86 sole, luce ed ampi orizzonti Fra collezioni, passioni e raccolte. Anche la porta della cantina evoca richiami medievali I treni da collezione (a lato) ed i libri di storia militare (sotto) sono fra le passioni del padrone di casa.
Elementi di contrasto. sole., luce ed ampi orizzonti 87Un bagno con le fibre ottiche che forano il marmo ed uno scorciosugli interni dove spiccano la linearità, la pulizia ed il design. Della sua casa Diana dice che: \"... è bella d'estate, ma io la amo anche quando piove o nevica per le suggestioni che sa dare il paesag- gio che si ammira dalle vetrate\" \"Abitavamo in centro, e per 10 anni abbiamo cercato casa in collina. Finchè abbiamo trova- ta una vecchia e triste casa degli anni '70 ormai abbandonata, della quale ci ha conquistati la straordinaria posizione\". Andrea ha chiesto grande equilibrio di stile al progettista, ma anche grande attenzione agli aspetti tecnologi- ci: tutta la casa è sotto controllo domotico
ph. Nicola Zanettin
Adagiata su dolci poggi alle porte di Vicenza, questo classico esempio di dimora di campagna prende il curioso nome dalle statue dei 17 nani in pietra, un tempo disseminati nel giardino, ora disposti sul muro di cinta che circonda la proprietàVilla Valmarana “ai Nani”foto di Nicola Zanettin V illa Valmarana “ai Nani” è un mirabile capola- voro di architettura ed arte, formato da tre edifici inseriti in un grande parco d'epoca. I tre edifici sono conosciuti come la Palazzina, che ne costituisce il corpo centrale con i classici canoni della villa veneta, costruita nel 1669, e la Foresteria e la Scuderia datate 1720. La Palazzina è affrescata da Giambattista Tiepolo e la Foresteria (salvo la stanza degli Dei dell'Olimpo), dal figlio Giandomenico, chiamati nel 1757 da Giustino Valmarana. La famiglia Valmarana abita tuttora la Villa, che viene universalmente considerata il vertice espressi- vo della pittura del Settecento e la testimonianza più alta del genio del Tiepolo.
92 villa valmarana ai nani LA PALAZZINA Nella Villa ricorrono numerosi affreschi dei Tiepolo, padre e figlio, che si sono occupati a lungo di questa dimora Sopra, il Salone del Sacrificio di Ifigenia (parti- colare del soffitto) A lato, Maria Sofia di Valmarana, da oltre 50 anni abita questa dimora, della quale si è sem- pre amorevolmente occupata Sotto, la Stanza dell’Orlando Furioso
villa valmarana ai nani 93LA FORESTERIA Gli affreschi della Palazzina sono tutti di Giambattista Tiepolo, mentre della Foresteria si è occupato il figlio Giandomenico. Sono di quest’ultimo gli affreschi della stanza neogotica (a lato), della stanza delle Cineserie (in basso a sinistra) e della stanza del Carnevale di Venezia (in basso a destra)
villa valmarana ai nani 95LA SCUDERIA Gli interni dell'edificio che ospitava le scuderie di Villa Valmarana \"ai Nani\"
villa valmarana ai nani 97 I NANIUna poetica leggenda dà il nome alla Villa. Unaprincipessa nana fu reclusa nel preesistentecastello con i servi, tutti nani, perchè non pren-desse coscienza della sua deformità.Ma un bellissimo principe penetrò con il suocavallo nel misterioso giardino e fu visto dallaprincipessa che, per il dispiacere, si gettò dallatorre.I nani negligenti, per punizione, furono pietrifi-cati e collocati sul muro di cinta della villa.
