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Case&Dimore - Numero Speciale

Published by Videorunner ADV Design&Strategy, 2015-01-09 11:02:18

Description: Nato nel 2008 con l’intento di entrare nelle case dei vicentini, Case & Dimore è un quadrimestrale a diffusione gratuita allegato a Il Giornale di Vicenza e prodotto da videorunner.com

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A CASA DI 19in cucina per preparare le trippe, la famiglia ritorna dire il vero ancora più amplificata, la si prova quan-tutta bambina, in un tripudio di effervescenza che do si entra negli appartamenti, dove il buon gustosta forse alla base della creatività che anima la ha consentito di lasciare il segno senza intimorirepassione e il lavoro di molti dei figli. La percezione, l'occhio dell'ospite. Il legno dei pavimenti, inusualeuna volta che si entra nel parco è infatti quella che nelle ville venete, regala un calore inaspettato. Lesi prova quando si ha a che fare con una dimora stanze sono ampie e luminose e alla luce del legnovissuta. Non domina il rigore del giardino all'Italia- si mescolano librerie, poltrone, lampade che senzana, la perfezione delle piante perennemente curate seguire uno stile unico e preciso creano un giocodalle forbici del giardiniere, ma una natura a cui di forme perfettamente armonizzate tra loro. SiAntonio (che tra i fratelli è il responsabile del giardi- vede che non c'è l'invadente impronta di arredatorino) lascia un certo grado di libertà, come fosse essa estranei alla storia delle persone che inserisconostessa parte della famiglia. La stessa sensazione, al interi cataloghi in una residenza magari inadattaAl piano terra gli ambienti più consoni alla capostipite Giuseppina, nonnadi uno stuolo di nipoti. Arredi e complementi sono quasi esclusivamentefrutto della tradizione e memorabilia della famiglia.Sopra (a destra) una scala \"difficile\", risolta dalla creatività di Giovanni,comunica direttamente con il piano nobile della dimora

Nelle ampie soffitte sono state ricavate le abitazionidi due nuclei familiari. I mobili e tutti i complementisembrano galleggiare su una straordinariapavimentazione veneziana d'epoca.Foto sotto, il grazioso spazio dedicato agli ospitinella mansardaad ospitarne le creazioni. Qui gli arredatori, di nome e di Giulia, anima che gestisce le pubbliche relazioni della dittafatto, sono i membri della famiglia che come già accennato (e della casa). A dir la verità per qualche anno si è percorsahanno inciso nel dna una forte vocazione creativa. Come la strada dell'organizzazione di matrimoni, soprattutto perChiara, che con il marito Giovanni si occupa di allestimenti sfruttare la chiesetta settecentesca, tradizionalmente aper-pubblicitari privilegiando il lato artistico della professione, ta per i rosari di maggio. Nella chiesetta si sono sposatie riportandola nella propria abitazione. Possono quindi alcuni dei fratelli, ma l'aneddoto che più viene raccontato èconvivere credenze dell'800 con sedie di design, materiali quello relativo al matrimonio di un anziano arzillo 78enne,come il legno e l'acciaio, vecchie cassapanche venete e talmente felice dall'aver lasciato i fiori all'interno della cap-complementi d'arredo contemporaneo, come i \"sumo\" pro-dotti dal fratello Ferdinando per Elle54 (la sua aziendadi arredamento). Nella suddivisione dalla casa padronaleChiara ha sfruttato il sottotetto come ha fatto anche Marco(che si occupa di chimica) per la sua famiglia. I locali soprale vecchie stalle sono invece dedicati ad Andrea (anch'eglisi occupa di chimica, farmaceutica, per la precisione), conla moglie Francesca e i figli.Quando in una stessa grande casa abitano più nuclei ènormale che si sviluppino situazioni conviviali come grandipranzi estivi sotto il portico-barchessa o eventi dove pro-muovere le nuove creazioni di Ferdinando e di sua figlia

A CASA DI 21pella, in un maggio di qualche anno fa. E' pro-prio nei mesi tra maggio e settembre, all'inizioe alla fine di un'estate in cui la villa non è maichiusa, che gli scenari floreali offrono la vistamigliore. Le piante di limoni non arricchisconosolo il territorio ligure decantato da Montale,ma seguono il vialetto d'entrata una voltasuperata la secolare magnolia che proprio neigiorni in cui esce questa rivista sfoggia i tonidel bianco e del rosa in un gioco cromaticoche si perde nel giallo tenue della facciata delpalazzo e nel verde del giardino. Un giardinoche nella prima guerra mondiale fu requisitodai militari insieme a tutta la proprietà comeconvalescenziario, sorte piuttosto diffusa trale ville venete che garantivano ampi spazi percurare feriti e malati. Ora il giardino e la villahanno ritrovato la loro natura originaria, nonsono più adibiti ad ospedale da campo ma aluogo e spazio per chi voglia viverli. Si tratti difamiglie nel pranzo domenicale, di bambini, dicani o di incauti gatti. Guarda il filmato de La Cà Bianca Inquadra il Qr Code (qui sotto) con il telefonino Per vedere il videoclip in modalità HD, oppure se il tuo cellulare non è abilitato, digita www.videorunner.com/cd/cabiancaFerdi (nella foto) il primogenito.Consapevole testimonial della dimora, incarna in manierastraordinaria lo spirito dei predecessori.Mentre (foto sotto) Giulia la figlia maggiore si integra conallegra spontaneità fra i dettagli della casa



A CASA DI 23 Casa PasqualinNEOCLASSICO en plein air Trionfo di stili in un attico di città P er alcuni la casa è un contenitore di cose e persone, nel quale si entra e si esce. Per altri diventa nel tempo lo spazio dove portare se stessi, le proprie passioni e ciò che in ogni centimetro quadrato rappresenti le esperienze di una vita.

