.,48, r., \"... Ecclesiae Campestri Sancii Gontardi,cuius bona usurpavit per eredes marchioni de Verardis (Nobili di Frugarolo)...\". Dal Si-nodo degli anni 1590 e 1595 della Diocesi di Tortona: Sinodo Derthonense, TomoVili, 1614, \"... Ecclesia campestris ad tit. S. Contardi ...\". Sinodo Derthonense, TomoIV, 1623, \"... Ecclesia campestris ad tit. S. Contardi ...\". La chiesetta si trovava inFrugarolo, nella strada per Alessandria, vicino al cascinotto Lagorio. 306

ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo Lettere alla Collegiata di S. Pietro in Broni Giornaliooooooooooooooooooooooooooooooooooooo 307

Corrispondenza con il Ducato di Modena Lettera al canonico Don Pietro Perotti di Broni \"... AI molto illustre e molto Reverendo Capitolo della Collegiata di Broni, L'indirizzo pervenutoci da cotesto Collegio Capitolare di Broni riferibilmente all'a­ver posto noi sotto l'invocazione di San Contardo \"l'ordine Cavalleresco dell'AquilaEstense\" dovea riuscirci gradito siccome testimonio palese della costante devozione delCapitolo stesso a un venerato servo di Dio, che ci onoriamo di poter ascrivere tra i nostriantenati. Ne rendiamo quindi grazie alle SS. LL. Molto illustri e Molto Reverende accettandocon sincera riconoscenza i voti emessi per la durevole prosperità della nostra famiglia edei Nostri Stati e nella professione di tali sentimenti siamo lieti di sottoscriverci Delle SS. LL. molto Illustri e Molto Reverende ben affezionato(firmato) Francesco d'Austria d'Este Modena 14 Gennaio 1855 ...\" La lettera risulta perduta: il testo lo troviamo in L'Eco di S. Con­tardo, Agosto 1905. Il Capitolo dei Canonici della Collegiata, eretto nella parrocchia-le \"S. Pietro\" di Broni, rivolge al Ducato di Modena istanza onde ot-tenere dal Governo di Sua Maestà Sarda disposizioni di favore delCapitolo stesso, fondato secondo tradizione dagli Estensi in onoredi S. Contardo; ne ha la seguente risposta: \"... Modena 28 Febbraio 1855 Al molto reverendo Canonico Don Pietro Perotti, Decano del Capitolo di Broni Non mancai di sottomettere al suo alto indirizzo la supplica di cotesto ReverendoCapitolo diretta ad ottenere una ufficiale interposizione presso il Governo di sua MaestàSarda e ciò nella prevedibile circostanza che, ove venissero definitivamente adottate costatutte le disposizioni portate dal Progetto di legge 238 Novembre u.s. queste potrebberocolpire anche i beni che a cotesto insigne Collegiata avrebbe legati in origine la non maismentita pietà dei Principi d'Este ...”. 379 308

“ ... E quindi al seguito dei sovrani ordini ricevuti che io debbo far conoscere al Re­verendo Capitolo stesso come per quanto fosse a deplorarsi l'effettiva verificazione dell'esito temuto, pure il non essersi riservata la Augusta Casa d'Este alcun Giuspatronatosui più legati in questione, ha dovuto far luogo ad un complesso di considerazioni nondifficilmente apprezzabili le quali tutte indurrebbero questo R. Governo ad una attenzio­ne sul particolare. Dato così riscontro all 'accompagnatoria pervenutami il 19 cadente mese, mi pregiodi confermarle i sentimenti della mia considerazione Il ministro firmato G. Farina ...'\" Il venerando Capitolo dei Canonici di Broni fu soppresso con lalegge del 29 Maggio 1855. ( Da L'Eco di S. Contardo, agosto 1905. A. Cerioli ) La lettera risul-ta perduta. Corrispondenza con l'Arcipretura di Broni Lettera all'arciprete Giovan Battista Maggi Canto per S. Contardo del Padre Paolo Riccadonna (Bibliotecadella Collegiata) \"... Napoli, dal Collegio del Gesù Nuovo, 27 Luglio 1822. Riverit.mo Padre, tante sono le occupazioni che mi circondano ogni d più, che temevaquasi di non poterla soddisfare circa lo squarcio poetico per S. Contardo; ma ho trovatofinalmente un intervallo, onde schiccherar quattro giambi, lo non so , se il metro piaceràal Maestro di Cappella, mentre quel modello trasmessomi, non essendo composto secondole giuste regole poetiche , ha dovuto allontanarmi alquanto; nondimeno ha poco divario.L'ho scritto in quaternari, perche, volendo, si possa cantar anche all'uso degl'inni. Sepoi amasse d'averlo anche in versi italiani per popolo, basterà che me ne faccia un cenno.Ecco intanto i versi: Cives ovantes plaudite, Contardo honorem cedile, qui vos amico numine ornat, tuetur, sospitat. Non ille plebis sanguine, avis sed ortus regibus, opes suorum negligens, dulcem reliquit patriam. Ille ostiatim victitans, amictus ille cannabe, oras adìvit exteras genusque texit regium Extrema quaeque pertulit; donec laborans vìribus, duro peremptus funere noia sonante probitur. [ Padre Paolo Riccadonna ] ...”. 309

Corrispondenza con il Dr. Alessandro Cerioli Lettera del Cardinale Giulio Boschi Arcivescovo di Ferrara Da A. Cerioli, Il culto in onore di S. Contardo in Broni, p. 25. \"... Ferrara IO Luglio 1916 lll.mo Signor Don. Cerioli. Rispondo un poco tardi alla Sua pregiatissima del 28 p.p. Giugno: ma prima di ri­spondere ho voluto cercare notizie sicure su quanto la S.V. mi scriveva. S. Contardo non ha mai avuto un culto speciale nella Diocesi di Ferrara: soltanto sene faceva l'officio e si diceva la messa, ma in rito semidoppio. Fui io, che, dopo le festesolenni del 1904, alle quali intervenni, e , ricevuta una bella reliquia del Santo, da me poidonata alla Cattedrale, perche fosse esposta nel giorno della festa, ne promossi un poco ilculto. A nome di tal Santo non si sono fondate cappellanie, ne, nel corso dell'anno vi sonousi speciali a suo onore. Per posta le mando raccomandata la richiesta fotografica. (.) Con distintissima stima ho il pregio di professarmi Della S. V. III.ma firmato GiulioCardinale Boschi Arcivescovo ...\" . (.) Nota -Trattasi di riproduzione fotografica di tela ad olio raffigurante S. Contardod’Este, tela che trovasi nel Monastero delle Benedettine di Ferrara e che gentilmente sicompiacque mandarmi Sua Eminenza . Corrispondenza con l'Arcipretura di Broni Lettera all'arciprete Mons. Alessandro De Tommasi del Prof. G. Bascapè \"... Milano? 2.X.45 Rev. mo Sig. Arciprete, Le sono molto grato della conferma che mi da, e mi accingo intanto alla Vita di S.Contardo. Sto pensando che e molto giusto il Suo consiglio: farne una nuova, anzichérabberciare quella del Maggi, ottima ma troppo vecchia. Incomincio dunque una stesurasommaria del nuovo volumetto, con stile e tono più adatto ai nostri tempi. Ella poi nescriverà la prefazione, onorando così l'opera mia modesta. La quale, secondo l’intesa,dovrebbe essere stampata a Broni, e recare una sola o due belle illustrazioni. Per l’altra opera , certamente più costosa, voglia Ella- se crede- dare conferma diret­tamente al tipografo Sejmand, affinchè provveda a fermare la carta e ci metta al copertoda sgradite sorprese. Io verro a Broni presto, così concorderemo a voce altri particolari. In attesa, La riverisco e La prego di ricordarmi al Signore dev.mo Bascape ...” 381 310