98 IL PARCO Prospettive e dettagli dei giardini di Villa Valmarana \"ai Nani\". Nella foto in alto, alle spalle del capitello con la fontanella si riconoscono la Valletta del Silenzio di fogazzariana memo- ria e sullo sfondo la Basilica di Monte Berico
15Una casa dentro le mura DIMORA DI CITTA'della città di Vicenza,esprime una personaleinterpretazione della primametà del secolo appenapassatodi Gioia De Marchifoto di Nicola ZanettinIn ingresso:a sinistra 2 lampade sovrapposte di Hoffmannconsolle Decò anni '20/30 in palissandro e pergamenasul fondo lampada in ottone a forma di palma, anni '50/60
16 Nella foto Nel salone, fra poltrone, tavolini e vassoi Decò, un comò del 700’ (uno dei pochi mobili antichi presenti in casa) Ben evidente una scultura di Armand e, sulla finestra sculture di Berrocal e di Arturo Martini Nel divano la stoffa con ideogrammi cinesi è di Pierre Frey I cubi sul soffitto sono un’installazione di Francesco Candeloro, artista venezianoElegante e luminoso, questo appartamento adora cucinare e vivere la casa da sola ma soprattutto di città recentemente ripreso dall'Architetto in compagnia di amici. Stefano Battaglia esprime lo stile e la perso- La maggior parte dei mobili e degli oggetti raccoltinalità della padrona di casa. Appassionata di arte nella casa appartengono al periodo Decò o comun-moderna e contemporanea, ama collezionare oggetti que alla prima parte del '900, spesso acquistati daparticolari. Molto sportiva - corre anche la maratona -, Galuchat (vicino al Duomo di Vicenza).
17Sopra, alla parete due consolle DecòNicchie rifinite in foglia d’argento per dare risalto allacollezione argenti (teiere e cestini)Sotto, pianoforte Steinway and Sons degli anni 70’Divani etnici di GiavaLampade di Eclettica Milano
19A sinistra, veneziana con motivo a fiori che sostituisce il tap-peto e, isolata, una sedia DecòAlle pareti è visibile una installazione di Francesco Simeti,artista di Palermo che vive a New York. Le sue opere sonocarte da parati con un motivo che viene formato dalla replicadi immagini che trova nelle riviste. In questo caso sono scenedi guerra in Afghanistan. Spesso queste installazioni vengonoinserite in palazzi storici per creare un contrasto molto forteSotto, a sinistra - Lampadario Venini anni '30, tavolo ingommalacca fatto su misura e per essere accompagnato allacredenza direttorio.Il camino, pur giunto in casa grazie ad un antiquario di Estemantiene ancora incerta la sua provenienza originaleSotto, a destra - Cucina tecnica con vista sulla zona pranzo,voluta dall'Architetto Battaglia
20 Gruppo Valle A sinistra uno scorcio d'infilata fra porte lasciate aperte. In primo piano sul soffitto nuova- mente due cubi appartenenti all’in- stallazione eseguita da Francesco Candeloro, artista veneziano Nella foto sotto, collezione di vetri di diverse provenienze. Si ricono- sce un tavolo '800 e le sedie Lord Jo di Starck per Driade
A CASA DI 27Attico di cittàCasa WardQuando, per la prima volta, ho incontrato quello che sarebbe stato il progetto della loroGrazia e Mike Ward nel mio studio di Vicenza nuova abitazione. In realtà, sono stati per tuttoho avuto fin da subito la sensazione che avrei l’arco temporale dei lavori di ristrutturazioneavuto a che fare con due persone non usuali. due ottimi interlocutori, attenti, ricettivi eLa vulcanica padrona di casa, artista, amante molto propositivi.del design, regista e scenografa della sua casa,era perfettamente completata dal pragmatico di Nicola Busatomarito, solo in apparenza disinteressato a Foto di Nicola Zanettin
2 In tutta la casa dominano i toni del bianco e del nero, sia nei pezzi dal design inconfondibile sia nei quadri realizzati della padrona di casa
A CASA DI 29L'appartamento di Vicenza, mi ha stupito fin da subito per la bellissima esposizione e per - la fortuna non usuale per le abitazioni del centrostorico - e cioè quella di godere di un affaccio su tre lati;di una vista bellissima soprattutto sul fronte a nord, dovela mancanza di edifici prospicienti garantisce un invidiabilescorcio sulle montagne sopra ai tetti della Civica BibliotecaBertoliana.L’interno, pur nella signorilità del contesto mostravaelementi fortemente contrastanti, alternando particolaridi estremo interesse come il loggiato dell’ingresso chiusoda un serramento in legno ad altri totalmente alienicome l’angusta scala di collegamento al piano superiore,inutilmente contorta e buia.Il nostro lavoro è stato fondamentalmente quello diriordinare queste parti, coordinandole tra loro, talvoltamodificandole radicalmente (come nel caso della scala)fino a fondere il tutto in uno spazio omogeneo capace difar convivere gli elementi preesistenti e quelli nuovi.
