A CASA DI 49 Al centro del mondo e della mondanità romana c'è un palazzo del '700 arredato con semplicità e raffinatezza contemporanea. Qui i turisti della capitale si lasciano coccolare dalla frizzante e romantica accoglienza vicentina di Giovanna Martini NEL B&B DI GIOVANNA MARTINI VACANZE ROMANE A due passi da Piazza di Spagna, il Bed&Breakfast di una giovane produttrice teatrale vicentina che oggi vive a RomaI l destino è strano. Capita che una passione porti lontano, in un’altra tria a quadri e il contrasto del bicolore crea un dinamismo in accordo città, e poi gli eventi cambino la vita, facendo scoprire angolazioni e con il movimentato centro romano, città eterna ed eternamente in evoluzio- dimensioni nuove. Giovanna Martini, produttrice teatrale vicentina nota ne. Quella Roma dei palazzi e della vita di quartiere, la Roma dei volti noti e degli al grande pubblico per la partecipazione alla serie “Amici” con Maria de sguardi senza tempo. Una città viva di notte e di giorno, dove è possibile sentirsi Filippi, è arrivata a Roma per inseguire il suo sogno di diventare attrice rapiti dalla storia in qualsiasi momento e circostanza. Nell’Urbe infatti non c’è domenica o lunedì, giornate di sole o di pioggia, perché di teatro. Quello che doveva essere un breve soggiorno si è trasformato in ogni tempo ha il suo fascino. Come quello sprigionato da Giovanna, che in un palazzo del '700 riesce a far sentire ogni ospite del suo Prestige come Gregoryun nuovo capitolo della vita, dove alla drammaturgia si è associato lo spirito impren- Peck e Audrey Hepburn nel celebre film degli anni Cinquanta. E se l’atmosfe- ra cinematografica non dovesse attarre, a riportare alla realtà c’è la simpatia diditoriale. È così che nel 2010 la sua famiglia ha deciso di acquistare un palazzo in via Giovanna che a volte dice di ubriacarli con le chiacchiere, almeno fino a quando Otto, il suo Beagle, non le chiede di farsi portare in passeggiata. E a quel punto nondella Croce, laterale di via del Corso a pochi metri dalla celebre piazza di Spagna, si può dir di no!per adibirlo a Bed&Breakfast. Un restauro snello e veloce affidato all’architettoromano Massimo Zompa ha vestito gli interni dando un’identità che emergedalla scelta della pavimentazione e dai colori che richiamano lo stileneocoloniale di alcune abitazioni delle isole Bermuda, dove la geome-
50 A CASA DIRigore ed eleganza sono il risultato del restauro che rilegge l'edificio La camera gialla La camera blu si affaccia su via dellacon toni chiari e morbidi. Nell'immagine sopra, una delle camere per gli ospiti In questo ambiente rettangolare, Croce, si presenta con letti dalla struttura con affaccio sul patio, lo spazio è a baldacchino e pregiati tessuti in tonoIn basso, tre delle cinque camere sapientemente enfatizzato dal pavimento con il colore delle pareti. Il distintivo eDa sinistra, la camera rosa a righe multicolori e ad un'alta geometrico pavimento a riquadri cheQuesta stanza con accesso dal patio interno è stata permeata da forte minimalismo zoccolatura dai toni orientali. nobilita l’ambiente si relaziona con lacon l’uso prevalente di tempere nei toni caldi efficaci a rendere accogliente lo spazio La progettazione di una volta che crea decorazione dei mobili guardarobalasciandone al di fuori elementi decorativi superflui. È stato realizzato uno spazio fluido e fughe prospettiche determina rendendo lo spazio equilibrato eddinamico in cui gli ambienti bagno e la zona notte costituisco un piccolo open space. la spazialità della camera armonico
51 \"Roma è straordinaria: essere ospiti in una casa che profuma di storia, in una strada che respira mondanità\"Nelle immagini in altoIl patio interno, l'elemento di comunicazionee interazione tra le camere che vi si affaccianoe godono della luce che ne derivaGiovanna Martini con Otto, il suo fedelissimocane. Nata nel 1987 a Vicenza, oggi vive elavora a Roma come produttrice teatrale e nelB&B raffigurato in questo servizio A fianco Uno scorcio su via della Croce, a pochi passi da Piazza di Spagna, nel cuore della movida romana
ILLUMINAZIONE Made in Italy Numero Verde 800 16 87 41
A CASA CON 9 IL DESIGNER FLAVIO ALBANESE VICENZA IL COVO DEL DESIGNER testo di Simone Ariot - foto archivio ASA di Flavio Albanese. Una soluzione dove vivere e lavorareU na casa aperta, “apertissima” come la definisce Flavio Albanese, e affetti della vita. Una casa pensata per accogliere gli amici vicentini e non, con una che la vive da più di dieci anni e la trasforma giorno dopo giorno, grande cucina dove sperimentare e sperimentarsi come cuochi e commensali ma come si fa con sé stessi e la vita. Siamo in centro storico, affacciati soprattutto uno spazio per crearsi un luogo proprio, indipendente dal tempo e dallo sul fiume cittadino e prossimi al ponte Pusterla, dal quale senza stress che accompagna la quotidianità. Per Flavio Albanese la dimensione dell’acco- troppa difficoltà si possono scorgere le sagome di chi in questa glienza è stampata nel dna, nella storia dei suoi soggiorni a Pantelleria o nelle scor- ribande in barca, nell’amore per i Colli Berici o nella capacità di attrarre commit- casa vive o lavora. Già, perché quella che era una filanda è stata tenti internazionali che negli anni gli hanno riconosciuto prestigio e riconoscimento. Un'abitazione che sta alla casa come Flavio sta all’essere umano, aperta a nuovepoi trasformata in tipografia e solo alla fine in studio-abitazione. Flavio Albanese è conoscenze, a nuovi incontri o scontri, a nuove sfide, ma avendo sempre davanti un elemento della natura, un fiume. Un grande fiume che scorre, lentamente o in modoun volto e un nome noto entro e fuori le mura, per la fama che lo precede come pro- travolgente, come d’altra parte avviene nella vita.gettista e le qualità umane che nella vita ne accompagnano le uscite pubbliche. Unacasa dalla soluzione open space, dove non ci sono stanze ma spazi, dove lo “stile”dominante non esiste ma si incontrano oggetti, fotografie, ricordi dei diversi periodi
A CASA CON10 IL DESIGNERFlavio Albanese (ritratto da Nicola uno stile in cui lo stretto legame conZanettin). Nato a Mossano e designer la contemporaneità struttura una fortedalla formazione non convenzionale, dopo relazione simbiotica tra spazi dell'abitarelo studio inaugurato a Vicenza nel 1987 e l'ambiente in tutta la sua complessità.insieme al fratello Franco, apre la sede di È stato direttore della rivista Domus,Milano e Palermo. è membro del comitato scientifico diMolto legato all’isola di Pantelleria dove Innovetion Valley e ricopre la carica dirisiede per alcuni periodi all’anno e dove Presidente della Fondazione Teatroha progettato l’aereoporto, contempla Comunale della città di Vicenza
11Divisa su più livelli, la casadi Flavio Albanese ospita sotto lo stessotetto lavoro, vita privata e passioni.In un'architettura che si lascia ammiraresia dall'esterno che dall'interno,e tra un locale e l'altro
A CASA CON12 IL DESIGNER Il candore delle pareti e della travi sbiancate è il comune denominatore che accomuna gusti e stili multiculturali molto diversi tra loro Appena salite le scale che conducono al sottotetto, un bassorilievo in gesso raffigurante scene mitologiche accoglie i visitatori È il colore bianco che domina, ma non si tratta di una soluzione total white. Possono essere un armadio d’epoca o un tavolo di design a portare un contributo colorato, oppure uno stile classico inserito in un contesto dove non c’è un filo conduttore, ma gli ingredienti che si incontrano trovano una grammatica comune con cui comunicare