Corrispondenza con l'Arcipretura di Broni Lettera all'arciprete Mons. Angelo Beccaria \"... Francois Pitangue Clos Margalide 290, Av. des Moulins 34100 MONTPELLIERTI. (67) 63 -20-27 Le 7 mars 1978 Reverendissimo Padre, Mi scuso di venire di nuovo ad importunarla per una semplice informazione biblio­grafica concernendo il manoscritto della \"Historia Beati Contardi Estensis\", che possiedela sua stimata biblioteca collegiale. Desidererei, et ringraziandola del suo concorso, nella mia bibliografia, più estesa diquella che ho dato nel 1975, poter indicare: il numero di foglio pergamena, formato f° -4°o 8° , data 1376? Se c'è una incisione, la quotazione di classifica nei suoi archivi. Ho scoperto un esemplare della rarissima \"Descriptio del territorio piacentino \" diLelio Gavardo ( 1576). Leggo al n°2 del pianifica: Bron i... ove a la testa del martire Got­tardo, nella maggiore chiesa, detta del suo nom e...\" ( ) \"il monte dove fu martirizzato,ivi una pietra, nella quale , mentre orava, e era in ginocchio sopra, ancor vi appaiono levestigli delle ginocchia e delle mani\". No può essere il compagno piacentino di S. Rocco, Gottardo Colombo (secondo LelioGavardo). Non trovo niente a quel soggetto ne nella \"Ada Sanctorum \" ne nelle \"Tra­dizioni popolari vogheresi\" di Maragliano. L'annuario Cattolico d'Italia \" da soltantocome chiesa: \"Broni (Pavia, diocesi di Tortona), Santo Pietro apostolo\". ForseLei mi potrebbe illuminare su quel passaggio. Rev. Padre, voglia credere ai miei sentimenti rispettosi e gratissimi. firmato FrancoisPitangue ...\" 382 311

Corrispondenza con l'Arcipretura di BroniLettera all'arciprete di Broni Mons. Angelo Beccaria di S.E. il Car- dinale Nasalli Rocca \"...20- VI - 1957 Carissimo Monsignore eccole la relazione della visita di Pio VII a Broni.Il S. Padre era di ritorno dalla Francia dopo l'incoronazione di Napoleone. La relazioneoriginale e nel! 'archivio dei cerimonieri in Vaticano. Tenga pure il testo per il suo ar­chivio. Saro a Vili (?) il I settembre p.v. Ci vedremo certamente cordialmente M. Nasalli Rocca ...\". La lettera include un biglietto intestato: \"Mons. Virgilio Noe\" Sottosegretario della Sacra Congregazione per il Culto divinoMaestro delle Cerimonie Pontificie. Indirizzato si crede al Cardinale Nasalli Rocca. - Signor Cardinale, le invio alcune pagine fotocopiate del diario recante la notizia dellavisita di Pio VII a Broni. Con ossequio devoto Virgilio Noe -...\". Stralcio dalla Relazione del viaggio di Pio VII dalla Francia aRoma, nel mese di maggio dell'anno 1805: \"... Ad Alessandria la strada era coperta di Paesani che attendevano il passaggio delPontefice per ricevere da lui la benedizione: ad ogni villaggio si vedevano degl'architrionfali ed erano stati eretti degli altari riccamente decorati, ed il Clero, le Confraternitee le Autorità in abito di funzione ossequiavano per tutto il supremo capo della Chiesaformando in tal guisa il più religioso, e superbo spettacolo. Proseguendo per Tortonagiunse il Pontefice a Voghera a ore 4 pomeridiane, e col solito incontro ed acclamazionefu ricevuto dal Clero, e dalle Autorità costituite, e quindi accompagnato dalla Truppade Volontari e piedi, ed a Cavallo fino alla abitazione del Signor Conte Dattili ove preseriposo. La mattina del di 30 Sua Santità partì da Voghera dirigendosi a Piacenza. Inquesto tratto di cammino passò per Broni, ultima posta nel Dipartimento di Marengo.L'accoglimento fatto al Pontefice in quel Borgo merita di non esser trascurato, eccone ladescrizione. Nella mattina del di 30 a ore 11 giunse in detto Borgo Sua Santità. Appenaincominciò a comparire il treno Pontificio alle ultime Case del Sobborgo, che il suonodelle Campane, e sparo dell'artiglieria ne annunziarono l'arrivo. Alle porte del Borgo erastato eretto un magnifico Arco Trionfale, ed il numeroso Clero, ed il Giudice del CantoneConsiglio Municipale stavano schierati a ricevere ed ossequiare la Santità Sua. La vicinaPiazza di San Pietro era trasformata in sala coperte di tele, apparata di arazzi, sparsa di (segue) 383 312