A CASA DI 31 1. Arrivo al secondo livello: piano su disegno, laccato in poliestere lucido; specchio a parete di P. Starck 2. Zona pranzo: tavolo Saarinen per Knoll; opere di Maria Grazia Fortuna Ward 3. Scorcio della zona di ingresso 1Dei pavimenti esistenti, si è scelto di mantenere solamente il terrazzo alla veneziana al primo livello, mentre per il secondo livello e per lascala si è scelto un pavimento in teak a doghe di grandeformato. A sottolineare la volontà di non dare soluzionedi continuità alle superfici orizzontali il teak è stato scelto,inoltre per pavimentare il terrazzo e anche i bagni. Quest’ultimi, a differenza del resto della casadove la finitura a smalto subisce lievi variazioni suitoni del beige, hanno avuto un trattamento cromatico“anomalo” con toni che variano dal rosso bordeaux almarrone scuro; per i rivestimenti invece abbiamo usato 2 3
32 A CASA DI 1. Particolare del serramento in legno che chiude il loggiato della zona di la pietra di Vicenza, bianca o grigia sapientemente lavorata ingresso da Andrea Castegnaro. Sempre con l’obiettivo di non disturbare lo spazio abitato con elementi “tecnici” abbiamo scelto di “nascondere” quanto più possibile sia i corpi illuminanti (usando le lampade a incasso prodotte da Viabizzuno) sia i mobili contenitori che abbiamo realizzato su disegno in collaborazione con Adriano e Livio Pesavento. Anche dopo la fine dei lavori,questa abitazione rimane 12un ambiente in evoluzione, all'interno dei binari della coerenzadove anche l’ultimo arrivo, la consolle in metallo di Thu steel 2. Vista del terrazzo. Pavimentazionedesign, trova con disinvoltura la sua collocazione a fianco della in teak Burma e siepe di gelsominoChaise Longue di Le Corbusier, sotto l’ultimo quadro dipintoda Grazia e vicino al bel tappeto della collezione proposta daPashà.