A CASA CON 15 IL DESIGNER Carlo Dal Bianco (ritratto da Nicola Zanettin) nella saletta biblioteca del suo studio. Uno spazio dove pensare e leggere, dove ritrovare la passione per il bello e le forme geometriche. CARLO DAL BIANCO VICENZA ECCENTRICA NORMALITÀ foto di Ottavio Tomasini Una casa studio che rappresenta in tutto il suo estro la personalità del padrone di casa, un designer eclettico e poliedricoE ra destino. Quando si arriva a casa dell’architetto Carlo Dal sperimentale. Le pareti sono in prevalenza tinte in marrone, azzurro, verde in un Bianco, si capisce che era già tutto scritto. Siamo alle porte del contrasto indovinato che offre nuova vita ai numerosi quadri Presenti, illuminati centro storico, in un palazzo del '58, all’esterno del quale trionfa da una grande terrazza finestrata. Non solo quadri come Boccioni e l’800’ Veneto, un grande mosaico per suggellare il rapporto che lo lega con il anche un busto di Antonio Canova e l'oblò di una vecchia nave croata trasformato noto marchio Bisazza da oltre dieci anni. Cinque piani che si nella finestrella di un piccolo bagno. Oppure oggetti d’antiquariato riportati a nuova vita da Alessandra, restauratrice e moglie di Carlo. Una casa unica e ricca di parti- erigono sui quali trionfa un ciuffo verde un ciuffo verde, all’ultimo colari, come il pavimento di legno scuro, ma illuminato da una luce onnipresente. Scendendo di due piani invece si accede allo studio d’architettura. Lo stile è il mede-piano, che da forma ad una bella vegetazione pensile. In questo palazzo si può vive- simo, anche qui dominano i libri e gli oggetti, e l’arredo esalta il calore che emana il pavimento in legno. A trionfare è un grande tavolo da stiro di legnore e lavorare, perché oltre agli ultimi livelli, dove si sviluppa l’abitazione principale, chiarissimo proveniente dalla stireria di un antico seminario e le cassettiere trasfor- mate in archivio per progetti, che regalano il fascino che solo le cose vecchie sannoai piani bassi si trova lo studio d’architettura. offrire. Nel terrazzo d’erba sintetica, spicca una panchina Bisazza realizzata dall’ar- tista Sandro Chia, che non passa certo inosservata, di colore rosso e raffiguranteDa qui, nel recente passato, sono usciti i progetti dei 14 showroom Bisazza nel un pesce in movimento. Come Carlo, architetto e designer eclettico e dalla casa inconfondibile.mondo, oltre ad una progettazione a 360 gradi, che non si ferma di fronte alle sfideche la contemporaneità propone. La medesima filosofia la troviamo nella casa,degna rappresentante di chi la vive. Se estro, creatività e attenzione al dettaglio sonocaratteristiche di Carlo, l’appartamento in cui ci accoglie non è da meno, come chil’ha progettato. Varcata la soglia d’entrata porta, sono i colori a catturarci. Nonsembra di essere in una casa tradizionale, ma in una sorta di laboratorio creativo e
A CASA CON16 IL DESIGNER Disposizioni multicolor Si nota la luminosità degli interni e la scelta di puntare su colori accesi. \"Essendoci molta luce, abbiamo potuto permetterci il lusso di scegliere i colori senza subire condizionamenti per quanto riguarda la luminosità”, ci racconta l’architetto Dal Bianco. Nelle immagini sopra, da sinistra L'ingresso: si tinge di un vivace rosso, spezzato da un pannello di mosaico che raffigura il volto di Bonaparte. La sala da pranzo: la scelta di abbinare due colori come il marrone e l’azzurro va nella direzione del contrasto, come pure l'insieme delle sedie laccate in colori fluo di Fritz Hansen. Sopra il tavolo fa bella mostra di sè il lampadario Artichocke. Alle pareti si notano le collezioni di quadri. Tra i pezzi più interessanti, esponenti dell’Ottocento veneto e Umberto Boccioni. La camera da letto: un bel verde delle pareti esalta le tinte candide della biancheria e delle cornici dorate. Nelle immagini a sinistra negli interni. Curioso il fatto che il mosaico Il mosaico come elemento ricorrente della facciata esterna del palazzo non sia La collaborazione del padrone di casa con stato pensato da Carlo, ma che il padrone di Bisazza si fa notare fin dagli esterni, per poi casa, l'abbia trovata già così. Evidentemente emergere ripetutamente nelle finiture dei era un segno del destino. bagni e di complementi d'arredamento,
17CONTENUTI EXTRA / ON THE BACKSTAGEGUARDA IL FILMATO DEL SERVIZIO RITRATTO IN QUESTE PAGINEInquadra il Qr Code con uno smartphoneoppure visita il canale YouTube di C&D: www.youtube.com/CandDmagazine
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A CASA CON 19 IL DESIGNERClassico e contemporaneo si incontrano, nei In alto: Il tavolo delle riunioni all’interno Ai primi piani del palazzodettagli così come nello stile. dello studio di architettura. Ricavato da prende posto il grande studio doveI colori alle pareti cambiano di stanza in un vecchio tavolo da stiro proveniente dal Carlo Dal Bianco lavora ai suoi progettistanza, mantenendo un denominatore seminario vescovile dove Carlo ha insegnato di design. I colori caldi rappresentanocomune nel gusto di uno stile che rimane disegno per diversi anni, è stato poi laccato la scintilla dell'ispirazioneben impresso nei locali della casa di bianco e abbassato leggermente.o dello studio. La grande cassettiera, è anche questo un ricordo degli anni del seminario.Nella pagina a fianco, Si tratta dei cassetti personali, dove orala zona relax del laboratorio Dal Bianco cataloga i progetti dei clienti
DANTE divani da vivere divani da vivere Divani Urban | Via Cavour, 11 - Brendola (Vi) | Tel. 0444 400920 | [email protected] | www.urbandivani.comProdotti a Brendola nel laboratorio Qualità dei materiali tutto verso un design moderno, l'azien-dell'azienda, i salotti Urban rappresen- uniti alla precisione con cui ogni singolo da ha creato un catalogo completo ditano la quintessenza del Made in Italy. componente viene realizzato proposte equamente distribuite fraNel grande negozio monomarca lungo pellami e tessuti. Strutturati per illa strada che da Brendola conduce a benessere, i salotti Urban costituisconoLonigo la ditta URBAN presenta una l'elemento ideale per trovare momentiselezione delle proposte arredo che di quiete straordinari e riposare il corpovengono prodotte nella fabbrica poco con eleganza e stile. Modelli nati dalladistante. collaborazione con i designer ed assem-Da tempo presente nel mercato dei blati rigorosamente a mano, con ladivani e dell'imbottito, orientata soprat- maestria della tradizione. NUOVA COLLEZIONE 2012 DA VISITARE NEL NOSTRO SHOWROOM A BRENDOLA IN VIA CAVOUR 11 pagamenti personalizzati
A CASA CON 23 IL DESIGNERALESSANDRO BASSO SAN PIETRO IN GÙRINNOVATA CLASSICITÀIspirata alla struttura delle antiche domus romaneuna villa nella campagna vicentinacrea il perfetto equilibrio tra casa e naturaattraverso un uso sapiente della lucefoto di Nicola Zanettin