fiori: ivi si fermo la carrozza del Santo padre, in faccia alla Chiesa Collegiata Parrocchialesuperbamente addobbata, fattosi avanti l'Arciprete Parroco, umiliò alla Santità Sua l'o­maggio del suo rispetto, ubbidienza, e devozione, e supplicò il Pontefice a volersi degnaree d'esaudire i fervidi suadenti voti di que' fedeli onorando la di Sua Pontificia Presenza. Il Santo Padre con molta dolcezza, secondo l'universale desiderio: scese di carrozzae fu ricevuto sotto il baldacchino, portato dai Parrochi del Vicariato, e dal Decano delClero, vestiti tutti in dalmatica, così entrò in Chiesa scortato dalla Guardia Municipale,in mezzo alle giulive ed universali acclamazioni del popolo. Alla porta della Chiesa fuincensato dal Parroco Arciprete, indi avanzandosi fino al Santuario, e fatta l'adorazioneal Santissimo Sacramento, dalla santità Sua incensato, il predetto Arciprete d'ordine delsanto Padre, dette la benedizione. Quindi il Pontefice ascese lo scalone per venerareil Capo di San Contardo, espressamente scoperto, e si compiacque di vedere unacosì preziosa reliquia incorrotta ancora dopo 540, e più anni. Dallo scalone, chedominava il vasto tempio, compartì all'affollatissimo popolo l'Apostolica benedizione,indi accordò il bacio del piede, e delle mani ancora al Clero alle Autorità civili, e militari,ed a quei fedeli che potettero godere di tal grazia. Dopo tali funzioni fu con l'istesso cor­teggio accompagnato sotto baldacchino alla carrozza, proseguendo il viaggio allo sparodella artiglieria, al suono delle campane, e fra le acclamazioni di giubilo, e di tenerezzadi tutta quella devota popolazione, che lo accompagnò ancora per lo spazio di due miglia.Uscendo dal Borgo passo sotto un secondo Arco Trionfale, su cui leggevasi la seguenteiscrizione: PIO VII. PONT. APOST. MAX . Post. Sacrum Napoleonis. I. Imp. D.A.I. ReduciClerus Popolusque Blandenoniensis Itinerantis. Apostolici Presentia, Gestiens ExultansGratulabatur, Prid. Kal. May. MDCCCV. Alle ore tre e mezza pomeridiane giunse in Piacenza il Santo Padre, scortato da unpicchetto ...\".Corrispondenza con la Biblioteca della Collegiata Broni Lettera a Mino Baldi dal Prof. Miklos Boskovits CORPUS OF FLORENTINE PAINTING Pubblicato sotto gli auspici dell'Ist. di Storia dell'Arte dell'Università degli Studi diFirenze Redazione presso l'Ist. Germanico di Storia dell'Arte - Via G. Giusti, 44 - 50121Firenze. Firenze, 8 gennaio, 1996 Gentile Sig. Baldi, sia il dipinto del monastero di S. Antonio in Polesine che quelli della CollezioneJohnson di Filadelfia e già nella Collezione Martello a New York, sono evidentementecopie (probabilmente antiche) del medesimo prototipo. Non escluderei che il prototipo siaproprio l'opera già fotografata da Vasari; e quella indubbiamente che ha più l'aspetto diessere l'originale. Tuttavia il dipinto non l'ho mai visto e purtroppo non ho nemmeno lafotografia perche la possa riesaminare. Non escludo comunque che il negativo della fotorechi indicazione per lo meno dell'ubicazione antica. Con i migliori saluti, (Miklos Boskovits) 384 313

L'Eco di S. Contardo Bollettino della Parrocchia S. Pietro di Broni L'Eco di S. Contardo é il Bollettino Parrocchiale della Basilica di S.Pietro in Broni. Fondato nel 1904 dal Sacerdote Teologo Don Giaco-mo Carrà, si stampava mensilmente, usciva l'ultimo sabato di ognimese in memoria della glorificazione che S. Contardo ebbe l'ultimosabato di agosto: il frontespizio era adornato con l'incisione delloZambelli San Contardo in agonia, che riproduceva quella più anticadel Paradisi (cfr. Incisioni), le dimensioni erano di mm. 125 x 245.Dal gennaio del 1906 le dimensioni risultano mm. 175 x 250 e l’illustrazione venne sostituita con la riproduzione di una statuettain cera, S. Contardo morente (cfr. Altre immagini). Nel numero diagosto del 1907 risulta gerente responsabile Alberto Ponzinibbio,nel settembre del medesimo anno direttore responsabile era il Dr.Alessandro Cerioli. Dal numero di ottobre del 1907 al giugno-lu-glio 1909 risulta gerente responsabile Angelo Dellaporta. Dopo unapausa riprende le pubblicazioni dall'aprile dell'anno 1913 e con-tinua fino al dicembre 1917, rinumerato dal n.° 1, con la testata:L'Eco di S. Contardo e della Madonna di Riofrate direttore responsabilefigura l'arciprete Don Mario Lecchi, le dimensioni dei fogli eranomm. 195 x 285. L'arciprete mons. Alessandro De Tommasi dopouna seconda pausa dal febbraio del 1926 riprende la pubblicazionecon la testata e la dimensione originaria di mm. 115x225 circa, conla quale vide la luce nel 1905: da allora esce saltuariamente senzauna scadenza fissa, con diverse illustrazioni del frontespizio. Collaboratore della prima epoca ( 1905-1917) fu il Dr. Alessan-dro Cerioli, che alle notizie ai fedeli del Parroco intercalò insertidedicati allo studio di S. Contardo ed alle memorie della chiesa diBroni. Mons. Alessandro De Tommasi mantenne al Bollettino una vestemodesta, con poche pagine e la copertina con la caratteristica inci-sione dello Zambelli. La biblioteca della Collegiata conserva tutti i numeri arretrati. Alcuni periodi si trovano rappresentati anche presso la Bibliote-ca Universitaria di Pavia. 385 314

L’Osservatore Romano 30 Aprile 1936 - pag. 3 \"... Nell'Ottavo Centenario della Cattedrale di Ferrara - Profili ascetici ferraresi: S.Contardo Estense. Nel lontano 1376 un diligente Arciprete di Broni in quel di Piacenza, a nome Pietrode Crosnis, sopra fogli pergamenacei, ci lasciava scritte le memorie di un principe bril­lante del secolo XIII vissuto tra lo splendore di una delle prime corti d'Italia, in mezzo adardori bellicosi, agli odii ed alle vendette della età sua, quasi una santa reazione a tuttociò che era grandezza e fulgore nel mondo. Le antichissime memorie raccoltealla sua morte, erano perite nel sacco di Broni compiuto dagli Inglesi sotto Gregorio XInei tempi tristi di Avignone; ma la Provvidenza che vigila, ispirò allo zelante sacerdote diraccogliere dai monumenti rimasti, e dalla viva voce del popolo che le aveva conservate,le glorie del santo, che fu suo, per tramandarle ai posteri. Sulla scorta di quelle memorie sappiamo che quel principe era figlio di Azzo Novellodi Ferrara e di Giovanna di Puglia, sorella a Roberto; fu il primogenito ebbe nome Con­tardo, nacque forse tra il 1219 ed il 1221, il giorno e il mese si ignorano. Azzo Novello cerco di dargli un 'educazione conforme al suo genio bellicoso ed in lui,primogenito aveva riposta ogni sua speranza per trarne un braccio valoroso a difesa dellaChiesa. Ma il carattere mite e soave che aveva sortito da natura, la finezza delle direttivedategli da Mambilia, seconda moglie di Azzo Novello e sua educatrice, che Fra Salim­bene da Parma contemporaneo nella sua \" Cronaca ferrarese \" ediz Oswaldus HolderHegher pag. 377 e 78 chiama « saggia, prudente e pia » non lo rendevano nelle manidel padre, strumento adatto per servirsene ai suoi disegni. Al secondogenito Rinaldo, di inclinazione opposte , volse allora il padre tutte le suecure e, coadiuvato da Fra Giovanni Vincenzo dell'Ordine dei Predicatori, uomo di santicostumi, di rara dottrina, di perfetta eloquenza e tutto ardore per la pace, riuscì a com­porre un dissidio che sembrava insanabile tra di lui ed Ezzelino da Romano. Narra infattiil contemporaneo Monaco Padovano che il vincolo della pace fu il coniugio di Rinaldocon Adelaide d'Onara figlia di Alberico fratello di Ezzelino, avvenuto nel 1243. Fu allora che esultante di gioia, Contardo si decise di rinunciare al principato in favo­re del fratello, molto più che nel 1249 nacque da quel coniugio Obizzo ed il vecchio AzzoNovello vedeva così nel figliolino di Rinaldo il continuatore della famiglia Estense. LoScalabrini in « Miscellanea » Vol. Il, il Ferrari nel suo «Nuovo Catalogo dei Santi»,il Ciarlini nelle « Memorie di S. Contardo » del 1627, descrivono tutti l'atto di questarinuncia accolta con ammirazione dal padre e tosto effettuata. Il sepolcro dell'Apostolo S. Giacomo, in Compostella nella Galizia, attraeva le turbedi quei tempi; era la meta di infinite schiere di pellegrini che in lunghe teorie, armati solodi un vincastro e di una boccetta per le acque pure delle fonti che incontravano lungoil cammino, sceglievano per cibo il pane mendicato di porta in porta, e per letto il nudoterreno protetto dal cielo stellato che vegliava sul loro sonno. (segue) 386 315