38 Lasciamo che sia Silvia, la padrona di casa, a commentare per noi l’approccio con questa dimora, dove la ricchezza insolita dei dettagli richiede indubbiamente un commento profondo e consapevole. Foto di Nicola ZanettinRifugio dipassioni Una dimora dei primi anni cinquanta diventa rifugio eterogeneo in continuo divenire per una famiglia piena di voglia di vivere La cornice contemporanea realizzata dal designer Davide Medri con il mosaico di specchio gioca con la luce creando magici scenari
A CASA DI 39 Moto, la grande passione di Fabio:uno splendido esemplare di “Royal Enfield” parcheggiata in ingresso
A CASA DI 41\"Nel 1994 fu un colpo di fulmine: avevamotrovato una casa, la nostra casa, indipendente, incentro storico e con un po' di verde intorno. Dopola sua costruzione nel 1951, non era mai statofatto nessun intervento, ma nella vita ci vuole unpizzico di fantasia.\" Accostamento di arredi dalle forme essenziali con preziosismi antichi e contemporanei
42 A CASA DI \"Una casa è come una creatura, nasce e a poco a poco prende forma. Seguiti dalla mano esperta dell'Architetto Giorgio Pietribiasi, i lavori di completa ristrutturazione incominciarono qualche anno dopo, con il contributo di Cucina & Dintorni di Caldogno, che ne hanno curati gli interni.\" La cucina monocromatica dal contenuto tecnologico interamente in Corian® si sposa con il living ricco di calore ed atmosfera
\"Gli interni devono crescere e maturare A CASA DI 43seguendo le caratteristiche dei padroni dicasa. La moto del 1923 in ingresso a fare Il rifugio dei ragazzi.gli onori di casa e la bicicletta del 1908 Solo la scala a comunicare con il mondoin mansarda sono esposte per la gioia diFabio.D'altra parte bisogna scendere acompromessi con l'uomo di casa per poterinserire senza intromissioni le creazionidi Silvia: tante sedie scritte, colorate efantasiose, tante rose e quasi piena libertàdi scelta nei mobili, nelle lampade, neglispecchi ed in tutto ciò che entra in casa.La nostra è una casa da vivere con due figliadolescenti Giacomo ed Angela, uno inarrivo e Nina e Max i nostri fedeli meticci,tutti insieme appassionatamente\"
www.imagination.itwww.mobilificiorossi.it Thiene • Via del Costo • Tel. 0445.36.25.13di airlrgeduastroe
A CASA DI 13RITORNO AL PASSATO VILLA DA SCHIO A Castelgomberto, un’importante villa del Pizzocaro ritrova vita grazie all’intuizione ed alla passione dei proprietari, i conti Da Schio di Simone Ariot Foto di Nicola Zanettin
“in una casa come questa si dimentica tutto” Guido Piovene
1 A CASA DI 15 1. Particolare del piano nobile: scale che conduconoAlla fine degli anni 90, dopo una peregrinazione in lungo e in largo per il mondo, il manager al primo piano e statua dell'officina del Marinali Giovanni da Schio e la moglie Alessandra 2. Dall’ex abitazione del custode, nasce l’appartamentotornano nel vicentino, stabilendosi nella villa di in cui dimora il Conte Da Schio. In questa foto, il salottinofamiglia a Castelgomberto, compiendo una decisioneappassionata e coraggiosa. Mantenere una villa e Amadeus, fido Labrador di casaveneta del XVIII secolo al giorno d’oggi significa dover 3. Stucchi e decorazioni riportati a nuova vita dopo i pazientiristudiare e mettere in discussione la funzione originaria lavori di ristrutturazione coordinati da Alessandra Da Schioinventandosene una nuova. E’ la direzione che stannoseguendo Giovanni e Alessandra i quali, dopo le fatiche 4. Il grande salone da ballo prende luce dalle superficidella ristrutturazione, cominciano ora ad ospitare una vetrate valorizzando il pavimento in terrazzo alla venezianaclientela internazionale nell’appartamento messo adisposizione (www.villadaschio.com). dai suggestivi giochi cromaticiIl restauro ha interessato gli interni e le decorazionigrazie ad interventi di recupero che hanno visto 2 34
In alto, la peschiera, creata grazie alla deviazione del torrente Poscola, è stata in passato adibita a piscina per gli ufficiali tedeschi e pista da balloIn basso, nel giardino all’italiana i vialetti fungono da assi prospettici che connettono la singola parte al tutto, garantendo armonia e dinamismo