A CASA CON24 IL DESIGNERSopra: l'ampia zona living è divisa solamente da un caminetto a vista che unisce e creaatmosfera tra i due diversi soggiorni. Le grandi porte finestre che si affacciano sul giardinorendono la zona molto luminosa. L'elemento caratterizzante di questa casa è infatti la luce,ulteriormente enfatizzata da un pavimento in rovere italiano sbiancato, e dalla scelta dicolori neutri e chiari per l'arredo. Le sedie al tavolo sono di Charles Eames.A destra, la poltrona di pelle anni Trenta: un classico del design Tecta, firmato Jean Prouvè.G li antichi romani l’avevano capito e intuito più di duemila anni fa: un’abitazione deve poter dialogare con il giardino esterno, in un’ottica di avvicinamento, di sguardo reciproco, di apertura. Che si tratti dello spirito di Vitruvio o Mecenate è solo un det- taglio, ciò che importa è riconoscere questa linea di continuità con il passato, per potersi così proiettare nel futuro. Siamo nellaprima campagna vicentina, in una villa di nuova costruzione che l’architettoAlessandro Basso ha firmato nella più totale libertà progettuale grazie al rapportodi fiducia e amicizia che lo lega ai committenti. Un’abitazione che coniuga sobrie-tà nelle linee e attenzione ai dettagli, come il colore stesso delle superfici esterne,verde ciocco menta e melanzana. Una scelta controcorrente ma azzeccata, come \"Un’abitazione che coniuga la sobrietà nelle linee e l'attenzione ai dettagli e ai materiali.la volontà dell’esposizione a nord, contrariamente a quanto avviene solitamente, Mai lasciati al caso\"per sfruttare la visibilità sulla campagna veneta che si presenta originale, aperta,pura. Per godere di questo spettacolo spiccano le grandi superfici vetrate conil potere di moltiplicare gli spazi, che si affacciano su un giardino minimale ecurato, impreziosito da alberi da frutto e da un angolo per l’orto (progetto dellapaesaggista Lorena Zini), grande passione del proprietario. Ma la vera protagoni-sta del giardino non può che essere la piscina. Non troppo grande, discretamentenascosta agli sguardi dei curiosi, si trasforma nella stagione estiva nel primoincontro della giornata, quando la famiglia si concede un primo tuffo ancor primadi riunirsi a colazione. “Una famiglia unita con un’idea ben chiara di ciò chedeve possedere una casa. Design, rigore, pulizia”. Con queste parole il designerGianni Battistella ci introduce agli interni, dove l’esperto di Lanaro Arredamentiha potuto inserire pezzi classici come la poltrona anni 30’ Tecta di Jean Prouvè,sedie di Charles Eames e una cucina Bulthaup dal rigore minimale. Nelle camereda letto la continuità con le altre stanze è mantenuta dal pavimento in roverenaturale sbiancato italiano, un legno chiaro che diffonde ulteriormente luce, e unletto Treca di Paris che induce al riposo. Se nelle sale da bagno, impreziosite daun marmo fossil green e dall’immancabile mosaico, la ricercatezza si confondecon la sobrietà, negli ambienti comuni trovano spazio collezioni di specchi e opered’arte contemporanee che stupiscono l’osservatore più curioso. Volete sapere cosasi prova nel toccare il vaso in gomma plasticata di Gaetano Pesce? Impossibilerispondere, certe sensazioni le si devono provare su di sé.
25Qui sopra: In alto a sinistra: la pietra della cucina d’arredo, capace di esaltare ogni singoloGianni Battistella e Alessandro Basso sono rispettivamente interior designer e s'incontra con il pavimento della zona living in elemento della stanza.architetto, e si sono occupati dell'arredamento e della progettazione architettonica. doghe di rovere italiano sbiancato. Un tipo di A fianco la Cucina Bulthaup in contrastoEntrambi legati da un rapporto di amicizia e fiducia con i proprietari, hanno avuto parquet moderno, che attraverso il bianco e bianco-grigio, con elementi in acciaio e farettila possibilità di progettare senza alcun vincolo. Gianni Battistella è titolare di Lanaro le sue venature, esprime vitalità ed eleganza. d'illuminazione incastonati.Arredamenti, storica realtà vicentina fondata con sede a Vicenza nella deliziosa chiesa Molto utilizzato sia nelle camere da letto che Qui sopra, il tavolo da pranzo dal designsconsacrata di San Valentino, a San Felice. negli ambienti living, è un ottimo compagno contemporaneo. CONTENUTI EXTRA / ON THE BACKSTAGE GUARDA IL FILMATO DEL SERVIZIO RITRATTO IN QUESTE PAGINE Inquadra il Qr Code con uno smartphone oppure visita il canale YouTube di C&D: www.youtube.com/CandDmagazine
A CASA CON26 IL DESIGNERLe camere sono quelle delle due figlie, una delle quali architetto specializzata \"Dalla zona notte, la vista si apre alla campagnain interni. Non poteva mancare una grande vetrata che si affaccia sul giardino, e al sottostante giardino dove l'azzurro della piscinapronto a dominarlo e a stabilire un rapporto con la luce che tutti gli specialistidella progettazione hanno sempre amato. si insinua nella vegetazione\"A destra, la camera della figlia più giovane, gioca sulle tinte tenui del rosa edel panna in perfetto stile urban-chic.SCORCI D'ESTATEÈ innegabile che l’abitazione di questo serviziooffra il meglio di sé nella stagione estiva.La luce, la possibilità di aprire le grandi finestre,il giardino e soprattutto la piscina invogliano avivere la casa nella sua totalità, a 360°, dentrocome fuori. Proprio per questo sono statefatte scelte illuminotecniche che possonoesaltare le caratteristiche strutturali e formalidalla casa, esaltando una forma semplice in cuielementi della tradizione architettonica venetasi relazionano a quelle scelte innovative che imigliori architetti riescono a pensare e realizzareLe foto degli esterni sono di Alessandro Lucca
A CASA CON 31 IL DESIGNERUna scelta controcorrenteacquista una sua identitànegandosi ai colori classici.Quando lo scuro portanuova luceQ uando è stato presentato alla città ha subito susci- tato scalpore. “Un palazzo scuro, quasi nero, non s’ha da fare!” dicevano i benpen- santi. Secondo il progettistainvece, il restauro nasce dalla consapevolezzache l’edificio dei primi 900’, situato in piazzaMatteotti, non presentava prima della ristrut-turazione soluzioni e caratteristiche d’impor-tanza architettonica, mentre il colore potevadiventare la chiave di lettura per farne emer-gere le qualità strutturali attraverso un nuovovestito. Tutto frutto di un’intuizione quindi?“Non solo una intuizione: la committenza è stata illu-minata ed ha accettato una proposta impegnativa maoriginale, in cui studio cromatico e grafica si sono intrec-ciate con l’architettura”, racconta Alberto Stocco,l'architetto vicentino autore del progetto. Ilcolore ha quindi assunto il ruolo di filtro,trasformando la forma a seconda della luceche si riflette. Un grigio scuro ma luminoso digiorno, impreziosito da una vena di giallo checon il diminuire della luce si fa quasi verdone.Se da fuori suscita curiosità, all’interno si con-ferma la volontà di voler rendere l’Hotel piùsimile ad una residenza privata piuttosto cheluogo di passaggio dove si incrociano le storiedelle persone. All’entrata si è accolti in unastanza che funge da relax room con biblioteca,mentre il tradizionale bancone della conciergerieè defilato, per non intimorire. “Gli hotel boutiquenon vogliono confrontarsi con i quattro o cinque stelle,sono un’altra cosa. Chi li sceglie cerca tranquillità eriservatezza, vuole sentirsi come a casa e la committen-za aveva ben chiaro questo concetto”. ALBERTO STOCCO VICENZAL’ANOMALIA DEL COLORE foto di Nicola Zanettin