24 Grazia e Claudio Pasqualin realizzano nel migliore percorso di vita emozionale di una coppia che ha dei modi questa seconda possibilità, in un attico saputo trasferire nelle scelte di design e arreda- alle porte del centro frutto di un lungo percorso di mento una passione ben definita nel connubio fra scelta e creazione. Percorso di vita professionale più stili. del più noto tra i procuratori sportivi italiani e Erano passati quasi trent’anni da quando l’avvo- “la mia è una casa classica, con uno stile british e dal rigore scandinavo” Claudio Pasqualin

25 In alto Ritratti di Claudio, della moglie Grazia e del figlio Luca A sinistra La scenografica scala che collega i due piani si inserisce con forza nella zona livingcato Pasqualin, friulano d’origine, prese casa a Vicenzadove esercitava come segretario generale dell’Associa-zione Italiana Calciatori. Trent’anni di successi e impe-gni professionali che l’hanno visto scorazzare in lungoe largo per l’Italia senza togliere le radici da Vicenza,città che ama e alla quale è profondamente legato. Nel'98 la svolta è rappresentata salla decisione di conce-dersi un regalo speciale. L’amico Paolo Rossi insieme aGiancarlo Salvi stava realizzando un complesso moltointeressante, situato in centro ma allo stesso tempo inmezzo al verde, comodo e discreto. “Abbiamo sceltol’ultimo piano per la vista e l’intuizione di poter sfrut-tare al massimo la grande terrazza di 100 mq, con lavista dei campanili della città”. Qui comincia il bello,perché Grazia e Claudio decidono di stravolgere leregole dell’abitare tradizionale e riservare alla zonagiorno il secondo dei due piani, direttamente affac-ciato sulla terrazza, seguendo prima di tutto l’istinto.“Non è stato semplice, tutti dicevano che sbagliavamo,ma volevamo che la parte della casa che si vive di piùfosse in alto, come a toccare il cielo, e che potessesfruttare tutta la luce possibile”.

26 In alto Nell'attico boiserie francese e controsoffitto decorato dalla mano degli artigiani voluti dalla padrona di casa A destra Lo studio di Claudio Pasqualin, procuratore sportivo, dove spiccano le coppe vinte alle gare di ciclismo e le foto dei momenti importanti

Ma l’esperienza di casa Pasqualin non finisce nelle plani- A CASA DI 27metrie. Il clou è la dimensione degli interni e dell’arreda-mento. Entrare in casa Pasqualin significa prima di tutto In alto e a sinistrafare amicizia con Emily, simpatica e dolcissima Beagle di Due bagni e due civiltà a confronto.otto anni perfettamente inserita in famiglia, per poi essere Un bagno occidentale, ricco dirapiti dalla scenografica scala che porta al secondo piano. specchi per il gioco di spazi che crea,Il marmo dei gradini e la struttura in ferro battuto lavorato e un raffinato e salutare bagno turcodal maestro Benetton, ineguagliabile artista del settore, ricavato nella zona adibita a palestraricordano la casa di Rossella O'Hara in “Via col vento”. In bassoCapiamo quindi che i protagonisti che vivono quotidia- A sinistra, palestra a cielo aperto,namente questa dimora sono gli attori di una vita in cui il ricavata nell'attico.viaggio ha segnato momenti indimenticabili che vengono A destra, scorcio della grandepoi ad assumere un significato nel tempo. I colori chiari terrazza che domina sulla città,e caldi delle boiseries dal gusto francese richiamano alla molto vissuta d'estatepassione di Grazia per la Provenza e la Camargue, e intro-ducono ad un incrocio di stili che lo stesso padrone nonpuò sintetizzare con un unico termine: “la mia è una casaclassica, con uno stile british e dal rigore scandinavo”. Unamore incondizionato per la Scozia e il nord Europa, ricordidi viaggi all’insegna dello sport per lui e della ricerca anti-quaria per lei, riportando in patria oggetti e pezzi d’artepescati dall’artigiano locale o dal rigattiere. Ciò che spiccaè la cura dei particolari. Dalle piastrelle commissionate agliartigiani di Vietri sul Mare alle decorazioni nel controsoffit-to fatte a mano una ad una dai maestri aquilani. “Nei dueanni di lavori per rendere la casa come la desideravamo,sembrava d’essere in un porto di mare, un’allegria produt-

28 Claudio e Grazia Pasqualin con l'amata Emily, Beagle di otto anni, vera regina della casa Il logo nel particolare rappresenta la \"P\" di Pasqualin studiato da Grazia partendo da modelli cinquecenteschi tiva di artisti e artigiani specializzati che ho seguito passo dopo passo, al punto d’imparare alcune tecniche” ci racconta Grazia, che ha voluto firmare i lavori in vari angoli della casa, nelle piastrelle decorative della cucina o ricamati nei cuscini in salotto, con le \"P\" incrociate che indicano le iniziali del cognome (Pasqualin), frutto di uno studio originale che parte dai modelli cinquecenteschi di Trissino e Salvini. Se nel piano inferiore ci lasciamo incantare da un bagno Dannunziano, ricco di chiccherie che avrebbero fatto invidia al Vate della Pioggia nel pineto, nella parte superiore un discorso a parte lo merita la palestra. Qui, infatti, sotto un tetto trasparente sono allineate le macchine per il fitness di un uomo che vive lo sport per lavoro e per passione quotidianamente. Quando il tempo non lo permette e la bicicletta resta in garage (10.000 km all’anno), c’è una palestra privata che lo ospita, dotata di un bagno turco che non sfigurerebbe ad Istanbul, elegante e mistico come solo le atmosfere orientali sanno essere. Se poi all’uscita c’è una simpatica cagnolina che ti accoglie con gli occhi dolci, beh allora da una casa così vale proprio la pena di non separarsene mai.

A CASA DI 31 Sulle colline di Sovizzo, una casa dallo studiato minimalismo dove il moderno design incontra la tradizioneGiochi di lucePer grandi sogni non servono né spazi infiniti né budget illimitati, anche quando il sogno si chiama \"casa\". Dev'essere stata que- sta la filosofia che ha ispirato Margherita Parolin, appassionata commerciante vicentina che ha scelto di vivere sulle colline di Sovizzo, trasformando quella che poteva essere una delle tante villette a schiera

Il living è stato studiato per esaltare la luminosità creatadalle grandi finestre prive di tende. I colori chiari del pavimentoe dei divani aumentano la sensazione di spazio avvalorandola scelta dei pezzi d'antiquariato in una casa ricca di fascino e gusto... francese. E non possiamo che par- tire proprio dalla Francia, precisamente dalla Provenza, regione amata e sognata da una donna che ha portato i profumi della lavanda nel suo \"Maison Marguerite\", negozio d'oggettistica e arredamento in città, cogliendone l'essenza elegante e sobria di una terra ricca di fascino. La stessa atmosfera l'ha voluta portare nella sua casa, un appartamento che si affaccia verso le colline di Sant'Urbano, Castelgomberto e Vigo, dove vive indisturbata assieme alle sue gattine. Entrando ci si sente immediatamente trasportati in uno scenario di calma e pace, dove i colori tenui del pavimento in legno di quercia ed il bianco totale delle A destra La cucina ad isola crea l'effetto di un dinamismo interno