A CASA DI 17impegnata Alessandra nella ricerca di stoffee damaschi direttamente in Egitto, e nellacomplessa ricerca di artigiani locali che con leloro competenze hanno rivalorizzato gli stucchie i pavimenti offrendo un prezioso contributo.La villa esprime il suo massimo splendorenegli esterni grazie al un giardino all’italianaantistante la facciata della villa, caratterizzatoda siepi di bosso e alberi di limoni incorporatonel più ampio spazio verde che vede dominareun secolare cedro del libano e i roseti, nuovapassione in cui si cimentano i proprietari.Coglie immediatamente l’attenzione lapeschiera alimentata dalle acque del torrentePoscola dove se oggi nuotano carpe e piccolipesci, durante l’occupazione militare dellaseconda guerra mondiale era stata trasformatain piscina per gli ufficiali tedeschi, poi svuotatae adibita a pista da ballo per allietare le seratein pieno conflitto bellico.In alto, statue attribuite all’officina dello scultorebarocco Orazio Marinali (1643-1720)A lato, particolare del giardino all’italianaimmerso nella folta vegetazione, tra cui spiccaun secolare Cryptomeria
18 A sinistra, alternanza di luci e ombre nel viale alberato che porta al giardino Passeggiare in giardino dai forti giochi prospettici, ammirando le statue dai soggetti biblici e mitologici, porta immediatamente una sensazione di pace e rilassatezza, già individuata dallo scrittore Guido Piovene quando affermava che “in una casa come questa si dimentica tutto”; E se per trovare la pace abbiamo bisogno della presenza del sacro basterà concentrarsi sul profilo della cappella annessa dedicata a Santa Maria Maddalena, che si rianima ogni anno il 22 luglio, in occasione dell’omonima fiera.E’ proprio in questo giardino che ci piace immaginare l’inizio Sopra, facciata della villa e particolaree la fine del soggiorno di un ospite venuto da lontano, del timpano con alle spalle le collineche scopre come i luoghi magici nella campagna vicentinaesistano ancora, tutto sta nel saperli scovare facendosicoinvolgere dall’ atmosfera magica che si respira. Se poi inquesta passeggiata ci si innamora o si maturano importantidecisioni di lavoro, la villa e il suo parco sono a disposizioneper ricevimenti di matrimonio e per convention e meetingaziendali, ma questa è un'altra storia…..
VICENZA ZANÈStatale per Verona Statale per AsiagoPonte Alto, Via Ontani 54 Via Manzoni 60444 341630 0445 362815www.cattelan.it [email protected]
mod. Vega con piano in cementoArtigiana Arredi crea Arthesi, il nuovo marchio di cucine in cui confluiscono le migliori capacitàcostruttive, il design più innovativo e l’esperienza trentennale di Artigiana Arredi. Ogni cucina è unaesperienza emozionale, un prodotto unico ed esclusivo, un valore che permane nel tempo.Vieni a scoprire lo showroom Arthesi di Vicenza, esperti interior designer ti forniranno un altissimoservizio di consulenza e progettazione che ti accompagnerà nella scelta della tua nuova cucina.Tra poco nello showroom Arthesi avrà inizio un nuovo spettacolo.Arthesi by Artigiana Arredi - Vicenza, via Lanza 108 a fianco centro commerciale Auchantel. 0444 291026 fax 0444 283830 www.arthesi.it
A CASA DI 23LESS IS MORE In pieno centro storico, la secolare casa vicentina di un noto artistadi gioielli in cui domina la luce e dovel'arredamento è essenziale e lussuoso, come i suoi gioielli Foto di Nicola Zanettin
La grande terrazza si affaccia direttamente sul parco dei Giardini Salvi. E’ stata arredata e attrezzata con una cucina da esterni, morbidi pouff per far giocare i bambini e far rilassare gli ospiti nelle serate estive. E’ stata scelta una pavimentazione in teak per portare un’atmosfera più calda, in omaggio al paese d’origine della padrona di casa: il VenezuelaDietro il portacandele inferro battuto una scultura inpietra di Vicenza, rappresental’ingrandimento di un anellodisegnato dal padrone di casaper i figli