A CASA CON32 IL DESIGNERNelle immagini sopra Stocco ha voluto portare i colori esterni anche all’interno. Le pareti sono dello stes-La camera 106. Il bianco predominante si accompagna con le tonalità so grigio, il pavimento è a moquette scura per garantire un isolamento acustico alcalde del marrone che donano alla stanza un'atmosfera rilassante. passaggio, e le stanze richiamano ad un connubio di contemporaneità e rigore clas-Decoro originale, la parete con carta da parati a francobolli sico, senza scordare alcune scelte per elevare il benessere. Come la carta da parati made in UK che fa immediatamente esclamare “WoW”, dal nome di una delleNell'immagine di apertura camere. Un Hotel con la sua identità, progettato da un architetto con la sua storia,Appena entrati, ad accogliere l'ospite c'è che anche in questo caso sono riusciti ad incontrarsi per la soddisfazione di queiun bel pianoforte a coda, naturalmente vicentini che hanno apprezzato fin da principio una scelta cromatica coraggiosa.nero, e un salottino con biblioteca. Unascelta fatta per sottolineare l'improntadomestica dell'Hotel che non si vuoleconfigurare attraverso un numero precisodi stelle. Stiamo infatti parlando di unhotel boutique, dove la dimensione e latipologia di accoglienza sono pensati pernon intimorire l'ospite, come avviene negliHotel delle capitali del nord EuropaNelle immagini a destraUna ringhiera dorata, illuminata allastregua di un oggetto prezioso, serve lescale che portano ai piani sopraelevati.Una scelta stilistica meditata e pensata,per evidenziare come un dettaglio possamodificare la percezione nell'ospite.Alcuni scorci dei bagni, dove si notal'attenzione ai dettagli
33SopraL'interno di una camera, rigorosamente black&white. Particolare attenzione è statadedicata alla scelta degli arredi, che riprendono uno stile in equilibrio tra il classico e ilcontemporaneo. Altro aspetto importante è l'isolamento acustico, studiato pergarantire la massima riservatezzaDettaglio della doccia cromoterapica IL DESIGNER La difficile e contrastata intuizione cromatica di Alberto Stocco, architetto e designer progettista di questa \"casa per viaggiatori\", si sta armonizzando nella sua totalità senza bisogno di offrire troppe spiegazioni. Nello studio dell'architetto vicentino, un loft a Santa Lucia, i giovani collaboratori sono ben contenti di portare linfa e novità
M\ijXk`c\ Gfik`ZfdYi\ccfe\df[lcXi\ cËfdYi\ccfe\XgXZZ_\kkfX[XkkXY`c\X]fid\`ii\^fcXi`DfY`c\XlkfgfikXek\`ejkXccXkfj\eqXÔjjX^^`Xk\iiXG iXk`Zfj`Xgi\\j`Z_`l[\`egfZ_`j\Zfe[`g\id\kk\leX]XZ`c\\iXg`[Xglc`q`X[\`k\c`G\ijfeXc`qqXY`c\Zfejfjk\^e`kiXjgXi\ek`Zfe[fgg`fk\cfg\ii`Z`iZfcf[ËXi`X\`ej\i`d\ekfclZ`i\Xc`qqXkfjld`jliXg\if^e`\j`^\eqX:I<8Q@FE@jic :i\Xq`fe`m`X;`m`^c`f)).$*-'*'$:Xc[f^efM@k\c'+++0/.(()]Xo'+++0/0-.0`e]f7gfik`ZfdYi\ccfe\%Zfdnnn%gfik`ZfdYi\ccfe\%Zfd
A CASA 41 DELL'ARTISTABRUNA LANZA VICENZAARTE ILLUMINATAAl limitare della campagna, una villad’architettura contemporanea vede conviveredue ospiti rari e pregiati: l’arte e la lucedi Simone Ariot - foto di Nicola Zanettin
A CASA42 DELL'ARTISTA
L 43 e cose importanti, quelle che restano, arrivano senza preavviso, poteva essere diverso, perché Bruna in questa casa passa le sue giornate dedican- come una tempesta in un mare apparentemente calmo. A volte non dosi all’attività artistica, dipingendo e scolpendo a ritmo continuo. Una casa vissuta le si aspetta nemmeno, appaiono lontane e riusciamo addirittura a quindi, dai proprietari e dagli amici invitati per godere di un giardino regolare e scansarle. Poi, quando all’improvviso si avvicinano, capiamo di non protetto, dove la piantumazione non aggredisce il terreno, e Lamù (gatta bianco- poterne fare a meno. Bruna Lanza e il marito Dino Micheletto devo- nera) può tranquillamente passeggiare quando non sta dormendo sotto il tavolo in salotto. Anche quest’ultimo è una creazione di Bruna; affascinata da un’antica porta no aver provato una simile sensazione quando, una decina d’anni del palazzo di un Marajà indiano, ha disegnato un piano di cristallo creando così un originale tavolo direttamente a contatto con il pavimento alla veneziana. Anchefa, sono approdati quasi per caso al Villaggio Montegrappa, frazione residenziale il pavimento racconta una storia, che ci ricollega con la progettazione della casa. Si tratta infatti di uno dei primi riscaldamenti a pavimento ad alta efficienza, così comeal limitare del confine cittadino. Provenivano dal centro storico e l’intenzione era di efficienza energetica si parla quando citiamo il rivestimento ad intercapedine, un antesignano degli attuali “cappotti” utili alla coibentazione termica e acustica. Sequella di spostarsi di poche centinaia di metri per continuare a godere dei vantaggi nelle strutture attuali si sta diffondendo a ritmi incalzanti, nei primi anni '90 non era assolutamente così. Segno quindi di una lungimiranza progettuale degna didi vivere a due passi da Corso Palladio. Ma il destino ha presentato loro una casa nota, che emerge anche da molti altri dettagli della casa, come i profili del camino ispirato allo stile di Carlo Scarpa, la colonna che funge da putrella portante ind’inizio degli anni '90, progettata da un allievo di Carlo Scarpa, l’architetto Ivan De salotto, sapientemente dipinta di verde, o la scelta del colore esterno, un bianco con una sobria tonalità di grigio, che riporta ad alcuni paesaggi raccontati nei quadriPieri. Fu amore a prima vista: “La sensazione della luce interna ci ha catturato non del pittore fiammingo Pieter Bruegel. Perché dentro o fuori, l’arte è onnipresente.appena varcata la soglia d’entrata. Io e mio marito ci siamo guardati negli occhi.Era la nostra casa”. Sono parole di Bruna, conosciuta e apprezzata artista recen-temente inserita nel prestigioso Catalogo dell’arte moderna edito da Mondadori.Un’abitazione non convenzionale, su base quadrata e costruita come un cubo al cuiinterno dominano spazi aperti e porte- finestre dalle grandi dimensioni. La luce dia-loga con la pulizia degli arredi e la scelta di non appesantire gli spazi con mobili daivolumi importanti trasmette una sensazione di evidente leggerezza. DifficilmenteNella pagina a fianco: Sotto: la zona living si estende in tutta Ivan De Pieri è l’architetto che ha progettato la casa di questo servizio. Allievo di CarloIl Tavolo \"Doge\" di Carlo Scarpa dialoga l'altezza dell'edificio. A fare da sfondo un Scarpa, ha pensato a un cubo imperfetto, a cui manca un quarto nel lato sud ovest.con \"Graffiti d’inverno\", l’ultima opera di camino contraddistinto dalle classiche In questo spazio lasciato appositamente vuoto, la copertura del tetto crea un porticoBruna Lanza realizzata con una particolare sagomature della scuola di Carlo Scarpa sostenuto da importanti travi di legno e da una colonna ricoperte da un gelsominotecnica che vede acrilico e cera contaminarsi della canna fumaria. Nella stessa direttrice, lussureggiante.vicendevolmente. una cassapanca settecentesca proveniente A sporgere, da sotto il porticato un altro cubo vetrato incastonato nel cuore della casa dalla casa di campagna dove vivevano i che richiama i bow window di origine inglese. Da qui si può godere di un duplice punto di nonni della padrona di casa. vista: all'interno, verso la zona living, e all'esterno, sul giardino.