Contardo, pervaso da un misticismo soave, si sentì pure attratto ad esperimentare,quanto sia dolce il soffrire per Cristo, sconosciuto dagli uomini del mondo, nella pover­tà scelta volontariamente, nella dura fatica del cammino disagiato ed eccolo pellegrino.Depone le vesti principesche pel rozzo saio, ai piedi poveri calzari, sulla testa un cappelloa larga tesa, un bastone per appoggio e la boccetta per l'acqua. Ed il principe Estense,dato l'addio al padre ed alla corte fastosa di Ferrara, si confonde tra la turba dei poveri;soltanto due compagni anime anelanti come lui alle eccelse vette della virtù, si mettonoal suo fianco e lo seguono, come attesta il manoscritto del 1376. Chi fossero questi duecompagni non ci e dato saperlo. Con probabilità ferraresi come lui; ed il parlare di Con­tardo e dei compagni verte tutto sulle cose dello spirito, contenti e lieti quando negatoe loro il pane od il rifugio nella notte, perche e dolce ascendere il Calvario col peso dellacroce portato con amore. L'oscurità della morte, la luce della gloria. Le lezioni dell'Ufficio di S. Contardo composte dal Canonico piacentino Pier MariaCampi, ci descrivono questi tre santi pellegrini giunti nella terra di Broni che ascendonoil colle vicino dove l'aria più pura, il respiro più ampio, l'orizzonte più largo. Ed e quiche Contardo preso dall'amenità del luogo, prega Iddio che se e voler suo che egli muoialontano dalla patria, possa da questo colle spiccare il volo verso di lui. Una repentina in­disposizione attesta che la sua preghiera e accolta; in breve il suo corpo e tutto un doloreda renderlo immobile. I compagni pensano allora di condurlo ad un albergo dove è accoltomalvolentieri perche povero e sconosciuto. Dopo alcuni giorni vuole che i compagni con­tinuino l'intrapreso cammino, ed egli rimane solo coi suoi intensi dolori, privo del dolceconforto dell 'amicizia, con un albergatore avido solo di lucro e dal cuore di macignoche il lamento flebile del malato disturba e lo pone a giacere su poca paglia in un miserotugurio fuor dell'albergo. È Gesù che nella tribolazione avvicina a se i suoi eletti.Il 16 aprile 1249 l'alba sorge su Broni da un mare di fuoco nel sorriso di primavera, el'angelo della morte scende ad imprimere il suo freddo bacio su quella fronte candida eserena che non conobbe il corruccio della colpa. Il principe Estense non e più della terra.Sonate a festa, o campane di S. Pietro di Broni, per le valli e per i monti si ripercotalo scampanio festoso ed arrivi fino alla reggia di Ferrara, dove le dame ed i cavalieri dimezzo ai tripudii ed alle gioie mondane non sanno che un principe dei «Signori da Este»nella rinuncia totale di ogni cosa umana, e salito al cielo. Ed il popolo semplice che ha l'istinto delle cose divine, comprese che quello scampaniotramandatoci dalla tradizione come spontaneo, e il segno infallibile della morte di un san­to. Si scopre da taluni nel misero tugurio un pellegrino ignoto colto dalla morte, stringetra le mani il Crocefisso, il suo volto è atteggiato al sorriso, i lineamenti rivelano unafinezza strana che non e di persona comune. Chi sarà? e la domanda di tutti che rimanesenza risposta fino a che un nuovo prodigio non ne rivela il casato. Lo spirito del malediviene strumento nelle mani di Dio per tale rivelazione: una donna ossessa ne proclamaad alta voce il nome. Ed il popolo umile e povero sente riabilitarsi perche comprende cheun grande si e fatto piccolo come lui volontariamente per alzarlo fino a se, come un gior­no fu di Francesco di Assisi cui Madonna povertà arrise dalla croce di Cristo. E volle che quel povero volontario rimanesse in mezzo a lui; non valsero le preghieree la visita della fastosa e ricca corte di Ferrara che volle (segue) 387 316

erigergli un sepolcro conveniente al rango cui apparteneva; non permise che quel tesoroche era suo orgoglio fosse trasportato altrove. Il culto prestato a questo Santo ferrareseè immemorabile, ne la chiesa lo ha mai condannato anzi nel 1609 la Congregazione deiRiti, come riferisce S. Roberto Bellarmino, ne approvo la lezione e la Messa; nel 1628 ilPontefice Urbano VIII, ad istanza di Cesare d'Este Duca di Modena e Reggio ne estendel'Ufficiatura oltre che a Ferrara anche a quei ducati. Nel 1249 S. Contardo sale agli splendori della gloria, nello stesso anno la sorellaBeatrice in Ferrara sente la chiamata di Dio indossa le vesti della penitenza muta losposo della terra con quello del cielo. Coincidenza fortuita o scherzi della Provvidenzatra gli uomini? Queste due anime gemelle non possono dissomigliarsi; in tutte e due ildisprezzo delle cose abbaglianti del mondo, la sete e l'ardore della penitenza, la nostalgiadel cielo; fratelli nella carne, fratelli nello spirito, divisi sulla terra, per sempre uniti nellaluce di Dio. Ci passa per la terra di Broni, mentre ne aspira l'aria balsamica che un giorno attras­se Contardo, sente un invito dalla soglia marmorea della Collegiata di S. Pietro che suonacosì : \"O pellegrino ferma il tuo passo, entra e venera il corpo di S. Contardo Estense chee riposto in un 'arca adorna di oro ... Effondi qui le tue preghiere perche il cammino ti siasempre fausto e felice \". Il ricordo marmoreo non subì la sorte della fragile pergamena; quella pietra soprav­vissuta alle vicende liete e tristi del tempo, quante generazioni ha vedute passare dinanziper dire a tutti le glorie del principe Estense! Pellegrino su la terra, fissò lo sguardo alcielo, e passato lasciando dietro di se una scia luminosa ed un profumo di bene, perchechi cammina ancora quaggiù, abbia la luce che guida la mente, l'attrattiva che trascinail cuore. D.L.P. ...\" 317