A CASA DI 33In bassoColori e impianto di illuminazione pensato per esaltare la luce, primo amoredella padrona di casa.I complementi di arredo provenzale sono frutto della ricerca che Margheritaaffronta per il suo negoziomura si estendono tra divani e mobili della cucina, rilasciando sensazio-ni di tranquillità proverbiali. La casa si realizza su tre piani, ognuno conuna propria specificità. Al piano terra il living, una grande zona giornosenza alcuna parete o divisorio, caratterizzata dalla cucina ad isola eda grandi finestre rigorosamente senza tende, per portare più luce pos-sibile. \"Amo la luce e gli spazi aperti e con questa vista sarebbe statoun peccato privarsi di tanta bellezza\", si racconta mademoiselle. Comedarle torto, campagna e vegetazione sono i soggetti di un paesaggioda cartolina che quando può Margherita esplora in lunghe passeggiateinsieme ai due felini che la seguono passo passo, contrariamente aicostumi di un animale indipendente e solitario.All'interno della casa, come nel piccolo ma curatissimo giardino, spic-cano senza troppo abbondare oggetti che la nostra ospite ben cono-sce: portacandele, panchine da esterni in legno, tavoli da giardino, tuttirigorosamente provenienti dal suo negozio. Se all'aperto la sensazioneche si prova è quella di essere a contatto con la natura, dentro casa cisi sente protetti e accompagnati. Il legno scuro delle credenze in stile'800, quello più chiaro del pavimento e il bianco dirompente acqui-stano valore grazie all'assenza totale di quadri alle pareti, una sorta dimania personale di Margherita. \"Ognuno ha le sue manie! Io odio letende e i quadri, perché tolgono luce, e per me la luce è tutto, è vita\".Sarà per questo che l'impianto di illuminazione è costituito da lampadead incasso che aiutano a rendere la casa straordinaria anche di sera,aiutate da un camino che Margherita ama accendere ogni sera per icolori che riesce a donare, magici, all’interno di un appartamento che

34 sembra pronto a mutare in relazione alla Margherita in sella alla diversa luce presente. sua amata e rara Vespa 90, Al primo piano l'ingresso ad una delle due modello dedicato a Brigitte camere da letto è anticipata da uno scritto- Bardot e scovato a Livorno io veneto ottocentesco, con apposito spa- zio per il calamaio, dove domina una mitica Sotto a sinistra Olivetti Lettera 44 del padre. Un ricordo Scrittoio veneto dell'800. del passato, come le foto che la ritraggo- A destra, uno dei due amati no ai tempi in cui si occupava di restauro gatti riposa sulla panca in archeologico e lavorava per le sovrinten- giardino denze. Sarà forse da quel passato che ha ereditato una naturale predisposizione all'ordine e all'equilibrio nelle proporzioni e nei colori, riscontrabile anche al piano interrato, dove ci aspetta una sorpresa, il punto più sorprendente della casa. Per riposarsi dopo le lunghe giornate di lavoro, una piccola stanza di pochi metri quadri è stata trasformata in sauna finlandese. Il legno di cirmolo del pavimento emana una straordinaria e intensa fragranza che indu- ce a non uscir mai da quest'angolo della casa, uno spazio in cui ci si dedica solo a se stessi dimenticandosi di tutte le esperienze stressanti della quotidianità. Ma la vita in un'abitazione come questa è fatta anche di momenti di azione, come le numerose cene che vedono Margherita protagonista tra i fornelli (strepitoso il suo couscous di verdure) o la preparazione del suo bolide per i giri domenicali sui colli: una Vespa 90 azzurra, rarissimo modello primi anni 60’, a cui fa compagnia una più piccola Vespina 50, in attesa di conducente. Guarda il filmato su Casa Margherita Inquadra il Qr Code (qui sotto) con il telefonino Per vedere il videoclip in modalità HD, oppure se il tuo cellulare non è abilitato, digita www.videorunner.com/cd/margherita

casa vicentina 39INTERIOR DESIGN BUEN RETIRO Un'oasi per allontanare la frenesia e prendere le distanze dagli impegni di lavoro di Beppe Tizian Foto di Nicola ZanettinA destra il vano scala, L'incontro fu casuale ed avvenne alla festa organizzata dal'anima verticale della casa amici comuni per festeggiare l'ultimo giorno dell'anno. Par- lando mi confidò di un edificio che stava pensando di ac- quistare e ci salutammo con la promessa di rivederci ad acquisto

40 A sinistra. Una calda ed avvolgente atmosfera attende al tavolo ottocentesco imbandito Ingresso (sopra). La consolle ottocentesca si staglia nel nitore delle tinte calde Cucina (sotto). Sofisticati elementi tecnologici dialogano con l'armadiatura su misura perfezionato. La promessa fu mantenuta e ci ritrovammo dopo qualche tempo a visitare l'immobile: un palazzetto \"terra cielo\" nella zona pe- donale di un'area urbana dell'alto vicentino. Fui affascinato da questa costruzione che si sviluppava in verticale con la sua scala centrale che portava ai vari piani, tanto che riuscivo a vederla \"scorporata\" dalle altre costruzioni affiancate sino a divenire una torre o meglio un albero con il suo fusto ed i rami che diventavano i piani abitativi. Il desiderio della cliente era di creare un'oasi o un \"buen retiro\" ossia un posto accogliente per allontanarsi dalla frenesia e dagli importanti impegni di lavoro che la portano in giro per il mondo. Iniziò così un lavoro di \"svuotamento\" dei locali per creare i vani dove inserire i mobili in quan- to questi dovevano essere a filo parete per lasciare i locali \"scarichi\" e per mettere in risalto gli elementi in stile (questi ultimi acquistati da un antiquario ad Edimburgo e scelti per le loro forme essenziali). Il colore dominante è una particolare tonalità di bianco caldo a cui siamo arri- vati partendo dalla tinta del marmo con cui sono stati realizzati la scala ed il pavimento dell'ingresso. Un grosso lavoro è stato fatto per recu- perare la cantina che con il fascino della volta a \"botte\" fa da sfondo

casa vicentina 41Elementi anticonvenzionali formano l'arredo delbagno padronaleA destra. L'emozionante sala da bagno dedicata alrelax del corpo e dell'animaSotto. Il rigore del lavabo in pietra e della boiserie sudisegno è mediato dall'ottocentesco specchio ingleseCamera. Ampi spazi dedicati alla camera padronaleaccolgono quadri ed opere d'arte