A CASA DI 25Quale può essere il desiderio Nulla di ciò se a rispondere alla domanda e Antonio Augusto, il noto artista di nascosto e inconfessabile di un è Franco Pianegonda, A.D. dell’omonima gioielli vive ormai da otto anni. “Non giovane e moderno imprenditore realtà ai vertici dell’alta gioielleria, il quale avrei mai pensato di vivere a Vicenza.di successo, sempre in viaggio per confessa che il suo più grande sogno è Sono originario della campagnalavoro, e che ha già tutto dalla vita: una riuscire a passare una settimana nella padovana e sarebbe stato più naturalemonoposto di Formula1 per sfrecciare propria casa, in vacanza, senza dover un trasferimento alla città del Santo. Maindisturbati dove non esistono limiti? Un partire per l’ennesimo viaggio di lavoro. appena ho visto questa casa me ne sonoweek-end alle più esclusive terme per Tra le mura di un palazzo del XVI secolo innamorato all’istante e la decisione dirilassarsi dallo stress quotidiano? Entrare in pieno centro storico, in compagnia comprarla è stata istintiva”. Difficile dargliin politica e risollevare le sorti del paese? della moglie Karina, i figli Giovanni Cesare torto, appena si entra nell’appartamento
Particolare della cucina, con i lampadari nati originariamente come lampade da terra, poi girati e trasformati nella funzione Pittura scultorea di Alfredo Rapetti Mogol, figlio del noto parolierecolpisce la luminosità del tutto che dominano nel living d’ingresso,eccezionale per una dimora del dove Pianegonda ama rilassarsicentro storico, dove dominano i colori e ricevere gli ospiti. Non stupiscechiari che si sposano perfettamente affatto che sia l’ambiente preferito,con i pavimenti alla palladiana e gli dove regna il camino in pietra diampi spazi delle stanze. Al momento Vicenza e la grande gigantografia chedell’acquisto sono stati fatti lavori di ritrae la bellissima moglie Karina e ilrestauro per riportare quel senso di primogenito, riportando all’immaginesobria antichità che si deve respirare ancestrale del focolare domestico ein una casa con quattrocento dello spirito materno che aleggia inanni alle spalle, intervenendo ogni casa che si rispetti. Per quantosoprattutto su stucchi e affreschi riguarda l’arredamento è quasi tutto
Living d’ingresso: sopra il camino in pietra di Vicenza, A CASA DI 27la gigantografia di un felice scatto del padrone di casaritrae la moglie con il primogenito In basso Particolare della camera da letto, dove un gioco di ombre e luci crea un effetto riposantefrutto della ricerca diretta dell'artista, buon gusto a un'altra arte: dallache non si è voluto rivolgere agli gioielleria all’architettura d’interni. Ilarchitetti d’interni ed ha avuto carta risultato è uno stile che non vuolebianca da Karina. “Probabilmente mi strafare, alla ricerca della massimadiranno che si vede che ho fatto qualità dei singoli pezzi d’arredamentotutto da solo, ma in questo modo la per confluire in uno stile che sicasa mi rappresenta, senza dovere potrebbe definire di lussuososcendere a compromessi con chi minimalismo, come la città in cui èvuole appiccicarti addosso uno inserita la dimora. “Amo moltissimostile”. D’altra parte, considerando il Vicenza, una città elegante che nonsettore dal quale proviene, si tratta sbraita, pronta ad accogliere unsemplicemente di applicare il proprio turista colto ed internazionale, dove
28 Nel lungo corridoio giochi di luce esaltano il Antistante l’ingresso, pavimento alla palladiana. l'angolo della casa dedicato La casa garantisce un agli oggetti d’ arte e sistema di circolazione alla pittura dell’aria interna grazie alle finestre e alle geometrie create dopo la ristrutturazione Sotto Specchio d’antiquariato nel living e scorcio di una gigantografia del padrone di casa realizzata con una tecnica particolaresi vive bene e tutto è a misura d’uomo, come un’auto potente masilenziosa, comoda ma bella” chiosa Pianegonda mentre ci parladalla terrazza di 300 mq affacciata direttamente verso lo storicogiardino vicentino. “Quando apro le finestre di casa posso vederedirettamente il parco, pensando di essere ancora nella campagnadelle mie origini, ma per sincerarmi basta spostarsi sull’altro lato,e li si vede una città che pulsa e si anima”.Una dimensione doppia ed esclusiva, dove si è preferito far parlarela luce e gli spazi piuttosto che molti e inutili arredi che avrebberorischiato di sentirsi imbarazzati fra le mura di una storica dimoracon oltre quattro secoli alle spalle. \"Less is more\", diceva Mies vander Rohe. E a vedere il risultato, non si può che convenire con ilgrande architetto tedesco.