Il Popolo di Tortona 6 . IX . 1914 \" ... Da Voghera a StradeIla BRONI Feste e fiera di S. Contardo d'Este. Le nostre feste in onore al nostro veneratissimo San Contardo d'Este, cominciaro­no venerdì 28 agosto p.p. e furono rese più solenni dall'intervento di Sua Ecc. Rev.maMons. Pietro Viganò (che ben 27 anni della sua vita di Missionario dedico alla Indie)Vescovo Ausiliare di S. E. Rev.ma Mons. Igino Bandi. Venerdì era solo la vigilia della nostre feste e giorno di mercato e fu giorno di pioggiache duro fino alle 15 circa, quando arrivo Sua Eccellenza. Il 29, Sabbato, secondo tradizione rispettatissima, ricorda l'arrivo dei principi diCasa d'Este invitati dalla magnifica Comunità di Broni: vi giunsero colla pompa ches'addice alla loro dignità, l'ultimo Sabbato di Agosto dell'anno 1249. Il Santo era passatoa vita celeste il 16 aprile di quell'anno: così si apprende dal codice pergamenaceo dell'an­no 1376 che narra la storia di San Contardo d'Este e fu scritta dall'Arciprete di alloraPietro Crosni: storia che si conserva nel nostro archivio parrocchiale. Un particolareimportante e questo che, dopo tale storia vi ha la - Messa propria di S. Contardo - incaratteri di quel secolo: onde si può affermare che la santità del nostro Patrono era sancitadalla autorità ecclesiastica sin dal secolo XIV. Nonostante la crisi che attraversa l'Italia in questi giorni calamitosi per la guerraEuropea, pure il concorso di popolo dalle citta e dai paesi lungo le linee tranviaria e ferro­viaria fu assai numeroso. Naturalmente il maggiore si ebbe domenica per le feste religiosee lunedì per la fiera. Essendo insufficienti gli alberghi a ricoverare omnibus, bare, carrozzelle ecc. anche inquesto, come nelli anni passati, i pellegrini venuti a Broni per onorare il nostro Santo sirifugiarono in vari cortili ospitali come vidi io stesso. Dal Piacentino vennero pellegrinidi Semino (grossa frazione del Comune di Ziano) di Castel San Giovanni, di Agazzano,di Borgonovo Val Tidone, di Pianello Val Tidone, di Sant'Imento (Rottofreno), di Farinid'Olmo, di Gozzola (Fraz. di Agazzano), di Rivergaro, di Tabiano, di Vicobarone, di Zia­no, di Creta (Castel San Giovanni), di Vicomarino, di Corano e Scazzolino, di Trevozzo(Nibbiano), di Molino della Coppetta (Nibbiano). Detti Comuni e frazioni concorsero con due, tre, quattro e più carretti, con panche oseggiole, oppure con tram a cavalli e tutti dal Piacentino. Si noti la distanza superiore ai40 chilometri per i poveri pellegrini ...\" 389 318

Gazzetta Piemontese Supplemento N° 119, Giovedì 3 ottobre 1822 Interno. \"... Broni (Provincia di Voghera), 2 settembre. Il giorno 31 dello scorso agosto sarà eternamente memorando nei fasti religiosi diquesto paese. Il Rev.mo Sig. D. Giovan Battista Maggi Dottore in sacra teologia. VicarioForaneo, ed Arciprete degnissimo di questa Chiesa Collegiata, e Parrocchiale, sempreanimato dal più ardente zelo per il decoro, e lustro della stessa di lui patria, e per il trionfodella Religione, dopo d'aver negli anni scorsi con immense cure, e gravi sacrifizii miglio­rata sensibilmente la condizione del suo affezionato gregge con opere intraprese che ne at­testano la grande utilità, arricchita la Chiesa di preziose suppellettili, ed arredi doviziosi,promossa l'istruzione religiosa al più alto grado, diffusi i semi di virtù, e morale cristianafra un popolo docile, ammiratore, e grato, e procurati insieme col mezzo d'una biblioteca,ricca d'alcune migliaia di volumi, i commodi d'una facile istruzione a tutte le classi, ecivili professioni, volle tramandare alla più remota posterità la memoria di tanti benefizi,vantaggi, ed onori profusi con nobile magnificenza durante il corso del suo PastoraleMinistero, ordinando la formazione d'una bellissima urna argentea, di un disegno squi­sito, alla quale sono concorsi i più valenti artisti dell 'Italia, che presenta un modello diperfezione nel suo genere, e nella quale vi e stata in detto giorno riposta la testa incorrottadi S. Contardo, che da più secoli si venerava rinchiusa in altra umile custodia. La nuovaurna argentea venne portata processionalmente da quattro Sacerdoti, coll'intervento diMonsig. Vescovo di Tortona, e di un clero numeroso, e distinto, ed esposta agli sguardi diun numeroso popolo, accorso principalmente da molte citta della Lombardia-Austriaca,e da altri stati confinanti, risveglio in tutti un sentimento profondo di venerazione, nondisgiunto da una grande ammirazione, e da un fremito dolce di gioia, rammentando cheun si grande avvenimento e dovuto ai pensieri ed alle cure di quel degno Pastore il cuinome risuonera sempre glorioso. Cappelle disposte con tele dipinte da mano maestra, e con figure al naturale, carat­terizzate, vestite con pompa, padiglioni, archi di trionfo, componimenti poetici, coro disuonatori valenti, distribuzione copiosa delle immagini del Santo, e della sua vita, scrittae compilata dallo stesso Pastore, nella quale ogni squarcio e un quadro, ed ogni linea,e tinta presenta un pennello di filosofia, e religione guidato; in somma tutto ha spiratomagnificenze, ordine, e buon gusto. La festa ebbe fine con musicali concerti in diversi luoghi del paese, e con una sponta­nea illuminazione, nella quale si e particolarmente distinto un ragguardevole possidente,il Sig.. Stefano Riccadonna, che ha fatto trasformare la facciata esteriore della sua casaposta sulla piazza della Chiesa Parrocchiale in un giardino elegante, che presentava vasidi fiori riposti, e figure simboliche a colori vivi, che produssero la più grata sorpresa, eduna specie di incantesimo. A.C. ...\" 390 319

Il Popolo di Pavia 15 Agosto 1937 \"... Cronaca di Broni - Sulle orme di S. Contardo - Proposta e disegno di un grande Carosello storico a glorificazione del nostro Patrono Un'idea? No, una certezza. Lanciamo la proposta con tutta sicurezza, fidenti nellasua realizzazione. Un altr 'anno Broni sarà teatro di un grandioso Carosello storico cheavrà larga risonanza anche nella regione. In questa sede vogliamo mettere subito al cor­rente i nostri lettori dello spunto che ha fornito la materia di questo articolo, che e insiemeuna premessa ed una proposta, nelle quali ritorneremo opportunamente a suo tempo. Anzi tutto non si tratta di un torneo, anche se dobbiamo, per renderci comprensibili,usare un termine che serve ad indicare manifestazioni di regale magnificenza. Tutti sanno qualcosa di S. Contardo, il valoroso Principe estense che quivi giunse pel­legrinando e che quivi trovo gloriosa morte. Orbene: s'è pensato che lo spunto offerto daquesti fatti incontestabilmente storici potesse servire all'allestimento di una grandiosacoreografia. - Piccola vita di S. Contardo - ... - Lineamenti della storica rievocazione - Una cavalcata superba per lo spettacolo di forza che dovette offrire, per lo sfarzo deicostumi e per la nobiltà di ideali che l'avevano originata ed accompagnata. Trattasi di unavvenimento unico nella storia del nostro popolo. L'avvenimento non fu dimenticato ne dal popolo ne dai principi di casa d'Este. Igenitori, finché vissero, ritornarono ogni anno, e gli eredi seguirono l'esempio degli an­tenati. Documenti del 1600 ricordano i pii pellegrinaggi d'amore. ... Ma quanti altri nonne vennero? Solo una lunga e diligente ricerca potrebbe stabilirlo. Il carosello storicopotrebbe rievocare quella prima famosa cavalcata. Come? Alla realizzazione dovrebbe pensare, d'accordo con la competente autorità eccle­siastica, il Comitato istituito ultimamente per dare incremento al turismo di massa nell'Ol­trepò, e tutti quei Nobili della Provincia di Pavia che sentissero l'affascinante bellezza di darvita a quei personaggi storici. Ad essi consegno l'idea perche venga studiata, approfondita eportata su un piano interregionale ...\" . F.F. 320