42 alla collezione di vini pregiati della IL LAVORO IN TEAM padrona di casa. Se la cantina sono le \"radici\" di questa abitazione esi- Se la \"mission\" di Beppe Tizian e' quella te anche una punta cioe' un'altana, di mettere su carta i sogni dei clienti, la scherzosamente definita \"il pensa- realizzazione di tali progetti è stata ed è toio\" durante i lavori, un posto non tuttora la \"mission\" della falegnameria per guardare la gente dall'alto verso Tempora di Bassano del Grappa. il basso ma per guardare oltre l'oriz- La falegnameria e' gestita ed organizzata da zonte e sognare. Alessandra Maroso le cui conoscenze sulle tecniche di lavorazione, materiali e finiture sono vastissime. All'interno del team Tempora opera il fratello Mauro al quale si devono le sofisticate finiture che elabora nel reparto di verniciatura alla stregua di un antico alchimista. Il dialogo professionale che hanno sviluppato e' stato di assoluta soddisfazione e le foto di questo servizio lo testimoniano. Nella foto Beppe Tizian con i fratelli Alessandra e Mauro Maroso, titolari di Tempora arredamenti a Bassano del Grappa (tel. 0424 502058) www.temporamobili.com Sopra. Il pensatoio da dove Beppe Tizian Interior Design lo sguardo può spaziare sino Contrà Mure Corpus Domini, 72 all'orizzonte, sopra la città 36100 Vicenza A sinistra. Grande atmosfera nella cantina con la volta a botte [email protected] e l'antico pavimento recuperato www.beppetizian.com

VIVERE TRA L’ELEGANZA E IL PRESTIGIO Palazzo Bonin Esclusiva soluzione di grande fascino, nelle vicinanze di Piazza San Lorenzo, prestigioso palazzo d’epoca di rara bellezza, mq.1.200 coperti con terrazza di mq.100, cantine e garages. All’interno di questo maestoso edificio storico è stato realizzato un appartamento prestigioso al piano nobile primo di mq. 350 con terrazza panoramica di mq. 100. Possibilità di frazionarlo in 4 unità immobiliari. Ottimo anche come investimento.A Rettorgole (Caldogno)Lotti di terreno edificabili immersi nelverde per la costruzione di ville ebifamiliari a partire da mq. 230 coperti amq. 400, ampi giardini. Progettopersonalizzabile.Prezzo di sicuro interesse.Per info: dott.ssa Cristina Speranza3661886550 oppure 0444 525262 Ufficio Vendite: Piazza Matteotti, 16 - 36100 Vicenza - ph. +39 0444 525262 fax +39 0444 525251 - Email: [email protected] - Web site: www.bellieni.com Ufficio locazioni: Piazza Matteotti, 25 - 36100 Vicenza - ph. +39 0444 322818 fax +39 0444 323076 - Email: [email protected]

44 A CASA DEL CHIRURGO Ispirato alla West Coast il piccolo paradiso sui colli di Mason Vicentino di Anna Trenti Foto di Nicola Zanettin Un lavoro a quattro mani valorizza le sinergie fra Alessandro Mendini, blasonato architetto e designer internazionale e l'architetto vicentino Alberto Sorgato per interpretare in chiave moderna la casa colonica veneta definendo un involu- cro edilizio di forme semplici dove la trasparenza e la luce sono

a casa del chirurgo 45 Sopra. Uno scorcio dall'esterno della residenza verso valle; in primo piano la piscina a sfioro crea uno specchio d'acqua che scenograficamente cade verso la verdeggiante pianura vicentina. A destra. Il particolare della finestra \"a cubo\" d'angolo posta tra i due sbalzi del piano primo propone di sera un interessante effetto luce. Sotto. L'ingresso viene evidenziato nel fronte di accesso tramite una quinta in muratura che \"nasconde\" solo parzialmente le ampie finestrature laterali del vano scala principale.i principali elementi caratterizzanti. La richiestainiziale del committente, chirurgo vicentino, erainfatti di poter avere una abitazione in stile sobrioe razionale come da lui stesso individuato in al-cune ville tipicamente riconoscibili lungo la costacaliforniana.

46 Il fronte della villa verso la piscina evidenzia l'arioso porticato con il poggiolo della zona notte e soprattutto l'ampia vetratura centrale della zona giorno marcata da una leggera e lineare sporgenza muraria quasi a definire una cornice dell'amena veduta della pianura sottostante. Una nuova casa per una nuova nata: L'amena ubicazione a ponente in una delle Stefano e Caterina con la piccola Eva. colline dell'area del Marosticense ha marca- La moto una mitica Laverda, to la necessità di creare degli spazi interni una storia di famiglia ed esterni rivolti verso il panorama della pia- nura sottostante definendo un complesso ad \"elle\" completato planimetricamente da una piscina a sfioro dalla quale si può, in questo periodo, ammirare la fioritura dei molteplici ciliegi delle colline limitrofe e gli splendidi vi- gneti della zona vinicola di Breganze. Il piccolo complesso comprende una resi- denza principale con garage e accessori al piano interrato ed una piccola dependance con la camera per gli ospiti ed una piccola

a casa del chirurgo 47palestra al piano terra che si affaccia sul so- Alessandro Mendinilarium esterno adiacente alla piscina. Il rap- Nato nel 1931, il suo lavoro e la sua professionalità sono daporto armonico del complesso e l'uniformità tempo oggetto di pubblicazioni nei principali paesi del mondo.compositiva non nascondono alcuni particolari Lui stesso ha diretto le riviste \"Casabella\", \"Modo\" e \"Domus\".elementi (riconoscibili nelle foto a lato) quali Realizza oggetti, mobili, ambienti, pitture, installazioni, archi-la finestra a cubo in vetro e quella ad angolo tetture. Collabora con compagnie internazionali come Alessi,nel piano superiore, l'ingresso vetrato con la Philips, Cartier, Swatch, Hermés, Venini ed é consulente per lescala in acciaio, i vari corpi a sbalzo che si pro- industrie per soluzioni legate all'immagine ed al designtendono verso la pianura quasi ad abbracciarel'ambiente circostante. La linearità strutturale Alberto Sorgatonasconde nel contempo un insieme di dettagli Nato a Thiene nel 1970, si laurea a Venezia privilegiando laprogettati e definiti nel processo costruttivo la composizione architettonica ed il restauro. Dal 2001 dirige locui esecuzione è stata affidata ad una storica studio di progettazione fondato dal padre negli anni '60. E'impresa del paese che ha saputo collaborare specializzato nella progettazione di edifici civili privati e nelcon la direzione dell' arch. Sorgato per ottene- recupero e riqualificazione degli antichi edifici della zona vi-re soluzioni singolari che distinguono l'articola- centina. Sono stati considerati alcuni suoi studi e pubblicateto e funzionale complesso. alcune opere specie per il particolare utilizzo dei materiali.Il costruttore D. ZAMBONINI S.r.l. Alberto Sorgato ArchitettoSpecializzata in costruzione, ristrutturazione e manutenzione di fabbricati civili ed industriali, dal 1993 via Tarquinia, 26svolge anche l’attività di prestazione di servizi tecnici, consulenza, progettazione e assistenza ai lavori Mason - Vicenzanei settori Termotecnica, Elettrotecnica, Prevenzione Incendi, Sicurezza del Lavoro, Ambiente, Acusti-ca. Si pone, inoltre, come unico referente per la riqualificazione energetica degli edifici civili e industriali. Tel. 0424 708025E’ certificata con il sistema di qualità UNI EN ISO 9001: 2000 da TÜV SUD dal 2004. [email protected]: Via Marconi, 84 - Mason Vicentino - T. 0424 708047 - www. dzservizi.it www.sorgatoarchitettura.it