A CASA44 DELL'ARTISTA A sinistra: mentre la vita lavorativa di Bruna Lanza in qualità di artista è concentrata al primo piano, nel laboratorio comunicante con il cubo-terrazza dal quale si accede attraverso una passerella in stile industriale, la vita privata e social avviene al piano terra. Proprio al piano terra, oltre alla zona luce dedicata al soggiorno open space e alla cucina, prende posto anche la zona notte, dove la morbidezza e la luminosità si fanno via via più tiepidi ma non meno coinvolegnti. Le tonalità solari coordinato una delle sue opere. come l'arancio e il giallo abbinate Nell'immagine in basso, al nero assoluto rappresentano la grande tela conferisce alla stanza un mix molto amato dall'artista dal gusto decisamente minimal- che anche nella zona notte chic, un tocco multiculturale ripropone su tela. Su tutte le dal sapore urbano che riprende camere da letto, Bruna Lanza ha tutta l'essenza della casa. Anche la zona notte pur in assenza di grandi vetrate s'illumina grazie agli intonaci dalle tinte chiare e le vivaci tele della padrona di casa
A CASA DI 15GIULIO E ISI CONTIN MALOCOLPO DI FULMINEIN FILANDAfoto di Nicola Zanettin
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a ricerca della casa ideale può essere infinita. Posizione, finiture, stile 17 sono parametri importanti da prendere in considerazione. Ma a volte, per una sorta di scherzo del destino, può capitare che la casa giusta sia na incontrastata e i materiali dialogano come in una sinfonia in cui gli strumenti la prima incontrata. sanno ascoltarsi prendendosi i propri spazi. Splendido è l’effetto da recupero post industriale del muro faccia a vista caratterizzato dalle ampie finestre in cui Isi haLGiulio e Isi, rispettivamente designer e restauratrice, hanno avuto abbinato candide tende di lino provenzale, di quel colore simil avorio che bianco questa fortuna, o meglio questa bravura, forse premiati da una scelta in non è, comunicando l’idea di un prodotto con la sua storia e il suo tempo. Ma lacontrotendenza, che oggi pochi fanno. “Scegliere di vivere a Malo è stata una scom- particolarità sta nella cucina che poggia su un pavimento in legno mutene caldo emessa vinta. Ci piaceva l’idea di un paese immerso nella natura, senza la frenesia rassicurante. Un modello di AlpesInox con soluzione ad isola centrale, dove Giuliocittadina, e i prezzi immobiliari lontani da quelli della città”. Queste le parole di può scegliere di sbizzarrirsi cucinando per gli amici nelle occasioni in cui la casa siGiulio Contin , designer e fondatore di Gliad dopo un passato allo studio Albanese, trasforma in showroom per presentare le nuove collezioni. Marrone, grigio, bianco,che ora progetta e realizza oggetti per l’arredamento e non solo. Entrando in casa, questi i colori che fanno da accompagnamento ai tanti pezzi d’antiquariato presenti.una filanda ottocentesca che fino a pochi anni prima aveva ospitato una falegna- Dal fratino spagnolo alla cassapanca provenzale dal colore bluastro, dal tradizionalemeria, si comprende immediatamente l’entusiasmo della coppia. Una sorta di loft armadio veneto in noce sapientemente opacizzato da Isi alla libreria Flora disegnatamoderno, acquistato prima che qualsiasi impresa portasse il proprio tocco e lascian- e prodotta da Giulio. In questa casa la mano e la creatività di coloro che la abitanodo spazio all’estro dei nuovi padroni che l’hanno voluta creare a propria immagine. si fa sentire in modo deciso ma discreto al tempo stesso, come il torrente che scorreUna casa dagli ampi spazi privi di confini tra i diversi ambienti, dove la luce domi- a pochi metri dal giardino, dove la piccola Dora (figlia di Giulio e Isi), potrà allenarsi ad ascoltare i suoni della natura, magari per seguire le orme dei genitori.Nella pagina a fianco, una parte del grande living In basso a destra, Il living da un altro punto d’osservazioneLegno e mattone sono i materiali che prevalgono, in uno scambio di battute in cui gli La scala con struttura in ferro senza verniciatura e corrimano e la libreria della serie Floraoggetti d’arredamento e i mobili, spesso creazioni del padrone di casa, non invadono la (Gliad) caratterizzata dalle dimensioni disomogenee dei singoli pannelli sullo sfondo, anchescena, ma semplicemente si posano dolcemente. Lampada Neoprelu, tavolo e sedie questa disegnata da Giulio. Per riposarsi dopo una giornata di lavoro, il divano scelto èdella serie simple in legno mastello e acciao inox, mentre al muro primeggia Bache-ze Cassina nell’originale soluzione mimetica scelto dalla coppiamascotte di Gliad, il marchio di design del padrone di casa.
18 A CASA DI A casa di Giulio e Isi Contin a Malo La cucina Alpes Inox è inserita all’interno del living. Accanto ad un pezzo moderno e dai materiali freddi, un tavolo d’arte povera tipico delle cucine spagnole denominato “capretta” e adiacente alle finestre un vecchio bancone da negozio ottocentesco restaurato da Isi. Ad illuminare lo spazio grandi finestre accompagnate da delicate tende di lino provenzale, acquistate da Isi in uno dei tanti viaggi in cui si destreggia alla ricerca di soluzioni d’antiquariato da proporre poi ai suoi clienti.