35La grande piscina, lontano da sguardi indiscreti,a disposizione di chi sceglie di passare qualche giornoin uno dei quattro appartamenti annessi alla villaVilla Traverso PedrinaCOLORATE SPERIMENTAZIONINella campagna vicentina, una villa settecentesca Sperimentare cromatismi ed arredi in unacondotta da una vitale donna attratta dal colore e villa veneta è pericoloso e sconsigliato. Madalla sperimentazione se a condurre l'operazione è una donna tenace e dal gusto sottile, in grado valorizzaredi Simone Ariot spazi caduti in disuso giocando sulla nuovaFoto di Nicola Zanettin vocazione della dimora, il risultato può essere notevole.
37A sinistra Villa Traverso Pedrina è una realtà settecentesca aiVeduta del corpo laterale della villa dal vialetto piedi di Monticello, angolo di Barbarano Vicentino,d'ingresso dove Edda Carmen Pedrina ha deciso di vivere la sua seconda vita in compagnia della figlia Emma Vita eIn alto della madre Candia in quella che era semplicemente laL'ingresso al giardino dal rudere delle vecchie casa di campagna di famiglia. Lasciata in stand-by percase dei contadini, presto ristrutturate e rese un lungo periodo, alla fine degli anni '90 un progettoappartamenti per gli ospiti di riqualificazione conservativa ha ridato splendore alle antiche stanze e al nobile giardino, passandoSotto questa volta per una direzione insolita rispetto alle piùFacciata sasso a vista con balconi alla vicentina tradizionali ristrutturazioni. In accordo e collaborazionee davanzale in pietra di Vicenza valorizzata da con il decoratore Andrea Burroni che ha seguito i lavori,edera, un classico di campagna Edda Carmen ha setacciato mercatini d' antiquariato alla ricerca di pezzi che riportassero la sua presenza dentro la casa, privilegiando lo stile decò.
38 La scelta più originale che rende questa villa diversa da qualsiasi altra dimora storica sta nei colori, vivaci e presenti con discrezione nelle decorazioni interne del piano nobile, molto più dominanti nei quattro appartamenti ricavati dalle vecchie case dei contadini e messe a disposizione degli ospiti (www.villa-traversopedrina.com), soprattutto stranieri, che scelgono di frequentare la villa per il clima di calma e rilassatezza che offre, oltre che per la comodità di una posizione vantaggiosa per raggiungere Padova, Vicenza, Venezia e le colline. La scelta di decorazioni ante litteram rispetto a quelle originali serve per valorizzare gli spazi vuoti, creati dall'assenza di pezzi d'antiquariato importanti Alcune decorazioni eseguite direttamente dalla mano della padrona di casa
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40 Passare da un appartamento all'atro, che portano il semplice nome dei colori (lilla, arancio, rosso e azzurro), riporta a un mondo in cui il colore ha la funzione di collegare i ricordi alle emozioni, e tornano in mente scenari di Alicudi piuttosto che Santorini o Marrakech. Una scelta colorata come quella di vita che ha intrapreso la padrona di casa, decidendo di rimettersi in gioco nella gestione di un patrimonio personale per restituire al pubblico le emozioni che ha sempre vissuto nella villa fin da bambina, quando giocava in un giardino ora pronto ad ospitare ricevimenti e conventions. Particolare del portoncino d’ingresso con tavelle in cotto A sinistra La vecchia stalla ha ripreso vita divenendo spazio per buffet e cene esclusive. Il solaio in legno è impreziosito da un lampadario a candele