Il Messaggere di Modena Mercoledì 15 aprile e Venerdì 17 aprile 1857 \" ... Appendice. San Contardo d'Este Comprotettore di Modena - Ricordi storici - Il fervore pei pellegrinaggi, che sino da' primi secoli della Chiesa si era risvegliatone' Cristiani pei luoghi santificati dalla vita, dalla morte, dal sepolcro del Redentore, fugrande nel medio evo per altri santuari eziando sparsi in varie contrade del mondo, qualisono, per dir de' più celebri, le tombe degli Apostoli a Roma, la Casa della Madonna diLoreto, S. Giacomo di Compostella in Ispagna, S. Michele del Monte in Francia ecc. Edil pellegrino, reduce alla patria dopo il lungo e disastroso suo viaggio vi trovava grande efestosa accoglienza; saliva presso i suoi in particolare riputazione di pietà; e, rinnovellatopel conseguimento della plenaria indulgenza concessa dai Pontefici ai pietosi visitatorisegnatamente di Terrasanta, riacquistava nell'altrui opinione quella stima, che per fallitrascorsi egli avesse per avventura perduto. Tra i pellegrini più celebri del medio evo e a noverare San Contardo, le cui spogliemortali si venerano in Broni, ove pose fine a' suoi giorni. Cento ventisette anni da quelloassegnato alla beata morte di lui, cioè nel 1376, Pietro de Crosnis. Don. Luigi Maini...\" Il Maini continua l'articolo sulla vita di Contardo, riportando notizie dal Papebro­chio, dal Ciarlini, dal Campi; nel secondo articolo, o continuazione, termina elencando leopere d'arte che lo ricordano in Modena compresa la monetazione a lui dedicata. Questepagine vennero raccolte in un libretto edito nello stesso anno in Modena con il titolo\"San Contardo d'Este Comprotettore di Modena\", in forma riveduta ed accresciuta dallostesso Maini, perciò le parti più interessanti le abbiamo riportate nel capitolo proprio. 392 1934 Arte Cristiana, Milano, Ferrara Santa, Eva Tea.Enotria, ?, Un Santo che dorme fra le vigne, Giuseppe Gavazzana. Gazzetta Padana (Ferrara) Venerdì 8 aprile 1949 ’’... Dalla Leggenda alla Storia - Su un’antica pergamena manoscritta le vicende diuno sconosciuto santo ferrarese - Alla Deputazione di Storia Patria si e parlato di S.Contardo d’Este, fratello della Beata Beatrice (segue articolo) ...” 393 321

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IndicePresentazione p. 3Prefazione p. 4Premessa p. 7Notizie biografiche su Contardo d'Este p. 12II Codice bronese del Crosnis p. 15Crosnis Petrus de Vita beati Contardi Ferariensis, scheda di M. A. Casagrande. p. 19Vita beati Contardi Ferariensis, trascrizione e note di F. Gasti . p. 21Vita del beato Contardo di Ferrara, traduzione e note di F. Gasti. p. 27Note di Luciano Chiappini alla Vita beati Contardi Ferariensis, nella versionelatina degli Acta Sanctorum Aprilis dei Bollandisti Henschenio e Papebrochio p. 36Nuove annotazioni alla Vita beati Contardi Ferariensis, nella versione latina p. 38Missa Beati Contardi (Messa votiva del Beato Contardo contenuta nel Codice delCrosnis), trascrizione di F Gasti p. 42Missa Beati Contardi, contenuta nel Codice del Crosnis, (Studio liturgico del te-ologo Don Mario Lecchi Arciprete di Broni) p. 44I ritratti di Contardo e Beatrice d'Este p. 50I ritratti di Contardo e Beatrice d'Este dipinti dal Gelasio p. 52I ritratti di Contardo e Beatrice d'Este esistenti nel Monastero di S. Antonio inPolesine di Ferrara, ossia il rinnovo delle opere del Gelasio p. 54I ritratti conosciuti di Beatrice d'Este sparsi nel mondo camente presso l'ArchivioVasari, Roma; con ubicazione ignota p. 63I ritratti di Contardo e Beatrice dell’archivio Vasari di Roma p. 64Rilievi tecnici dei ritratti di Contardo e Beatrice p. 65I ritratti di Contardo e Beatrice d'Este donati ai Padri Cappuccini di S. Martino inRio da Carlo Filiberto d'Este p. 71Notizie riguardanti le immagini di Contardo e Beatrice d'Este p. 73Letteratura p. 78Da La vita di S. Rocco descritta già LX anni in lingua latina dal Signor Pino diTolosa ...et hora tradotta in lingua volgare da Lelio Gavardo p. 80Dal Catalogus Sanctorum Italiae, di Filippo Ferrari p. 82Dalla Vita et historia di San Contardo d'Este Confessore del Rev. Padre MaestroIppolito Ciarlini da Carpi dell'Ordine de' Servi della B.M.V. p. 84Da S. Contardo D'Este Idea del Principe Christiano del Padre Gianoli Cappucci-no p. 90Dall' Istoria Ecclesiastica di Piacenza di Pietro Maria Campi Canonico Piacenti-no, Parte II p. 111, p. 93Dagli Acta Sanctorum dei PP. Gofrido Henschenio e Daniele Papebrochio p. 96Dalle Antichità Estensi e Italiane di Lodovico Antonio Muratori p. 99Dal Compendio della Vita delle Virtù e de ‘ Miracoli di San Contardo di GiovanBattista Maggi p. 102Da San Contardo D’Este Comprotettore di Modena Ricordi Storici del Dott. Lui-gi Maini p. 106 328