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A CASA DI 29 A casa di Stefania - per C&DRITORNO A CASETTA In un parco secolare nel cuore di Vicenza, la vecchia casa dei custodi della villa di famiglia diventa l’abitazione di una giovane single di Simone Ariot - Foto di Nicola Zanettin Spostarsi, partire, viaggiare, per poi ritornare lì, dove si è cresciuti e vissuti per molti anni, tra luoghi che si cono- scono come le proprie tasche, con la sicurezza di poter contare su qualcuno di conosciuto ma allo stesso tempo mante-

30

31nere totalmente la propria indipendenza. Non viaggi si lancia nell’avventura di arredare lasi tratta di un’inaspettata coincidenza, ma nuova casa. Il risultato è notevole ma nondella quadratura del cerchio, di un percorso ancora soddisfacente per la nostra giovanedi crescita formativa e professionale che per globe trotter, tant’è che dopo solo un annotradizione si perpetua in molte dinamiche bor- iniziano i lavori per l’ampliamento di volumeghesi. Università e master in Spagna, Erasmus a attraverso l’aggiunta di un piano e di unaLondra, lavoro a Milano, un triangolo perfetto nella fase che sta grande terrazza pensile. La fase “arredamento” ricomincia datra i venti e i trent’anni, poi si sistemano un po’ di cosucce, si zero e gli oggetti acquistati nei diversi angoli del pianeta posso-individuano le priorità o semplicemente si cercano nuove occa- no finalmente trovare il loro spazio.sioni, ma intanto di fa spesso ritorno a casa. E’ un po’ quello La prima sensazione che si prova entrando è il senso di natu-che è successo a Stefania, 28enne con un trascorso negli uffici ralezza che traspare dai colori, sempre tenui e in perfettostampa di note case di moda e un passaporto pieno di timbri, contrasto con la personalità frizzante della padrona di casa,quando un paio d’anni fa decide di tornare nella sua amata e colori che richiamano a toni coloniali, perfettamente valorizzatiodiata città, e di sfruttare un’occasione unica. A poche decine dalla presenza di Pepe, il simpatico bassotto coinquilino didi metri dalla casa dove è cresciuta, una villa liberty con parco Stefania. Ed è proprio Pepe che ci conduce per casa, facendosisecolare alle porte della città, c’era la possibilità di trasformare seguire tra le varie stanze in un gioco di volumi e altezze chela vecchia casa del custode in un appartamento tutto per lei. fanno salire piano piano fino al terrazzo, vero protagonista,Stefania coglie la sfida al volo, aiutata dal padre e dalla madre dimora di fiori e piante che riportano allo spirito mediterraneoda cui ha ereditato l’attenzione per il bello e la passione per i di Stefania. Uno spirito in cui la famiglia conta molto, sempre aA sinistra, i due terrazzi affacciano sul parco secolareSotto e destra, dalla casa di Stefania, dipinta di rosa in omaggio alla tradizione liberty, si scorge la residenza dove vivono i genitori

32 In basso Per il bagno cassettiera-lavabo e arredamento d’antan

33In alto portata di mano, a poche decine di metri. Una famiglia che le haA destra, la collezione di ventagli di Stefania trasmesso un gusto in cui recitano un ruolo principale le collezioni,A sinistra, baule da viaggio, per non scordare come quella dei ventagli che la riportano ai viaggi più importantiuna passione - in Spagna e in Giappone - e che ora trionfano nella stanza guar- daroba, tra vecchi bauli da viaggio e innumerevoli tacchi a spillo. OIn basso anche i numerosissimi album fotografici, che raccontano storie diA sinistra, quadro porta gioie, invenzione di vacanze infinite. Ma curiosare tra la casa di Stefania significa ancheStefaniaA destra, il salotto dominato da un anticolampadario di cristalli

34 Stefania Belatrame, 28 anni Pepe, il simpatico bassotto, coinquilino di Stefania In alto, da sinistra I quadri che Stefania ama: dipinti da amici o scovati negli angoli più nascosti del mondo entrare indirettamente in contatto con molte altre persone che ora non ci sono più, perché gran parte dei mobili arriva dalla casa di qualche parente, attraverso un saggio recupero degli affetti sotto forma di oggetti che grazie ai preziosi consigli del padre assumono una nuova vita. Come il comò trasformato in un originale porta lavandino in una sala da bagno che sembra provenire direttamen- te dalla belle epoque, o il quadro diventato prezioso porta gioie confinante con uno dei tanti specchi antichi, un po’ mobile ed un po’ dispensatore di sano narcisismo. Ma in casa di Stefania c’è spazio anche per gli amici - giunti in massa alla festa d’inaugu- razione appena celebrata - soprattutto se appesi al muro. Non è una minaccia ma piuttosto un’indicazione, un aiuto per chi volesse conquistarla: appesi alle pareti vi sono quadri, molti quadri, tutti creati appositamente da amici che in questo modo lasciano una parte di loro in questa nuova piccola grande casa di città. Una città dalla quale spesso si scappa, ma verso la quale si torna, sempre. Almeno per un po’.

A CASA DI 39Casa AmatoriNella foto UN VIAGGIOI coniugi Raffaella e Mirko Amatori CHIAMATO CASAritratti da Nicola Zanettinnella loro abitazione a Vicenza I n una affascinante dimora del centro storico, ricavata dalle ex scuderie di un palazzo rinascimentale, l’archi- tetto Mirko Amatori ha coniugato la scenografia della sua professione e l'iconografia, ricordo dei suoi viaggi.