20 A CASA DI Una grande casa che lascia spazio alle persone e non solo alle cose. Un esempio che dimostra quanto il concetto di \"Less is more\" rappresenti sempre una saggia scelta, anche quando a concepire oggetti e prodotti è la mente di chi nella casa ci vive In alto a sinistra, un particolare della libreria in legno. A destra, lo sgabello Bache, design by Gliad Nella foto a sinistra, la camera da letto posizionata al secondo piano, dove si riporta il contrasto tra il mattone e l’intonaco già presente al piano inferiore. Alla parete, una stampa con Bache-ze “Born”, mascotte di Gliad. CONTENUTI EXTRA / BACKSTAGE GUARDA IL FILMATO DEL SERVIZIO DI QUESTE PAGINE Inquadra il Qr Code con uno smartphone oppure visita il canale YouTube di C&D: youtube.com/CandDmagazine
22 A CASA DI ANDREA MASELLI ARCUGNANO BACIATA DAL SOLE testo di Simone Ariot - foto di Nicola Zanettin Così meravigliosamente esposta, eppure così intima e accogliente, una villa Liberty restaurata di recente è il luogo dove prima o dopo tutti sognano di vivere Sui colli Berici, affacciata a sud, una villa esposta al sole tutto il giorno, con i conseguenti benefici nella vegetazione. Il giardino terrazzato in cui è inserita la piscina presenta numerose varietà floristiche e alberi secolari, come il leccio con più di trecento anni
23P er capire che sarebbe diventata la loro casa, Andrea Nella foto sopra In basso, Andrea Maselli e la moglie Silvia Maselli e la moglie Silvia si sono seduti all’ombra del All’ombra di un secolare leccio, il salotto Padroni di casa ospitali e disponibili come leccio secolare che impreziosisce il giardino. E’ basta- estivo dalle bianche poltrone. Nelle stagioni pochi altri, vivono la vita con un understatement to rivolgere lo sguardo verso sud-est per comprendere più calde, in cui la casa offre il meglio di sé, le internazionale di Kennediana memoria. che una vista di tale bellezza aspettava proprio loro. serate si passano all’aperto, guardando vecchi Top manager di una multinazionale, dopo film e progettando i futuri viaggi, magari in la laurea in Italia ed un MBA negli Stati Colline, campi, qualche casolare e nient’altro. Il tutto compagnia degli amici che Andrea e Silvia Uniti, Andrea inizia un’importante carriera amano ospitare. internazionale. Sempre negli Usa conoscebaciato dal sole per buona parte della giornata. Il resto è venuto da Silvia, allora dottoranda di ricerca nel settore Divani e tavolino Unopiù farmaceutico, cominciando una vita insiemesé, con il coinvolgimento dell’architetto Marco Maselli, fratello di Cuscini Barneys New YorkAndrea, che ha portato la sua competenza facendosi guidare dallescelte di una coppia con un’idea di stile ben definito.“Ci piace scegliere, interpretare le proposte dei designers, guardan-doci intorno, ascoltando i pareri degli esperti ma facendo prevalerel’istinto”. Idee che vengono confermate entrando in casa, quasi unprolungamento del giardino con cui il dialogo è continuo. Vuoi per legrandi finestre che si affacciano su almeno due lati, vuoi per un livingche invita alla socialità, privo di pareti o divisori. Andrea e Silvia, chesi sono conosciuti negli USA dove entrambi vivevano per motivi distudio o lavoro, amano la luce, il legno, ma anche il nero e l’acciaio.Lo testimonia la cucina Arclinea che può godere di una porta ascorrimento in grado di isolarne lo spazio, o i materiali naturali comela pietra di Vicenza, che incontriamo nelle scale esterne o nelle saleda bagno, o ancora il pavimento in legno da cui si propaga anche ilriscaldamento.\"Sotto il leccio secolare abbiamocapito che questa sarebbe statala nostra casa, e così è stato\"
24 A CASA DINelle foto sopra Nell'immagine sotto Il pavimento in legno, i colori chiari,Cucina Italia di Arclinea con ante in In sala da pranzo domina un lampadario la scelta di un arredamento sobrioacciaio inox, maniglie incassate e piano art déco francese Robertaebasta, Milano, ma curato fanno di questa villain marmo bianco di Carrara. anche se la luce è già abbondante grazie un concentrato di buon gustoL’acciaio è il materiale protagonista: duttile, alle grandi porte finestre. e understatementigienico, indistruttibile. Tutti gli ambienti Lo specchio Osmond è di Driade, il tavolosono organizzati con grandi piani di lavoro Diamond è di Patricia Urquiola e prodotto da A proposito di temperature, la coibentazione ottimale garan-attrezzati in modo efficiente e con piani Molteni mentre le poltroncine sono di Nardini tisce che d’estate, senza aria condizionata, non si superinocottura ampliati Forte dei Marmi e di Cattelan Arredamenti mai i 25°, un buon risultato evidentemente garantito da una progettazione attenta e rigorosa. A tal proposito è importante sottolineare che la casa è frutto di una ristrutturazione integra- le, partendo dalla struttura di un palazzotto Liberty che nel tempo aveva perso il suo splendore originale, ora recuperato. Per garantire il risultato, le scelte dell’arredamento richiamano a importanti nomi del design, come Moltemi, Stark, Cassina, Driade e molti altri. Ma non è una casa che imbarazza. Non è l’ostentazione o l’esibizione che si fanno riconoscere. Questa casa è come chi la vive. Una casa che porta con sé il mondo e le sue storie, gli amici che la popolano, l’apertura verso immagini e racconti di vita, anche quelle che devono ancora arrivare ma che, prima o poi, popoleranno questa dimora.
25Amanti dell’arte, espostacon sobrietà, e dei colorineutri, Andrea e Silviahanno voluto la profonditàdell’immagine scultoreaTindaro Nero II dell’artistapolacco Igor MitorajPoltroncina di Marcel BreuerTavolino Art Déco primi 900Francese
26 A CASA DI Rigore progettuale e attenzione al dettaglio si fondono dando vita ad un'atmosfera rilassante, dove si vive cercando di non essere troppo condizionati dai ritmi frenetici del lavoro Nelle immagini sopra Per il bagno, piatto doccia in pietra di Il pavimento delle camere, come nel resto Vicenza, per mantenere un contatto costante della casa escludendo la cucina, è del tipo con le eccellenze artistiche nostrane. Nei Doussiè Africa. quattro bagni della casa, oltre ai colori Il letto Sera di Poltrona Frau presenta sempre tenui e chiari, la rubinetteria è un’interessante personalizzazione, con il sempre di Philippe Starck ed è stata evitata dettaglio del copriletto con le iniziali S e A la soluzione del mosaico alle pareti, scelta ricamate sopra oggi un po’ inflazionata Nela foto a sinistra Andrea e Silvia stanno vivendo una vita intensa e piena di soddisfazioni, ma la maggiore deve ancora arrivare. Nel frattempo, la camera degli ospiti è sempre pronta a ricevere gli amici che arrivano da tutto il mondo, mentre quella dei bambini chiede solo di essere occupata, per diventare teatro di giochi e marachelle
28 A CASA DI ANTONELLA SEGATO ARCUGNANO PASSATO NOBILIARE foto di Nicola Zanettin Una casa padronale di inizio Novecento dove regna il buon gusto fatto di scorci e oggetti deliziosi che scaldano il cuoreIn collina, nascosto fra gli alberi, c'è un palazzo dove un tempo arrivavano con il bosco, dove Marta e Vittoria, le figlie di Antonella, possono giocare con gli carri trainati da veloci cavalli. Pronti ad entrare nella tenuta di una nobile animali senza correre alcun rischio se non quello di sbucciarsi le ginocchia. Perché famiglia, accompagnavano giovani dame ed eleganti signori che sceglievano vivere in questo posto significa respirare all’aria aperta, ascoltare i rumori della natu- la collina per la salubrità dell’aria e il contatto ravvicinato con la natura. ra, farsi condizionare dall’avvicendarsi delle stagioni e dai suoi colori. Come quelli Quella realtà non esiste più, i tempi sono cambiati, ma la scelta del vivere dei fiori che popolano il giardino e, specialmente se bianchi (preferiti da Antonella), in collina che ha fatto Antonella Segato non si discosta troppo da quella i vasi dentro casa.idilliaca dimensione prima accennata. Dopo anni di ricerche, l’antica residenza Una casa in cui il gusto classico si sposa con scelte stilistiche che richiamano aldel Conte Franco si è materializzata dal nulla portando con sé tutto il fascino di un mondo della tradizione americana, come le Rocking Chair tanto care ad alcuniluogo incantato e fuori dal tempo. “Ormai ero rassegnata, non trovavo una casa che registi di film d’oltreoceano in cui ci fanno sedere donne incinte o vecchi chesuscitasse emozioni importanti, che parlasse direttamente al cuore, finchè mi sono fumano il sigaro. Ma non sono i dettagli quanto le scelte di elementi strutturali chetrovata quasi per caso qui, ed è stato amore a prima vista”: racconta Antonella, che dominano, come la pietra di Vicenza dei camini d’epoca o del pavimento in entra-si occupa di arredi per la casa e ha portato il suo gusto negli interni ed esterni della ta, nell’ex limonaia dove ancora oggi il frutto caro a Eugenio Montale si ripara dalvilla. Una dimora storica inserita in una realtà di corte, in cui sono state ricavate freddo dell’inverno prima di trovare spazio all’aperto. Profumi quindi, ma anchediverse abitazioni, addirittura una chiesetta privata dove ora vive un’eccentrica sapori e suoni, perché la musica in questa casa non manca mai, liberandosi tra lesignora che dopo averla sconsacrata l’ha trasformata in una deliziosa bomboniera. stanze e aiutando a tenere ancora in vita un’atmosfera di un tempo che fu e che perDomina il buon gusto in questo tratto di collina, riparata dal traffico e confinante il momento non ha intenzione di andarsene.