15 Lungo il viale di ingresso una magnolia di fine aprile osserva la batteria di alberi di limone pronti a mettere le foglie La Cà BiancaUNA QUESTIONE FAMILIARE A due passi dal centro, una villa veneta ospita una famiglia allargata di Simone Ariot - Foto di Nicola Zanettin C'è tutto quel che serve per sentirsi in un'altra dimensione: Il grande parco dagli alberi secolari, la chiesetta privata, la possibilità di coltivare verdure e ortaggi e la comodità di trovare un uovo fresco ogni mattina, sfornato da Giovanna o Cocò, le due galline di casa. Ma a rappresentare nel migliore dei modi questo quadretto d'altri tempi troviamo pari merito una villa
“La villa dà formea questioni umane universali” J.S. Ackerman
originaria del XVII°sec. e la famiglia che la vive. A CASA DI 17Anzi, le famiglie. Sembra infatti una scelta con-trocorrente, ma il Veneto della tradizione, quel A Cà Bianca l'abitazione della famiglia di AndreaVeneto che riconosce ancora nella terra e nella ricavata nel fienile sopra le antiche stallecasa un collante umano, può trovare in questesoluzioni la sua più autentica realizzazione. si apre lungo tutta la lunghezza del sottotettoNon facciamoci ingannare dalla presentazione,perchè non stiamo parlando di atmosfere con-tadine sottotono ma di una dimensione bor-ghese e raffinata, in cui è protagonista il buongusto vissuto con sobrietà. La stessa sobrietàdi Luigi, medico condotto di Recoaro che nel1987 decide insieme ai figli di acquistare unacasa per tutta la famiglia a Vicenza, per poterlafrazionare in cinque unità distinte. É così cheFerdinando, Antonio, Andrea, Marco e Chiaratrovano spazio negli appartamenti ricavatisenza bisogno di stravolgere la struttura dellavilla e organizzando autonomamente lo svi-luppo del proprio nucleo familiare. Il risultatofinale è una tribù di 18 persone, con quattrobambini, quattro cani, due galline e chi più neha più ne metta.Ammirandola da fuori, immersa nel verdeprimaverile, si rimane increduli nel pensareche è posizionata a poca distanza dal centrostorico, raggiungibile a piedi in pochi minuti.La facciata è stata restaurata dieci anni famantenendo disegni e colori originali, mentre
18 il restauro totale è avvenuto gradualmente, in un uno stile proprio, configurandosi sulla misura di arco di tempo di 20 anni, durante i quali i cinque chi li abita. Perchè sono le persone ad essere pro- nuclei familiari sono arrivati un po' alla volta. Fino tagoniste in questa villa, persone capitanate da al 1875 la proprietà della villa si estendeva verso Giuseppina, la nonna di casa, che da più di vent'anni est attraverso un grande fondo agricolo che ogni è guida instancabile del maniero. Una donna forte villa di campagna possedeva, poi in quell'anno e tenace che non è raro trovare mentre segue il suo sono andati persi i terreni ma si è guadagnato un roseto in un angolo del giardino, con la pazienza e ampliamento del corpo abitativo che la portò ad la delicatezza che queste piante richiedono. In due essere come la si vede ora. Ma la storia di questa decadi sono cambiate molte cose e Giuseppina ha casa è soprattutto una storia di persone. Entrando visto crescere le persone e susseguirsi le genera- negli appartamenti si viene immediatamente colti zioni che si affacciano all'età adulta per spiccare il da un'atmosfera che li rende simili ma dotati di volo un po' alla volta, da sole. Ma quando si mette
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