40 \"In una struttura inizialmente statica il gioco tra profondità ed altezza crea un effetto di dinamismo inusuale\"

A CASA DI 41A volte, passeggiando per le strade del centro sto- In basso da sinistra rico, ci si imbatte in palazzi chiusi e all’apparenza impenetrabili, custoditi da grandi portoni che solo Sotto una libreria perimetrale soppalcata,raramente lasciano intravvedere i sorprendenti giardini fio- un arazzo verticale domina l'ampio salottoriti ed atri ordinati all'interno. Ma se si potesse osservarela città dall’alto, scopriremmo piccoli angoli di campagna I rombi bianchi dipinti a mano sulle tavelle di cottoe meraviglie segrete, roseti in fiore e bianchi gelsomini, richiamano l'effetto cromatico del portico esternopozzetti ottocenteschi ed alberi secolari. All’interno di uno della chiesa di S. Agostino a Vicenzadi questi palazzi, adiacente un’antica chiesa oggi trasfor-mata in scuola elementare, ha scelto di vivere l’architet-to Mirko Amatori con la sua famiglia, ricavando dalle antichescuderie del '700 un appartamento che è allo stesso tempouna dichiarazione di poetica sull’arte dell’architettura.Acquistato a metà anni '80 in condizioni fatiscenti, i quattroanni di ristrutturazione sono stati un percorso in divenire incui la professione è andata a braccetto con la passione. Ilprogetto ha voluto sfruttare i volumi originali (vedi il tettoa 9 metri di altezza) per poi inserire forme organiche cheportassero un certo movimento ad una struttura inizialmen-te statica, dove il gioco tra profondità ed altezza creasseun effetto di dinamismo inusuale. Una scelta coraggiosa mariuscita, da collocare nella visione complessiva che il com-

42 mittente-progettista aveva in principio: una casa da vivere, Agostino a Vicenza. Una casa con una dimensione del ricor- dove natura e cultura si mescolino in un costante osservarsi do e della memoria piuttosto forte, non solo nelle scelte dei reciproco, dove i pavimenti di legno e pietra creino un gioco pavimenti (legno vecchio) o nelle finiture (pietra di Vicenza), in cui i materiali richiamino all’origine povera senza mai per- ma anche nell’arredo, che alterna elementi dal raffinato dere in dignità, grazie anche al contributo di giovani artisti. gusto francese come le boiserie in stile neoclassico, ai La filosofia che ha sostenuto questo restauro è un po’ quel- severi busti toscani o all’arazzo di un’antica sacrestia che ci la che accompagna Mirko Amatori nelle scelte che applica accoglie all’entrata, protraendosi verso l’alto. Ed è proprio quotidianamente sul tavolo da lavoro, cercando di valoriz- qui che finisce lo sguardo dell'ospite curioso: verso un sof- zare il contenuto emozionale indipendentemente dal valore fitto a 9 metri di altezza che si eleva sfruttando i giochi di economico dei materiali usati. A dimostrazione di ciò, la luce e facendosi accompagnare da una libreria su soppalco scelta di decorare una parte del tetto (corrispondente all'ex perimetrale. Qui in alto si domina un living privo di quadri, portico) con rombi bianchi dipinti a mano sulle tavelle di magari con un libro in mano per lasciarsi tentare dalla cotto ha ottenuto uno straordinario effetto cromatico, chia- lettura. A parlare e raccontare storie di uomini e popoli ro riferimento allo storico portico esterno della chiesa di S. sono invece calchi in gesso, terre cotte, trofei di caccia o

In basso, in senso orario A CASA DI 43Trofeo di caccia, grande passione di MirkoCassapanca artigianale di provenienza nordica piccoli e grandi Pinocchi collezionati da Raffaella Amatori.Busto toscano in gesso Pinocchio è un pupazzo emblema dell’uomo ed è proprio grazie ai suoi difetti - che lo rendono un personaggio vero - che trova spazio in casa, perché questa è una casa vera, vissuta. Una casa in cui si respira il profumo dei viaggi nella savana africana o nei boschi austriaci dove Mirko Amatori si ritira con amici per qualche battuta di caccia mitteleu- ropea, una particolare forma di selezione auspicata anche dagli ambientalisti. E sottolinea: “Lassù, a 2000 metri di altitudine, trovo il mio psicanalista personale: un piccolo rifugio in legno al limite della foresta, dove al posto del traffico si sente il rumore della natura. Bastano poche ore in quel contesto per sentirsi rigenerati”. Oltre all’amore per i tranquilli boschi austriaci e la terra madre africana, nella

44 A CASA DI \"Se si potesse osservare la città dall’alto, scopriremmo piccoli angoli di campagna e meraviglie segrete, roseti in fiore e bianchi gelsomini\"In altoll giardino esterno di casa Amatori,confinante con un’antica chiesa ora scuola elementarefamiglia Amatori si respira aria di viaggio da sempre, a epiche cene allo spiedo o di pomeriggi autunnali all’insegnamaggior ragione da quando i figli Umberto e Sarah (28 e 30 delle castagne.anni) sono diventati degli international workers contempo- La cucina è infatti uno degli spazi più vissuti, grazie ancheranei, in continuo movimento tra Roma, Londra e New York. al collegamento diretto al giardino attraverso porte finestreLe loro passioni trasversali che vanno dalla barca a vela alla che dispensano luce in quantità. Perché la cucina, comescrittura, dallo sport alla cucina, sono sempre protagoniste in ogni casa veneta che si rispetti, non è solo uno spazioquando ritornano a Vicenza, assumendo indifferentemente della casa, ma un vero e proprio luogo di convivialità in cuiforma di racconto o di prodotto tipico. Come quelli presenti la famiglia e gli amici si ritrovano prima di darsi l’ennesimoin cucina, dove domina l’antico camino in pietra di Vicenza arrivederci, alla vigilia di un viaggio che porterà lontano, macon bassorilievi lavorati a mano, spesso protagonista di che, come sempre, aspetterà il ritorno a casa.

A CASA DI 23 Sulle colline vicentine sopra Sovizzo,immersa nel verde una casa di campagna dall’insolita storia rinasce grazie alle cure di una giovane coppia Nata due volte