29 “Dopo anni di ricerca, quando ho vistoquesta casa ho capito che l’attesa non era stata inutile. Il feeling è stato immediato” Nella foto sopra, a destra Antonella Segato La padrona di casa, dopo una lunga ricerca, ha trovato una casa dove natura e cultura dialogano, dove l’amore per la tradizione va di pari passo con l’attenzione ai dettagli e il suo lavoro con l’azienda di confezioni regalo Denota, di cui è la mente creativa. A destra, la barchessa con l’entrata nell’appartamento in cui si nota un pavimento in cotto antico e grandi otri che fungono da vasi per i fiori, di cui Antonella apprezza soprattutto le varianti in bianco. Da notare le travi antiche restaurate mantenendo lo spirito originale A sinistra Dettagli di campagna Anche gli uccellini amano vivere in villa. Gli animali, per Antonella e la sua famiglia, sono una presenza con cui dialogare costantemente. È questo lo spirito che si deve respirare in una casa di campagna
30 A CASA DI La tavola imbandita Sotto il fresco della pergola, Antonella ha preparato uno spuntino dai colori e dai sapori deliziosi
31 Profumi, colori, suoni, ma anche calma e silenziosi incontrano fra le stanze di questa dimora, che cerca attraverso la semplicità e la cura del dettaglio di accogliere senza imbarazzareNelle immagini sopra Nelle foto a sinistraIn tutta la casa troviamo un prezioso La camera da letto dove troviamo unopavimento alla veneziana e tante stile classico e sobrio, impreziositocomposizioni floreali, per portare dal frontale di un altare di una chiesatra mobili antichi, cornici barocche del '600, nei colori originali dell’epocae quadri del passato la natura colta impreziosita dall’oro, come dadirettamente dal giardino tradizione barocca CONTENUTI EXTRA / BACKSTAGEGUARDA IL FILMATO DEL SERVIZIO DI QUESTE PAGINE Inquadra il Qr Code con uno smartphone oppurevisita il canale YouTube di C&D: youtube.com/CandDmagazine
Meneghini ArredamentiLonigo (VI), Via Madonna 1/A - Tel. 0444 830602 www.meneghiniarredamenti.com
A CASA DI 33 TOMASO PIOVENE TOARA DI VILLAGAMARCHIO DI FAMIGLIA foto di Nicola Zanettin Nella villa veneta sede di una prestigiosa cantina, Tomaso Piovene e la sua famiglia mandano avanti la tradizioneC'è un angolo di campagna vicentina dove i ritmi sono rallentati, le italiani e non solo, che riconoscono questo nettare come pura delizia. D’altra parte colline proteggono dal sole e la piccola comunità si stringe intorno non poteva che essere così, perché fare del buon vino in una dimora storica e ricca di ad una dimora storica e alla famiglia che da generazioni la vive. fascino sembra quasi un tutt’uno. La villa, edificata in tre blocchi a partire dal 1592, Parliamo di Toara e dei Piovene Porto Godi, dinastia che dà il si sviluppa come le tradizionali ville venete. Un corpo centrale con la cucina in posi- nome a numerose ville venete disseminate nel territorio vicentino, zione ribassata, al piano terra leggermente seminterrato, dove regna ancora Sissi, ma che qui mostra con orgoglio una cantina vitivinicola di prestigio custode delle memorie di villa Piovene e ottima cuoca, famosa per il suo Baccalà chenazionale. Tomaso, che a Toara vive tutto l’anno e segue l’attività del vino, e il figlio ancora oggi cucina per le occasioni speciali in cui si riunisce la numerosa famiglia.Lele, un grande amore per il teatro declinato nella commedia dell’arte, ci accolgono Ma gli ambienti più affascinanti della villa sono all’esterno, dove trovano spazio lein un giorno di lavoro come tanti altri, all’inizio dell’estate, mentre è in corso una antiche cantine a volta in cui riposa il vino non ancora pronto, o il brolo (anticodegustazione per un gruppo di americani. Quando si arriva a Toara si deve scordare giardino rinascimentale) con i vialetti di bossi e le piante da frutto che guardano allala fretta e mettere in tasca l’orologio. I tempi sono scanditi dalla natura, dal lavoro collina. Roseti, fontane, alberi secolari fanno il resto, in un angolo a sud della cittàdi quanti seguono le vigne e le attività della villa, dalle note della campana della del Palladio che si spinge verso Padova e i colli euganei, divenendo punto d’incrociovicina chiesa. utile a chi vuole visitare le meraviglie del Veneto. Sarà per questo che una piccolaL'antico toponimo è Thovara, che significa “terra buona”. Un luogo privilegiato per area della casa è stata adibita a B&B, per ospitare in alcuni momenti dell’anno turistila produzione del vino e la coltivazione della vite fin dal 1500. Sarà per questo che (quasi sempre stranieri), che cercano pace e rilassatezza, magari all’ombra di unil Tokai rosso, il Garganega o il noto Polveriera sono vini apprezzati dagli specialisti albero, sorseggiando un buon bicchiere di vino.