Da Il Popolo Bronese in onore di San Contardo d’Este e della SS. Vergine di Rio-frate di Alessandro Cerioli p. 112Da Il Culto in onore di San Contardo d'Este in Broni dal sec. XIV al XX di Ales-sandro Cerioli p. 115Da San Contardo pellegrino protettore di Broni di Giacomo C. Bascapè p. 120Dalla Nouvelle contribution a l'etude de la vie authentique de l'histoire et deslegendes de Mgr. Saint Roch ( 1984) di Francois Pitangue p. 123Altre opere letterarie per S. Contardo p. 125Alcune citazioni p. 127Iconografìa di San Contardo p. 131Il ciclo di affreschi che decora la Cappella di San Contardo in S. Pietro di Broni p. 156La volta della Cappella di San Contardo in S. Pietro di Broni in cui figura l'affre-sco Gloria di San Contardo p. 166Le monete con la figura di San Contardo p. 169Da Conii e punzoni numismatici della R. Biblioteca Estense, memoria del Cav.Arsenio Crespellani, Modena 1887 p. 173San Giulio, con i SS. Gerolamo, Antonio, Sigismondo e Stefano a Sant'Alberto diButrio p. 174Cristo fra i dottori, Madrid p. 176San Contardo d'Este cacciato dall'osteria di Broni, Sassuolo p. 177La Vergine apparere a San Contardo, alla Beata Beatrice d'Este e ad altra monacaSalesiana in S. Giorgio di Reggio Emilia p. 179San Carlo in adorazione della Beata Vergine del Pilastro in Duomo di Parma p. 181I SS. Geminiano e Omobono assistono San Contardo nella sua agonia nella chie-sa Del Voto di Modena - Gonfalone - p. 182San Contardo in agonia nel forno, protetto dall'Arcangelo nell’Oratorio di S.taMarta in Broni p. 183I SS. Geminiano, Omobono, Contardo d'Este, Sebastiano e Rocco in adorazionedella Madonna, dal cielo proteggono la città di Modena in S. Vincenzo di Modena p. 184San Giorgio e San Contardo d'Este in adorazione della Madonna del Rosario inS. Giorgio di Sant'Andrea di Foggia p. 185Madonna in trono con i SS. Giovanni Battista, Pellegrino, e Lucia della Pinacote-ca Estense di Modena p. 186Madonna con il Bambino e i SS. Pellegrino, Carlo Borromeo e Nicola di Bari dellaPinacoteca Estense di Modena p. 187San Nicola, San Contardo d’Este e sopra le nubi un angelo tiene per mano unfanciullo Maria Vergine e li SS. Lodovico Re di Francia e Contardo estense p. 189Sculture p. 192San Contardo d’Este in S. Agostino di Modena p. 193San Contardo d’Este in S. Vincenzo Martire di Modena p. 194San Contardo d’Este in S. Pietro di Broni p. 195 L’Arca di San Contardo d’Este in S. Pietro di Broni p. 196 329

Incisioni p. 198San Contardo d’Este in agonia su un giaciglio di paglia p. 199San Contardo d’Este in abito da pellegrino con bordone e corona ai piedi p. 200Geminiano e Omobono assistono San Contardo d'Este nella sua agonia p. 202I SS. Geminiano e Omobono assistono San Contardo d'Este nella sua agonia (xi-lografia) p. 203Gloria di San Contardo d'Este che si venera nella Parrocchia di Lugagnano p. 204San Contardo d'Este in abito da pellegrino con ai piedi un devoto afflitto dal maldi capo, sullo sfondo Broni p. 206Tronetto con il capo di San Contardo d'Este (1822) p. 207Altare di San Contardo d'Este in S. Pietro di Broni, dal disegno dell'Architetto C.Amati (acquaforte di C. Dellarocca 1827) p. 209San Contardo d'Este in agonia sulla paglia nel tugurio (1843) p. 210San Contardo d'Este in agonia su un giaciglio di paglia p. 211San Contardo d’Este Protettore di Broni con ai piedi un devoto afflitto dal mal dicapo, sullo sfondo Broni (stampa 1894) p. 212San Contardo d'Este e S.ta Marta in preghiera davanti a Gesù Crocifisso (stampa1904) p. 213Altre immagini p. 214S. Contardo d'Este Patrono di Broni (cartolina riproduce una antica medaglia inpeltro) p. 215S. Contardo d'Este in abito da pellegrino (medaglia in argento dorato) p. 216S. Contardo d'Este in abito da pellegrino (statuetta in cera policroma) p. 217S. Contardo d’Este in abito da pellegrino (Figura in argento sbalzato decorazionedi messale) p. 218S. Contardo d'Este in abito da pellegrino (stampo in legno per statuette in cera) p. 219S. Contardo d’Este in abito da pellegrino (figura in argento sbalzato) p. 220S. Contardo d’Este in abito da pellegrino (in base di calice d’argento) p. 221S. Contardo d’Este in abito da pellegrino (particolare di paliotto in argento sbal-zato) p. 222S. Contardo d’Este in agonia tela di C. Mezzadra eSepoltura di S. Contardo d'Este, miracolo delle fiammelle tela di C. Barbieri p. 223S. Contardo d'Este assiste al Battesimo di Gesù di G.F. Usellini p. 224S. Contardo d'Este e la Beata Beatrice II d’Este in adorazione della Santa Mariadelle Grazie in Oratorio di S.ta Marta in Broni (particolare di paliotto apparte-nuto alla chiesa soppressa dei frati Servi di Maria) p. 225S. Contardo d’Este che riceve l’omaggio della nobile famiglia Anguissola in Al-toè affresco di L. Ricchetti p. 226La Madonna col Bambino, S. Martino Vescovo e S. Contardo d’Este in Altoè p. 227Oggetti della devozione a S. Contardo in Altoè pp. 228-229S. Contardo d’Este opera di A. Minghetti (bassorilievo in terracotta) p. 230S. Contardo d’Este in abito da pellegrino (sormontamento di tronetto per il capodi S. Contardo 1873) p. 232Via S. Contardo d’Este in Broni (cartolina illustrata) p. 233 330

S. Contardo d’Este Patrono di Broni opera di M. Baldi p. 234S. Contardo d’Este in foggia cinquecentesca (confezione di torrone) p. 235S. Contardo d’Este di L. Fraschini (stampo in linoleum) p. 236S. Contardo d’Este in abito da pellegrino opera di A. Corbellini p. 237S. Contardo d’Este in S. Zenone di Lugagnano Val d’Arda (statua policroma);La Vergine appare a S. Contardo d’Este e a S. Zenone Vescovo in S. Zenone diLugagnano Val d’Arda; Pietra di S. Contardo d’Este in Lugagnano Val d’Arda p. 238-39-40S. Contardo d’Este in agonia opera di E. Zangrandi (affresco) p. 241San Contardo d’Este in abito da pellegrino opera di L. Rovati p. 242San Contardo d’Este in abito da pellegrino (cartolina illustrata) p. 243Appendice p. 244Il trionfo della Grazia Oratorio per musica di Giacomo Bottigella p. 245Sonetto in onore di San Contardo d’Este p. 251 Contardo figlio di Aldovrandino I d’Este, da Ferrara madre di Santi di Mons.Vittorio Felisati p. 252Santa Maria degli Angeli una chiesa dedicata al Beato Contardo da Niccolò IIInel XV sec. nelle vicinanze della Villa di Belfiore in Ferrara p. 253Pianta topografica di Ferrara del 1770, dove si individua la chiesa sopressa di StaMaria degl’angeli p. 254Festa e Fiera di San Contardo a Broni p. 255Fabrica S.ti Contardi Libro del maneggio dela cavatta e delle spese per la B. deFabrica di S. Contardo dall'Anno 1570 al ........ p. 259Visite di illustri personaggi alle spoglie di San Contardo nel XVII e XVIII sec. p. 260L'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme p. 261Il nome Contardo e la sua origine p. 263Dal Dizionario dei nomi italiani di E. De Felice p. 264Sulle traslazioni delle spoglie di San Contardo e peculiari delle urne p. 265Altari dedicati a San Contardo nella Chiesa Parrocchiale di S. Pietro a Broni p. 275Da La cappella di S. Contardo nella chiesa di Broni di Don Giuseppe Boni p. 281Altare dedicato a San Contardo nell'Oratorio di S.ta Marta in Broni p. 283La Cappella del Monte di San Contardo in Broni p. 284Verbale di ricognizione delle Sacre Reliquie di San Contardo Estense Confesso-re p. 286Luoghi dove per San Contardo vi furono manifeste attestazioni di culto p. 290Note a personaggi della genealogia Estense p. 292Genealogia Estense al tempo di Contardo p. 295L’ Ordine Equestre dell’Aquila Estense sotto l’invocazione di San Contardo d’E-ste p. 296Il vero e il falso Ordine dell’Aquila Estense p. 297La Cappellania sotto l’invocazione di San Contardo d’Este in Broni p. 298A San Contardo: discorso di Don F. Mariani per solennizzare l’estensione delculto del Santo a tutta la Diocesi di Tortona (1894) p. 301Note biografiche diverse p. 302 331