50 A CASA DI L e case, a differenza delle persone, hanno un grande privilegio perché, una volta morte, pos- sono anche resuscitare. Ma talvolta si rinasce male, con quella tendenza tipicamente umana a negare il passato, che porta ad un faticoso mascheramento di tutti quegli elementi che richiamano al tempo che fu. Ed è proprio qui che interviene il doppio miracolo della seconda rina- scita, quando ci si accorge che un restauro non conservativo, invece che valorizzare uno spazio, crea imbarazzi, disorientamenti estetici e non solo. Questa introduzione spiega perfettamente quanto accaduto alla “casa sul poggio”, una tipica casa di campagna veneta ristrutturata totalmente (e male) nell'anno 2000 per poi essere acquistata dagli attuali proprietari e riportata alle origini con un restauro filologico, nell'anno 2006. Ristrutturare e restaurare infatti non sono la stessa cosa: se nel primo caso si vuole ringiovanire e rinvigorire una struttura indipendentemente dalle valutazioni storico-architettoniche, nel secondo l’obiettivo è quel- lo di restituire un oggetto (la casa) alla sua primitiva integrità. Nella sua terza vita questa dimora è stata fortunata, incontrando nel proprio percorso una coppia decisa a fare le cose per bene, senza lasciarsi tentare dalla pigrizia, mantenendo tutto com’era e mettendo le mani anche dove sembrava non ce ne fosse bisogno. Siamo a Sovizzo colle, a pochi minuti dalla città, in uno scenario bucoli- co dove, tra ulivi e vigneti, è ancora possibile vivere senza conoscere lo stress. “Abbiamo scelto la campagna perché vivevamo tutti e due in città - ci racconta la giovane padrona di casa - e dopo una In alto da sinistra Un oasi verde e un curato prato all'inglese circondano il rustico Dalla casa sul poggio si gode di una splendida panoramica sulle dolci colline di Sovizzo

Un miracoloso restauro filologicoha restituito alla \"casa sul poggio\"le originarie caratteristichedella dimora di campagna

A dominare, il bianco, il nocciola e il marronein un susseguirsi di cromatismiche ricorrono in tutta la casa

A CASA DI 53giornata di lavoro qui ci ricarichiamo, prendiamo la vita in modo diverso, con uno spirito che aiuta adaffrontare le fatiche del lavoro ed offre sempre qualche spunto in più”. Già, di spunti in questa casadi campagna se ne trovano ovunque, a cominciare dal giardino che in primavera vede protagonistelavanda, rosmarino, rose e i colori dei frutti del grande orto, dove ogni giorno si possono raccoglierepomodori per le conserve ed erbe aromatiche da usare in cucina. “Anche mio figlio di sei anni misegue nell’orto, si diverte a giocare al piccolo contadino e senza saperlo fa una scelta bio quandosi infila gli stivali e gioca con la terra. Qui abbiamo veramente prodotti a chilometri zero”. E comedarle torto, in Veneto ogni casa di campagna che si rispetti, per tradizione deve avere un suo orto ese batte il sole perché rinunciare agli ulivi con i quali poter produrre il proprio olio?Se la dimensione primaverile porta indietro nel tempo e alla scoperta dello spirito agreste, quellaestiva fa volare lontano, verso i colori dei mari caraibici che si ritrovano nella grande piscina a sfio-ro su due lati con idromassaggio incorporato, per tenersi sempre tonici e in forma, e per non averbisogno di allontanarsi troppo da questo paradiso. Immaginiamo quindi di affrontare un viaggio neltempo delle stagioni, quando con l’autunno è meglio rientrare in casa, magari dopo aver etichettatole 300 bottiglie di Garganega e Barbera che produce il vigneto. Per entrare così in cucina e rag-giungere l'antico camino in pietra di Vicenza dove poter cuocere le castagne e indugiare davanti alIn alto da sinistraPavimento in cotto invecchiato nella grande cucina dalle note countryPutti e rose rendono romantica l'atmosfera del soggiorno dove riscalda l'ambiente un camino in pietra di Vicenza

54 A CASA DI fuoco. Una cucina come quelle di una volta, grande e spaziosa, dal pavimento in cotto antico non trattato e dalla forma irregolare, con un gran tavolo e il focolare attorno al quale ritrovarsi tutti insie- me (mamma, papà e i tre bambini) e perdersi nei racconti, cullati dalla calma dei colori dominanti. Bianco, nocciola e marrone, in un susseguirsi di cromatismi che accompagnano in tutta la casa. Un incontro tra Provenza e New Hampshire, dove listoni di legno irregolari recuperati da vecchie case dismesse e mobili del sud della Francia e del Trentino fanno da sfondo ad antichi lampadari di Murano, collezioni di cornici ed angeli, stampe antiche, il tutto acquistato nelle aste o scovato grazie all’esperienza di un antiquario di fiducia. Occupandosi di organizzazione di eventi e pubbliche relazioni, questa giovane mamma ha sviluppato un raffinato buon gusto che ha messo a frutto nell’ar- redamento, scegliendo la filosofia del less is more: mantenersi sobri e lasciare spazio al tempo, con l’inconscia consapevolezza che quando si è giovani una casa non può essere “piena di cose” come quando si è anziani. Come dice il proverbio “si deve dare tempo al tempo”, facendo un po’ alla volta. E per essere agli inizi possiamo confermare che i risultati sono sicuramente promettenti. In alto da sinistra Profumo d'altri tempi per il letto a baldacchino della camera padronale e - a fianco - la cameretta dei bimbi Un aspetto vissuto per questo mobile provenzale sverniciato nella sala da bagno

A CASA DI 27LA DIMORA DELL'ANIMA Casa Dalla PalmaDiego Dalla Palma ha sintetizzato Enego è un piccolo Comune dell'Altopiano, di neanche duemila anime,nella dimora della natia Enego che vanta però un biografo d'eccezione: Diego Dalla Palma.le sue competenze di scenografo Dopo una vita di successi – come scenografo e costumista, visagista,e costumista, esperto d’immagine e cultore imprenditore nel settore della bellezza, personaggio televisivo –, Dalla Palmadi bellezza, mescolando fashion e vintage, ha trovato una nuova giovinezza creativa nella scrittura. E in quattro libridesign e arte povera, pezzi unici pubblicati per Sperling & Kupfer l'illustre eneghese ha inserito il paese natalee materiali di recupero. come protagonista della narrazione, spesso esaltandone il giro d'orizzonte inCon un risultato di irregolarità grado di pacificare persino l'animo più irrequieto e tumultuoso.che rasenta la perfezione Un rapporto viscerale con la sua terra, d’amore autentico, alla Catullo, nel quale non v'è spazio per l'indifferenza e dove ogni slancio rivela in controlucedi Alessandro Zaltron - Foto di Alvise Silenzi la passione dell'innamorato, talora incompreso, di frequente non ricambiato. Enego, dunque, è ben più del buen retiro di Diego Dalla Palma cittadino del mondo, montanaro per simpatia elettiva.