34 A CASA DI Nelle immagini sopra con alle spalle la chiesa di San Giorgio a La scalinata che porta al piano nobile della Toara risalente ai primi del ´700; nel 1821 e villa, primo dei tre corpi edificati dell’intera nel 1933 furono tuttavia necessari cospicui struttura. A destra il brolo, giardino interventi di restauro e rimessa a nuovo rinascimentale di bossi e piante da frutto, Nell'immagine a sinistra Alessandro e Tomaso Piovene Lele Piovene, 34 anni e una passione per il teatro, ritratto nella foto insieme al padre Tomaso, che a Toara vive tutto l’anno. La villa d’estate diventa teatro di lunghe giornate in cui i molti cugini si fermano aiutando in cantina, da tempi non sospetti. Nel libro-memoria “Pigafettavimus” lo scrittore Roberto Pellizzaro descrive i pomeriggi in villa Piovene negli anni '60, quando da ragazzo insieme ad un altro Piovene (il notaio Mario) preparavano gli esami di maturità da sostenere al liceo Pigafetta
35Le antiche cantine coperte a volte su cui regge la villa,dove riposano i barrique di vino. Tra le specialità vinicole:Thovara Tocai rosso, \"Polveriera\", Sauvignon \"Campigie\", Merlot\"Fra i Broli\". L’illuminazione, in questi ambienti, non è mai casuale,ma deve essere studiata con cura
36 A CASA DIA Toara il tempo sembra essersi Nelle foto soprafermato. A procedere, è quello Sissi, la \"regina\" di Villa Piovene, preziosa collaboratrice che ha passatodella natura, con i suoi ritmi tutta la vita in questa casa di cui conosce ogni segreto. Esperta cuoca,e le sue ricorrenze insuperabile nel cucinare il baccalà, è un prezioso riferimento per la famiglia del conte Tomaso, per la sua simpatia e le indiscusse doti umane A sinistra La cucina al piano seminterrato, come da tradizione veneta presenta un camino in pietra di Vicenza e un secchiaio rettangolare, come in tutte le case di una volta. Si vedono gli uncini su cui si appendevano (e ancora si appendono) gli insaccati per stagionare, oltre a numerose pentole, tutte rigorosamente in rame Enrico Zannelli, videomaker per Case e Dimore CONTENUTI EXTRA / ON THE BACKSTAGE GUARDA IL FILMATO DEL SERVIZIO DI QUESTE PAGINE Inquadra il Qr Code con uno smartphone oppure visita il canale YouTube di C&D: youtube.com/CandDmagazine
Si respira arte A CASA DI 11 CHIARA ZANELLA E MARCO THIELLA PIOVENE ROCCHETTE I TEMPI DELL'ARTE testo di Simone Ariot - foto di Nicola Zanettin A ridosso dei monti di Piovene Rocchette, una coppia di giovani artistiha trasformato un’antica palazzina di famiglia in una dimora affascinante, dove l’arte ritrova i suoi tempi.
12 Una coppia di artisti nel lavoro e nella vita Chiara Zanella e Marco il tutto seguendo al massimo il proprio gusto artistico ed estetico. “Sono stati anni Thiella, dopo l’accademia a Venezia ed un triennio nella più dina- entusiasmanti e difficili. Abbiamo imparato a recuperare molti oggetti restituendone mica tre le capitali europee ( Berlino), sono tornati alle pendici delle il senso originale, perché era una casa di famiglia, abitata da mia nonna, e l’idea montagne di casa. Una palazzina nascosta dietro la chiesa, fra le era quella di non svuotarla del tutto della sua storia”. Molti elementi sono stati mura secolari dove in passato vivevano artisti e scalpellini che lavo- infatti mantenuti, come il bellissimo lavabo settecentesco presente al primo piano, ravano la pietra di Vicenza. Castelmanduca è il suo nome, perché con inciso il nome della famiglia che l’aveva commissionato, o alcune poltronci- le case che raccontano una storia ad un certo punto assumono un’identità, in questo ne intelligentemente rivestite con un sacco di patate per riportarle a nuova vita. caso ben riconoscibile fin dal primo sguardo. Da fuori è piccola e protesa verso l’alto. A Chiara e Marco la fantasia infatti non manca, basta vedere come hanno saputo Quattro piccoli piani con tutti i segni del tempo. Dentro, una piacevole sorpresa. Dal trasformare in un’accogliente sala di lettura la vecchia baracca degli attrezzi in rustico al shabby chic, dal minimalista al neoclassico, diversi stili si incrociano, non giardino. Lì è in bella mostra un divano danese acquistato negli anni berlinesi che creando mai quell’imbarazzante connubio in modalità potpourri. invita a distendersi per sfogliare uno dei tanti libri d’arte presenti. Perché questa è Il segreto dell’equilibrio che si è generato non sta nell’essersi affidati ad un bravo una casa slow, che non rincorre la velocità ma si prende i suoi tempi. Lo si capisce arredatore d’interni, ma semplicemente nella passione. Quattro anni di lavori, dall’assenza della televisione e dai colori che non sono mai violenti, ma conciliano anche quelli sporchi, per rendere vivibile ognuno dei quattro livelli. Travi riportate la calma e quella riposante sensazione che solo una casa perfettamente integrata nel allo splendore originale, mobili sverniciati e carteggiati, decorazioni di superficie, contesto riesce a dare. Lavorare immersi nella natura Chiara e Marco sono due designer sempre in giro per il mondo. Il loro lavoro richiede non solo l'abilità nel coniugare conoscenza dei materiali, delle tecniche e dell'ergonomia, ma anche la capacità di liberare il pensiero. Ecco allora che l'ambiente esterno della casa (foto a lato) adibito a studio, diventa un rifugio ideale per lasciarsi trasportare dalle sinapsi creative. In alto La postazione “studio” è il punto d’incontro tra passato e futuro. La porta in legno sverniciato e le piastrelle d’epoca fanno da sfondo al Mac usato per lavorare e restare in contatto con gli amici. In basso Chiara, Marco e l’arte E’ un rapporto a tre. Lei, lui, l’arte. Poi vi sarebbero anche i due simpatici bassotti. Insieme da 13 anni, sono coppia nella vita e nel lavoro. Provenienti dalla scuola pittorica, a Berlino si sono occupati di arte contemporanea e installazioni, mentre nel frattempo Castelmanduca veniva affittato a turisti da ogni parte del mondo, soprattutto americani e australiani. Ora hanno trovato una nuova sfida che concilia arte e business. Si chiama Marc Andersen, linea di foulard di design che richiama uno stile anni 80’, e non è escluso che i piani alti della casa non possano essere adibiti a B&B, per quei viaggiatori stanchi dei soliti hotel tutti uguali e alla ricerca di qualcosa di unico e familiare. Perché in fondo, una volta entrati in questa magica casa, si potrebbe essere ovunque, ma sicuramente in un posto magnifico.
Si respira arte A CASA DI 13In un epoca senza tempoAl primo piano, prima di entrare nella moderna cucina in acciaio, ci aspetta un rarissimolavabo settecentesco, perfettamente conservato con le iscrizioni nominali ancora presenti incui si legge “ad uso mio”, come da tradizione post barocca.
14 A CASA DI Si respira arte Riciclo creativo L'incontro con l'oriente Una camera da letto dove lampade antiche e trasparenti si accostano ad una soluzione In un'altra camera da letto il ready made è meno pronunciato, ma è comunque presente originale e creativa: la testiera d’epoca di legno presenta l’inserimento di sacchi di juta, una fusione tra più stili, di epoche e posizioni geografiche diverse.Il tutto con fare pacato simbolo di riutilizzo intelligente di cui Chiara e Marco sono ormai abili specialisti. e sussurrato. “Questa casa ci rappresenta. L’abbiamo resa simile a noi, vivendola nella sua genesi, facendo tutto con le nostre mani. Esclusi gli impianti, il resto è tutta farina del nostro sacco” Il piacere di rilassarsi Partendo da sinistra, uno dei bagni, dove pagine di riviste anni 60’, attaccate con un La cucina, uno dei pochi luoghi della casa Le travi a vista, sempre presenti, l'uso di colori regna l’ordine, mentre qui sotto, un bagno fissante, resistente all’acqua, per un tocco in cui trionfa il contemporaneo. Marco e sempre armoniosi e mai stridenti, fanno di con uno stile completamente diverso: vintage, danno personalità al box doccia. Chiara l'hanno disegnata personalmente questa dimora un angolo di tranquillità. inserendoci dei fornelli Ariston.
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