Lettere alla Collegiata di S. Pietro in Broni, Giornali p. 307Corrispondenza con il Ducato di Modena p. 308Corrispondenza con il Dr. A. Cerioli Corrispondenza con l’Arcipretura di Broni (Arciprete Mons. A. De Tommasi) p. 310Corrispondenza con l’Arcipretura di Broni (Arciprete Mons. A. Beccaria) p. 311-12Corrispondenze con la Biblioteca della Collegiata S. Pietro di Broni ( M.Boskovitsaa M. Baldi) p. 313L’Eco di S. Contardo p. 314L’Osservatore Romano, 30 aprile 1936 p. 315Il Popolo di Tortona, 6 IX 1914 p. 318Gazzetta Piemontese, 3 ottobre 1822 p. 319Il Popolo di Pavia, 15 agosto 1937 p. 320Il Messaggere di Modena, 15 e 17 aprile 1857 Arte Cristiana, 1934 ; Enotria, 1934; Gazzetta Padana (Ferrara), 8 aprile 1949 p. 321Bibliografia p. 322Indice p. 328332

Un ringraziamento per la preziosa collaborazione alla realizzazione del volume del 1996:Direzione Musei Civici d'Arte Antica - Ferrara.Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Modena e Reggio.Monastero S. Antonio in Polesine - Ferrara.Eremo di Sant'Alberto di Butrio - Sant'Alberto.Prof. Giuseppe Fogliani, Broni.Dott. Fabio Gasti per la preziosa collaborazione, Pavia.Prof. Miklos Boskovits, Firenze.Don Alfredo Bianchi, Parma.Dott.ssa Elena Corradini, Modena.Prof. Marzio Ardovini, Modena.Signora Gabriella Bernini, Broni.Signora Linda Johns, Broni.Dott.ssa Mara Scagni, Broni. L'opera si è potuta realizzare grazie a:Fondazione CARIPLO, Milano.CASSA CM RISPARMIO DELLE PROVINCIE LOMBARDE S.p.AAmministrazione Provinciale Pavia, Assessorato alla Cultura.Gruppo Archeologico Bronese, Broni.Studio Creare, Stradella. Litografia Pironi, Broni.La pubblicazione è a carattere scientifico, non ha scopo di lucro enon è commerciabile. 333

Elenco dei sottoscrittori dell'opera: Ferrari MaurizioAguzzi Roberta Fiamberti FabioAlloni Roberta Fogliani Prof. GiuseppeAmministrazione Civica Broni Fogliani Dr. WalterAndreoli Rag. Giancarlo Forni Simone e SilviaArsi Ing. Giuseppe Gallati Valenti EnzioAzzaretti Dr. Giovanni Gallinari Dr. AngeloBardoneschi Dr. Tiziano Gallinari Castellari Dott.ssa FrancescaBattistotti Giovanni Gallinari Dr. LuigiBeccaria Mons. Angelo (alla memoria) Garbarini Dr. Maria LuisaBellomi Anna Maria Gramegna VittorioBernini Gabriella Guidotti Mobili - BroniBernini Dott. Luigi Maga Cav. LinoBertazzo Cav. Renzo Maga Dr. PietroBerzizza Valentina Maggi AntonioBongiorni Dott. Ernesto Magrotti GaspareBordoni Mons. Carlo Mancin LorenzoBotteri Baldi Leonardo Mangiarotti Anna LuisaBozzi Liana Mangiarotti SilviaBrondoni Giancarlo Mantoan GabrieleBrondoni Dott. Siro - Stradella Mariani Don RinoBruni Cristina Massara Sandro MarioBruzza Aldo (alla memoria) Mazzocchi GiancarloCagnoni Franca Moda di Brambilla M. Teresa - ViaCagnoni Virginio Emilia BroniCampagnoli Alessandro Molinari CostantinoCanepa Dott. Giacomo Morini Cav. di Gr. Croce RaffaeleCantù Dott. Alberto Moroni Don AntonioCapelli Rag. Arturo Oreficeria Braga - BroniCapelli Rosa Maria Paroni LuigiCaraffini Giuliano Pascquini MarioCasali Avv. Renzo Pasticceria Indipendenza - BroniCasali Cesare Perduca RolandoCasella Luigi - Castana Pernigotti Don AndreaCivardi Giuliano Pettenati AldoColombi Raffaele Ponzinibbio EnricoColombi Valentino Quaccini Dott. AlbertoConcessionaria Fiat, di Cagnoni - Broni R.A.S. Assicurazioni di GenoveseCorradini Luigino SergioCristina Dino Randi SergioDedionigi Luigia Ratti MarinaDellagiovanna Ing. Ernesto Rebasti CesaraDelucchi Carla Rossi SilvioErcole Dr. Cesare Rovati AlessandroFantoni Giovanni Rovati Antonio e Mario - PasticceriaFaravelli Giovanni - S. d. F. - BroniFaravelli Rita e Silvia Rovati Giacomo e ErnestoFerraresi Arch. Angela Rovati PietroFerrari Alessandro Sacchi MilenaFerrari Ing. Enrico Salvaneschi Aurora334

Salvaneschi MarioScabrosetti Geom: FabioScanarotti Don BrunoScovenna Rag. AlbertinoSfondrini Anna M. ed EnricoTacci GiancarloVercesi Pietro - Cappelleria - BroniVernetti Don GianlucaVolkswagen di Colombi S. n. e. - BroniZampolini Don DomenicoZangrandi Rag. Domenico - StradellaZucconi Giuseppe AlbertoLAB ANALYSIS - Casanova Lonati - PV Fotolito e impianti Studio Creare - Stradella Finito di stampare nel mese di settembre dell’anno 1996 presso la Litografia Pironi - Broni (PV). 335


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