28 La casa dei genitori lo riceve al rientro dai suoi viaggi sce dal di dentro – per gli uomini l'anima, per le case l'intimità e ospita gli amici, sia locali che “foresti”. Ma, non contento, del focolare. Locali spaziosi e luminosissimi, resi caldi mediante Diego ha deciso di realizzare poco più in basso un capolavoro l'inserto ripetuto del legno: dai pavimenti con assi di recupero dell'accoglienza, dell'eleganza, del viver bene. Un investimento ai mobili plasmati e creati dall’ottimo artigiano Ernesto Peruzzo. leggibile come moto impulsivo, omaggio a tal punto disinteres- Rustico e design giustapposti senza forzature, pezzi di arredo sato che i conti non devono necessariamente tornare. pregiato gomito a gomito con il trionfo dell’arte povera e della Eccola dunque, la nuova casa. Un fabbricato totalmente ristrut- sobrietà vintage: si vedano i cappucci in ceramica bianca dei turato, poco appariscente nel suo aspetto esteriore, straordi- lampioni di un tempo a fermare le aste delle tende. O i sedili da nario in maniera spiazzante appena se ne varchi l'uscio. Come barbiere degli anni Quaranta convertiti in comodi sgabelli per piace al suo proprietario, sostenitore della bellezza che scaturi- la colazione.

29In alto a sinistraI tre sgabelli o, come preferisce direDalla Palma, “scagni”: erano quelliutilizzati dal padre di Diego e dadue suoi aiutanti per mungere levaccheQui a destraLa scala in ferro battuto è statacostruita da due grandi artigiani diVoghera, Alfredo Bertucci e il figlioClaudio. I pavimenti sono realizzaticol legno ricavato da un’osteria diGallio e da alcuni cascinali

30 Il concetto portante è: obbligatorio trovarsi a proprio agio L’abitazione di Dalla Palma, frutto del connubio di tre concetti Di qui la suddivisione del reparto notte in quattro mini alloggi (vecchia malga, casa messicana, galleria d’arte), dialoga con (camera spaziosa più bagno) corrispondenti ai pilastri costitutivi l’esterno attraverso porte-finestre e vetrate grandissime che dell’universo: acqua, terra, fuoco, aria. Come a dire: qualunque rendono evidente l’immersione nella natura – rappresentata da sia la tua natura, qui troverai la domesticità dell’abitare. Ciascun un protettivo tessuto di piante tutto attorno all’edificio. Al piano elemento viene richiamato visivamente, sotto il profilo tattile, inferiore trova posto una zona wellness di tutto rispetto, sauna con simulazioni uditive: il sussurro cullante dell’oceano, il crepi- compresa. Il benessere come antidoto a portata di mano contro tio del fuoco, il ticchettio della pioggia – amplificato dalle lamie- il logorio della vita quotidiana. re arrugginite applicate sul tetto. Quanto le due ali delle camere Di fronte a una simile meraviglia, viene spontaneo chiedere al da letto sono esclusive, riservate, personalizzate e indipendenti, proprietario se sia vera la voce che circola sulla sua volontà di tanto la sezione centrale della dimora risponde a criteri di con- cederla. «In questi locali, pensati e voluti fino all’ultimo detta- divisione: un living a spazio aperto, assai esteso, per potersi glio, c’è un pezzo del mio cuore. – racconta lui – Il punto è che stravaccare sui divani o riunire al tavolo maxi della cucina. avverto la necessità di sole e acqua, di calore e colore.

31Nella pagina a fiancoGli orci della zona benessereprovengono da Taormina(Antiquario Saro Russotti),nuova residenza di Dalla PalmaSopraLa camera ispirata alla terra: la lucesi irradia da un cubo di plexiglassche contiene terra e radici illuminatedal basso.A destraLo specchio e il lampadarioin gomma nella camera dedicataall’acqua

32 È per questo che ho scelto una località nei pressi di Taormina per la mia nuova casa italiana». Ma negli occhi di Diego Dalla Palma brilla una luce di determinazio- ne. No, non sarebbe un addio. È qui che affondano le sue radici. A Enego, stazione dell’anima. Colore e irregolarità La fontanella La casa è stata creata avendo in mente sgorga dentro un antico recipiente in pietra recuperato il concetto di malga (di qui i muri da un viadotto dismesso irregolari) e di abitazione messicana ALVISE SILENZI (gli scalini esterni colorati). Professionista dal 1990 Gli “autori” della costruzione sono e già assistente del Ernesto Peruzzo e Marco e Marcel grande Aldo Ballo, siPasqualon. Paolo Peruzzo ha curato gli occupa di fotografia e post-produzione. Il suo effetti pittorici e decorativi studio è specializzato nella realizzazione di immagini fotografiche per campagne pubblicitarie, cataloghi e redazionali - particolarmente per arredamento, design e architettura. Grazie anche al contributo di Claudia Zorzi, che segue la post-produzione delle immagini, l'Alvise Silenzi è una delle realtà professionali piu creative e dinamiche nel panorama fotografico milanese alvisesilenzi.com ALESSANDRO ZALTRON Giornalista e scrittore, ha pubblicato numerosi libri, fra cui Bestiario di auguri di fine millennio (1999), Manuale per i(n)felici amanti (2003), Riceviamo e volentieri (2007), Piccole memorie dalla Grande guerra (2008), Treviso 101 (2010). Suoi racconti amorosi sono editi in varie antologie alessandrozaltron.com

A CASA DI 35MAL D'AFRICA Sulle colline di Costabissara, la casa di Ennio Massignan fotoreporter amico della natura più pura di Simone Ariot Foto di Silvio Fogarolo

36 Casa Massignan Ha più di settant’anni, ma negli occhi l’entusiasmo di un a Costabissara, Vicenza ragazzino. Lo guardiamo e ci bastano pochi attimi per capire che la visita in questa villa sulle colline vicentine In alto non si soffermerà sui dettagli tecnici ed architettonici che interes- Libri, opere d'arte, trofei di caccia. sano gli addetti ai lavori. Qui abbiamo molto di più. Abbiamo una Una casa vissuta, dove tutto racconta storia, fatta di un uomo e le sue passioni, fatta di viaggi, di animali esperienze di vita, viaggi, incontri magici e di un luogo magico: l’Africa. Tutto parte da un premio che Ennio Massignan vinse nei primi anni 70, quando si occupava di fotografia a livello commerciale. Un viaggio nella terra madre di tutte le terre, dove la natura non ha timore di prendersi i suoi spazi e rivendicarli in tutti i modi, perché nel continente nero l’uomo è una delle parti del contesto, non la sola parte. Sarà per questo che si riesce più facilmente a trovare sé stessi, quell’essenza pura che ognuno di noi ha nascosta da qualche parte, e che talvolta rischia di rimanere lì, nei meandri dell’intimità più oscura. Quel fotografo amatoriale vincitore di un premio con il suo arrivo in Africa firma un patto di sangue, e da allora i voli di andata e ritorno si moltiplicano, anno dopo anno, arrivando a quota cento. E tra- sformandolo in un professionista dei reportage fotografici, pronto a lavorare per Rizzoli, Mondadori e i colossi dell’editoria.


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